-
SimeoneAusiliario per capire la Bibbia
-
-
crudele. In modo arbitrario, senza che il padre ne fosse a conoscenza o consentisse, si accinsero a vendicare l’onore della loro sorella minore, Dina, uccidendo i sichemiti, cosa che portò l’ostracismo sull’intera famiglia. — Gen. 34:1-31.
In seguito Simeone cadde in trasgressione quando lui e i fratelli progettarono di uccidere Giuseppe. (Gen. 37:12-28, 36) Non è precisato se Simeone, il secondogenito, fosse o meno l’istigatore di questo attentato alla vita di Giuseppe. Anni dopo, quando Giuseppe, amministratore annonario d’Egitto, mise alla prova i fratelli, Simeone venne scelto da lui per essere legato e imprigionato finché gli altri fratelli avessero condotto Beniamino in Egitto. — Gen. 42:14-24, 34-36; 43:15, 23.
Poco prima di morire Giacobbe, nel benedire i figli, ricordò con riprovazione la violenza con cui Simeone e Levi avevano agito molti anni prima nei confronti dei sichemiti. (Gen. 49:5-7) In tal modo Giacobbe eliminò qualsiasi speranza Simeone potesse avere di ricevere la primogenitura persa dal fratello maggiore Ruben. Simeone ebbe sei figli, uno dei quali da una cananea. Come era stato profetizzato, la parte spettante alla tribù di Simeone non era unita a quella di Levi, anzi i due furono ‘dispersi’; anche internamente, la parte di Simeone era divisa, essendo costituita da città entro il territorio di Giuda. — Gen. 46:10; Eso. 6:15; I Cron. 4:24; Gios. 19:1.
2. La tribù di Israele nata dalle famiglie dei sei figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Zohar e Shaul. (Gen. 46:10; Eso. 6:15) Durante il viaggio di Israele nel deserto, Simeone si accampava insieme a Ruben e Gad a S del tabernacolo, e le tre tribù erano capeggiate da Ruben. In marcia veniva conservata la stessa disposizione tribale, e Selumiel prestava servizio come capotribù dei simeoniti, sia nell’accampamento che nell’esercito. — Num. 1:4, 6; 2:10-15; 10:18-20.
DIMINUZIONE DELLA POPOLAZIONE
All’epoca del primo censimento, fatto un anno dopo l’esodo dall’Egitto, la tribù di Simeone contava 59.300 uomini robusti dai vent’anni in su, abili per il servizio militare. (Num. 1:1-3, 22, 23) Tuttavia, circa trentanove anni più tardi, il secondo censimento rivelò che la tribù aveva subito gravi perdite, e contava solo 22.200 uomini del genere. Ciò costituiva una diminuzione di oltre il 62 per cento, molto maggiore di quella subita da qualsiasi altra tribù. — Num. 26:1, 2, 12-14.
Mosè non menzionò per nome Simeone nella benedizione finale di Israele. Questo non vuol dire che la tribù non sia stata benedetta, dato che alla fine fu inclusa nella benedizione generale. (Deut. 33:6-24, 29) Quando giunsero al Gherizim, la tribù di Simeone fu chiamata per prima fra quelle menzionate in relazione alla benedizione impartita da quel monte. — Deut. 27:11, 12.
Quando si trattò di assegnare i rispettivi territori nella Terra Promessa si tenne senz’altro conto del numero ridotto dei simeoniti; la tribù non ricevette un territorio autonomo, indiviso, ma piuttosto uno interamente racchiuso entro quello di Giuda. In tal modo si adempì la profezia pronunciata oltre due secoli prima da Giacobbe in punto di morte. (Num. 34:16-20; Gios. 19:1-9; confronta Genesi 49:5-7). Simeone si unì a Giuda per strappare questo territorio dalle mani dei cananei. (Giud. 1:1-3, 17) Città facenti parte dell’eredità di Simeone furono inoltre destinate alla tribù di Levi. — Gios. 21:4, 9, 10; I Cron. 6:64, 65.
NELLA SUCCESSIVA STORIA BIBLICA
Di tanto in tanto i simeoniti furono menzionati nella successiva storia di Israele: all’epoca di Davide (I Cron. 4:24-31; 12:23, 25; 27:16), ai giorni di Asa (II Cron. 15:8, 9) e all’epoca di Giosia. (II Cron. 34:1-3, 6, 7) Quest’ultimo riferimento alle riforme di Giosia mostra che, pur trovandosi geograficamente nel territorio di Giuda, Simeone si era unito politicamente e religiosamente al regno settentrionale. Risulta che ai giorni di Ezechia 500 simeoniti abbatterono un rimanente di amalechiti e si stabilirono al loro posto. — I Cron. 4:41-43.
Nei libri profetici di Ezechiele e Rivelazione, il nome di Simeone ricorre insieme a quello di altre tribù di Israele. La striscia di territorio assegnata a Simeone nella disposizione della Terra Promessa vista in visione da Ezechiele si trovava fra quella di Beniamino e quella di Issacar a S della “santa contribuzione”. La porta assegnata a Simeone a S della città santa si trovava invece fra le porte menzionate dopo quelle di Issacar e Zabulon. (Ezec. 48:21-25, 28, 33) Nella visione dei 144.000 suggellati di Rivelazione, capitolo 7, la tribù di Simeone è al settimo posto. — Riv. 7:7.
3. Uomo anziano, giusto e riverente, che si recò al tempio proprio il giorno in cui Giuseppe e Maria vi portarono il piccolo Gesù. A Simeone era stato divinamente rivelato che prima di morire avrebbe visto il Cristo. Egli perciò prese il piccino fra le braccia, benedisse Geova e, avendo su di sé lo spirito santo, annunciò alla madre del bambino: “Questi è posto per la caduta e il risorgere di molti in Israele”. Simeone profetizzò inoltre che Maria avrebbe provato un grande dolore (come se fosse stata trafitta da una spada) a motivo della morte straziante di questo suo figlio. — Luca 2:22, 25-35.
-
-
SimoneAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Simone
(Simòne) [che ode].
1. Altro nome dell’apostolo Pietro. — Mar. 3:16; vedi PIETRO.
2. Apostolo di Gesù Cristo, distinto da Simon Pietro dall’appellativo “Cananita”. (Matt. 10:4; Mar. 3:18) È possibile che Simone un tempo avesse fatto parte degli zeloti, movimento ebraico contrario ai romani, ma può darsi invece che fosse chiamato “lo zelante” o ‘lo zelota’ a motivo del suo zelo religioso. — Luca 6:15; Atti 1:13.
3. Fratellastro minore di Gesù. (Matt. 13:55; Mar. 6:3) Anche se prima della festa dei tabernacoli del 32 E.V. non era ancora credente (Giov. 7:2-8), può darsi sia diventato un discepolo poi. Fratelli carnali di Gesù si trovavano in mezzo alla folla di circa 120 discepoli convenuti a Gerusalemme all’epoca della Pentecoste del 33 E.V., benché Simone non sia menzionato per nome fra i presenti. — Atti 1:14, 15.
4. Mago della città di Samaria che stupiva a tal punto la nazione con le sue arti magiche che la popolazione diceva di lui: “Quest’uomo è la Potenza di Dio, che si può chiamare Grande”. In seguito al ministero di Filippo, Simone “divenne credente” e fu battezzato. Poi, quando i credenti ricevettero lo spirito santo allorché gli apostoli Pietro e Giovanni imposero su di loro le mani, Simone manifestò un motivo errato, offrendo denaro per avere l’autorità necessaria perché quelli su cui avrebbe imposto le mani ricevessero spirito santo. Pietro lo rimproverò aspramente, dicendogli che il suo cuore non era retto agli occhi di Dio ed esortandolo a pentirsi e implorare perdono. In risposta Simone chiese a quegli apostoli di supplicare Geova a suo favore. — Atti 8:9-24.
-