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“La Parola” — Chi è? Secondo GiovanniLa Torre di Guardia 1963 | 1° marzo
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3:7 (VR) Gesù dice: “Queste cose dice il santo, il verace, colui che ha la chiave di Davide”. In Apocalisse 5:5 (VR) uno degli anziani dice di Gesù: “Ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto”. Infine, in Apocalisse 22:16 (VR), leggiamo: “Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io son la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina”. Benché quando era sulla terra Gesù si chiamasse “Gesù il Nazareno”, in effetti egli era nato nella città natale del re Davide, Betleem, ma era stato allevato a Nazaret. (Giov. 18:5-7, VR; Giov. 19:19) In tale città il suo tutore Giuseppe venne considerato suo padre. Il suo antenato Davide aveva un regno terrestre; ma il regno celeste di Gesù è qualcosa di più grande e benefico per tutta l’umanità.
33, 34. (a) Come sostengono gli ecclesiastici che il modo in cui è scritto Giovanni 1:14 indica implicitamente l’incarnazione della Parola? (b) Come è questo confutato dall’uso che Pietro fa della parola chiave e dall’uso che ne viene fatto in altri casi?
33 Colui che fu la Parola o Logos rimase solo breve tempo tra gli uomini, meno di trentacinque anni dal tempo del suo concepimento nel seno della vergine giudea che discendeva dal re Davide. Infatti Una traduzione americana (An American Translation) traduce Giovanni 1:14 come segue: “Quindi la Parola divenne carne e sangue e visse per un po’ di tempo tra noi”. Gli ecclesiastici che credono nell’incarnazione e in un Dio-uomo richiamano l’attenzione sul fatto che il verbo greco tradotto “visse per un po’ di tempo” ha per radice una parola che significa “tenda” o “tabernacolo”. Infatti, il dott. Robert Young rende questa espressione proprio in tal modo, traducendola così: “E la Parola divenne carne, e soggiornò in un tabernacolo tra noi”. Poiché coloro che vivono accampati dimorano nelle tende, gli ecclesiastici sostengono che Gesù fosse ancora una persona spirituale e soggiornasse semplicemente nel tabernacolo del corpo carnale e quindi fosse un’incarnazione, un Dio-uomo. Ma l’apostolo Pietro usò un’espressione simile, quando disse in merito a sé: “Stimo cosa giusta finché io sono in questa tenda, di risvegliarvi ricordandovele, perché so che presto dovrò lasciare questa mia tenda”. (2 Piet. 1:13, 14, VR) Con queste parole Pietro non volle certamente dire di essere un’incarnazione. Pietro volle dire soltanto che sarebbe rimasto su questa terra come creatura carnale ancora per un po’ di tempo.
34 La parola greca usata in Giovanni 1:14 è usata anche in riferimento ad altri che non sono incarnazioni, in Apocalisse 12:12; 13:6. Quindi le parole di Giovanni 1:14 non sostengono la teoria dell’incarnazione.
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Scambiano il cibo materiale per quello spiritualeLa Torre di Guardia 1963 | 1° marzo
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Scambiano il cibo materiale con quello spirituale
Un testimone di Geova fu invitato a frequentare la Scuola di Ministero del Regno della Società Torre di Guardia, il corso che sarebbe cominciato prima della fine della campagna de La Torre di Guardia. “Ero deciso a fare tutto quello che potevo per raggiungere la mia quota di pioniere speciale di trenta abbonamenti”, affermò questo Testimone. “Poiché in inverno il lavoro è scarso, misi in pratica il suggerimento del Ministero del Regno di accettare cibo in cambio dell’abbonamento. In un’occasione scambiai un abbonamento con trecentoventicinque lire e una dozzina di uova, e un’altra volta chiesi centosessantacinque lire e mezza dozzina di uova per un abbonamento di sei mesi. Spessissimo ricevevo in cambio farina gialla, patate o galline. Prima di partire l’11 aprile, lavorai intensamente per rivisitare tutti quelli che avevano promesso di abbonarsi. L’ultima settimana ottenni tre abbonamenti, e in tutto ne ottenni ventisei”.
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