Imitiamo la maniera d’insegnare del Maestro
COME cristiani testimoni di Geova una grande responsabilità grava su di noi. Abbiamo l’obbligo di aiutare il maggior numero di persone possibile a schierarsi dalla parte di Geova e del suo regno prima che Armaghedon interrompa la nostra opera. Vogliamo non solo che le persone odano, ma che ascoltino, che comprendano, che apprezzino e quindi agiscano dovutamente in base a quello che imparano. Per giungere al nostro scopo dobbiamo essere abili insegnanti.
◆ Abbiamo un Esempio in questo, cioè il Maestro, Gesù Cristo, il più grande Insegnante di tutti i tempi. Quando fu sulla terra egli ebbe lo stesso incarico che abbiamo noi, quello di far conoscere il nome e il regno di Geova. Se ci lasceremo ammaestrare diverremo come lui, poiché egli stesso ce ne dà l’assicurazione: “Chiunque è perfettamente istruito sarà come il suo insegnante”. — Luca 6:40.a
◆ Essere come il nostro Maestro e Insegnante significa imitare la sua maniera d’insegnare. Innanzi tutto, lo imitiamo se usiamo parole semplici, chiare e facilmente comprensibili. In questo modo mettiamo i nostri ascoltatori a loro agio. Nello stesso tempo dovremmo cercare di rendere vigoroso ed espressivo il nostro modo di parlare. A questo proposito Gesù ce ne diede l’esempio, poiché il suo linguaggio era allo stesso tempo semplice e molto espressivo, come quando parlava della trave in un occhio, di tagliarsi una mano e d’inghiottire un cammello. — Matt. 7:3-5; Mar. 9:43; Matt. 23:24.
◆ Imitiamo la maniera d’insegnare del Maestro anche facendo efficaci illustrazioni, che aiuteranno i nostri ascoltatori sia a capire che a ricordare ciò che diciamo loro. Come usò efficacemente le illustrazioni Gesù! Possiamo usarle anche noi se ci sforziamo. Inoltre la maniera d’insegnare del Signore includeva un accorto discernimento mentale. “Sapeva da se stesso che cosa vi era nell’uomo”. Lo imitiamo in questo se, quando parliamo e ci esprimiamo, teniamo conto delle condizioni dell’ascoltatore, come età, cultura, religione ecc. E in particolar modo vogliamo far appello all’amore dell’ascoltatore per la giustizia. — Giov. 2:25; Matt. 5:3, 6.
◆ Inoltre imiteremo la maniera d’insegnare del Signore parlando con autorità. Infatti, quando Gesù finì di parlare “l’effetto fu che le folle erano stupite del suo modo d’insegnare; poiché egli insegnava loro come una persona che aveva autorità, e non come i loro scribi”. Se riconosciamo di aver ricevuto l’incarico da Geova, se abbiamo una buona conoscenza e un buon intendimento delle Scritture, se abbiamo profonda fede e confidiamo in Geova, possiamo anche noi insegnare con efficacia, parlando con autorità. — Matt. 7:28, 29.
◆ Un’altra caratteristica della maniera d’insegnare del Maestro è quella di evitare l’indifferenza. Oggi, perciò, dobbiamo imitarlo nel far capire alle persone che ciò che secondo loro un cristiano dovrebbe essere non è tutto; Dio esige esclusiva devozione. — Matt. 5:21-28.
◆ Imitare la maniera d’insegnare del Maestro significa anche essere miti e umili, mansueti e modesti. Egli disse di non poter “fare una sola cosa di sua propria iniziativa”. Con il suo esempio a questo riguardo egli insegnò con efficacia. “Venite a me, voi tutti che siete afflitti e aggravati, e io vi ristorerò. Prendete su di voi il mio giogo e divenite miei discepoli, perché io sono mansueto ed umile di cuore, e troverete ristoro alle anime vostre. Poiché il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero”. Possiamo essere sicuri che le mansuete persone di buona volontà verso Dio accetteranno il nostro insegnamento se imiteremo così il nostro Maestro. — Giov. 5:19; Matt. 11:28-30.
◆ Imitare la maniera d’insegnare del Maestro significa anche parlare con il cuore colmo d’amore e d’affetto per le persone mansuete. “Egli provò tenero affetto per loro”, e dovremmo provarlo anche noi. Sia con le parole che col tono della voce, dovremmo manifestare l’amore che proviamo per le altre pecore del Maestro. — Matt. 9:36.
◆ E infine vorremo imitare la maniera d’insegnare del Maestro che fu sempre paziente, instancabile e perseverante. Che pazienza ebbe con i suoi discepoli! Anche se era stanco considerava le necessità spirituali degli altri prima del proprio benessere. Ci sia concesso d’essere noi pure instancabili insegnanti, tenendo sempre presenti i bisogni degli altri invece della nostra comodità. — Luca 22:23-34; Giov. 4:5-26; Mar. 6:34.
◆ Se imiteremo il Maestro sotto questi vari aspetti, assolveremo dovutamente la nostra responsabilità e raggiungeremo il nostro scopo, rendendo onore a Geova e salvando sia noi stessi che altri.
[Nota in calce]
a Per i particolari vedere La Torre di Guardia del 1º ottobre 1960.