Rivedrete i vostri cari morti?
1. Che cosa potrebbero rispondere alcuni alla domanda se vorrebbero rivedere i loro cari morti, e perché sarebbe un punto di vista errato?
TUTTI noi abbiamo perduto con la morte persone che amavamo e che ci amavano. La maggioranza di noi nutriamo il vivo desiderio di rivederli, ma all’idea che ritornino, potremmo scuotere la testa e dire: “Ebbene, da un punto di vista egoistico, vorrei rivederli, ma quando penso a tutte le difficoltà che dovrebbero sopportare e quindi morire di nuovo, direi: “No, lasciamoli riposare’”. Ragionando da un punto di vista strettamente umano avremmo ragione; tuttavia, saremmo molto in errore perché trascureremmo ciò che Colui il quale concepì l’idea della risurrezione ci dice riguardo agli scopi, alle condizioni e alle circostanze della risurrezione.
2. Dato che sappiamo come son vissute le persone e tenendo presenti le dottrine delle religioni del mondo, che effetto sembrerebbe avere questo sulle nostre probabilità di rivedere i nostri cari morti?
2 Alcuni di quelli che amavamo si sforzarono di condurre una vita cristiana; altri no. Alcuni che non professavano affatto nessuna religione sono ciò nondimeno stati onesti e per bene ed hanno dato prova di alcune eccellenti qualità. Tutti sono stati imperfetti e, in minore o maggiore misura, hanno mostrato cattive qualità. In relazione con la risurrezione, sorge l’allarmante pensiero che i morti possano trovarsi in categorie o diverse località, come purgatorio, inferno di fuoco, limbo, nirvana, un mondo di ombre o spiriti disincarnati, come insegnano varie religioni della terra. Se fosse così, le nostre probabilità di vedere i nostri cari sulla terra sarebbero piccole. Ma queste idee sono interamente antiscritturali. Possiamo vedere ciò che il Creatore di tutte le anime viventi si propone per i morti considerando ciò che dice al riguardo nel ventesimo capitolo del libro biblico di Rivelazione o Apocalisse.
3. Non saranno alcuni risuscitati sulla terra? Chi? Perché?
3 È vero che la descrizione di Rivelazione ci dice che alcuni riceveranno una risurrezione celeste, la quale è chiamata “prima risurrezione”, e che saranno sacerdoti di Dio e di Cristo. Questo numero, comunque, è assai piccolo in paragone coi miliardi di persone vissute sulla terra. È solo di 144.000, un “piccolo gregge” davvero. Questi, essendo sacerdoti in cielo, vedranno necessariamente quelli che sono risuscitati per vivere sulla terra, poiché li serviranno per assisterli. — Luca 12:32; Riv. 20:4, 6; 14:1.
4. (a) Perché, a metà del ventesimo capitolo di Rivelazione, Giovanni torna indietro nel tempo? (b) Che cosa descrive ora Giovanni, e quali informazioni ci ha già date per l’inizio del dominio di mille anni di Cristo?
4 Gli studenti della Bibbia sanno che, quando fu scritta la Bibbia, non venne divisa in capitoli e versetti. Questa fu una divisione fatta in seguito dall’uomo per convenienza nello studio della Bibbia. I capitoli della Bibbia non si limitano dunque necessariamente a un soggetto o alla fase di un soggetto. L’apostolo Giovanni, nella Rivelazione, completa il racconto delle cose che devono aver luogo in questo tempo della fine e la sconfitta di tutti i nemici di Dio, Satana compreso, che è scagliato nell’abisso di inattività simile alla morte e alla fine dei mille anni torna per breve tempo ed è quindi annientato per sempre. Avendo così terminato di considerare il destino dei nemici di Dio, ora Giovanni torna al principio del regno millenario di Cristo e alle cose che avranno luogo durante quel tempo. Egli ci ha già informato che vi sarà una “grande folla” di un numero non specificato di persone di tutte le nazioni che, prendendo ora la giusta determinazione, sopravvivranno alla distruzione di questo sistema di cose. (Riv. 7:9, 14-17) Sparita la malvagità ed essendo esercitato sulla terra il giusto dominio di Cristo, questi saranno pronti per accogliere i risuscitati.
GIUDIZIO DINANZI AL “GRANDE TRONO BIANCO”
5. Che cos’è il “grande trono bianco”, e quale condizione esisterà quando Dio si siede per giudicare il genere umano?
5 Tutti quelli che hanno letto la Bibbia riconoscono che ci sarà un giorno di giudizio per i morti. Lì, in Rivelazione 20:11-15, troviamo che cos’è. Nell’undicesimo versetto Giovanni scrive: “E vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. Dalla sua presenza fuggirono la terra e il cielo, e non fu trovato luogo per loro”. Il “grande trono bianco” è il trono di Geova Dio stesso, “giudice di tutti”. (Ebr. 12:23) Esso è puro, retto, stabilito sulla giustizia. (Sal. 89:14) Quando Dio si siede per giudicare quelli allora viventi e i morti, la vecchia simbolica terra, con la “bestia selvaggia” e il “falso profeta” che la dominarono sotto il controllo di Satana saranno nel “lago di fuoco e zolfo”, da cui non c’è ritorno. Il Diavolo e i suoi invisibili demoni saranno pure stati tolti di mezzo, essendo cioè nell’abisso. Dopo che i mille anni saranno finiti, egli e i suoi demoni saranno scagliati nel “lago di fuoco e zolfo” per raggiungere la “bestia selvaggia” e il “falso profeta”.
6. A chi è affidato il giudizio?
6 Gesù Cristo è costituito per giudicare secondo i giudizi del Padre suo, Geova Dio. (Atti 17:31; 10:42; Rom. 14:9-12) In questa opera di giudizio sono inclusi i re e sacerdoti associati i quali prendono parte alla prima risurrezione, poiché il potere di giudicare come associati di Gesù Cristo è dato a questi 144.000. (Riv. 20:4, 6) Al versetto quinto Giovanni menziona tra parentesi quelli che devono essere giudicati: “Il resto dei morti non vennero alla vita finché i mille anni non furono finiti”. Riguardo a questi ci sono alcune informazioni molto confortanti: “E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e dei rotoli furono aperti. Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere. E il mare diede i morti ch’erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti ch’erano in essi, e furon giudicati individualmente secondo le loro opere. E la morte e l’Ades furono scagliati nel lago di fuoco. Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco. Inoltre, chiunque non fu trovato scritto nel libro della vita fu scagliato nel lago di fuoco”. — Riv. 20:11-15.
NESSUNA PARZIALITÀ
7. (a) Chi sono i “grandi e piccoli”? (b) Chi è davanti al trono?
7 Che cosa c’è di così confortante in questo? Ebbene, prima noterete che Giovanni vide “grandi e piccoli”, tutti in piedi davanti al trono, in un sol luogo, sulla terra. Alcuni si sono fatti un grande nome durante la loro vita sulla terra, altri sono stati insignificanti, ma non c’è parzialità nel giudizio. Un’altra cosa che noterete è che sono lì in piedi per il giudizio, ed esso include tutti quelli che sono nell’Ades (l’equivalente dell’ebraico Sceol), che è il comune sepolcro del morto genere umano nella terra, come pure quelli che possono essere morti nel mare e quindi non essere stati sepolti nella terra e i cui corpi possono essere stati mangiati dai pesci del mare. Tutti questi morti sono ricordati, come se fossero in tombe commemorative da cui verranno fuori quando Cristo li chiamerà. — Giov. 5:22-29.
8. (a) Perché la “grande folla” dei superstiti di Armaghedon sono pure giudicati a quel tempo? (b) Sebbene abbiano corpi carnali, saranno risuscitati gli stessi corpi di quelli che sono morti? Spiegate.
8 La “grande folla” di un numero non specificato di persone che sono sopravvissute alla distruzione di questo vecchio sistema di cose saranno lì per accogliere i risuscitati, ma tutti, compresa questa “grande folla”, dovranno stare davanti al trono di giudizio. Perché? Perché nessuno di loro è ancora perfetto. La “grande folla” ha seguìto i princìpi di Geova per rinnovare le menti e le personalità. Quei risuscitati non avranno la risurrezione del precedente corpo umano, poiché Dio dà ai risuscitati sulla terra un corpo carnale adatto al suo proposito, ma è la personalità ad essere risuscitata, l’anima, voi. Ora, sappiamo che la personalità che abbiamo è imperfetta, perché abbiamo ereditato la morte dal nostro primo padre umano, il peccatore Adamo, così che siamo tutti nati peccatori. (Rom. 5:12) Anche la “grande folla”, se fosse lasciata a se stessa e non fosse liberata da questa condanna della morte, morirebbero tutti col tempo e avrebbero bisogno di sepoltura.
9. Da che cosa devono essere liberati quelli che sono in piedi davanti al trono, e come otterranno la liberazione?
9 Da questo punto di vista coloro che sono davanti al trono saranno ancora nella morte o soggetti alla morte ereditata dal peccatore Adamo, e avranno bisogno di esser tratti fuori da questa condizione. Come si libereranno da questo stato mortifero? Mediante l’opera sacerdotale del grande Re, Gesù Cristo. Cristo è sacerdote, come Melchisedec dell’antica Salem. (Sal. 110:1-4; Ebr. 5:5, 6, 10; 6:20 fino a 7:17) Egli è il Sommo Sacerdote di Geova, e i 144.000 sono sottosacerdoti, per il qual fatto è detto che “saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni”. — Riv. 20:6.
10. Come fu prefigurata questa caratteristica dell’opera sacerdotale di Cristo nel Giorno di Espiazione?
10 La procedura seguita dal Sommo Sacerdote di Geova corrisponde ora a quella del sommo sacerdote d’Israele, Aaronne, nell’annuale Giorno d’Espiazione. Ricordiamo che egli entrava nel Santissimo del sacro tabernacolo per presentare a Dio non solo il sangue del toro per la tribù sacerdotale, ma in seguito il sangue del capro per il sacrificio che era versato per tutte le altre dodici tribù d’Israele. — Lev. 16:15; Ebr. 13:11, 12.
GIUDICATI IN BASE A CHE COSA?
11. I rotoli aperti allora sono forse la storia della vita passata di quelli che vengono giudicati, o che cosa?
11 Che cosa sono i rotoli che saranno aperti durante quei mille anni? Non sono la storia della passata vita terrestre di quelli che vengono giudicati. Non ci sarebbe senso a presentare questa storia, poiché, dal momento che nessuno è giusto a motivo delle sue proprie opere, lo condannerebbe soltanto. Essi cercano di liberarsi da questa imperfezione. I “rotoli” sono i libri della legge di Geova, pubblicazioni che espongono la sua volontà per tutte le persone sulla terra durante il regno millenniale di Cristo. Sotto il pieno dominio della disposizione del Regno ci saranno molte nuove aggiunte e molte cose da fare, che richiederanno questi libri di istruzione la quale verrà da Geova mediante il suo governo del Regno sotto Cristo. Secondo il modo in cui quelli che affrontano il giudizio ubbidiranno a ciò ch’è scritto in questi rotoli, secondo queste opere, essi saranno giudicati.
12. Che cosa provvederà il dominio di Cristo per quei viventi, e in quale maniera avrà probabilmente luogo la risurrezione?
12 Essendo il governo retto da Gesù Cristo, assistito dai suoi 144.000 subordinati re e sacerdoti, le persone riusciranno a rinnovare la loro personalità e a praticare la completa giustizia. (Isa. 26:9) Benché quei risuscitati non siano probabilmente riportati tutti in vita nello stesso tempo, essi torneranno dai morti mentre è in corso il programma di istruzione e giudizio e man mano che quei viventi saranno in grado di prepararsi ad occuparsi dell’ulteriore numero di persone che torneranno dai sepolcri.
FACILMENTE POSSIBILE L’ADDESTRAMENTO PER TUTTI I RISUSCITATI
13. Quale problema o domanda sorge quando si considera la risurrezione dei milioni che sono morti?
13 È sorta una domanda circa la possibilità che tutti i morti tornino per il giudizio senza sopraffare per il numero quelli sulla terra che rappresenteranno il celeste Regno per controllarli, assisterli e istruirli. In quanto al numero delle persone che son vissute sulla terra, è stata fatta una stima piuttosto libera di venti miliardi (ventimila milioni). Dividendo per mille questa cifra, si ottiene venti milioni all’anno o quasi 55.000 al giorno. Questo è un gran numero di persone a cui si dovrebbero provvedere cibo, alloggio, vestiario e lavoro. Ma consideriamo il problema in base al modo in cui Geova ha trattato in passato col suo popolo.
14. In che modo i testimoni di Geova hanno fatto in questo tempo un’opera simile, e con quali aumenti di numero?
14 Fra i testimoni di Geova, la cui opera è quella di predicare e insegnare la buona notizia del Regno, è un grande lavoro studiare la Bibbia con una persona, aiutarla ad applicare i princìpi biblici alla sua vita per volgerla alla via di Dio, addestrarla nel ministero e assisterla a divenire matura come cristiana, in grado, a sua volta, di aiutare qualcun altro. Nella loro opera, i Testimoni hanno visto annuali aumenti di numero, dal 2 per cento al 20 per cento o più. L’aumento del 10 per cento è stato considerato normale, e dà una proporzione di una persona nuova ogni dieci capaci di aiutarla durante un intero anno. Questo è stato fatto con successo tanto che è esistita un’organizzazione compatta e salda, e solo una piccolissima percentuale smette o si allontana. Il numero di quelli che predicano si è quasi raddoppiato nel decennio 1955-1965.
15. Illustrate come si potrebbe facilmente aver cura di tutti i morti calcolati e addestrarli nella giustizia in maniera simile al modo in cui Geova fa compiere oggi l’opera.
15 Cominciamo perciò il nostro calcolo, non per fare una profezia ma solo allo scopo di illustrare il punto, dalla cifra di un milione di superstiti di Armaghedon. Anche con questo piccolo inizio, e solo con un aumento diciamo del 3 per cento all’anno (la proporzione di un risuscitato ogni trentatré viventi sulla terra), il numero delle persone viventi sarebbe raddoppiato circa ogni ventiquattro anni. Se fossero risuscitati venti miliardi (ventimila milioni) di persone, ciò potrebbe avvenire in meno di quattrocento anni. Ci sarebbero quindi tempo e aiuto sufficienti per addestrare e disciplinare tutti, portando gli ubbidienti al punto che, a loro volta, potrebbero addestrare altri senza alcun turbamento per il progresso di quel nuovo ordine di cose. Essendo la produzione e le risorse della terra portate al massimo rendimento e debitamente distribuite e impiegate per il beneficio del genere umano, non ci sarebbe alcun problema alimentare, come immaginano gli odierni economisti.
MORTE E ADES TOLTI DALL’ESISTENZA
16. Spiegate come e quando la morte e l’Ades saranno distrutti.
16 Verrà il tempo, naturalmente, quando la risurrezione cesserà. L’Ades e il mare avranno dato l’ultimo dei morti che sono in essi. Similmente la morte adamica, la morte che venne a tutto il genere umano dall’originale peccato di Adamo, cesserà; sarà l’“ultimo nemico” che sarà ridotto a nulla. Questo avverrà quando nessuno avrà più alcuna traccia degli effetti ereditati del peccato di Adamo. Essi avranno prima esercitato fede nel sacrificio di Gesù Cristo e il suo merito purificatore sarà stato applicato loro col perdono dei peccati confessati, e, inoltre, avranno praticato opere in armonia con la loro fede, in ubbidienza ai rotoli scritti. Solo quando l’imperfezione e la debolezza mentale e fisica saranno state loro tolte ed essi saranno nella perfezione umana che ebbero in origine gli innocenti Adamo ed Eva nel giardino d’Eden, solo quando l’ultima traccia di peccato, che è il pungiglione che produce la morte, sarà stata distrutta, essi saranno in grado di ubbidire perfettamente a tutta la legge di Dio, comprese le cose scritte nei rotoli. — 1 Cor. 15:56.
17. Che cos’è rappresentato dalla morte e dall’Ades che vengono scagliati nel lago di fuoco?
17 A quel punto si adempirà la profezia di Rivelazione che la morte e l’Ades devono essere “scagliati nel lago di fuoco”. Il lago di fuoco raffigura il completo annientamento, “la seconda morte”, non un luogo di tormento cosciente, poiché come si potrebbero tormentare la morte e l’Ades? Quando l’Ades, il sepolcro del genere umano, è vuotato e quando la morte ereditata da Adamo non esiste più fra il genere umano e non può più esercitare quindi nessuna stretta o influenza su di loro, la morte e l’Ades non saranno più, saranno stati completamente annientati. — Riv. 21:4.
18. Come fu illustrata molto tempo fa a Gerusalemme questa completa distruzione?
18 Molto tempo fa, nella Geenna o luogo di scarico fuori delle mura dell’antica Gerusalemme venivano distrutti dal fuoco e dallo zolfo i rifiuti della città, compresi i corpi dei criminali che erano stati prima messi a morte. (Matt. 10:28; Mar. 9:43-48) Come se fosse scagliata nella Geenna, la morte adamica e l’Ades o Sceol (“inferno”) saranno distrutti per sempre. Questo avverrà prima che Satana sia sciolto dall’abisso alla fine dei mille anni.
NOMI NEL ROTOLO DELLA VITA, DI GEOVA
19. (a) Che cos’è il rotolo della vita che è di Geova? (b) Quali nomi vi sono scritti, possono essere cancellati, e possono essere permanentemente scritti in esso? Spiegate.
19 Il rotolo della vita che è di Geova è diverso dal rotolo della vita che è dell’Agnello, in cui sono scritti i nomi dei 144.000 che sono degni di avere per sempre la vita immortale con l’Agnello di Dio in cielo. (Riv. 3:5; 13:8; 21:27) Il rotolo della vita che è di Geova conterrà i nomi di quelli che meritano la vita eterna in una terra paradisiaca. Il giusto Abele è il primo ad avere il nome nel rotolo e ne sono stati aggiunti molti altri, ma in qualsiasi tempo durante il regno di mille anni il proprio nome può essere cancellato dal rotolo a causa di disubbidienza volontaria. (Matt. 23:35; Ebr. 11:4) Alla fine dei mille anni, quando tutto il genere umano vivente sarà stato reso perfetto e avrà la piena capacità di ubbidire perfettamente alla legge di Dio, essi subiranno la finale e decisiva prova. Se alcuno lascerà che il Diavolo lo svii permettendo che si sviluppi in lui una cattiva condizione di cuore, come fecero Adamo ed Eva, sarà scagliato nel lago di fuoco, che significa essere privati in eterno dell’esistenza, la distruzione senza fine. La persona avrà commesso il peccato contro lo spirito santo di Dio, il peccato che incorre nella distruzione, e il suo nome non sarà “trovato scritto nel libro della vita”. (Riv. 20:15) Quelli, comunque, che mantengono la loro integrità nella prova finale mostreranno che è un’integrità di tipo incrollabile, che li rende qualificati ad avere il nome scritto indelebilmente, per così dire, nel rotolo della vita che è di Geova, essendo dichiarati giusti, giustificati per la vita eterna, con la certezza di vivere per sempre. — Matt. 12:31, 32; 1 Giov. 5:16, 17; Rom. 8:33.
20. Da quale punto di vista Gesù considerava le cose quando fece la dichiarazione di Giovanni 5:28, 29?
20 Le parole di Gesù saranno state allora completamente adempiute. Considerando tutti quelli che devono essere risuscitati, sia quelli al cielo che quelli alla terra, egli disse: “Tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone alla risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili alla risurrezione di giudizio”. Lì Gesù parlava dal punto di vista della fine del suo dominio di mille anni e ricordando il giudizio, prima dei 144.000 e quindi del resto del genere umano. La risurrezione di tutti, alla fine dei mille anni, si sarà dimostrata una risurrezione di vita o una risurrezione di giudizio per la distruzione, secondo che abbiano praticato cose buone o cose vili. — Giov. 5:28, 29.
21. Chi sono quelli che “hanno fatto cose buone” e quelli “che hanno praticato cose vili”, e qual è la loro ricompensa?
21 I 144.000 fedeli seguaci delle orme di Cristo che infine regnano e sono sacerdoti con lui ricevono il pieno merito del sacrificio di Cristo nel corso della loro vita terrestre e sono pienamente giudicati al tempo della loro morte. Essi “hanno fatto cose buone”. Sono risuscitati ai cieli e la loro risurrezione si è dimostrata una “risurrezione di vita”. Per la “grande folla” dei superstiti di Armaghedon e i morti che sono nell’Ades e nel mare, la finale determinazione del loro futuro sarà fatta in base all’ubbidienza alle cose scritte nei rotoli durante i mille anni e in base al fatto che superino con successo la prova alla fine d’essi. Quindi, a quel tempo, anch’essi saranno quelli che “hanno fatto cose buone”, provando che la loro è una “risurrezione di vita”. Tutti coloro che a quel tempo saranno stati distrutti saranno quelli che “hanno praticato cose vili”, dimostrando la loro risurrezione d’essere una “risurrezione di giudizio”, cioè d’avverso giudizio, di condanna.
IL RISCATTO TRIONFA SUL PECCATO E SULLA MORTE
22. In che modo il sacrificio di riscatto di Cristo è più forte del peccato che fu recato sulla razza umana da Adamo?
22 Questa è dunque una meravigliosa cosa da immaginare con la gioiosa consapevolezza che tutto il male causato dal peccato di Adamo e a cui tutto il genere umano fu sottoposto, non di sua propria volontà, sarà assolutamente rimosso così che non avrà recato permanente danno. (Rom. 8:20) Nel giudizio di Dio riguardo al genere umano, ciascuno sarà giudicato non secondo la condanna che ricevette da Adamo, ma individualmente, secondo le sue opere. (Riv. 20:13) Il sacrificio di riscatto di Cristo e i suoi servizi sacerdotali sono più forti, perciò, del peccato di Adamo. Tutti hanno ereditato il peccato e la morte da Adamo e molti sono morti, ma in ultima analisi si riscontrerà che nessuno sarà privato della vita a causa di ciò che fece Adamo. Se alcuno non vivrà nel giusto nuovo ordine, sarà perché non vuole la giustizia. Di sua propria scelta segue l’ingiustizia e viene a trovarsi nella condizione di annientamento e inesistenza del “lago di fuoco e zolfo”. — 1 Giov. 3:8.
23. (a) Dovremmo desiderare di rivedere i nostri cari morti? (b) Possiamo ora vivere in qualsiasi modo che desideriamo, dato che ci sarà ancora un giudizio durante i mille anni? (c) Come dovremmo vivere ora, con quali prospettive?
23 Dovremmo dunque desiderare di vedere i nostri cari morti? Dal giusto punto di vista basato sulla Bibbia possiamo dire lietamente: “Sì”, sotto ogni aspetto. Poiché Dio estende tale amorevole benignità e misericordia al genere umano, significa questo che non abbia importanza come viviamo oggi, dato che il sopradescritto giudizio verrà in un vicinissimo futuro? No, non è così. Se seguiamo tale ragionamento diverremo peccatori volontari contro Dio e combatteremo contro di lui nel tempo in cui egli annienterà tutti i suoi nemici terrestri insieme alla “bestia selvaggia” e al “falso profeta” ad Armaghedon. Inoltre, maggiore è lo sforzo che facciamo ora per conformare la nostra vita agli eterni princìpi di Dio e per rinnovare la nostra personalità al fine d’essere in armonia con la sua Parola di verità, più rapido sarà il nostro progresso nel giusto nuovo ordine e maggiore l’opportunità che avremo di aiutare altri. Questo includerà i nostri cari che torneranno e che possiamo assistere a fare progresso sul sentiero che conduce alla vita. Prepariamoci dunque pienamente, aiutando il maggior numero possibile di persone a essere ora di quella “grande folla” che sopravvivrà ad Armaghedon e ad avere quindi l’indescrivibile gioia di far parte dell’organizzazione di Dio che accoglierà dai morti i nostri cari ed altri. Parteciperemo all’opera d’istruzione, aiutandoli a camminare sulla strada che conduce alla vita eterna e anche ad abbellire la terra per renderla come un paradiso, alla lode dell’eterno Re, Geova Dio.