Pazienza e perseveranza
1. Quali benedizioni possono avere gli appartenenti alla società del Nuovo Mondo?
LA VERA fonte della pazienza e della perseveranza è Geova, l’Iddio d’eternità. Quelli che divengono parte dell’organizzazione cristiana di Geova devono fare lo sforzo di mantenere in essa il loro posto. Non è un posto onorario. Bisogna mostrare perseveranza finché non si entra effettivamente nel nuovo mondo di giustizia. Rivolgendo lo sguardo al nuovo mondo, l’uomo di buona volontà può godere le ricchezze spirituali che Geova versa sul suo popolo mentre la luce della verità diviene sempre più luminosa. Inoltre, può partecipare alla grande opera di radunamento che Gesù stabilì per questo tempo. Mentre compie quest’opera, lo spirito di Geova lo sosterrà. (Zacc. 4:6) Il fatto stesso che molti uomini, donne e fanciulli si offrono volenterosamente di partecipare a questa estesa opera di predicazione internazionale è una rimarchevole evidenza della seconda presenza di Cristo e dà motivo di perseverare nel ministero.
2. Come mostrarono perseveranza Gesù e i suoi discepoli?
2 Gesù diede in origine la direttiva in questa grande attività di predicazione. Egli non si scoraggiò quando la folla lo insultava, dicendo: “Tu hai un demonio”; o quando, dopo un faticoso insegnamento, molti suoi discepoli tornarono alle loro precedenti vie non camminando più con lui. I suoi discepoli pure ebbero la giusta attitudine mentale e non si scoraggiarono. Quando egli chiese loro: “Volete forse andarvene anche voi?” Pietro rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai espressioni di vita eterna”. (Giov. 7:20; 6:66-68) Similmente, non v’è ragione perché quelli che partecipano all’opera di ministero iniziata da Gesù si scoraggino, quando alcuni che per un certo tempo han mostrato interesse e hanno camminato con loro in seguito se ne allontanano. (Ezech. 33:32) Quale uomo perfetto Gesù poté parlare con efficacia a grandi folle, insegnando loro persuasivamente. Egli usò illustrazioni di cose che essi conoscevano: pecore e capri, agricoltura, pesca. Noi possiamo similmente riferirci agli avvenimenti d’oggi, svolgendo un’opera parallela, benché di solito abbiamo uditori più piccoli. Possiamo visitare le persone nelle loro case, tornare pazientemente da loro, tenere studi biblici con gruppi familiari, mostrare amorevole considerazione a tutti. Seguirete questa direttiva impartita da Gesù per il ministero di campo, divenendo in tal modo un cristiano non solo di nome, ma anche di fatto?
3. Quale invito viene rivolto, e come è accolto?
3 Gesù parlò di un uomo che possedeva una grande vigna. Giunto il tempo della vendemmia, disse ai suoi due figli di prendervi parte. Il primo figlio acconsentì, ma non vi andò; mentre il secondo disse al padre di non volervi andare, ma in seguito si pentì e vi andò. Questo è il tempo della vendemmia predetta da Gesù, e Geova mostra pazienza finché l’opera di radunamento non sia finita. Molti uomini che professano d’esser figli del Padre celeste non vogliono fare l’opera che egli assegna loro. Infatti, Gesù parlò ai capi sacerdoti e agli influenti anziani quando disse: “Veramente vi dico che gli esattori di tasse e le meretrici vanno davanti a voi nel regno di Dio”. (Matt. 21:28-31) Come ai giorni di Gesù le persone umili e sincere d’ogni classe sociale accettavano il messaggio e cominciavano a partecipare al ministero, così avviene oggi. Tali persone mostrano un atteggiamento pentito e sono desiderose di servire Dio più della classe di quelli che professano di fare la sua opera. — Matt. 23:2, 3.
LA PAZIENTE PERSEVERANZA PRODUCE FRUTTO
4. Come illustrò Gesù la reazione del popolo al messaggio?
4 Quando prendiamo parte attiva al ministero di casa in casa, riscontriamo la veracità dell’illustrazione di Gesù, narrata in Luca 8:9-15, secondo cui vi sono persone d’ogni specie, come vi è ogni specie di terreno, parte roccioso, parte pieno di spine, parte buono, adatto alla semina. Gesù spiegò: “Il seme è la parola di Dio . . . In quanto a quello sul buon terreno, questi son coloro che, dopo aver udito la parola con un cuore giusto e buono, la ritengono e portano frutto con perseveranza”. Per la maggioranza degli uomini ci vuole paziente aiuto personale. Forse non capiscono l’importanza del messaggio o hanno la mente piena di pregiudizi ed errate concezioni o sono sinceramente convinti che la fede dei loro genitori sia giusta. Quando il Testimone torna a parlare ulteriormente delle verità scritturali, il padrone di casa potrebbe cercare di evitarlo. Tuttavia Gesù ci assicurò che le pecore avrebbero ascoltato la voce del Signore. Noi possiamo contribuire a render possibile questo, persistendo nel ministero e mostrando “perseveranza nell’opera che è buona”. — Rom. 2:7.
5. Come si mostra pazienza producendo i frutti del Regno?
5 L’anno scorso furono tenuti ogni settimana 646.000 studi biblici a domicilio e delle persone che vi parteciparono 69.027 si battezzarono in tutto il mondo; per ottenere frutti ci vogliono molti sforzi. Come indicò Gesù, parte del seme della verità cade lungo la via. Quindi viene il Diavolo e porta via la parola dai loro cuori, onde non credano e non siano salvati. Altro seme cade sul terreno roccioso. La Parola di Dio è ascoltata con gioia, ma il messaggio non mette profonde radici perché il suolo è roccioso; e perciò credono per un certo tempo, ma quando viene il calore dell’opposizione, si inaridiscono e muoiono. Altro seme cade fra le spine, poiché la gente ode il messaggio, ma è troppo occupata con le ansietà, le ricchezze e i piaceri di questa vita, per cui il seme è soffocato e non giunge a maturità. Ci vogliono molti studi per trovare il buon terreno e bisogna compiere una paziente opera per estirpare le erbacce infruttuose.
6. Perché non ci dobbiamo scoraggiare se alcuni rigettano il messaggio?
6 Un Testimone francese predicò per sette anni ai suoi compagni di lavoro senza alcun risultato. Ma infine poté tenere studi biblici con alcuni d’essi e parecchi hanno fatto buon progresso nella verità. La sua pazienza è stata ricompensata. Quindi non divenite impazienti nel ministero perché molti non vi ricevono favorevolmente. Non tutti ascoltarono favorevolmente Gesù e molti che ascoltarono per curiosità non esercitarono fede nei suoi insegnamenti; oggi può avvenire la stessa cosa. Se gli uomini non ascoltarono Gesù quando spiegava loro le verità del suo Padre celeste, perché aspettarci ora che ascoltino i suoi servitori? Non v’è ragione per pensare che il mondo si converta e che tutti ascoltino il messaggio. Tuttavia viene dato un avvertimento riguardo al giorno della vendetta di Geova, onde quelli che lo desiderano possano fuggire la distruzione. L’opera di separazione dei mansueti dai caparbi oppositori procede in ogni parte del mondo. Il modo in cui gli uomini accettano il messaggio e trattano i proclamatori è ciò che determina se verranno posti alla destra di favore o alla sinistra di sfavore del Re, Cristo Gesù. Infatti, egli disse: “Veramente vi dico: In quanto non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto a me”. Quando perciò qualcuno respinge il messaggero del Regno con le parole: “Sono troppo occupato”, o: “Non m’interessa”, egli in realtà dice questo a Cristo, a cui noi rendiamo servizio quali ambasciatori. — Matt. 24:45; 2 Cor. 5:20.
7. Come possiamo raccomandare la verità a ogni sorta di persone?
7 Il rappresentante di Cristo desidera compiere il suo ministero in modo da avere in seguito l’opportunità di recare testimonianza. L’apostolo Paolo diede in proposito buone istruzioni, dicendo: “Ma lo schiavo del Signore non deve contendere, bensì deve aver tatto con tutti, essere qualificato per insegnare, trattenendosi dal male, istruendo con mansuetudine quelli che non sono favorevoli, poiché Dio potrebbe concedere loro il pentimento che porta all’accurata conoscenza della verità, ed essi potrebbero tornare in sé liberandosi dal laccio del Diavolo, vedendo d’essere stati presi vivi da lui per fare la sua volontà”. (2 Tim. 2:24-26) Alcuni di quelli che da principio si oppongono fortemente al messaggio fanno questo a causa della loro sincera fede in ciò che è stato loro precedentemente insegnato, come fece Saulo di Tarso. Egli recò molta persecuzione contro i primi cristiani a causa del suo zelo mal guidato, ma quando accettò il modo di vivere cristiano sopportò l’opposizione anticristiana. Come egli scrisse: “Sotto ogni aspetto ci sforziamo di renderci raccomandabili come ministri di Dio, con molta pazienza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angustie, sotto le battiture, nelle prigioni, nelle sedizioni, nelle fatiche, nelle vigilie, nei digiuni”. — 2 Cor. 6:4-10, Na.
8. Come dovrebbe la nostra vita riflettere la verità?
8 Voi potreste non aver subìto personalmente questa severa opposizione a causa della vostra condotta cristiana, ma ogni dedicato cristiano si può raccomandare come ministro di Dio nei modi menzionati da Paolo, poiché egli continua dicendo: “Con la purezza, con la scienza, con la longanimità, con la bontà nello Spirito Santo, con una carità sincera, con la parola della verità, con la potenza di Dio, con le armi offensive e difensive della giustizia; in mezzo alla gloria e all’ignominia, alla cattiva e alla buona reputazione . . . come degli afflitti, mentre siam sempre allegri; come dei miserabili noi che arricchiamo tanti; come gente che non ha nulla, noi che possediamo tutto”. Paolo mostrò d’avere buon equilibrio e molto apprezzamento per la verità. Egli non lasciò che alcuna cosa lo scoraggiasse ma mise il servizio di Geova al primo posto. Poté esser paziente nonostante battiture, carcere e opposizione, perché sapeva che la sua condotta avrebbe avuto la benedizione di Geova.
PERSEVERATE SOTTO L’OPPOSIZIONE FAMILIARE
9. Qual è la migliore condotta da seguire nonostante l’opposizione familiare?
9 Forse la massima opposizione vi viene fatta da quelli che vi sono più intimi. Chi stima la longanimità e la pazienza mostrata da Geova al genere umano dovrebbe certamente mostrare le stesse qualità di longanimità, benignità e pazienza agli altri, in particolar modo alla sua propria famiglia, anche se si oppongono alla verità. Le maniere pazienti e amorevoli possono aiutare gli oppositori ad accettare col passar del tempo la verità. Perdendo la pazienza con un’altra persona, non si fa altro che rendere più ampio il baratro di divisione. Se i membri della famiglia si oppongono persistentemente al cristiano che compie la sua adorazione frequentando le adunanze e partecipando al servizio, è possibile sopportare questa opposizione non arrendendoci, ma mettendo pazientemente al primo posto gli interessi del Regno. Come disse Gesù: “Colui che ha perseverato sino alla fine è quello che sarà salvato”. (Matt. 10:22, 34-39) E ci vien detto: “Se soffrite mentre fate il bene, e lo sopportate, questo è cosa gradita a Dio”. (1 Piet. 2:20) Dopo un certo tempo l’oppositore, chiunque egli sia, vede che nulla vi scoraggia né sopraffà la vostra pazienza, e vi rispetterà per la vostra determinazione.
10, 11. (a) Quali consigli diedero Pietro e Paolo sulla condotta cristiana? (b) Come può essere ricompensata la costanza del cristiano?
10 Può darsi che il problema sia così grande da non poter nemmeno parlare della verità con gli altri vostri familiari; essi si rifiutano di ascoltarvi. Anche in tal caso possono esser guadagnati senza una parola mediante la buona condotta e il profondo rispetto. (1 Piet. 3:1, 2) Tale condotta farà buona impressione. Il cristiano non dovrebbe prendersi la rivincita come fa il vecchio mondo, usando parole offensive, compiendo azioni riprovevoli e mostrando mancanza di rispetto per il punto di vista degli altri. Piuttosto, come disse Paolo: “Cerca giustizia, santa devozione, fede, amore, perseveranza, mansuetudine”. (1 Tim. 6:11) Quando il marito dice che la moglie cristiana non può partecipare al ministero né frequentare le adunanze, la moglie sa di avere un grave problema, perché ha fatto il voto di dedicarsi a fare la volontà di Geova. Ella non desidera opporsi al marito e tuttavia vuole rimanere fedele al suo Creatore. La scrittura l’ammonisce: “Contendi per la vittoria nella giusta contesa della fede, afferra saldamente la vita eterna per la quale sei chiamato ed hai fatto pubblicamente la giusta confessione davanti a molti testimoni”. Sa che il marito non le può dare la vita, ma può darsi che continuando incrollabilmente ella stessa nella verità lo induca infine ad accettare la Parola di Dio. Mostrerà ella santa devozione e perseveranza, facendo questa pubblica confessione? Questo è ciò che Dio desidera. Ella non può rinunciare alla sua fede se desidera la vita; mostra dunque amore al marito, ma continua ad adempiere il suo voto di dedicazione a Geova. — 1 Tim. 6:12.
11 Un Testimone, che udì la verità circa ventott’anni or sono, trovò molta opposizione da parte della moglie e dei parenti. Furon dette per lui delle preghiere e gli accesero delle candele. Quando fu messo in prigione a causa del suo ministero, dissero che era quello che ci voleva per lui. La moglie istigò i figli perché non ascoltassero il padre. Nonostante tutto questo, egli mostrò d’essere un genitore amorevole e un costante provveditore, come dev’essere il padre cristiano, e si attenne alla verità. Infine, dopo tutti quegli anni, un articolo di Svegliatevi! sull’importanza della religione nella vita familiare fece alla moglie un’impressione così profonda che chiese di studiare la Bibbia coi testimoni di Geova. Ora ella accetta la verità col marito ed è battezzata, ed entrambi si rallegrano d’essere stati più strettamente uniti dalla Parola di Dio.
12. In che modo Giobbe ci dà un buon esempio di perseveranza?
12 Vi sono molti esempi biblici che pure mostrano la benedizione che si ottiene perseverando con pazienza. Giobbe ebbe un problema simile. S’ammalò e perdette la famiglia e la proprietà. Gli amici si rivoltarono contro di lui, dicendogli che aveva fatto qualche cosa di male e che Dio lo puniva. La moglie gli diede stolti consigli, dicendo di maledire Dio e morire. Ma egli si attenne decisamente alla sua fede, così che la paziente perseveranza di Giobbe è proverbiale. Giacomo 5:10, 11 (NA) ci dice: “Fratelli, prendete a modello di sofferenza e di pazienza i profeti, che hanno parlato a nome del Signore [Geova]. Vedete, noi diciamo felici quei che hanno sofferto con pazienza. Voi avete sentito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la fine felice che gli concesse il Signore [Geova], perché egli è pieno di misericordia e di compassione”. Se pensate dunque d’aver problemi, considerate ciò che subì Giobbe ed esercitate quindi pazienza, affinché voi pure riceviate una benedizione per voi stessi e per la vostra famiglia, come la ricevette lui. Potete esser certi che Geova non permetterà che siate provati oltre la vostra sopportazione, ma che vincerete se non sarete venuti meno. — 1 Cor. 10:13, Na.
PERSEVERATE PAZIENTEMENTE SINO ALLA FINE
13. Come possono gli Israeliti essere per noi d’oggi un esempio ammonitore?
13 Quando una persona accetta la verità della Parola di Dio e comincia ad associarsi alla società del Nuovo Mondo, è in una condizione simile a quella degli Israeliti di migliaia d’anni fa che, usciti dall’Egitto, s’incamminarono verso la Terra Promessa. Le persone di buona volontà abbandonano oggi similmente il sistema di cose del vecchio mondo e il suo modo di vivere, seguendo la mèta del nuovo mondo di giustizia. È comunque importante non scoraggiarsi né impazientirsi perché la via sembra lunga e difficile. Subito dopo l’uscita dall’Egitto, gli Israeliti cominciarono a lamentarsi. L’intera congregazione cominciò a lamentarsi contro Mosè e Aaronne, dicendo: “Voi ci avete condotti in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine”. (Eso. 16:2, 3, Na) Essi dimenticarono che era Geova a condurli con la nuvola di giorno e con la colonna di fuoco di notte. Era Geova a provvedere ai loro bisogni, come mostrò dopo breve tempo mandando la manna e anche le quaglie. Quindi si lamentarono per l’insufficienza d’acqua, ma Mosè li rimproverò con le parole: “Perché tentate il Signore [Geova]?” Geova non avrebbe fatto morire il suo popolo di sete; egli provvide per loro a Meriba. Dopo tutto questo, quando inviarono alcuni loro uomini ad esplorare il paese che dovevano occupare, ebbero paura degli abitanti a causa del rapporto degli esploratori. Essi si lamentarono, dicendo: “Perché il Signore [Geova] ci conduce in quella terra per farci morir di spada? . . . Nominiamoci un capo, e torniamo in Egitto!” A causa di questa finale manifestazione di mancanza di fede in Geova e nella sua capacità di guidarli e proteggerli, furono condannati a vagare per quarant’anni nel deserto finché i loro figli entrarono nella Terra Promessa. — Eso. 17:2, 3; Num. 14:3, 4, Na.
14. Come serve Cristo quale più grande Mosè?
14 Oggi noi seguiamo la guida di Cristo Gesù, il più grande Mosè. Egli ci provvede abbondantemente cibo spirituale e acqua di verità nel mezzo d’una terra arida. Ci protegge da ogni opposizione che Satana e le sue orde riescono a recare contro di noi. Non vogliamo ora mostrare la stessa mancanza di fede e apprezzamento che mostrarono molti Israeliti, divenendo impazienti con Geova e le sue disposizioni o per il suo programma di adempimento dei propri propositi. Facciamo bene a considerare invece la promessa di Salmo 37:7, 9: “Resta in silenzio davanti a Geova e aspettalo ardentemente. . . . Poiché i malfattori stessi saranno recisi, ma quelli che sperano in Geova possederanno la terra”.
15. Quale messaggio fu inviato alla congregazione di Efeso, e come si applica esso a questo tempo?
15 Ai primi cristiani della congregazione di Efeso furono pure dati i consigli di perseverare con piena fede e zelo: “Io conosco le tue opere, le tue fatiche e la tua costanza; so che non puoi sopportare i cattivi . . . sei perseverante ed hai saputo soffrire per il mio nome senza lasciarti abbattere. Ma questo io ho contro di te, che hai abbandonata la tua primiera carità”. Questo dovette sorprendere i cristiani di Efeso. Essi avevano lavorato strenuamente e avevan mostrato perseveranza, ma non avevano lo stesso zelo e intenso amore ed entusiasmo che avevano provato in principio per la verità. Oggi, benché siate stati attivi per molti anni nel servizio, non vorrete far raffreddare il vostro zelo e la vostra gioia iniziali, ma vorrete mantenerli desti come la forza che anima la vostra vita. (Apoc. 2:2-4) Gesù preconosceva che oggi sarebbe sorto questo problema, poiché disse che l’amore della maggioranza si sarebbe raffreddato. Ma se noi siamo forti nella fede, ci associamo regolarmente alla congregazione e siamo attivi nel servizio di Geova, questo non accadrà a noi. Continueremo a tenere invece una condotta equilibrata, ponendo gli interessi di Geova al primo posto e tenendo lo sguardo rivolto alla mèta del Regno.
16. Perché il cristiano può aspettarsi l’opposizione, ma che cosa deve fare egli?
16 Una qualità che ha stretta relazione con la pazienza è la perseveranza, la risoluta decisione di sostenere la verità, senza venir meno nella sofferenza e nella persecuzione. Gesù avvertì che vi sarebbe stata molta opposizione contro la verità, dicendo: “Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questa ragione il mondo vi odia. Tenete presente la parola che vi ho detta: lo schiavo non è maggiore del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. (Giov. 15:19, 20) L’attivo cristiano può aspettarsi l’opposizione contro il suo ministero, ma egli deve ciò nondimeno continuare a mantenersi fedele, perché perseverare ora significherà nel nuovo mondo la vita futura. Nessuno può correre a metà la corsa che conduce alla vita e aspettarsi di ricevere il premio; egli deve finire la corsa. Paolo mise in risalto questo in Ebrei 10:36, dicendo: “Avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa”. “Poiché dunque abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince, e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti”. (Ebr. 12:1) Non inciampando mai per mancanza di fede, ma continuando tenacemente sino alla fine, il cristiano correrà con perseveranza questa corsa mediante l’aiuto di Geova.
17. Quale persecuzione hanno incontrato alcuni a causa della verità, ma che cosa produce essa?
17 Negli anni passati, e fino ad ora, molti fratelli han continuato a mantenersi fedeli nonostante severe persecuzioni. Due fratelli sono anche adesso in prigione con l’accusa di “attività controrivoluzionaria” in un paese, semplicemente perché continuavano la loro attività di ministero mostrando alle persone di buona volontà la speranza del Regno. In un altro paese un fratello che ha preso per molti anni la direttiva nell’attività cristiana dei testimoni di Geova ha sofferto molto per la verità. Egli fu messo in prigione sotto un regime e poi ebbe un periodo di libertà, nel quale proseguì la sua opera di ministero. Ora è stato tradito da uno in cui riponeva fiducia ed è stato di nuovo messo in prigione. Comunque, neanche la minaccia della morte allontana tali fedeli cristiani dall’adorazione di Geova. Le parole di Paolo ci danno grande incoraggiamento: “Ma esultiamo mentre siamo in tribolazione, poiché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non porta alla delusione; perché l’amore di Dio è stato versato nei nostri cuori mediante lo spirito santo che ci è stato dato”. (Rom. 5:3-5; Giac. 1:2, 3) In tutto il mondo i fratelli hanno perseverato grandemente, sia nell’abbondanza che nella privazione, sia nella persecuzione che nella pace. Ma nei tempi buoni e in quelli difficili, essi sanno che la loro gioia e la loro felicità vengono dalla zelante attività nel servizio del Regno. — Filip. 4:11-13.
18. Come dovremmo agire, secondo la conoscenza della verità che abbiamo acquistata?
18 Essi non vogliono seppellire i loro talenti del Regno rifiutandosi di usare la conoscenza della verità che hanno ricevuta, ma anzi la usano di continuo, seminando, innaffiando e coltivando nei cuori di altre persone la stessa speranza che li rallegra. I servitori dell’illustrazione di Gesù sapevano che il Signore voleva che usassero i talenti, che mostrassero incremento, non che seppellissero ciò che era stato loro affidato nel disuso. Quindi oggi, vogliamo continuare attivamente il radunamento senza farci sorprendere impreparati, come i falsi pastori che si dedicano all’ultimo minuto all’agricoltura per sfuggire alla vergogna che ricade su di loro, avendo predicato per molti anni falsità allo scopo di trarne un guadagno. (Matt. 25:14-30; Zacc. 13:4-6; Mich. 3:11) I servitori di Geova vogliono essere in grado di mostrare d’essere stati attivi nella vigna, d’aver lavorato nel campo sotto la direttiva di Geova, d’aver partecipato alla grande opera di radunamento. Non vogliono smettere ora che la raccolta è al colmo, ma piuttosto continuano con pazienza la loro opera finché Geova non dica che basti. — Isa. 6:11; 2 Tess. 1:4, 5; 2 Piet. 1:6.
19. Che cosa ci impedirà d’essere inattivi o infruttuosi, e perché dovremmo esser pazienti e perseverare?
19 Anche voi potete partecipare a quest’opera di radunamento. Se aggiungete alla vostra fede la virtù, la conoscenza e la perseveranza, nulla potrà impedirvi d’essere attivi e fruttuosi mentre userete l’accurata conoscenza che avete ricevuta. Se avete continuato pazientemente a far progredire per molti anni gli interessi del nuovo mondo, continuate a ritenere i privilegi di servizio che avete, onde nessuno vi tolga la corona della vita. (2 Piet. 1:5-8; Apoc. 3:10, 11) Noi possiamo esser pazienti, perché abbiamo il tempo dalla nostra parte. Ma il tempo s’abbrevia per il sistema del vecchio mondo. Satana sa che non ha che un breve periodo di tempo. Parte di questa generazione è tutto ciò che rimane; perseverate quindi con pazienza sino alla fine per ottenere la salvezza. Continuate a predicare finché Geova non dica che la raccolta è completa e non metta fine al vecchio mondo nella distruzione di Armaghedon. Ricordate che ‘chi persevera sino alla fine è colui che sarà salvato’. — Matt. 24:13; 2 Tess. 3:5.