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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1954 | 1° luglio
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abbandonato, come se Dio avesse quasi cessato di esistere, fu ordinato a Mosè di dir loro ch’egli era inviato da Colui che ‘mostrerà di esistere’. E con le sue potenti opere e liberazioni Geova mostrò veramente di essere il Liberatore causando l’adempimento dei suoi propositi verso il suo popolo Israele. — Eso. 3:14; 2 Sam. 7:23.
Come gli Ebrei in Egitto conobbero Geova in un modo in cui non era mai stato conosciuto dai loro padri, così lo conobbero pure Faraone e gli Egiziani. Certamente essi dovevano aver conosciuto il nome letterale del Dio degli Ebrei che erano stati fra loro per duecentoquindici anni. Eppure Faraone gridò: “Chi è Geova, che io debba ubbidire alla sua voce di mandar via Israele? Io non conosco affatto Geova e, per di più, non manderò via Israele!’ (Eso. 5:2, NW) In seguito Dio disse: “Gli Egiziani certamente conosceranno che io sono Geova quando stenderò la mia mano contro l’Egitto”. (Eso. 7:5, NW) Pur conoscendo il suo nome, Faraone e gli Egiziani non conoscevano Geova come un Dio d’azione, non lo riconoscevano come un’effettiva forza o un’autorità da prendere in considerazione. Ma quando agì contro di loro essi lo conobbero in un modo fino ad allora sconosciuto, come lo conobbero gli Ebrei in un modo sconosciuto al loro padri Abrahamo e Isacco e Giacobbe.
Oggi i superbi capi di questo mondo conoscono il nome di Geova, ma come Faraone e gli Egiziani dell’antichità non riconoscono che egli è un’autorità. Però, ad Harmaghedon sapranno che egli è Geova. Più di sessanta volte Ezechiele dichiarò all’infedele Israele e ad altre nazioni che avrebbero conosciuto Geova. Certamente conoscevano il nome letterale. L’avvertimento che Ezechiele diede in quel tempo si applica ora alla Cristianità e ad altre nazioni. Quando Gesù fu sulla terra egli disse a Geova: “Io ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo”. Questa missione era simile a quella che compì Mosè quando andò a far conoscere il divino nome di Geova agli oppressi Ebrei in Egitto. Quando Cristo colpisce ad Harmaghedon renderà di nuovo manifesto il nome di Geova, in una maniera che convincerà tutti che Geova è un Dio il quale “causa l’esistenza” in armonia coi suoi propositi_ — Ezech. 6:7, 10, 13, 14; Giov. 17:6, NW.
Per concludere, prendiamo un’illustrazione umana. Un uomo potrebbe esser conosciuto come un guerriero. Potrebbe anche essere chiamato guerriero. Eppure vi potrebbe sembrare molto pacifico. Voi non l’avete visto combattere. Ma anni dopo vedete che si adira per un atto malvagio e si lancia nell’azione, combattendo per la giustizia. Come altri intorno a voi, potreste averlo chiamato guerriero prima, ma ora per la prima volta veramente lo conoscete in modo vigoroso come un guerriero. Vedete che dà prova del suo nome, lo manifesta, vive conforme ad esso. Ora voi lo conoscete in una maniera in cui non l’avevate conosciuto prima. Così Geova Dio possiede molte qualità espresse da titoli, e queste qualità erano state dimostrate ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe. Essi pure conobbero il nome di Geova, ma non videro mai la dimostrazione del suo intrinseco significato come lo videro i loro discendenti quando egli liberò Israele dall’Egitto in adempimento del promesso proposito relativo alla sua discendenza. La nazione liberata conobbe effettivamente Geova come un Dio che “causa l’esistenza”.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1954 | 1° luglio
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Domande dai lettori
Giovanni 9:1-3 (NW) dice: “Ora mentre passava vide un uomo cieco dalla nascita. E i suoi discepoli gli chiesero: ’Rabbi, chi peccò, quest’uomo o i suoi genitori, perché nascesse cieco?’ Gesù rispose: ’Né quest’uomo né i suoi genitori peccarono, ma questo è avvenuto affinché le opere di Dio siano manifeste nel suo caso.’ Possono questi versetti essere giustamente usati per indicare l’esistenza preumana o la predestinazione? — L. A., Canada.
I mormoni si servono di questo testo per tentar di provare l’esistenza preumana, dicendo che la stessa domanda dei discepoli di Cristo indichi ch’essi ritenevano possibile che l’uomo avesse peccato prima della nascita, se poteva essere punito di quei peccati nascendo cieco. Questi discepoli non avevano seguito Gesù da molto tempo, e senza dubbio non si erano completamente purificati da ogni falsa dottrina religiosa per mezzo delle acque della verità. In questo caso, la loro domanda rifletteva indubbiamente la loro contaminazione con la dottrina pagana della trasmigrazione delle anime, con la relativa opinione che i peccati delle precedenti esistenze determinassero la sorte o la condizione dei corpi nelle successive reincarnazioni della trasmigrante anima immortale.
Questa dottrina pagana del filosofo greco Pitagora poteva con tutta probabilità aver
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