Guarigione per la vita nel nuovo mondo
“E le foglie degli alberi erano per la guarigione delle nazioni”. — Apoc. 22:2, NM.
1, 2. In quale futuro programma salutare sta per impegnarsi Geova, e qual è il principale obiettivo del presente programma salutare?
GEOVA Dio ha adempiuto un insolito programma salutare durante i trascorsi millenovecento anni. Ora egli sta per intraprendere un’opera di guarigione che curerà tutti gli umani che vivranno nell’eterno nuovo mondo. Il prossimo programma salutare metterà tutti gli uomini e le donne che seguono la prescrizione divina in grado di vivere per sempre in un perfetto benessere fisico e mentale sopra una terra libera da ogni traccia di infermità e senilità.
2 Le meraviglie che saranno compiute riportando il genere umano alla perfetta salute furono prefigurate con le mirabili guarigioni compiute da Gesù Cristo e dai suoi apostoli al principio del programma salutare che si è andato svolgendo durante i trascorsi diciannove secoli. In quanto all’attuale programma, esso ha avuto particolarmente lo scopo di preparare certuni, un limitato gruppo di fra il genere umano, per la vita eterna nel reame spirituale. È stato, cioè, per il particolare beneficio della congregazione cristiana dei 144.000 fedeli vincitori di questo mondo, che devono essere riuniti a Gesù Cristo nel regno celeste. Ma quello stesso regno sarà un mezzo di guarigione. Per suo mezzo tutte le famiglie della terra saranno benedette con perfetta vita e felicità.
3. Al suo inizio come fu illustrato l’attuale programma salutare?
3 Come fu spiegato nell’ultimo numero de La Torre di Guardia il corrente programma salutare per la congregazione cristiana fu illustrato al suo inizio diciannove secoli or sono con miracolose guarigioni fisiche. Alla parola e al tocco di Gesù Cristo erano aperti gli occhi dei ciechi, sturati gli orecchi dei sordi, le bocche dei muti riempite di articolate espressioni; gli zoppi camminavano senza zoppicare o senza stampelle, i paralitici si alzavano da letto guariti all’istante, gli sfortunati afflitti di lebbra erano nettati da tutti i cattivi effetti di quella malattia, i morti risorgevano dalle loro bare funebri o tombe commemorative, Luca, che era egli stesso medico, scrisse con scrupolosa esattezza di queste manifestazioni di terapia divina dicendo: “E la potenza di Geova era presente perché egli compisse guarigioni”. (Luca 5:17, NM) Non mediante qualche misterioso corso di metafisica, mesmerismo o altro potere ipnotico, ma per diretta concessione, Gesù conferì ai suoi discepoli specialmente scelti l’autorità di eseguire guarigioni fisiche. Con l’esplicito comando di far queste guarigioni senza chiedere alcun prezzo pecuniario! Quindi morì di una morte di martirio, quest’uomo del quale era profetizzato: “E, nondimeno, eran le nostre malattie ch’egli portava, . . . il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione”. — Isa. 53:4, 5; 1 Piet. 2:24.
4. Perché il programma salutare non cessò alla morte di Gesù?
4 Cessò forse improvvisamente per sempre il divino programma salutare alla morte di Gesù? No; Geova Dio lo salvò dall’annientamento risuscitando Gesù dai morti affinché occupasse il suo posto alla destra di Dio nel cielo ed esercitasse quivi a Dio ogni autorità nel cielo e sulla terra. Dieci giorni dopo essere asceso e tornato al cielo, cioè il giorno della Pentecoste, questo glorificato Gesù sparse lo spirito santo sui suoi fedeli discepoli sulla terra, e con esso conferì a molti di loro il dono del potere miracoloso delle guarigioni fisiche. Così il programma salutare diretto dal cielo proseguì in mezzo al genere umano.
5. Perché non vi è nessuna guarigione fisica divina ora, e rappresenta questo una reale perdita per noi?
5 Come fu spiegato nel precedente numero de La Torre di Guardia, le guarigioni e le cure miracolose di corpi umani continuarono fino alla morte degli ultimi apostoli e dei loro collaboratori. Mediante questi miracoli la congregazione cristiana era stata stabilita nella sua fede ed era anche stata definitivamente identificata come il vero “Israele di Dio”, occupante il posto della naturale casa dell’Israele che aveva rigettato Gesù come Messia o Cristo. Al tempo dovuto la congregazione cristiana superò la sua infanzia. Oggi, dopo una carriera di diciannove secoli, è pervenuta alla sua maturità o pieno sviluppo di virilità cristiana. Iddio ha eliminato da essa un certo numero di cose caratteristiche della sua infanzia, come il dono dello spirito per compiere istantanee guarigioni sul corpo e sulla mente umana. Per cui il rimanente di questa congregazione cristiana che è ancora sulla terra non esercita tale dono dello spirito. Essi non hanno alcun motivo scritturale per aspettarsi da qualsiasi sorgente o canale un miracolo di guarigione divina su di loro. Ma questo non costituisce una reale perdita o perplessità per loro, perché la loro speranza e il loro destino eterno sono spirituali, celesti, e non fisici, terrestri.
6. Sono ora e sono stati i Cristiani soggetti a malattie? Come cercano sollievo?
6 Anche nel primo secolo, mentre si facevano guarigioni miracolose i più fedeli Cristiani erano soggetti a malattie e infermità fisiche comuni a tutto il rimanente dell’umanità, e ne morivano. Non tutti morirono di violenta morte di martirio o vissero fino all’estrema vecchiaia dell’apostolo Giovanni, che ricevette la Rivelazione o Apocalisse e che potrebbe esser morto di vecchiaia. I Cristiani che furono dotati dell’autorità di guarire non erano autorizzati ad adoperare il loro potere su loro stessi o ad ottenere che fratelli aventi lo stesso dono lo adoperassero su loro per comodità, agio e convenienza dei Cristiani. Né essi pregarono di ottenere simili miracolose guarigioni dei loro organismi fisici. Essi ricorsero a rimedi sicuri o ai servizi di medici praticanti. Così oggi, tanto tempo dopo la cessazione del dono dello spirito per le guarigioni fisiche, fedeli Cristiani si ammalano o cadono vittime delle più gravi infermità dei tempi attuali. Anch’essi cercano sollievo in modi ragionevoli.
7 Sono le guarigioni insolite oggi da considerarsi come guarigioni divine?
7 Talvolta si suggerisce di ricorrere come ultima risorsa a un’operazione chirurgica. La vita del paziente è sospesa a un debole filo. La guarigione sembra improbabile. Non vi è quasi speranza di salvargli la vita. Ma si verifica una svolta, e il malato o l’operato si ristabilisce e riprende la sua attività di prima. Dato che è così sorprendente, dovremmo forse considerarlo come un caso di guarigione divina in questo ventesimo secolo? Il guarito potrebbe considerarlo tale. Egli esprimerà la sua gratitudine a Dio e ne parlerà in termini tali da farne un caso di guarigione divina. Dirà che Iddio è stato misericordioso verso di lui e gli ha risparmiato la vita specialmente in vista dell’opera che Iddio si è compiaciuto di affidargli.
8. Quali sono i ragionevoli argomenti contro tale punto di vista?
8 Ma se Iddio avesse compiuto la cura, cioè, se questo fosse un caso di guarigione divina, perché questo Cristiano ebbe bisogno di ricorrere ai medici e alle medicine da essi prescritte? O perché dovette sottoporsi a un’operazione e forse violare la legge di Dio e accettare una trasfusione di sangue o un’iniezione di plasma sanguigno? Erano tali cose i preliminari delle guarigioni divine ai tempi apostolici quando le guarigioni erano opera dello spirito di Dio? Niente affatto. Allora i miracoli di Dio erano diretti e istantanei, senza l’aiuto di medici umani o di rimedi medicinali, e dove questi avevano fallito. Ma oggi non è così. Perciò quando un Cristiano ha un ristabilimento eccezionale e sopravvive, egli non dovrebbe persuadersi che questo sia avvenuto per speciale intervento dal cielo. Vi sono persone anche fuori della congregazione cristiana che hanno inaspettate, straordinarie guarigioni. Inoltre, mentre un Cristiano può essere uscito sano e salvo dalle fauci della morte, un altro o molti altri Cristiani in simili circostanze non hanno tale successo ma soccombono alla grave avversità fisica. Che cosa ne possiamo dedurre? È stato il divino favore accordato a quello che ha ottenuto il ricupero delle forze fisiche e ha riacquistato la salute e l’attività normale? Ma è stato esso negato a coloro che non hanno avuto tale miglioramento fisico e che hanno languito, peggiorato e finalmente son morti delle loro infermità o operazioni chirurgiche? Non sarebbe giusto dir questo, specialmente quando quelli che dovettero soccombere erano tanto fedeli e dedicati a Dio quanto lo era colui che fu insolitamente guarito.
9. Che cosa mostra ulteriormente che la mancanza di ristabilimento non è un segno di divina disapprovazione o mancanza di attenzione?
9 Ricordate che poco dopo che Iddio apparve a Giacobbe e gli dichiarò che gli avrebbe dato d’allora in poi il nome di “Israele”, Rachele, moglie diletta di Giacobbe, soffrì molto nel dare alla luce il suo secondogenito Beniamino e morì. Siamo certi che questo non avvenne come segno di sfavore divino. (Gen. 35:9-20) All’età di 147 anni Giacobbe stesso si ammalò e morì della sua malattia. Ma non perché avesse perduto il favore di Dio, poiché egli continuò ad esser profeta di Dio fino all’ultimo. Giacobbe fu imbalsamato dai medici d’Egitto. (Gen. 47:28 fino a 48:1; 49:33 fino a 50:3) Anche Eliseo si ammalò di un’infermità della quale morì, ma egli profetizzò perfino sul suo letto di morte come un testimone di Geova. (2 Re 13:1-20) È anche possibile che i casi di disturbi di stomaco e di frequenti infermità a cui fu soggetto Timoteo continuassero fino alla sua morte, e che il vino che Paolo gli consigliò di bere servisse solo a dargli un po’ di sollievo. (1 Tim. 5:23) Quindi il fatto di soccombere a un intervento chirurgico o ad una malattia non è una prova dello sfavore di Dio o della mancanza d’interessamento e attenzione da parte sua. Non più di quanto uno straordinario ricupero della salute debba essere interpretato come suo speciale intervento e favore. Dobbiamo essere ragionevoli e di mente equilibrata. Tenete presente che vi sono molti fattori corporali e concorrenti circostanze che operano per far sormontare a uno i pericoli di un intervento chirurgico o l’assedio di una grave malattia, ma che non si riscontrano in quelli che soccombono.
10. È la malattia un appropriato soggetto di preghiera? Con quali limiti?
10 Questo non significa che non dobbiamo essere riconoscenti a Dio ed esprimere la nostra gratitudine a lui se entriamo in convalescenza. Né significa che non dobbiamo presentar la cosa a Lui in preghiera quando noi o i nostri compagni cristiani siamo malati. Ogni circostanza o episodio della nostra vita è cosa che possiamo presentargli in preghiera. Tuttavia possiamo non chiedergli guarigione divina o aspettarcela, anche se ci serviamo come base delle parole di Gesù: “Se rimanete in unione con me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e per voi avverrà”. (Giov. 15:7, NM) Noi sappiamo quello che sono le parole di Gesù relativamente ai suoi seguaci per questo giorno, ed esse non parlano di miracoli sugli organismi fisici dei suoi seguaci in questo tempo.
11. Durante la malattia che cosa possiamo appropriatamente chiedere? E se moriamo, di chi siamo sempre?
11 La cosa appropriata che possiamo chiedere al nostro Padre celeste è il suo aiuto perché perseveriamo nella cristiana fortezza d’animo durante malattie o infermità fisiche. Possiamo chiedergli di aiutarci ad agire come fedeli testimoni durante le nostre sofferenze, a non perdere la fede in lui, a non ricevere danno spirituale per questo. Possiamo pregare d’esser guidati nell’uso degli appropriati rimedi che sono disponibili o degli efficaci servizi medici. Anche in mezzo alle sofferenze possiamo far risplendere la nostra luce. Il nostro obbligo è quello di ‘predicare la Parola, di insistere con urgenza in tempo favorevole e in tempo difficoltoso’. (2 Tim. 4:2, NM) Vi sono stati dei casi nei quali l’infermo fisicamente ha avuto miglioramenti corporali dando prova del suo zelo per il Regno andando attivamente al servizio di campo, malgrado la malferma salute sembrasse sconsigliarlo. Ricordiamo che, per dirlo con le parole dell’apostolo, “se viviamo, viviamo a Geova, e se moriamo, moriamo a Geova. Sia dunque che viviamo o che moriamo, apparteniamo a Geova. Poiché a questo fine Cristo morì e tornò in vita, per essere Signore e dei morti e dei viventi”. (Rom. 14:8, 9, NM) Così il fedele Cristiano che non riacquista la salute e muore appartiene sempre al Signor Gesù.
LA COLPA AL DIAVOLO
12. A quali casi si riferiscono alcuni per argomentare che Satana interviene nelle malattie e negli infortuni?
12 Alcuni proporranno ora la domanda: Non è forse Satana il Diavolo colui che ci fa cader malati rendendoci inattivi così? Non è lui che provoca ai fedeli di Geova infortuni fatali o infortuni che paralizzano la loro ulteriore utilità nel suo servizio? Per sostenere la loro risposta affermativa essi citeranno il caso di Giobbe. Allora Satana fece cadere del fuoco dal cielo che consumò i numerosi greggi di Giobbe e i loro guardiani, e provocò altresì un violento uragano che si abbatté sulla casa dove i suoi dieci figli stavano a tavola facendola crollare sopra di loro e uccidendoli. Oltre a questo quell’empio afflisse Giobbe di una spaventevole infermità che lo coprì dalla testa ai piedi di corrodenti, pruriginosi tumori.
13, 14. Perché il caso di Giobbe non dà la regola per misurare tutti i casi?
13 Ma il caso di Giobbe non costituisce per noi la regola secondo cui dovremmo misurare tutti i casi di malattia e infortunio. Giobbe fu uno speciale caso di prova. In primo luogo, Geova richiamò l’attenzione di Satana sull’integrità di Giobbe, e quindi l’avversario accusò Giobbe di servire Dio per suo egoistico profitto, perché Iddio aveva circondato lui e tutti i suoi beni di protezione divina, cosicché era prospero per Giobbe servire Iddio. Ma avesse Iddio ritirato ora questa protezione e avesse permesso a Satana di toccarlo in questi benefici egoistici, e Giobbe avrebbe rinnegato Dio, maledicendolo in faccia. Di fronte al rifiuto di Giobbe di lasciarsi trascinare all’infedeltà a motivo della perdita degli averi e dei figli, Satana ottenne il permesso di toccargli la pelle e la carne e di minacciare la sua vita con un’incurabile infermità. Oltre a questo, la moglie di Giobbe si mise contro di lui e tre fra i suoi più eminenti amici lo condannarono come un ipocrita afflitto dalla giusta mano di Geova Dio. Ma queste intense prove da parte del Diavolo non riuscirono a smuovere Giobbe dalla sua integrità. La sfida di Satana a Dio relativamente a quest’uomo di Dio fu così sconfitta, e Dio Onnipotente guarì miracolosamente Giobbe e gli restituì più di tutto quello che aveva perduto durante la critica prova.
14 È vero, noi Cristiani siamo ciascuno in una prova della nostra integrità in mezzo a questo mondo ostile. Ma nessuno deve pensare di avere una tale importanza da essere scelto per essere sottoposto a una prova speciale come lo fu Giobbe. Se fosse così, la figura di Giobbe si adempirebbe completamente in ciascun singolo Cristiano. In tal caso ciascun Cristiano dovrebbe riavere in questa vita il doppio di quanto avrebbe perduto a causa di infortuni macchinati da Satana. Dovrebbe avere miracolose guarigioni divine e in seguito vivere una vita lunga e in buona salute, per corrispondere ai 140 anni vissuti da Giobbe dopo che riacquistò la salute. — Giobbe, capitoli 1, 2, 42.
15. Chi raffigurò Giobbe, e perciò che cosa prefigurò la sua prova?
15 Inoltre, la prova di Giobbe fu permessa da Dio e fu scritta per servire di profezia. Prefigurò come la classe di Giobbe, a cominciare con lo stesso Gesù (che non fu mai malato), sarebbe stata esposta alla prova d’integrità verso Dio da Satana. Tuttavia, questa prova non doveva consistere in infortuni letterali, perdite e tremende infermità ad opera di Satana. No; ma doveva consistere in persecuzioni e opposizioni da parte di questo mondo che avrebbe provocato la perdita di intimi amici, ed avrebbe recato a noi un vergognoso, spregevole aspetto agli occhi del mondo, facendoci apparire come un obbrobrio a loro, in modo che essi ci avrebbero accusati d’essere ipocriti religiosi e sotto la maledizione di Dio. Per esempio, quando i sistemi religiosi ortodossi della Cristianità ci accusano di essere bestemmiatori, odiatori di tutti, nazisti, fascisti e imperialisti qui e comunisti là. La miracolosa guarigione di Giobbe, dunque, prefigurò non la guarigione divina dai nostri malanni fisici e l’immunità contro ulteriori infortuni, ma il modo in cui l’Onnipotente Iddio avrebbe riammesso il fedele rimanente dei suoi unti testimoni nel suo favore e avrebbe controbattuto tutte le false accuse e diffamazioni lanciate contro i suoi servitori davanti a tutte le persone di buona volontà.
16. Perché i casi della donna con lo spirito d’infermità e della spina nella carne di Paolo non dimostrano che Satana abbia mano in tutte le malattie?
16 Perciò accettiamo il giusto concetto riguardo alle malattie e agli infortuni. Satana può adoperare molti altri mezzi oltre alle malattie e agli infortuni per mettere la nostra integrità alla prova. È vero, Gesù disse parlando della donna che era piegata in due ed era stata da lui guarita: “Non doveva dunque, questa donna che è una figlia d’Abrahamo, e che Satana teneva legata, ecco! da diciotto anni, essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?” Ma osserviamo che è narrato che questa donna aveva “uno spirito di debolezza” ed era evidentemente sotto il dominio di un demone che non le permetteva di raddrizzarsi. (Luca 13:10-16, NM) È vero, altresì, che Paolo parlò della sua “spina nella carne” chiamandola un “angelo di Satana, per colpirmi”; ma questa non era una malattia o infortunio, come abbiamo spiegato nel nostro precedente numero de La Torre di Guardia. Qualunque cosa fosse questa spina, era qualche cosa che Satana l’avversario adoperava per infastidire Paolo e per farlo preoccupare. Questo potrebbe avvenire circa le malattie e gli infortuni nel nostro caso. Mentre non se ne potrebbe dare la colpa a Satana, egli può peraltro servirsene dopo che si sono abbattuti su noi per farci preoccupare, indebolire la nostra fede in Dio, abbattere il nostro zelo nel suo servizio, farci perdere lo spirito di Dio e cessare.
17. Producono le cause normali gli stessi cattivi effetti nei Cristiani come negli altri? Modifica il farsi Cristiano in qualche modo il proprio corpo?
17 Le malattie, le infermità e gl’infortuni hanno le loro cause normali. Queste cause producono gli stessi effetti sia nella vita dei Cristiani consacrati che in quella dei non consacrati mondani. A Listra, in Asia Minore, quando i pagani vollero adorare come dèi Paolo e Barnaba che avevano operato un miracolo, questi saltarono in mezzo alla folla protestando: “Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo creature umane aventi le stesse infermità che avete voi”. (Atti 14:8-15, NM) E possiamo tutti consentire col salmista Davide quando disse: “Ecco, io sono stato formato nella iniquità, e la madre mia mi ha concepito nel peccato”. (Sal. 51:5) Quindi Iddio non opera un miracolo e non cambia l’organismo di alcuna persona solo perché questa crede alla buona novella del regno di Dio e si dedica al servizio di Gesù seguendone le orme. Oh, essa potrebbe prolungare la sua vita migliorandone il tenore da quando diventa cristiana, sia moralmente sia fisicamente, poiché apprende sempre più la verità e tratta il suo corpo più decentemente senza abusarne come fanno quelli del mondo del corpo loro. L’attività disinteressata nel servizio di Dio fa bene alla mente e al corpo. Lo studio e l’applicazione della Parola di Dio in parole, pensieri e azioni ha su di noi un salutare effetto in ogni modo. Salomone dice: “Temi l’Eterno e ritirati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo, e un refrigerio alle tue ossa”. — Prov. 3:7, 8.
18. Più che il diretto intervento di Satana, che cosa producono le infermità senza discriminazione per alcuno?
18 Tutte le malattie che sono penetrate sulla terra sono il risultato della violazione della legge di Dio. Così oggi, malattie e sofferenze sono causate da qualche violazione della legge di Dio relativamente al benessere fisico. Non sono causate dal diretto intervento di Satana. Parecchi di noi possono avere ereditato la tendenza a talune infermità corporali, e queste possono fare la loro apparizione dopo che certe cause ne hanno favorito lo sviluppo e la manifestazione. Supponiamo che un’epidemia infierisca nel paese. Un mondano con una costituzione robusta potrebbe superarla incolume, mentre un fedele Cristiano soccomberebbe ad essa e morirebbe o stenterebbe a guarire. La causa di questo potrebbe essere interamente la sua debole costituzione fisica e il non aver saputo quali precauzioni prendere per evitare d’esserne infettato. Per cui questi sono processi naturali e fisici che potrebbero agire in chiunque indipendentemente dalla sua fede. Sarebbe irragionevole incolparne direttamente il Diavolo.
19, 20. Se non è Satana, qual è la causa degli infortuni, imparzialmente
19 La stessa cosa può dirsi degli infortuni: Questi sono generalmente causati da imprudenza. Nelle stesse circostanze l’imprudenza di chiunque avrà per risultato lo stesso infortunio. Un autobus carico di congressisti torna a casa e l’autista si addormenta al volante. L’autobus si rovescia, molti restano uccisi e quasi tutti gli altri restano feriti. Ah, la colpa è del Diavolo! No; piuttosto è colpa dell’imprudenza, e della spensieratezza dell’autista. Ancora, un’automobile piena di testimoni che erano stati nel servizio di campo spandendo la buona novella del Regno sosta a una curva della strada. Un altro veicolo prende la curva e, per forza d’inerzia, fa una svolta troppo rapida e si fracassa contro l’automobile uccidendone tutti gli occupanti. Opera del Diavolo? No! Mancanza di attenzione e precauzione in una curva.
20 Un Cristiano cammina su un tappeto sciolto sopra un pavimento oliato, sdrucciola, cade e si rompe un’anca. Deve incolparne il Diavolo? No; a chiunque altro avesse camminato in fretta su quel tappeto sopra il pavimento sdrucciolevole sarebbe accaduta la stessa cosa, fosse anche stato il favorito del Diavolo. Due Cristiani si sposano e non vogliono aver bambini per esser più liberi e senza preoccupazioni e carichi. Improvvisamente, con loro costernazione e malgrado tutte le loro precauzioni, nasce un bimbo che non desideravano! Essi pretendono che fu il Signore a farli incontrare e sposare, ma riguardo a questo bimbo, certo, fu il Diavolo che approfittò per ostacolare il loro servizio a Dio. Ma se non volevano aver bimbi, allora perché si sposarono? Non è forse la principale funzione del matrimonio quella di generar figli su questa terra? Sposandosi, misero a repentaglio la loro libertà di servizio e si esposero al carico e alla responsabilità di aver figli. No, Satana non ha posto il potere di riproduzione negli uomini e nelle donne. Egli non diede inizio alla vita di quel bimbo, una vita che i genitori cristiani devono considerare come “santa” agli occhi di Dio. (1 Cor. 7:14) No, quel bimbo non nacque per “caso”. Non vi fate illusioni riguardo alla legge naturale che Dio il Creatore ha inalterabilmente fissata nel sistema umano. Questa legge opera dove la vostra attenzione non è abbastanza vigile da ostruirne l’operazione.
21. Devono i Cristiani aspettarsi che certe comuni condizioni fisiche abbiano nel loro caso risultati diversi da quelli degli altri? Qual è la ragione della vostra risposta?
21 Cosicché, possiamo attenderci che le infermità, le malattie croniche, gli infortuni e la vecchiaia seguano il loro corso fra i Cristiani consacrati come fra il rimanente del genere umano. Quando il corpo invecchia e non ha più il potere della giovinezza di rinnovarsi o di riprodurre nuovi tessuti, è da attendersi che crolli, Cristiano o non Cristiano. Isacco, il figlio di Abrahamo, divenne cieco nella sua vecchiaia e rimase senza vista per circa 50 anni, quantunque fosse un tipo di Gesù Cristo. (Gen. 27:1, 21-23; 35:28, 29) Noi possiamo cercar di rappezzare il corpo deperito, ma se le medicine, la cura degli specialisti, o l’operazione chirurgica non riescono ad aggiungere un cubito alla lunghezza della vita di un vecchio Cristiano, questo non è sua diretta colpa. Peraltro, quando queste misure falliscono, egli non deve aspettare o pregare per una guarigione divina. È da molto tempo che questa operazione dello spirito santo è stata sospesa per i Cristiani. Potrete ricordare come Iddio fece tornare indietro il quadrante del tempo di quindici anni per il re Ezechia, e come il profeta Isaia mise un impiastro di fichi sull’ulcera maligna del re come simbolo della potenza divina di guarire. (Isa. 38:1-22) Ma noi non viviamo più ai giorni dei profeti e degli apostoli dotati del potere di guarigione soprannaturale. Perciò non dobbiamo aspettare e pregare che qualche cosa di straordinario avvenga a nostro favore per il solo fatto che siamo fedeli Cristiani.
22, 23. Potranno alcuni soccombere nella morte ad Harmaghedon per cause naturali? E indicherebbe questo l’esecuzione del giudizio contro di loro?
22 Quando l’imminente battaglia di Harmaghedon irromperà col suo furore e le sue desolazioni, molti Cristiani consacrati saranno vecchi e infermi. Può darsi pertanto che nel procedere della battaglia con tutte le condizioni che produrrà sopra e attorno alla terra, molti Cristiani di età avanzata, di debole costituzione, o col cuore malato, muoiano per cause puramente naturali. Quando leggiamo la descrizione profetica di quella battaglia, per esempio, nel Salmo 46, che dice come la terra sarà sconvolta, i monti saranno portati in mezzo ai mari, le acque muggenti e agitantisi sì che pure i monti saranno scossi dal loro ondeggiare, possiamo scorgere che sarà un tempo difficile per i cuori e le costituzioni fisiche anche delle persone più vigorose. Potremmo aver da sormontare molte privazioni in comune con la gente del mondo, compresa la riduzione di nutrimento, l’esposizione agli spietati elementi, ecc., tanto che sarà un tempo estenuante, che consumerà le nostre energie fisiche. Alcuni, a causa delle loro condizioni fisiche, età, o altre circostanze, potranno non essere in grado di sopportare le privazioni di Harmaghedon più di altri.
23 Ma la morte dei fedeli testimoni di Geova per il semplice motivo che il loro corpo non può resistere non sarà un giudizio contro di loro, che significherebbe l’esecuzione da parte degli eserciti celesti di Geova. Essi si daranno alla morte nella loro fedeltà rivendicando Dio, e la loro morte non sarà un’estinzione per sempre, ma darà adito a una risurrezione nel nuovo mondo che seguirà Harmaghedon. Tuttavia se piace a Dio, egli può fortificare anche il più debole del suo fedele popolo in modo anormale onde sormonti tutte le privazioni di quel tempo di sconvolgimento senza pari e sopravviva. La sopravvivenza di qualsiasi del suo popolo avverrà perché sarà stato preservato da Dio in mezzo alla distruzione ch’egli eseguirà contro tutti i suoi nemici.
24. Come dobbiamo dunque comportarci relativamente alla salute e alla sicurezza?
24 Mentre siamo attivi nel servizio di Dio dobbiamo cercare di aver la massima cura della nostra salute e vitalità fisica, e stare in guardia contro le imprudenze, gli azzardi e gl’infortuni per quanto ci è possibile. Come quando chiudiamo a chiave le porte, spranghiamo le finestre, rinforziamo la porta della cantina, e facciamo altre cose, per salvaguardare i nostri averi dai ladri. E allora possiamo confidare nel nostro celeste Padre e Custode per il resto. Se, tuttavia, corriamo qualche pericolo a causa della nostra fedeltà nel suo servizio, dobbiamo accettare qualsiasi cosa che egli permetta secondo la sua volontà, e possiamo ringraziarlo per la liberazione ch’egli ci concede dal riconosciuto pericolo. Non correte dei rischi inutili. Non mettete Geova alla prova in modo sconsiderato. “Perciò, se mangiate o bevete o fate qualsiasi altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio”. “Qualunque cosa fate, dedicatevi ad essa con tutto l’animo come per Geova, e non per gli uomini”. — 1 Cor. 10:31 e Col. 3:23, NM.