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L’adorazione che rende liberiLa Torre di Guardia 1967 | 15 giugno
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ed emolumenti mondani agli insegnanti del cristianesimo; e il regno di Cristo in gran parte si convertì in un regno di questo mondo. — Pagina 488.
32. (a) In considerazione di ciò che Gesù disse a Pilato, perché la cristianità non fa parte del regno di Cristo? (b) Chi può rendere libero dalla cristianità il popolo che frequenta le chiese?
32 Comunque, al governatore Ponzio Pilato, che era rappresentante del romano pontefice massimo Tiberio Cesare, Gesù Cristo disse chiaramente questo: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. Se il mio regno facesse parte di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei. Ma ora il mio regno non è di qui”. (Giov. 18:36) Perciò, la cristianità, che ha rifiutato la libertà e l’indipendenza cristiana a favore dell’unione religiosa con lo Stato e la dipendenza dallo Stato, non fa parte del regno di Cristo. Di conseguenza, il popolo che frequenta le chiese della cristianità, con la sua confusione di divisive sette religiose, ha bisogno d’essere liberato dalla schiavitù alla cristianità. La cristianità è la più rilevante e potente parte di Babilonia la Grande. Non la scienza o l’istruzione mondana del giorno moderno, ma solo la verità di Cristo può renderli liberi!
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Libertà di adorazioneLa Torre di Guardia 1967 | 15 giugno
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Libertà di adorazione
1. (a) Che cosa disse Gesù riguardo ai suoi discepoli in relazione a questo mondo? (b) Che cosa significa per i cristiani non far parte di questo mondo?
GESÙ Cristo disse che, non solo il suo regno non faceva parte di questo mondo, ma nemmeno i suoi discepoli ne facevano parte. In una preghiera finale con i suoi apostoli, Gesù disse a Dio: “Io ho dato loro la tua parola, ma il mondo li ha odiati, perché non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:14, 16) Gesù aveva precedentemente detto ai suoi discepoli: “Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia”. (Giov. 15:19) Il fatto che i veri discepoli di Gesù non sono parte di questo mondo significa più che mantenersi assolutamente neutrali verso risse, controversie e conflitti delle nazioni di questo mondo. Significa che sono liberi e indipendenti da questo mondo, quindi in nessuna schiavitù ad esso. La pura adorazione di Dio in cui sono stati portati per mezzo della verità ha dato loro libertà da questo oppressivo mondo corrotto.
2. Tale libertà cristiana significa libertà dalla sottomissione alle autorità superiori, e fino a che punto arriva ciò?
2 Tenete presente, comunque, un punto: Il fatto che hanno questa libertà a causa della verità e della vera adorazione di Dio non significa che siano liberi dal rendere alcuna sottomissione alle politiche “autorità superiori” di questo mondo. No! Gesù disse: “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. (Matt. 22:21) E l’apostolo Paolo disse, in Romani 13:1-5: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non vi è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle
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