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La più strana città costruita dall’uomoLa Torre di Guardia 1958 | 15 novembre
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alla rovina, perché hai fatto questo”. — 2 Cron. 25:14, 16.
I falsi dèi di Edom non poterono salvare Amasia e neppure la grande Petra stessa quando Geova, il vivente e vero Dio, decise di distruggerli. Oggi Petra è desolata; nessuno vi vive. Rari sono i visitatori che vi passano per vedere le rovine. L’Edom tipico non esiste più nell’adempimento in miniatura della profezia di Geova su Edom; e la sua possente metropoli, Petra, è un rifugio di animali selvaggi. Le sue rovine sono un monumento attestante che le parole di Geova si avverano sempre: “Io farò di te una desolazione perpetua, e le tue città non saranno abitate; e saprete che io sono Geova”. — Ezech. 35:9, SA.
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La grande contesaLa Torre di Guardia 1958 | 15 novembre
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La grande contesa
Qual è questa contesa? Come influisce su di noi? Quali pericoli vi sono implicati? Come possiamo salvaguardarci?
AVETE notato che nelle affermazioni iniziali, sia del vangelo che della sua prima lettera, Giovanni rivela una grande contesa, una contesa fra le tenebre e la luce? Riferendosi alla Sorgente di tutta la luce egli dice: “Dio è luce e in unione con lui non ci sono tenebre alcune”. (1 Giov. 1:5) Poi, riguardo alla Parola, il Figlio di Dio, che fu mandato nel mondo e che divenne il centro del conflitto, Giovanni scrive: “La luce risplende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno sopraffatta”. — Giov. 1:5.
La contesa è disputata per una questione di importanza universale che sorse nel lontano passato, nell’esistenza preumana di Cristo Gesù. Vi era implicata un’altra creatura celeste. Questa usò o piuttosto abusò del prezioso dono del libero arbitrio, di quel dono che eleva così tanto la creazione intelligente dalla creazione animale. Nella sua posizione di cherubino protettore, con la sorveglianza dell’Eden e dotato in modo particolare, vide la possibilità di avere l’uomo sotto il suo controllo, in modo che il servizio e l’adorazione dell’uomo fossero rivolti a lui a scapito della lealtà ed ubbidienza dovute a Geova, il Creatore dell’uomo. Coltivò questa idea e fu “attirato e adescato dal proprio desiderio”, che lo indusse infine a ribellarsi all’Altissimo. Ma in che modo divenne questa una contesa fra le tenebre e la luce? — Ezech. 28:13-17; Giac. 1:14.
Dio è il Creatore della luce letterale, fisica, e il suo primo comando registrato, come è citato da Paolo, è: “Risplenda la luce fra le tenebre”. L’apostolo prosegue dando un’applicazione simbolica a questo fatto quando dice: “Ed egli [Dio] ha rifulso nei nostri cuori per illuminarli con la gloriosa conoscenza di Dio mediante il volto di Cristo”. (2 Cor. 4:6) Questo mostra che la luce è adoperata nelle Scritture come simbolo di verità che illumina. Sì, “Dio è luce” ed è “abbondante in . . . verità”. (1 Giov. 1:5; Eso. 34:6) In contrasto, le tenebre sono simbolo dell’errore e della falsità, e causano confusione, ignoranza e corruzione.
Ricordate in che modo cominciò la contesa in Eden. Dio diede intendimento e un chiaro comando riguardo “all’albero della conoscenza del bene e del male”, e sia Adamo che Eva sapevano quali sarebbero state le conseguenze se avessero disubbidito a
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