-
La storia della gommaSvegliatevi! 1977 | 22 ottobre
-
-
La gomma ha servito fedelmente il genere umano per molti anni. Mostra la sapienza e la benignità del nostro Creatore nel fornire la terra di un’abbondanza di risorse naturali così utili all’umanità.
-
-
Gesù è morto in croce?Svegliatevi! 1977 | 22 ottobre
-
-
Qual è la veduta della Bibbia?
Gesù è morto in croce?
È STATO un errore? I capi religiosi si sono sbagliati? Gli abitanti di Cartagena, in Spagna, avrebbero potuto farsi queste domande alcuni anni or sono. Perché? Perché un manifesto per la Settimana Santa raffigurava Gesù Cristo appeso non a una croce, ma a un palo diritto senza braccio trasversale.
Per secoli, ai cristiani professanti è stato insegnato che Gesù Cristo fu messo a morte su una croce. Per molti i crocifissi — rappresentazioni di Gesù inchiodato a una croce — hanno speciale importanza. Ma è possibile che Cristo non sia morto in croce?
Croci di vario genere sono state comuni dai tempi antichi. Secondo l’Encyclopædia Britannica, “nella sua forma più semplice, la croce è stata usata sia come simbolo religioso che come ornamento, dagli albori della civiltà umana. Sono stati trovati vari oggetti, che risalgono a periodi molto anteriori all’èra cristiana, contrassegnati da croci di diverse forme, quasi in ogni parte del vecchio mondo”. (Undicesima Edizione, Vol. VII, pag. 506) Quindi la croce non ha quella che si potrebbe definire un’origine “cristiana”. Naturalmente, ciò non significa che Gesù non sia morto in croce.
Alcuni sono stati condannati a morte per crocifissione. Comunque, spesso i Romani appendevano i condannati a morte a dei pali senza alcun braccio trasversale. Può essere stato così nel caso di Cristo?
Se un artista dell’epoca avesse assistito alla morte di Gesù sul Golgota, avrebbe potuto lasciarci un ritratto autentico di quell’evento tanto significativo. Ma non esiste alcuna opera d’arte del genere, e certo la tradizione più tarda non è decisiva. Nondimeno, abbiamo le parole scritte di un testimone oculare. Chi era?
Guardando giù da quello strumento di tortura e morte, Gesù vide “il discepolo che egli amava”, l’apostolo Giovanni. A lui Gesù affidò sua madre, Maria. (Giov. 19:25-30) Quindi, Giovanni era lì. Sapeva se Gesù era morto in croce.
Per indicare lo strumento della morte di Cristo, Giovanni si servì della parola greca staurós, resa “palo di tortura” nella Traduzione del Nuovo Mondo. (Giov. 19:17, 19, 25) Nel greco classico, staurós ha lo stesso significato che nel greco comune delle Sacre Scritture: principalmente un palo diritto senza bracci trasversali. È interessante quanto scrisse John Denham Parsons nel libro The Non-Christian Cross: “Non c’è una sola frase in alcuno dei numerosi scritti che formano il Nuovo Testamento, che, nell’originale greco, costituisca una prova anche indiretta che lo stauros usato nel caso di Gesù fosse diverso da uno stauros ordinario: tanto meno che consistesse non di un solo pezzo di legno, ma di due pezzi inchiodati insieme per formare una croce”.
L’Interpreter’s Dictionary of the Bible afferma, in
-