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Apprezzata la protezione di GeovaLa Torre di Guardia 1970 | 1° giugno
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Questo uomo si offese essendo messo più in basso di Dio, e permise che le sue emozioni ostacolassero il suo corretto normale servizio. Mentre attendevo fuori della sala operatoria lo udii persuadere i suoi colleghi ad affrontare il mio chirurgo. Di nuovo mi rivolsi a Geova per avere il suo aiuto. Comparve quindi sulla scena il chirurgo. Che cosa avrebbe fatto? Vigorosamente rifiutò di venir meno all’accordo che aveva stipulato con me, dichiarando che non spettava all’uomo criticare me o qualsiasi altra persona per la sua ragionevole convinzione religiosa.
L’anestesista accettò con riluttanza di procedere. Fu molto brusco e sgarbato con me mentre mi preparava. Cominciò a comportarsi nervosamente mentre assolveva semplici compiti. Col crescere delle sua ira, i suoi errori divennero più lampanti. Infine, dopo sette gravi sbagli nella normale procedura, intervenne il professore di anestesiologia che sorvegliava, facendo egli stesso il lavoro.
Il successo dell’operazione fu notevole. Risultò che dopo due minuti dalla rimozione del rene la pressione cominciò a scendere fermandosi al livello normale. Lasciai l’ospedale, ma dovetti tornarvi quando parve che la pressione ricominciasse a salire pericolosamente. Dopo sette giorni cominciai a star bene. Evidentemente era stata una reazione postoperatoria dovuta al fatto che il mio corpo si doveva regolare dopo aver contenuto una così alta quantità di renina. Ora che tutto è finito posso dire di non essermi mai sentito così bene in vita mia.
Da quando sono guarito, ho dovuto imparare da capo molte cose. Pare che negli scorsi tre anni la mia memoria in special modo si fosse indebolita. Ma che privilegio avere di nuovo funzioni normali, e come sono felice che Geova mi abbia protetto in tale difficile esperienza! Spero di poter disporre le mie cose in modo da intraprendere la predicazione in servizio continuo del promesso regno di Dio che recherà salute e pace a coloro che ripongono la loro fiducia in Geova.
Unito a te, caro conservo Testimone, nel lodare Geova
D. B.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1970 | 1° giugno
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Domande dai lettori
● Era morto Gesù quando il soldato romano trafisse il fianco di Cristo con la lancia? — W. H., Costa d’Avorio.
Sì, il racconto di Giovanni 19:31-37 rende chiaro che Gesù era morto prima che il soldato lo trafiggesse.
Secondo la legge mosaica, il delinquente giustiziato non doveva restare appeso tutta la notte al palo d’esecuzione, ma doveva essere seppellito lo stesso giorno, per non contaminare il paese per mancanza di riguardo verso la legge di Dio. (Deut. 21:22, 23) Se Gesù e i delinquenti ch’erano al suo fianco fossero rimasti vivi sul palo, essendo già il tardo pomeriggio, sarebbero rimasti sul palo dopo l’inizio del sabato al tramonto. Per impedire ciò, i Giudei chiesero che a tutt’e tre fossero rotte le gambe.
Un ricercatore francese, il dott. Jacques Bréhant, ne commentò la ragione, com’è riportato in Medical World News del 21 ottobre 1966. Leggiamo: “Il crurifragium, la rottura delle gambe all’uomo crocifisso, gli rendeva impossibile di sollevarsi per respirare. . . . I Giudei chiesero che fossero rotte le gambe a tutt’e tre i condannati e che fossero portati via. Conformemente i soldati ruppero le gambe dei ladroni. Ma quando arrivarono da Gesù, i soldati poterono vedere che Egli era già morto”. Il dott. Bréhant offrì due possibili ragioni per le quali solo Gesù era morto: (1) “I ladroni
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