I veri cristiani sono predicatori del Regno
“Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — MATTEO 24:14.
1, 2. (a) Perché il messaggio del Regno deve ora essere dichiarato in tutto il mondo? (b) Quali domande può farsi ciascun testimone di Geova?
ANNUNCIARE IL REGNO DI GEOVA. Da decenni questo è lo scopo principale della presente rivista. In effetti è parte integrante del titolo. Ed è indispensabile che il messaggio del Regno sia ora dichiarato in tutto il mondo. Perché? A motivo di ciò che Gesù Cristo disse dopo aver menzionato altre caratteristiche del composito “segno” della sua invisibile “presenza” e della fine di questo sistema. Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matteo 24:3, 14.
2 Oggi “la fine” è veramente vicina. Perciò ciascun dedicato testimone di Geova fa bene a chiedersi: Cosa penso dell’opera di predicare il Regno? Vi partecipo regolarmente? Svolgo il mio ministero con abilità e zelo?
L’incarico di predicare
3. Cosa indicano le parole di Gesù riportate in Matteo 5:14-16 per quanto riguarda i suoi seguaci?
3 Nessun vero cristiano può essere giustificato se evita la privilegiata opera di proclamare la “buona notizia”. Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete la luce del mondo. Una città non può esser nascosta quando è situata sopra un monte. Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, ed essa risplende su tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre eccellenti opere e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Matteo 5:14-16) Questo indicava che i discepoli di Gesù sarebbero stati predicatori del Regno.
4. Cosa è stato detto del principale proclamatore del Regno?
4 Del principale predicatore del Regno è stato detto: “Nel predicare il Regno, nostro Signore si accinse . . . a preparare e organizzare il suo Ministero . . . Diede inizio al ministero profetico . . . e ne rese partecipi sia i Dodici che i Settanta. Mentre predicava il veniente Regno e compiva ‘segni’, li mandò davanti a sé con un analogo messaggio e poteri simili. Mediante un efficace e minuzioso corso di insegnamento, . . . li addestrò nel contempo in vista degli ulteriori incarichi di responsabilità che sarebbero stati in seguito affidati loro”. — A Church History, di Milo Mahan.
5. Per quanto concerne la predicazione del Regno, cosa fece Gesù?
5 Gesù istruì in modo eccellente i suoi apostoli e i settanta discepoli che mandò. (Luca 6:12-16; 10:1-22) Per di più, il nostro stesso Esempio ‘viaggiò di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del regno di Dio’. Con lui c’erano gli apostoli e alcune donne “che li servivano coi loro averi”. (Luca 8:1-3) Sì, Gesù fu uno zelante proclamatore della buona notizia e pose le basi per un’organizzazione di predicatori del Regno.
6. Che incarico Gesù affidò ai suoi seguaci prima di ascendere al cielo?
6 Dopo un ministero di tre anni e mezzo, Gesù terminò la sua vita terrena. Ma prima di ascendere al cielo affidò ai suoi seguaci questo incarico: “Andate . . . e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matteo 28:19, 20) Sarebbero stati realmente predicatori del Regno.
7. Quantunque in origine i seguaci di Gesù non avessero accurata conoscenza circa il Regno, cosa avrebbe permesso loro di avere successo come suoi testimoni?
7 Quando Gesù stava per lasciare la terra, i discepoli gli chiesero: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?” Rispondendo, egli disse loro: “Non appartiene a voi d’acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posti nella propria autorità”. Quantunque allora i discepoli non avessero accurata conoscenza circa il Regno, Gesù poté dar loro l’incarico di esserne proclamatori, in quanto avrebbero ricevuto l’aiuto necessario a tal fine. “Ma riceverete potenza quando lo spirito santo sarà arrivato su di voi”, aggiunse Gesù, “e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:6-8) Sotto la guida dello spirito santo, i discepoli di Gesù avrebbero successivamente compreso che il Regno doveva essere un governo celeste. (Giovanni 16:12, 13) E col tempo i fatti relativi a quel Regno sarebbero stati proclamati “fino alla più distante parte della terra”.
8. Fino a che punto ebbe successo l’opera di predicazione nel I secolo?
8 Quei testimoni fecero un ottimo lavoro. Naturalmente Geova era con loro, ed essi avevano il sostegno del glorificato Gesù Cristo. (Atti 8:1-8; 11:19-21) Non sorprende che già nel 60-61 E.V. l’apostolo Paolo potesse dire che la “buona notizia” era stata ‘predicata in tutta la creazione sotto il cielo’! — Colossesi 1:23.
9. Come è qui indicato, qual è l’opera principale della congregazione cristiana?
9 A proposito dell’opera di testimonianza si legge: “La proclamazione del Vangelo . . . non è una delle tante attività in cui si impegna la Chiesa neotestamentaria, ma è la sua attività fondamentale, essenziale. . . . Si noti bene che [in Atti 1:8] Gesù non disse: Testimonierete di me, o: Mi renderete testimonianza, ma: Mi sarete testimoni. L’uso del verbo ‘essere’ è qui da intendersi in senso assai letterale. L’espressione [in greco] non indica semplicemente ciò che la Chiesa avrebbe fatto, ma ciò che la Chiesa sarebbe stata. . . . La Chiesa di Gesù Cristo è . . . un corpo di testimoni”. (Pentecost and the Missionary Witness of the Church, di Harry R. Boer, pagine 110-14) Sì, l’opera di testimonianza è l’opera principale della vera congregazione cristiana.
Per divina provvidenza
10, 11. (a) Basilarmente, com’erano organizzati i proclamatori del Regno nel I secolo? (b) Cosa avvenne quando sorsero nuove circostanze?
10 Nel I secolo i proclamatori del Regno erano guidati da un corpo direttivo. Nell’organizzazione prestavano servizio anziani viaggianti, e le responsabilità di congregazione erano assolte da anziani e servitori di ministero. (Atti 15:1, 2, 22-36; Filippesi 1:1) Ma cosa avvenne quando sorsero nuove circostanze?
11 Ebbene, consideriamo ciò che ebbe luogo poco dopo la Pentecoste del 33 E.V. I giudei di lingua greca cominciarono a mormorare contro i giudei di lingua ebraica, “perché le loro vedove erano trascurate nella distribuzione di ogni giorno”. Per risolvere il problema, gli apostoli nominarono ‘sette uomini attestati’, affinché provvedessero a questa distribuzione di cibo. (Atti 6:1-8) A questo proposito si legge: “Inizialmente, a quanto ci è detto, lo scopo per cui erano stati scelti i ‘sette’ era solo quello di accertarsi che i pasti pubblici quotidiani fossero distribuiti in maniera imparziale, ma ovviamente si sarebbero aggiunti altri compiti man mano che ne fosse sorta la necessità; infatti, nonostante l’immutabilità dei princìpi della nuova fede, al fine di poterli rinsaldare e diffondere nella maniera più efficace il meccanismo e i metodi di presentazione furono lasciati alla saggezza e all’esperienza pratica delle generazioni successive . . . La possibilità di adattare e di modificare i particolari di secondaria importanza . . . è una necessità inevitabile in qualsiasi grande organizzazione”. — Hours With the Bible, serie Nuovo Testamento, volume II, di Cunningham Geikie.
12. (a) Cosa contribuì al progresso del cristianesimo primitivo? (b) Dove e come i seguaci di Gesù furono chiamati cristiani?
12 La devota fiducia in Dio, accompagnata dalla ‘saggezza ed esperienza pratica’ del corpo direttivo, contribuirono al progresso del cristianesimo primitivo. Ed è innegabile che ciò avvenisse per divina provvidenza. Ad esempio, i primi seguaci di Gesù erano conosciuti come appartenenti alla “Via”. (Atti 9:1, 2) Ma forse già nel 44 E.V., ad Antiochia di Siria, “i discepoli furono per divina provvidenza chiamati cristiani”. (Atti 11:26) Essi accettarono prontamente questo nome di origine divina. — I Pietro 4:16.a
13. Così come oggi i testimoni di Geova si avvalgono di moderne tecniche di stampa, cosa usavano i primi cristiani nella loro opera di predicazione?
13 Fra quei primi cristiani anche altri sviluppi ebbero luogo per divina provvidenza. Per esempio, come oggi i testimoni di Geova si avvalgono di moderne tecniche di stampa, i primi cristiani furono pionieri dell’uso del codice, un ottimo mezzo per dare impulso alla loro zelante opera di predicazione del Regno. A questo riguardo si legge: “I libri religiosi dei cristiani, sia l’Antico Testamento che i nuovi scritti . . . non servivano come amene letture per le classi abbienti. Operosi uomini d’affari volevano far stare in un unico libro quanto più materiale fosse possibile. Sia loro che gli zelanti missionari cristiani desideravano poter fare prontamente riferimento a questo o a quel brano a scopo dimostrativo, senza dover srotolare metri e metri di papiro”. — C. C. McCown in The Biblical Archaeologist Reader, pagina 261.
14. In quali circostanze erano pronti a predicare gli apostoli di Gesù?
14 “Poter fare prontamente riferimento a questo o a quel brano a scopo dimostrativo” era molto importante visti i metodi di predicazione seguiti dai primi cristiani. A volte, naturalmente, davano testimonianza informale, così come spesso fanno oggi i testimoni di Geova. A questo riguardo è stato detto: “Una delle caratteristiche peculiari della predicazione apostolica era la sua natura incidentale. L’apostolo non aspettava le grandi occasioni. L’unica sua occasione ufficiale era quando, come Paolo davanti a Felice, veniva condotto in catene dinanzi a un governante in manto di porpora per dire chi era e rispondere all’accusa di avere infranto le leggi. Non gli mancavano le opportunità, ma le aveva in carcere, lungo la strada e nell’umile dimora in cui poteva trovare ospitalità per la notte. . . . Era convinto che il suo messaggio fosse per lo più diretto a singoli individui, pur essendo altrettanto pronto a dichiararlo alle folle. Si trovava a suo agio davanti a qualsiasi uditorio. Non aveva dimenticato l’esempio di Cristo, . . . [il cui] palco era la strada polverosa o la via affollata o la riva ciottolosa del [Mar di] Galilea . . . [Gli apostoli] non avevano dimenticato le speciali istruzioni che egli aveva dato loro quando erano divenuti compagni d’opera circa i metodi migliori per predicare le sue dottrine, né il fatto che egli aveva rafforzato quelle prime lezioni con altre e che proprio prima della sua ascensione aveva detto che il mondo era il loro campo e che ogni creatura era il loro uditorio”. — History of the Christian Church, di John F. Hurst, volume I, pagina 96.
“Di casa in casa”
15. Come svolgevano gli apostoli l’opera di predicazione nei giorni successivi alla Pentecoste del 33 E.V.?
15 Nei giorni successivi alla Pentecoste del 33 E.V. i discepoli di Gesù usavano già uno straordinario metodo di predicazione della “buona notizia”. Dopo essere stati disonorati a motivo del nome di Gesù Cristo, cosa fecero gli apostoli perseguitati? Ebbene, “ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”! (Atti 5:41, 42) Sì, gli apostoli davano testimonianza di casa in casa.
16. In quale fase dell’attività di predicazione Paolo aveva addestrato gli anziani di Efeso?
16 In seguito l’apostolo Paolo poté ricordare agli anziani nominati di Efeso: “Non mi sono trattenuto dal dirvi alcuna delle cose che erano profittevoli né dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa. Ma ho completamente reso testimonianza a Giudei e Greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. (Atti 20:20, 21) Paolo non stava dicendo che era andato a casa di anziani nominati per insegnare loro. Aveva piuttosto dato testimonianza a giudei e greci non credenti circa il pentimento verso Dio e la fede in Gesù Cristo. Senza dubbio Paolo aveva insegnato a quegli anziani anche come dare testimonianza di casa in casa.
17. Cosa hanno detto vari studiosi circa il ministero di casa in casa svolto da Paolo a Efeso?
17 Circa il ministero dell’apostolo a Efeso è stato detto: “Paolo era solito svolgere il suo mestiere dall’alba fino alle 11 del mattino (Atti 20:34-35), orario in cui Tiranno aveva terminato di insegnare, dopo di che, dalle 11 alle 16, predicava nella sala, teneva conferenze con assistenti e aveva colloqui privati con i candidati, faceva i piani per l’espansione verso l’interno; infine partecipava a un’opera di evangelizzazione di casa in casa che durava dalle 16 fino a notte inoltrata (Atti 20:20-21, 31)”. (A. E. Bailey) Altri studiosi hanno scritto: “Non si accontentava di pronunciare discorsi nell’assemblea pubblica e di sbrigare altre faccende, ma si impegnava con zelo nella sua grande opera in privato, di casa in casa, e portava la verità celeste letteralmente a domicilio fino ai focolari e ai cuori degli efesini”. (A. A. Livermore) “Aveva predicato il Vangelo pubblicamente e di casa in casa, in città e in tutta la provincia”. (E. M. Blaiklock) “Vale la pena notare che il più grande di tutti i predicatori predicava di casa in casa, e non andava a trovare la gente semplicemente per parlare del più e del meno”. — A. T. Robertson.
18. (a) Perché si può dire che il ministero di casa in casa svolto dai testimoni di Geova ha una solida base scritturale? (b) Come Gesù e i suoi primi discepoli, dove e come i testimoni di Geova predicano il messaggio del Regno?
18 La testimonianza di casa in casa era svolta dagli apostoli di Gesù nel 33 E.V. Era inclusa nel ministero di Paolo a Efeso e indubbiamente anche altrove. Il ministero di casa in casa compiuto dai testimoni di Geova ha quindi una solida base scritturale. E questo vale per i vari altri metodi da loro impiegati nella divulgazione del messaggio del Regno. È interessante che la Cyclopedia di McClintock e Strong dice: “Nostro Signore e i suoi apostoli trovavano posti adatti per predicare ovunque la gente potesse riunirsi. Le pendici di un monte, le rive di mari e fiumi, le strade pubbliche, le case private, il portico del Tempio, la sinagoga ebraica e vari altri luoghi furono ritenuti idonei per la predicazione del Vangelo”. (Volume VIII, pagina 483) Come Gesù e i suoi primi discepoli, i testimoni di Geova predicano il messaggio del Regno ‘nelle strade pubbliche, nelle case private . . . e in vari altri luoghi’. Per esempio, compiono l’opera con le riviste per le strade (con questo periodico e con la sua compagna Svegliatevi!) e sono particolarmente noti per la loro attività di testimonianza di casa in casa.
19. Come vengono prese le decisioni relative ai metodi di predicazione attualmente seguiti dai testimoni di Geova?
19 I principali metodi usati oggi dai testimoni di Geova nel loro ministero erano ben attestati nel I secolo, ed è inoltre appropriato che l’odierno Corpo Direttivo formato da cristiani unti decida quali metodi vanno bene oggi. Queste decisioni possono in parte basarsi sulla ‘saggezza ed esperienza pratica’ di questi uomini. Ma in particolare essi prendono le loro decisioni così come faceva il corpo direttivo dei cristiani del I secolo. Nel determinare quali metodi di predicazione sono più adatti in questi “ultimi giorni”, chiedono in preghiera la guida e la direttiva dello spirito santo di Dio e seguono i precedenti scritturali. — II Timoteo 3:1; Atti 15:23, 28.
20. (a) Perché possiamo essere certi che i metodi di predicazione usati dai testimoni di Geova hanno l’approvazione di Dio? (b) In che modo tutti i servitori di Geova dovrebbero considerare l’opera di predicare il Regno?
20 È evidente che i metodi di predicazione usati dai testimoni di Geova rientrano nella divina provvidenza, poiché Dio ha riccamente benedetto questi sforzi e li ha coronati di successo. (Proverbi 10:22) Folle numerose abbracciano la vera adorazione e si uniscono al rimanente degli unti seguaci di Gesù come parte della sola organizzazione che onora il santo nome di Geova e dichiara intrepidamente la buona notizia dell’istituito Regno celeste. Possano tutti i servitori di Geova continuare quindi a prodigarsi nell’opera di fare discepoli mentre questo sistema si avvicina alla fine. Dobbiamo far questo fedelmente perché i veri cristiani sono indiscutibilmente predicatori del Regno.
[Nota in calce]
a Vedi Ausiliario per capire la Bibbia, pubblicato dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, pagine 282, 283.
Cosa comprendete?
◻ Perché il messaggio del Regno deve ora essere dichiarato in tutta la terra?
◻ Qual è la principale opera affidata a tutti i veri cristiani?
◻ Perché si può dire che fra i servitori di Geova le cose avvengono in effetti per divina provvidenza?
◻ Quale solida base ha l’opera di predicazione di casa in casa compiuta dai testimoni di Geova?
[Immagine a pagina 11]
Gesù disse ai suoi seguaci: ‘Andate, fate discepoli’. Prendi parte con zelo a questa fondamentale opera affidata a tutti i veri cristiani?
[Immagine a pagina 13]
Dai regolarmente testimonianza di casa in casa? I primi apostoli di Gesù lo facevano. La stessa cosa faceva Paolo, zelante proclamatore del Regno