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Geova, un Dio di amore e pazienzaLa Torre di Guardia 1966 | 1° febbraio
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del figlio maggiore verso suo fratello. Ma un gran numero di questi capi religiosi in seguito tornarono in sé. Infatti, come rivela il racconto, “una gran folla di sacerdoti ubbidiva alla fede”. — Atti 6:7.
25 Sono l’amore e la pazienza di Geova ancora all’opera? C’è stato alcuno sviluppo sin dal 1935 per dar prova di ciò? In che modo possiamo trar profitto dal passo falso compiuto da ciascuno dei figli, e che cosa possiamo imparare dall’attitudine del padre, come fu così vividamente descritto da Gesù? È naturale che siamo profondamente interessati alla presente situazione e considereremo queste domande nell’articolo che segue.
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Conversione a GeovaLa Torre di Guardia 1966 | 1° febbraio
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Conversione a Geova
1. (a) Che cosa fece risplendere la faccia di Mosè, con quali risultati? (b) Come Paolo mostrò la reale causa della difficoltà?
“QUANDO vi è una conversione a Geova, il velo è tolto”. Così scrisse l’apostolo Paolo quando considerava l’eccellente gloria del nuovo patto in paragone col patto della legge stipulato con Israele per mezzo di Mosè come mediatore. Quando Mosè scese dal monte Sinai con le due tavolette della Testimonianza, la sua faccia risplendeva, così che il popolo aveva timore di avvicinarglisi. Per cui egli dovette velarsi la faccia. Ma, come spiegò Paolo, la difficoltà era effettivamente presso il popolo israelita stesso. I loro cuori e le loro menti non avevano la giusta attitudine. “La loro percezione mentale era intorpidita. . . . Infatti, fino ad oggi ogni volta che si legge Mosè, un velo giace sui loro cuori”. I loro cuori e le loro menti non si eran convertiti con amorevole devozione a Geova. Invece, indurirono i loro cuori per fare la loro propria volontà, come Geova disse loro: “Sempre si sviano nei loro cuori, e non hanno conosciuto le mie vie”. — 2 Cor. 3:12-16; Eso. 34:29-35; Ebr. 3:10.
2. (a) Può il mondo vantarsi su Israele a questo riguardo? (b) Come si manifesta la causa basilare della difficoltà?
2 Parlando del mondo in generale, Paolo continua sullo stesso tono quando dice che la “buona notizia che dichiariamo è infatti velata . . . fra quelli che periscono, fra i quali l’Iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo . . . non risplenda loro”. (2 Cor. 4:3, 4) Come disse Isaia: “Come pecore abbiamo tutti errato; ci siamo volti ciascuno alla sua propria via”. (Isa. 53:6) Questa è la difficoltà. Ci piace la nostra propria via. Questa fu la causa basilare del passo falso compiuto da ciascuno dei figli dell’illustrazione del figlio prodigo che abbiamo appena considerata. Il figlio più giovane voleva indulgere nei propri piaceri. Il figlio maggiore voleva fare le cose a modo suo con orgoglio, fino al punto di resistere ai desideri di suo padre.
3. Come possiamo evitare questi passi falsi, che suscitano quale domanda?
3 La sola cosa che ci salverà da questi passi falsi per aver voluto seguire la nostra propria via è la sincera conversione dei nostri cuori a Geova. Questo non è facile. Significa andare contro lo spirito e la via del mondo e contro la nostra carne decaduta. Ha Geova fatto alcuna cosa in anni
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