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AsafAusiliario per capire la Bibbia
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fu celebrata la grande Pasqua durante il regno del re Giosia. (II Cron. 35:15, 16) Alcuni dei suoi discendenti fecero parte del primo gruppo che tornò a Gerusalemme dall’esilio in Babilonia. — Esd. 2:1, 41; Nee. 7:44.
Le soprascritte tradizionali dei Salmi 50, 73-83 attribuiscono questi cantici ad Asaf. Tuttavia sembra probabile che il nome si riferisca alla famiglia di cui era il capo patriarcale, poiché alcuni Salmi (79, 80) descrivono evidentemente avvenimenti posteriori al tempo di Asaf.
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Ascalon
(Ascalòn) [forse, luogo per pesare o mercato].
Porto sul Mediterraneo e una delle cinque principali città filistee. (Gios. 13:3) Situata una ventina di km a N di Gaza, la città sorgeva in un anfiteatro naturale di roccia prospiciente il Mediterraneo. La fertile campagna circostante produce mele, fichi e la piccola cipolla chiamata “scalogno”, che evidentemente prende nome da quella città filistea.
Ascalon fu attribuita alla tribù di Giuda che la conquistò, ma evidentemente non ne conservò il possesso per molto tempo. (Giud. 1:18, 19) All’epoca di Sansone e di Samuele era una città filistea. (Giud. 14:19; I Sam. 6:17) Davide la menziona nel canto funebre per la morte di Saul e Gionatan. (II Sam. 1:20) Fra le città filistee conquistate dal re Uzzia non è menzionata Ascalon. — II Cron. 26:6.
Nella profezia di Amos (ca. 803 a.E.V.) fu predetta la sconfitta del sovrano di Ascalon. (Amos 1:8) La storia secolare indica che nel secolo successivo Tiglat-Pileser III re d’Assiria asservì la città di Asqalluna (Ascalon). Geremia (dopo il 647 a.E.V.) pronunciò due profezie relative ad Ascalon. Mentre la profezia di Geremia 47:2-7 poté esser stata in parte adempiuta quando Nabucodonosor saccheggiò la città all’inizio del suo regno (ca. 624 a.E.V.), quella di Geremia 25:17-20, 28, 29 ebbe chiaramente adempimento dopo la caduta di Gerusalemme nel 607 a.E.V. La profezia di Sofonia (scritta prima del 648 a.E.V.) pure predisse la desolazione di Ascalon e di altre città filistee, in seguito alla quale il rimanente di Giuda avrebbe occupato le “case di Ascalon”. (Sof. 2:4-7) Infine, verso il 518 a.E.V., Zaccaria annunciò la rovina di Ascalon in relazione alla desolazione di Tiro (332 a.E.V.). — Zacc. 9:3-5.
Ascalon fu un centro della falsa adorazione della dea Derceto, rappresentata col corpo di un pesce. Secondo la tradizione fu la città natale di Erode il Grande e la residenza di sua sorella Salome. Oggi è solo un luogo desolato.
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Ascensione
L’ascensione al cielo fu un importantissimo avvenimento dell’attività di Gesù Cristo dopo la risurrezione.
Secondo Atti 1:3-9 l’ascensione di Gesù ebbe luogo quaranta giorni dopo la risurrezione. Quindi un certo lasso di tempo intercorse fra gli avvenimenti descritti in Luca 24:1-49, avvenuti il giorno della risurrezione di Gesù, e la sua ascensione menzionata nello stesso capitolo al versetto 51 di Luca 24. Si noti inoltre che le parole “ascendendo al cielo” (NM) o “e fu portato in cielo” (Co), che compaiono in quel versetto, mancano in alcuni manoscritti antichi e perciò in alcune traduzioni moderne sono omesse (RS, AT) o scritte fra parentesi quadre (Co). Compaiono però nel Manoscritto Alessandrino e nel Manoscritto Vaticano 1209 oltre che in altri manoscritti antichi.
L’ascensione di Gesù avvenne dal Monte degli Ulivi (Atti 1:9, 12), presso Betania (Luca 24:50), villaggio che si trova sul pendio orientale del Monte degli Ulivi. Quelli che assistettero all’ascensione erano un gruppo limitato: gli apostoli fedeli. (Atti 1:2, 11-13) La descrizione precisa che “mentre essi guardavano, fu innalzato e una nube lo nascose alla loro vista”. Continuarono a scrutare il cielo finché non furono consigliati altrimenti dagli angeli, che li informarono: “Questo Gesù che di fra voi è stato ricevuto in cielo verrà nella stessa maniera in cui l’avete visto andare in cielo”. — Atti 1:9-11.
Sembra che la maniera in cui avvenne l’ascensione fu tale da qualificare gli apostoli quali testimoni del fatto, come lo erano stati della risurrezione di Gesù. (Atti 1:3) Infatti egli non “scomparve” semplicemente alla loro vista, come aveva fatto una volta coi due discepoli di Emmaus, né come l’angelo apparso a Gedeone che “svanì alla sua vista”. (Luca 24:31; Giud. 6:21, 22) In un certo senso, la sua ascensione fu più simile a quella dell’angelo che era apparso a Manoa e a sua moglie e li aveva invitati a preparare un sacrificio, e “come la fiamma ascendeva dall’altare verso il cielo, l’angelo di Geova ascese nella fiamma dell’altare mentre Manoa e sua moglie guardavano”. — Giud. 13:20, 21.
EFFETTO SUI DISCEPOLI
Fino al giorno dell’ascensione di Gesù sembra che i discepoli pensassero ancora a un regno terreno retto da lui, come risulta dalle loro parole in Atti 1:6. Iniziando l’ascensione in modo visibile e permettendo ai discepoli di assistere alla sua parte iniziale, Gesù rese loro evidente che il suo regno era celeste e che, a differenza di Davide il quale “non ascese ai cieli”, d’allora in poi Gesù sarebbe stato ‘alla destra di Dio’, come attestò chiaramente Pietro il giorno della Pentecoste. — Atti 2:32-36.
Tale azione avrebbe inoltre richiamato alla loro mente e li avrebbe aiutati a comprendere molte precedenti dichiarazioni di Gesù che si riferivano alla sua posizione celeste. Egli aveva scandalizzato alcuni chiedendo loro: “Che direste . . . se vedeste il Figlio dell’uomo ascendere dov’era prima?” (Giov. 6:62); e agli ebrei disse: “Voi siete del reame di sotto; io sono dei reami di sopra”. (Giov. 8:23) La sera dell’ultima adunanza con gli apostoli disse che ‘andava al Padre per preparare un posto per loro’ (Giov. 14:2, 28); mentre pregava in mezzo a loro l’ultima notte della sua vita umana riferì al Padre che aveva ‘finito l’opera affidatagli sulla terra’ e chiese di essere glorificato “presso te stesso con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse”, aggiungendo: “Vengo a te”. (Giov. 17:4, 5, 11) Arrestato, si espresse in modo simile davanti al Sinedrio. (Matt. 26:64) Dopo la risurrezione disse a Maria Maddalena: “Smetti di stringerti a me. Perché non sono ancora asceso al Padre. Ma va dai miei fratelli e di’ loro: ‘Io ascendo al Padre mio e Padre vostro e all’Iddio mio e Iddio vostro’”. (Giov. 20:17) Ma nonostante tutto è evidente che il significato di queste parole fu compreso dai discepoli solo in occasione dell’ascensione. In seguito Stefano ebbe una visione di Gesù alla destra di Dio (Atti 7:55, 56), e Paolo provò personalmente l’effetto della gloria celeste di Gesù. — Atti 9:3-5.
INAUGURAZIONE DI UNA “VIA NUOVA E VIVENTE”
Anche se Gesù iniziò l’ascesa in forma fisica, rendendosi così visibile ai discepoli che lo osservavano, non c’è alcuna ragione di presumere che conservasse una forma materiale dopo l’interposizione della nube. L’apostolo Pietro afferma che Gesù morì nella carne ma fu risuscitato “nello
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