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Libro biblico numero 55: 2 Timoteo“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Per evitare questa contaminatrice influenza mondana, è necessario continuare a “tenere il modello di sane parole” con fede e amore. C’è inoltre l’urgente necessità che sempre più persone divengano ‘adeguatamente qualificate per insegnare ad altri’ sia dentro la congregazione che fuori, come lo era Timoteo, “uomo di Dio”. Felici tutti quelli che si assumono questa responsabilità, divenendo ‘qualificati per insegnare con mitezza’, e che predicano la parola “con ogni longanimità e arte di insegnare”! — 1:13; 2:2, 24, 25; 4:2.
11. Quale consiglio è dato riguardo ai giovani?
11 Come dichiarò Paolo, Timoteo aveva conosciuto gli scritti sacri “dall’infanzia” grazie all’amorevole istruzione ricevuta da Loide e da Eunice. L’espressione “dall’infanzia” indica inoltre il tempo in cui tuttora si dovrebbe cominciare a impartire istruzione biblica ai figli. Ma che dire se, in anni successivi, l’ardente zelo iniziale cominciasse a spegnersi? Il consiglio di Paolo è di tornare a ravvivarlo come un fuoco con lo spirito di “potenza e di amore e di sanità di mente”, mantenendo la fede senza ipocrisia. “Negli ultimi giorni”, egli disse, ci sarebbero stati tempi difficili, con problemi di delinquenza e falsi insegnamenti. Per questo è così necessario che tutti, ma specialmente i giovani, ‘siano sobri in ogni cosa e compiano pienamente il loro ministero’. — 3:15; 1:5-7; 3:1-5; 4:5.
12. (a) In che modo Paolo richiamò l’attenzione sul Seme del Regno, e quale speranza espresse? (b) Come possono i servitori di Dio avere oggi lo stesso atteggiamento mentale di Paolo?
12 Il premio è tale che vale la pena di gareggiare per conseguirlo. (2:3-7) A questo proposito, Paolo richiama l’attenzione sul Seme del Regno, dicendo: “Ricorda che Gesù Cristo fu destato dai morti e fu del seme di Davide, secondo la buona notizia”. La sua speranza era di rimanere unito a quel Seme. Più avanti egli parla in tono trionfante della sua imminente esecuzione: “Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. (2:8; 4:8) Come sono felici tutti quelli che possono ripensare ai loro molti anni di fedele servizio e dire la stessa cosa! Comunque, ciò richiede che si presti ora servizio con integrità, amando la manifestazione di Gesù Cristo e dimostrando la stessa fiducia che manifestò Paolo quando scrisse: “Il Signore mi libererà da ogni opera malvagia e mi salverà per il suo regno celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen”. — 4:18.
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Libro biblico numero 56: Tito“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 56: Tito
Scrittore: Paolo
Dove fu scritto: Macedonia (?)
Quando fu completato: ca. 61–64 E.V.
1. (a) Quale compito fu affidato a Tito? (b) In quale ambiente erano sorte le congregazioni di Creta, e cos’era necessario che facessero i cristiani dell’isola?
“PAOLO, schiavo di Dio e apostolo di Gesù Cristo . . . a Tito, genuino figlio secondo la fede che abbiamo in comune”. (Tito 1:1, 4) Così comincia la lettera di Paolo a Tito, suo collaboratore e compagno di vecchia data, che egli aveva lasciato a Creta per organizzare meglio le congregazioni. Tito aveva un oneroso compito da svolgere. Quest’isola, che si diceva fosse stata l’antica dimora del “padre degli dèi e degli uomini”, aveva dato origine al detto: “Agire da cretese con un cretese”, nel senso di “farla in barba a un imbroglione”.a La falsità del suo popolo era proverbiale, tanto che Paolo citò le parole di un loro stesso profeta: “I cretesi sono sempre bugiardi, dannose bestie selvagge, oziosi ghiottoni”. (1:12) I cretesi dei giorni di Paolo sono anche stati descritti come segue: “Il carattere degli abitanti era instabile, insincero e litigioso; erano dediti ad avidità, dissolutezza, falsità e ubriachezza, in misura non comune; e i giudei che si erano stabiliti fra loro pare superassero i nativi in quanto a immoralità”.b Era proprio in un ambiente del genere che erano sorte le congregazioni di Creta; perciò era particolarmente necessario che i credenti ‘ripudiassero l’empietà e i desideri mondani e vivessero con sanità di mente e giustizia e santa devozione’, come Paolo esortò a fare. — 2:12.
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