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Piano, pianuraAusiliario per capire la Bibbia
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diventasse simile a una pianura desertica (Isa. 33:9), o perché questa fosse raggiunta da torrenti d’acqua. — Isa. 35:1, 6; 51:3.
Il termine biq‘àh indicava una vasta pianura circondata da montagne. Deriva da una radice che significa “fendere, spaccare, dividere”, e può essere correttamente reso “pianura della valle”. Tuttora l’ampia valle pianeggiante fra i monti del Libano e dell’Antilibano è chiamata la Beqà‘ (al-Biga‘). (Gios. 11:17) Spesso nelle Scritture biq‘àh o “pianura della valle” viene contrapposta a monti e colline (Deut. 8:7; 11:11; Sal. 104:8; Isa. 41:18) o a terreno accidentato o irregolare. (Isa. 40:4) L’analogo termine aramaico che ricorre in Daniele 3:1 viene spesso tradotto semplicemente “pianura”, in riferimento al luogo in cui Nabucodonosor eresse la statua d’oro.
Una lunga striscia di terreno pianeggiante è indicata dal termine ebraico ‘èmeq. Questo vocabolo significa “lunga distesa fra catene parallele di colline meno estesa della precedente [biq‘àh], ... [‘èmeq] dà l’idea di qualche cosa di ampio e basso più che di scosceso o limitato” (M’Clintock e Strong, Cyclopadia, Vol. X, p. 703) Si riferisce a molte località diverse, come il “bassopiano di Acor”, il “bassopiano di Aialon” e il “bassopiano dei Refaim”. — Gios. 7:26; 10:12; I Cron. 11:15.
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Pianta velenosaAusiliario per capire la Bibbia
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Pianta velenosa
Anche se per alcuni l’ebraico ro’sh (o rohsh) corrisponderebbe alla cicuta, alla coloquintide o al papavero, non è possibile identificare questa pianta con sicurezza. Il termine ebraico a volte si riferisce a (1) una pianta amara e velenosa (Lam. 3:5, 19), (2) “veleno” (Deut. 32:33; Giob. 20:16) e, quando è usato a proposito dell’acqua, (3) “acqua avvelenata”. (Ger. 8:14; 9:15; 23:15) Ricorre in senso illustrativo riferito al pervertimento della giustizia (Osea 10:4; Amos 6:12) e agli apostati. — Deut. 29:18; confronta Atti 8:23; Ebrei 12:15.
Era stato predetto del Messia che gli avrebbero dato per cibo una “pianta velenosa”. (Sal. 69:21) Questo avvenne quando a Gesù Cristo, prima di metterlo al palo, fu offerto vino misto a fiele ma, assaggiatolo, egli rifiutò di bere quello stupefacente che forse doveva alleviargli le sofferenze. Nel descrivere l’adempimento di questa profezia, Matteo (27:34) ricorse al termine greco kholè (fiele): lo stesso termine che si trova nella Settanta in Salmo 69:21. Il Vangelo di Marco invece parla di mirra (Mar. 15:23), e questo ha dato origine all’idea che in questo caso la “pianta velenosa” o “fiele” fosse “mirra”. Un’altra possibilità è che la bevanda drogata contenesse sia fiele che mirra.
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PibesetAusiliario per capire la Bibbia
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Pibeset
(Pibèset) [casa della dea Bastet o Bast].
Città menzionata insieme a On (Eliopoli) in Ezechiele 30:17, in una profezia contro l’Egitto. La traduzione di questo versetto nella Settanta identifica Pibeset con Bubasti, antica città della regione del Delta, di cui rimangono le rovine nel Tell Basta, poco più di 70 km a NE del Cairo, presso l’odierna città di Zagazig. Il nome della città antica come compare in iscrizioni egiziane presenta una chiara analogia con la Pibeset menzionata nella Bibbia.
Pibeset o Bubasti era il centro dell’adorazione della dea Bastet o Bast, divinità felina spesso rappresentata con testa di gatto. La presenza di un grande cimitero per gatti presso la città attesta l’importanza che vi aveva questa adorazione. In onore di Bastet si teneva una festa annuale che attirava migliaia di fedeli da ogni parte del paese.
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PiccioneAusiliario per capire la Bibbia
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Piccione
[ebr. yohnàh, gohzàl; gr. peristerà].
Come si è notato alla voce COLOMBA, lo stesso termine ebraico (yohnàh) si riferiva sia alla colomba che al piccione. Anche in italiano, nell’uso comune, la distinzione fra i due non è ben definita, ma di solito vengono chiamati piccioni quelli più grossi, specie quelli domestici e quindi non migratori. Come la colomba, il piccione è un uccello dal corpo robusto, zampe corte e piumaggio liscio e compatto.
Di regola le traduzioni della Bibbia rendono l’ebraico yohnàh “piccione” solo nei versetti che riguardano i sacrifici, in cui sono sempre menzionate anche “tortore” (ebr. tohr). L’espressione “piccioni maschi” (“giovani piccioni”, VR) in ebraico è letteralmente “figli della colomba”. Insieme alle tortore, i piccioni potevano essere offerti in olocausto (Lev. 1:14); un paio di piccioni potevano essere offerti da chi era troppo povero per permettersi un’agnella o una capretta come offerta per la colpa (5:5-7); un piccione (o anche una tortora) come offerta per il peccato doveva accompagnare l’offerta di un giovane montone nei riti di purificazione di una donna che aveva partorito un figlio, oppure, nell’impossibilità di offrire un montone, si potevano offrire “due piccioni maschi” (12:6-8) — come avvenne per la purificazione di Maria dopo la nascita di Gesù; Luca 2:22-24 — e un paio di piccioni o di tortore faceva parte delle offerte di purificazione dopo la guarigione da uno scolo seminale. (Lev. 15:13, 14, 28, 29) Potevano essere offerti anche in relazione alla purificazione dei nazirei. — Num. 6:10.
Molte famiglie ebraiche senza dubbio allevavano piccioni, tuttavia l’espressione “se non ha i mezzi per due tortore o due piccioni maschi” indica che quelli per i sacrifici spesso venivano acquistati. — Lev. 5:11.
Il provvedimento della Legge che permetteva di scegliere fra piccioni e tortore era di grande aiuto per gli ebrei della Palestina, poiché gran parte delle loro tortore migravano dal paese durante i mesi invernali, mentre i piccioni non migratori si trovavano tutto l’anno.
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PiedeAusiliario per capire la Bibbia
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Piede
Nell’antichità, come tuttora in molte parti della terra, si viaggiava principalmente a piedi. Alcuni andavano scalzi, ma comunemente si portavano sandali che consistevano in poco più di una suola. (Vedi SANDALO). Entrando in casa i sandali venivano tolti. Un indispensabile, quasi obbligatorio segno di ospitalità era lavare i piedi a un ospite, servizio che veniva svolto dal padrone di casa o da un servitore; oppure si provvedeva per lo meno l’acqua. — Gen. 18:4; 24:32; I Sam. 25:41; Luca 7:37, 38, 44.
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PicchettoAusiliario per capire la Bibbia
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Picchetto
Gruppo di soldati a cui è affidato di solito un servizio d’ordine. In alcune traduzioni della Bibbia questo termine si trova in Atti 12:4 (CEI, Ri) per tradurre il greco tetràdion, che ricorre solo in questo versetto, e significa corpo di guardia (costituito normalmente di quattro uomini). Nell’esercito romano quattro militari spesso operavano insieme: la più piccola unità militare menzionata nella Bibbia. Quattro soldati misero al palo Gesù. (Giov. 19:23) Quattro di solito facevano la guardia di notte. Ogni gruppo di quattro rimaneva di sentinella per tre ore prima che un altro gruppo gli desse il cambio. Un simile avvicendamento di sedici uomini che si davano spesso il cambio riduceva la possibilità di corruzione o fuga. Infatti Pietro fu incatenato fra due soldati, mentre altri due facevano la guardia in qualità di “prima” e “seconda” sentinella. (Atti 12:6, 10) Erode attribuì la miracolosa evasione di Pietro alla negligenza dei soldati di guardia e ordinò che fossero puniti. — Atti 12:18, 19.
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