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Erode Agrippa, persecutore dei cristianiLa Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
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Qualche tempo dopo che aveva ucciso Giacomo fratello di Giovanni, e dopo che l’angelo aveva liberato Pietro dalla sua mano, nel 44 d.C., Agrippa I partecipò ad una festa in onore di Claudio Cesare. Secondo Giuseppe Flavio era vestito con abiti d’argento, i quali, rifulgendo di splendore al sole mattutino, indussero il popolo a gridare dopo aver udito la sua voce le parole scritte nella Bibbia: “Voce di un dio, non di un uomo”. In quell’istante ‘L’angelo di Geova lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e fu divorato da vermi e spirò”. (Atti 12:20-23, NW) Al principio del suo regno, mentre era ancora giovane, il re Erode Agrippa I fu ‘tolto di mezzo dal suo Fattore perché si faceva dare titoli adulatori’. — Giob. 32:21, 22.
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Erode Agrippa II respinge la conversioneLa Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
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Erode Agrippa II respinge la conversione
SECONDO gli storici l’ultimo degli Erodi fu Erode Agrippa II, figlio di Erode Agrippa I. Pur non professando la devozione di suo padre alla legge di Mosè, dal modo in cui trattò l’apostolo Paolo si comprende che ne ebbe uno spirito molto maggiore, come mostra la “regola d’oro”: “Tutte le cose che volete che gli uomini facciano a voi, voi similmente dovete pure far loro”. — Matt. 7:12, NW.
Dato che Agrippa II aveva solo diciassette anni quando suo padre morì così ad un tratto, l’imperatore romano fu persuaso dai suoi consiglieri a non affidare al giovane il dominio di tutta la Palestina come l’aveva avuto suo padre. Invece, l’imperatore assegnò al giovane soltanto il dominio del piccolo principato di Chalcis sulle pendici occidentali della catena dell’antilibano, con la sorveglianza del tempio di Gerusalemme e il diritto di nominare il sommo sacerdote. Ma col passar degli anni il suo territorio fu esteso.
Nella Bibbia egli viene notato a causa della testimonianza che gli diede l’apostolo Paolo quando lui e la sorella Berenice fecero una visita di cortesia al governatore Festo. Paolo, a quel tempo prigioniero di Festo (incarico che Festo ricevette dal suo predecessore Felice), si dichiarò lieto di potersi difendere alla presenza di una personalità che era bene informata delle usanze giudaiche.
Respingendo l’eloquente testimonianza di Paolo, Agrippa gli disse: “In breve tempo tu mi persuaderesti a divenir cristiano”. Paolo, continuando la sua supplica, rispose: “Io desidererei da Dio che in breve o lungo tempo non solo tu ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano diveniste come sono io, eccetto questi legami”. Suo padre l’avrebbe consegnato ai giudei per farlo punire, ma Agrippa II disse: “Quest’uomo avrebbe potuto essere rilasciato se non si fosse appellato a Cesare.“ — Atti 26:1-32, NW.
Fu durante la vita di Agrippa II che la ribellione dei giudei contro Roma li condusse infine al loro suicidio nazionale. Giuseppe Flavio narra un logico e sincero appello lanciato da Agrippa II, nel tentativo di distogliere i giudei dalla loro condotta ribelle. Li supplicò a considerare quanto erano pochi e quanto grande era la potenza di Roma. Ma le sue parole incontrarono orecchi sordi. Non riuscendo a persuaderli, Agrippa II abbandonò infine i giudei e si unì agli eserciti conquistatori di Roma partecipando ai frutti
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