Ha importanza l’Iddio che adorate
1. Quali sentimenti riguardo all’adorazione udiamo spesso esprimere, e perché la nostra veduta della religione è importante?
UDIAMO spesso esprimere dal pulpito, nei giornali, su cartelli e da individui sentimenti come questi: “Non importa l’Iddio che adorate, purché adoriate”. “Frequentate la chiesa di vostra scelta”, o: “Ciascuno deve trovare Dio e adorarlo a modo suo”. La maggioranza di coloro che fanno queste dichiarazioni hanno accettato la religione che praticano perché credono che recherà loro la vita. Questo significa che molto dipende dalla religione, poiché, se non si ha la vita, che cosa si può avere? Badate dunque a quale veduta adottate circa la religione.
2. Quale confronto si può fare tra le parole del Figlio di Dio e i summenzionati sentimenti?
2 Confrontiamo le suddette parole a ciò che disse il Figlio di Dio. Parlando a una donna di religione samaritana le disse: “Credimi, donna: L’ora viene in cui né su questo monte né in Gerusalemme adorerete il Padre. Dio è Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. (Giov. 4:21, 24) In quanto a ciò che è la verità, Gesù disse parlando al suo celeste Padre: “La tua parola è verità”. (Giov. 17:17) La verità è dunque quella che è in armonia con l’effettivo stato di cose e con la Parola di Dio, la vera guida. Gesù quale Figlio di Dio era Colui che era più intimo col Padre suo e disse che egli stesso era dedicato a fare la volontà del Padre suo. (Giov. 4:34) Da questo saremmo costretti a concludere che il dio sbagliato o un modo di adorare sbagliato non condurrebbe al successo.
L’IGNORANZA NON È UNA SCUSA
3. È l’ignoranza della verità una scusa, o a che cosa può condurre?
3 Inoltre, che neppure l’ignoranza scusi fu chiaramente indicato dalla dichiarazione di Gesù ai suoi discepoli circa i Farisei: “Lasciateli stare. Sono guide cieche. Se, dunque, un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa”. (Matt. 15:14) Che l’ignoranza possa far cadere in un terribile laccio a propria rovina, Paolo lo rese chiaro: “Diciamo la sapienza di Dio . . . Questa sapienza non la conobbe nessuno dei governanti di questo sistema di cose, poiché se l’avessero conosciuta non avrebbero messo al palo il glorioso Signore”. (1 Cor. 2:7, 8) Il più gran delitto della storia fu dunque commesso da uomini sviati a causa d’ignoranza.
4. (a) Che cosa cercano di fare coloro che dicono che tutte le religioni sono buone? (b) Quale avvertimento dà Dio in merito a ciò?
4 Oggi coloro che guardano le religioni del mondo e dicono che tutte le religioni sono buone cercano di sostenere e salvare ciò che Dio ha condannato all’assoluta desolazione. Poiché cercano di attenersi a Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, riguardo a cui Dio avverte: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. Dio decreta: “Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata”. (Riv. 18:4, 21) Vi sembrano troppo forti queste dichiarazioni? Se pensate di sì dovete stare molto, molto attenti, poiché potreste andar contro i comandi e i decreti di Dio a vostra propria rovina. Prendete come incontrovertibile prova di ciò la storia del declino e della desolazione dell’antica città di Babilonia.
L’ADORAZIONE SBAGLIATA ROVINA BABILONIA
5. (a) A che cosa la condusse la religione di Babilonia? (b) Andò essa in completa rovina al tempo della sua conquista da parte di Ciro nel 539 a.E.V.?
5 Non ci fu mai una città più religiosa di Babilonia. Essa era devotissima all’adorazione dei suoi dei, ma la salvarono essi? No; piuttosto, la sua adorazione di dèi che non erano Geova la condusse alla rovina, e che assoluta rovina! Quando Babilonia cadde nel 539 a.E.V. essa non andò in rovina immediatamente per alcuni secoli, continuando a esistere persino nell’èra della primitiva congregazione cristiana. Ma il decreto di Dio sarebbe stato ciò nonostante adempiuto contro di lei. Dopo la sua conquista da parte dei Persiani nel 539 a.E.V. essa perdette il suo potere sul popolo di Dio e cominciò a declinare.
6. (a) Fino a che punto della storia ci portano le Scritture Ebraiche? (b) Quando fu scritto l’ultimo libro del canone delle Scritture Ebraiche, e perché terminano lì le Scritture Ebraiche, durante il dominio dell’Impero Persiano?
6 In seguito a ciò la Bibbia non ha molto da dire intorno a questa antica città. Le ispirate Scritture Ebraiche non ci portano molto più avanti della caduta di Babilonia, poiché esse trattano la storia della nazione giudaica solo fino al governatore Neemia, il quale scrisse il libro che porta il suo nome verso il 443 a.E.V. L’ultimo libro del canone delle Scritture Ebraiche fu scritto da un Giudeo chiamato Malachia. Il libro di Malachia fu scritto probabilmente verso l’anno 442 a.E.V., durante il regno del re Artaserse Longimano. Le Scritture Ebraiche terminano durante il dominio dell’Impero Persiano, la Quarta Potenza Mondiale, e la ragione è molto probabilmente che l’Impero Persiano cominciò col regno di Ciro il Grande, che provocò la caduta di Babilonia da potenza mondiale e liberò il popolo di Geova. Egli fu perciò un tipo o figura profetica del promesso Messia o Cristo. Il suo impero non era ancora stato sconfitto quando le ispirate Scritture Ebraiche furono terminate verso il 442 a.E.V.
7. (a) Quali tentativi per tornare al potere fece Babilonia? (b) Quale tradizione infranse Dario I, con quali effetti? (c) Che cosa mostra Erodoto che accadde a Babilonia dopo che la sua seconda rivolta fu sedata?
7 Ai giorni di Dario I (nel 522 a.E.V.) Babilonia cercò di tornare al potere quando il suo governante locale (Nidintu-Bel), che aveva preso il nome di Nabucodonosor III, si ribellò. Dario I lo sconfisse e poi lo uccise a Babilonia. Babilonia si ribellò di nuovo nel 521 a.E.V. sotto l’armeno Araka, che prese il nome di Nabucodonosor IV. Dario lo sconfisse, prendendo d’assalto la città ed entrandovi da conquistatore. Dario infranse così la vecchia tradizione, cioè che Bel fosse colui che doveva conferire a un uomo il diritto di governare quella parte della terra. Dario smise di riconoscere tale falsa pretesa. Che colpo per Bel o Marduk! Questa volta, dopo che i Persiani ebbero preso la città, essi non la trattarono con mitezza, come aveva fatto Ciro. The History of Herodotos, Libro 3, capitolo 159, dice:
Così Babilonia fu presa per la seconda volta. Dario, essendosi impossessato del luogo, distrusse le mura e abbatté le porte; poiché Ciro non aveva fatto né l’una né l’altra cosa quando aveva preso Babilonia.
8. Che cosa accadde a Babilonia, secondo la descrizione dell’Encyclopædia Britannica, dopo che Dario ebbe preso la città per la seconda volta?
8 Perciò, mentre Gerusalemme veniva costruita, Babilonia declinava costantemente, come descrive The Encyclopædia Britannica (1910), Volume 3, pagina 106b:
In questa occasione, dopo che i Persiani l’ebbero presa, le mura furono in parte distrutte. L’Esagila, il grande tempio di Bel, comunque, continuò ad esser tenuto in buono stato e ad essere un centro di patriottismo babilonese, finché infine la fondazione di Seleucia [dopo il 311 a.E.V.] fece sì che la popolazione si trasferisse nella nuova capitale della Babilonia e le rovine della vecchia città divennero una cava per i costruttori della nuova sede del governo.
9. Che cosa mostra che accadde infine a Babilonia la Cyclopædia di M’Clintock e Strong?
9 Circa il modo in cui Babilonia divenne una semplice cava, leggiamo nella Cyclopædia di M’Clintock e Strong, Volume I, pagina 597:
Dalle torri in rovina di Babilonia son sorte non soltanto tutte le presenti città nelle vicinanze ma altre che, com’essa, son finite nella polvere da lungo tempo. Dai giorni di Alessandro, quattro capitali, come minimo, sono state ricostruite coi suoi resti: Seleucia, dai Greci; Ctesifonte, dai Parti; al-Madain, dai Persiani; e Cufa, dai califfi, con città, villaggi, e caravanserragli senza numero. I necessari frammenti e materiali erano trasportati lungo i fiumi e i canali.
BABILONIA È SUCCESSIVAMENTE CALPESTATA
10. (a) Come ricevette Babilonia ciò che essa aveva fatto subire? (b) Quale potenza mondiale successe alla Persia, e quali relazioni ebbe con Babilonia?
10 Come Babilonia aveva calpestato Gerusalemme e l’aveva resa desolata, essa stessa divenne progressivamente desolata mentre veniva calpestata da successive potenze mondiali. Daniele aveva predetto la conquista della Persia da parte della potenza mondiale macedone, in Daniele 11:3 (VR): “Allora sorgerà un re potente, che eserciterà un gran dominio e farà quel che vorrà”. Babilonia cadde sotto il dominio di Alessandro Magno nel 331 a.E.V. dopo che Alessandro si era stabilito come governante della Quinta Potenza Mondiale con la sconfitta dell’ultimo re di Persia, Dario III, a Gaugamela, non lontano dall’ex capitale Ninive. Incoraggiato dalla vittoria a Gaugamela, egli fece riposare le truppe a Babilonia e proseguì assoggettando il resto del reame persiano a oriente fino all’India, stabilendo un impero più grande di tutti quelli che l’avevano preceduto. Di qui tornò a Babilonia sette anni dopo esserne partito.
11. (a) Di quale mentalità babilonica fu vittima Alessandro Magno, e che ne fu dei suoi progetti? (b) (nota in calce) Come ebbe Alessandro qualche contatto con la Parola di Dio, e con quale effetto?
11 Un interessante fatto secondario comprovante che neppure il più potente governante può ignorare Dio e che l’ignorare il vero Dio conduce alla frustrazione dei progetti è l’esperienza di Alessandro Magno. All’apice del potere e del successo, e nonostante avesse avuto qualche contatto col popolo di Dio e potesse sapere qualcosa del vero Dio e del suo decreto,a Alessandro divenne di mentalità babilonica. Egli decise di fare di Babilonia la capitale del suo impero. Ma inconsapevolmente andò contro la profezia di Geova: “Non sarà più abitata, sarà una completa solitudine”. (Ger. 50:13, VR) Prima che potesse attuare i suoi progetti, cadde vittima della febbre della malaria e morì a Babilonia nel 323 a.E.V.
12. Come si adempì una profezia di Daniele dopo la morte di Alessandro, e chi divenne governante della Babilonia?
12 Anche la morte di Alessandro avverò la profezia data mediante Daniele. L’impero di Alessandro fu diviso. La divisione fu fatta tra i generali che avevano combattuto con lui, essendo essa chiamata “Ripartizione di Babilonia”. Due anni dopo, nel 321 a.E.V., ci fu una seconda ripartizione a Triparadiso, e con questa il governo della satrapia di Babilonia fu dato al generale Seleuco Nicatore. — Dan. 8:22; 11:4.
13. (a) Seguì Seleuco lo stesso pensiero di Alessandro circa l’istituzione di una città capitale? (b) Per quale scopo Seleuco fondò la città di Seleucia?
13 Sentendosi minacciato Seleuco fuggì in Egitto, ma dopo la sconfitta del suo nemico nel 316 a.E.V. tornò a Babilonia ed estese la sua autorità su tutta la parte orientale dell’impero di Alessandro sino ai fiumi Iassarte e Indo. A differenza dei progetti di Alessandro, nel 312 a.E.V. Seleuco edificò una nuova capitale non di stile babilonico, ma greco. Questa città, Seleucia, era situata sul fiume Tigri a circa ottanta chilometri a nord di Babilonia e ventiquattro chilometri a sud dell’attuale Baghdad. Com’ebbe Seleuco una parte nel calpestare Babilonia? Egli fondò questa nuova città di Seleucia, con “l’obiettivo di ridurre a nulla Babilonia”.
14. Quale fu l’esperienza di Babilonia dopo che Seleucia fu fondata nel 312 a.E.V., fino al 129 a.E.V.?
14 Specialmente dal tempo in cui fu fondata la nuova capitale di Seleucia, Babilonia e le altre città babilonesi cominciarono a decadere divenendo semplici villaggi. Nel secondo secolo a.E.V. cominciarono le conquiste del re partico Mitridate I, e verso il 140 a.E.V. la Babilonia divenne soggetta ai Parti. Nel 129 a.E.V. il dominio esercitato dai successori di Seleuco Nicatore in Oriente giunse alla fine, lasciando il posto all’Impero dei Parti.
15. Quando fu rovesciato l’Impero partico, e da chi?
15 Vincendo e sostituendo la Quinta Potenza Mondiale Greca, i Romani vennero inevitabilmente in conflitto coi Parti. Solo nel 226 E.V. fu rovesciato l’Impero partico, e questo fu fatto, non dai Romani, ma dai Persiani in rivolta; e la dinastia persiana dei Sasanidi lo sostituì.
IL CRISTIANESIMO È PREDICATO A BABILONIA
16. (a) Quali furono alcune relazioni che i Parti ebbero coi Giudei? (b) Che relazione ebbero col cristianesimo?
16 I Parti ebbero importanti relazioni coi Giudei a motivo delle grandi colonie di Giudei in Mesopotamia. Durante il regno di Artabano III, re dei Parti dal 16 al 42 E.V., ci fu un terribile massacro di oltre cinquantamila residenti giudei in Mesopotamia, come riferisce lo storico giudeo Giuseppe Flavio in Antichità giudaiche, Libro 18, capitolo 9, paragrafi 7-9. Secondo Atti 2:5-11, alla celebrazione della festa di Pentecoste nell’anno 33 E.V. furono presenti Giudei e proseliti dei “Parti e Medi ed Elamiti, e gli abitanti di Mesopotamia”. Questi adoratori dell’Impero partico udirono predicare Pietro e gli altri apostoli cristiani, e alcuni di essi si battezzarono come convertiti al cristianesimo. Essi portarono con sé il messaggio cristiano quando tornarono in Mesopotamia e in altre parti dell’Impero dei Parti.
17. (a) Quanto continuò a esistere Babilonia? (b) Quanto tempo mostra Giuseppe Flavio che Babilonia continuò a esistere?
17 Babilonia continuò a condurre una certa esistenza nell’èra del cristianesimo. Giuseppe Flavio descrive alcune azioni di Erode il Grande, che regnò a Gerusalemme dal 37 a.E.V. fino a poco dopo la nascita di Gesù a Betleem. In Antichità giudaiche, Libro 15, capitolo 2, paragrafo 2, Giuseppe Flavio dice:
Ma quando Ircano [sacerdote giudeo preso dai Parti] fu portato in Partia, il re Fraate lo trattò in modo assai gentile; avendo già appreso di quale illustre famiglia egli era. Ragion per cui lo liberò dalla prigionia; e gli diede un’abitazione a Babilonia, dov’era un gran numero di Giudei. I Giudei onorarono Ircano come loro sommo sacerdote, e re; come fece tutta la nazione giudaica che dimorava sino all’Eufrate.
18. (a) Erode il Grande chi fece sommo sacerdote? (nota in calce) (b) Che cosa rivela The Westminster Historical Atlas of the Bible circa l’esistenza di Babilonia nell’èra cristiana? (c) Almeno fino a quando continuò a esistere a Babilonia il tempio di Bel?
18 Il re Erode riuscì a indurre il re di Partia a restituire Ircano alla Giudea, dominio di Erode. Comunque, egli non concesse a Ircano il sommo sacerdozio giudaico. “Poiché”, come ci dice il paragrafo 4, “andando cauto nel fare una qualsiasi illustre persona sommo sacerdote di Dio, mandò a prendere un oscuro sacerdote a Babilonia, di nome Ananelus, e gli concesse il sommo sacerdozio”.b In seguito il re Erode tolse questa carica ad Ananelus di Babilonia e la diede ad Aristobulo, un giovane sacerdote.
19. Quale evidenza c’è che alcune colonie giudaiche fiorirono a Babilonia anche dopo la conquista di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70 E.V.?
19 Dopo che i Romani ebbero distrutto Gerusalemme nel 70 E.V. le colonie babilonesi divennero influenti nella Diaspora, i Giudei dispersi fuori della Palestina. I rabbini giudei a Babilonia erano divenuti più famosi di quelli della Terra Santa, persino di quelli di Gerusalemme. I Giudei babilonesi si consideravano di stirpe più pura dei Giudei di Palestina, specialmente dopo la caduta di Gerusalemme. Furono stabilite a Babilonia scuole che acquistarono rinomanza e di lì ci fu una grande pubblicazione di letteratura rabbinica. Di conseguenza ne risultarono due Talmud giudaici, quello babilonese e quello di Gerusalemme o palestinese.
BABILONIA È INFINE UNA COMPLETA ROVINA
20. (a) Che cosa riferì Eusebio Girolamo circa la condizione di Babilonia nel 385 E.V.? (b) Quanto era divenuta completa la distruzione di Babilonia come la vide Claudius J. Rich nel 1811?
20 Nonostante queste continue attività fuori e dentro Babilonia, si doveva adempiere la Parola di Dio secondo cui essa sarebbe divenuta una rovina, disabitata ed evitata dai superstiziosi. Eusebio Girolamo, famoso traduttore della Bibbia in latino, andò in Palestina nell’anno 386 E.V., dove lavorò e morì. Egli rende testimonianza alla sicurezza della profezia di Dio contro Babilonia, riferendo nel suo tempo che Babilonia era completamente in rovina e le sue mura servivano solo per racchiudere un parco o foresta in cui potesse cacciare il monarca persiano. Ma queste mura caddero infine in rovina, e nel 1811 Claudius J. Rich, viaggiatore inglese, non trovò traccia delle immense mura di Babilonia.c La Cyclopædia di M’Clintock e Strong, Volume I (pubblicata nel 1891), dice a pagina 596a:
Non si può ben immaginare una distruzione più completa di quella che sopraggiunse su Babilonia. Rich non poté scoprire nessuna traccia delle sue immense mura, e persino il suo luogo è stato soggetto di disputa. “Sulle sue rovine”, dice, “non cresce un solo albero, eccetto uno vecchio”, che serve solo a rendere più evidente la desolazione. Le rovine come quelle di Babilonia, costituite da macerie impregnate di nitro, non si possono coltivare.
21. Che cosa resta oggi di Babilonia, e che cosa contrassegna il luogo dove sorgeva un tempo questa grande città?
21 Di Babilonia oggi restano solo rovine e queste rovine sono state portate alla luce dagli archeologi dal 1899 in poi. Attualmente la ferrovia da Baghdad a Bassora si trova solo a pochi metri dal colle chiamato Babil. Una tabella di legno porta la scritta in inglese e arabo: “Fermata di Babilonia. Il treno si ferma a prendere i passeggeri”. Non vi abita nessuno; non è neppure un luogo dove l’Arabo pianti la tenda, come predisse la Bibbia. — Isa. 13:20.
22. (a) In che modo Babilonia è una prova del fatto che ha effettivamente importanza l’Iddio che adorate? (b) Che cosa presagisce il fatto che Babilonia finì nell’oblio? (c) In quale condizione è al presente Babilonia la Grande, e che cosa le sta dinanzi? (d) Quale opportunità è provveduta ora a quelli che sono stati tenuti prigionieri da essa?
22 Babilonia è un’incontrovertibile prova del fatto che ha effettivamente importanza l’Iddio che adorate. Nonostante quanto uno sia grande o potente, non può avere successo se va contro i princìpi e i decreti del Sovrano dell’universo, Geova Dio. Come Babilonia finì nell’oblio come una macina da mulino scagliata nel mare, così la moderna Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, avrà la stessa sorte. Con le sue false dottrine religiose e la sua opposizione a Dio e alla sua Parola, Babilonia ha tenuto molte persone nell’ignoranza e tiene ancora prigionieri molti. Nel 1914 E.V. il regno di Dio fu istituito nei cieli nelle mani di suo Figlio Gesù Cristo. Nel 1919 Babilonia la Grande cadde e la sua stretta su quelli che desiderano essere liberati è ora infranta. Da quella data molti hanno abbandonato i suoi falsi sistemi religiosi. Giacché essa è maledetta da Dio e votata alla distruzione, chiunque cerchi di tenersi stretto a lei o salvarla od ottenere qualcosa da essa subirà con essa una sorte simile. Babilonia la Grande è in declino e presto subirà la completa distruzione. Fuggite all’adorazione del vero Dio Geova e venite sotto il dominio dell’istituito regno di Gesù Cristo per le benedizioni della vita eterna.
[Note in calce]
a Giuseppe Flavio racconta che Alessandro entrò a Gerusalemme e gli fu mostrata la profezia di Daniele: “E quando gli fu mostrato il libro di Daniele, dove Daniele dichiarava che uno dei Greci doveva distruggere l’impero dei Persiani, egli suppose d’essere la persona designata”. — Antiquities of the Jews, Libro XI, pagina 418, traduzione di Whiston. I versetti possono essere stati Daniele 7:6; 8:3-8, 20, 21; 11:3. Alessandro si compiacque grandemente, ma non vide la necessità di imparare la verità e adorare il vero Dio.
b Citato dalla traduzione dal greco di William Whiston, riveduta da Samuel Burder, edizione di Boston del 1849 (Volume I).
In quanto all’esistenza di Babilonia nell’èra cristiana, è interessante notare la carta geografica (Tavola fuori testo XIII) a pagina 89 di The Westminster Historical Atlas of the Bible, edizione del 1956, carta geografica intitolata “Il mondo romano alla nascita di Gesù”. Essa mostra la città di Babilonia sul fiume Eufrate e fuori dell’Impero Romano. Secondo testi cuneiformi, il tempio di Bel a Babilonia continuò a esistere almeno fino al 75 E.V., o fin dopo che vi era stato l’apostolo cristiano Pietro. — 1 Piet. 5:13.
c Vedere Narrative of a Journey to the Site of Babylon in 1811 di C. J. Rich, pubblicato in Inghilterra nel 1815. Dopo la pubblicazione di questo, Rich fece un secondo viaggio a Babilonia e compì altri estesi viaggi. Egli morì nel 1821.