Atti degli apostoli
Titolo dato a uno dei libri della Bibbia sin dal II secolo E.V. Tratta soprattutto l’attività di Pietro e Paolo, più che dei dodici apostoli in generale; e costituisce la storia più completa e degna di fiducia dello spettacolare inizio e del rapido sviluppo dell’organizzazione cristiana, prima fra gli ebrei e poi fra le nazioni gentili. Il tema dominante dell’intera Bibbia, il regno di Geova, pervade il libro (Atti 1:3; 8:12; 14:22; 19:8; 20:25; 28:31), e ci viene ricordato di continuo che gli apostoli davano “completa testimonianza” riguardo a Cristo e al regno e compivano pienamente il loro ministero. (2:40; 5:42; 8:25; 10:42; 20:21, 24; 23:11; 26:22; 28:23) Il libro offre anche uno splendido sfondo storico per le lettere ispirate delle Scritture Greche Cristiane.
SCHEMA DEL CONTENUTO
I Pentecoste e intensificata testimonianza a Gerusalemme (1:1—6:7)
A. Gesù predisse che i discepoli avrebbero ricevuto potere mediante lo spirito per dare testimonianza (1:1-11)
B. I discepoli ricevono spirito santo; testimonianza in lingue (1:12–2:13)
C. Pietro spiega che lo spirito conferito da Cristo adempie la profezia (2:14-41)
1. Esorta al pentimento e al battesimo nel nome di Gesù; battezzati circa 3.000 ebrei e proseliti
2. Unità, intima associazione, attività concorde e aumento (2:42-47)
D. Zoppo sanato; Pietro e Giovanni arrestati e rilasciati; credenti salgono a 5.000 circa (3:1–4:22)
E. Dio approva l’intrepida condotta degli apostoli (4:23-31)
F. Risorse messe in comune e distribuite; morte di Anania e Saffira per aver ingannato lo spirito santo (4:32–5:11)
G. Apostoli incarcerati per aver predicato, liberati da un angelo (5:12-21a)
H. Apostoli stabiliscono precedente: quando c’è contrasto fra i due, ‘ubbidire a Dio anziché agli uomini’; aumento dei discepoli (5:21b—6:7)
II La persecuzione favorisce l’espansione della testimonianza (6:8–9:31)
A. Stefano è preso, dà vigorosa testimonianza; muore da martire (6:8–7:60)
B. La persecuzione disperde per il paese tutti tranne gli apostoli (8:1-4)
1. Ministero di Filippo in Samaria; conversione dell’enuco etiope (8:5-40)
2. Inviati Pietro e Giovanni perché i samaritani possano ricevere spirito santo (8:14-17)
C. Gesù appare al persecutore Saulo; Saulo convertito, battezzato, inizia zelante ministero (9:1-30)
D. La congregazione in Giudea, Galilea e Samaria attraversa un periodo di pace (9:31-43)
III Testimonianza ai non ebrei (10:1–12:25)
A. Pietro predica a Cornelio e altri gentili incirconcisi, che credono, ricevono spirito santo e sono battezzati (10:1-48)
B. La relazione dell’apostolo avvia l’espansione fra le nazioni (11:1-30)
C. Erode uccide Giacomo, imprigiona Pietro; Pietro liberato da un angelo (12:1-19)
D. Erode muore per non aver reso gloria a Dio; la parola di Geova si diffonde (12:20-25)
IV Primo viaggio missionario di Paolo, con Barnaba (13:1–14:28)
A. Da Antiochia (Siria) a Cipro e città dell’Asia Minore
1. Paolo perseguitato dagli ebrei di città in città
2. Stabilite congregazioni
B. Altri viaggi; ritorno ad Antiochia (Siria)
V Risolta la polemica sulla necessità della circoncisione per i cristiani (15:1-35)
A. Apostoli e anziani di Gerusalemme decidono, guidati da spirito santo
B. I credenti devono astenersi da idolatria, sangue e fornicazione
VI Secondo viaggio missionario di Paolo (15:36–18:22)
A. Viaggio di Paolo e Sila da Antiochia attraverso Siria e Asia Minore (15:36–16:8)
B. In seguito a una visione, Paolo va in Macedonia (16:9–17:15)
1. Paolo e Sila in prigione a Filippi; carceriere diviene credente
2. Paolo e Sila predicano a Tessalonica e Berea; ebrei provocano disordini
C. Ad Atene Paolo parla sul Colle di Marte; alcuni credono (17:16-34)
D. Paolo predica a Corinto per 18 mesi (18:1-17)
E. Ritorna ad Antiochia (Siria) passando da Efeso e Cesarea (18:18-22)
VII Terzo viaggio di Paolo, arrivo a Gerusalemme (18:23–21:17)
A. Fruttuoso ministero di Paolo a Efeso; tumulto (18:23–19:41)
B. L’apostolo visita i credenti in Macedonia, Grecia e Troas (20:1-16)
C. A Mileto incontra e consiglia gli anziani di Efeso (20:17-38)
D. Giunge a Gerusalemme, nonostante il pericolo (21:1-17)
VIII Paolo dà testimonianza nonostante opposizione, prigionia (21:18–28:31)
A. Dopo il tumulto di Gerusalemme, Paolo si presenta al Sinedrio (21:18–23:10)
B. È condotto davanti a Felice; vi è convocato più volte (23:11–24:27)
C. Difendendosi davanti a Festo, Paolo si appella a Cesare (25:1-12)
D. L’apostolo si difende davanti al re Agrippa (25:13–26:32)
E. Viaggio a Roma interrotto dal naufragio a Malta (27:1–28:16)
F. Prigioniero a Roma, Paolo predica Cristo e il Regno (28:17-31)
LO SCRITTORE
Le prime parole di Atti menzionano il Vangelo di Luca come “il primo racconto”, ed essendo entrambi i libri indirizzati alla stessa persona, Teofilo, sappiamo che Luca fu lo scrittore di Atti anche se non vi appose la sua firma. (Luca 1:3; Atti 1:1) Entrambi i libri hanno stile ed espressioni simili. Il Frammento Muratoriano del 170 E.V. circa lo attribuisce pure a Luca. Altri scritti ecclesiastici del II secolo E.V. di Ireneo di Lione, Clemente di Alessandria e Tertulliano di Cartagine, nel citare Atti, indicano in Luca lo scrittore.
QUANDO E DOVE FU SCRITTO
Il libro abbraccia un periodo di circa ventotto anni, dall’ascensione di Gesù nel 33 E.V. alla fine del secondo anno della prigionia di Paolo a Roma, verso il 61 E.V. In quell’arco di tempo si successero quattro imperatori romani: Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. Poiché riferisce avvenimenti accaduti nel 61 non poteva essere stato completato prima. Se fosse stato scritto dopo il 61, Luca avrebbe a ragione fornito altre informazioni su Paolo; se fosse stato scritto dopo il 64, senz’altro sarebbe stata menzionata la violenta persecuzione iniziata da Nerone in quell’anno; e se fosse stato scritto dopo il 70 E.V., come alcuni sostengono, ci aspetteremmo di trovarci la descrizione della distruzione di Gerusalemme. Lo scrittore Luca accompagnò quasi sempre Paolo durante i suoi viaggi, incluso il pericoloso viaggio a Roma, come risulta dall’uso della prima persona plurale “noi” in Atti 16:10-17; 20:5-15; 21:1-18; 27:1-37; 28:1-16. Anche Paolo, nelle lettere scritte da Roma, menziona che Luca era con lui. (Col. 4:14; Filem. 24) Il libro di Atti fu dunque scritto a Roma.
Come si è già osservato, Luca stesso fu testimone oculare di molto di ciò che scrisse, e nei suoi viaggi conobbe altri cristiani che avevano partecipato o assistito a certi avvenimenti da lui descritti. Per esempio, Giovanni Marco poté raccontargli la liberazione miracolosa di Pietro dalla prigione (Atti 12:12), mentre gli avvenimenti descritti nei capitoli da sei a otto poté averli appresi dal missionario Filippo. E Paolo, naturalmente, come testimone oculare, fu in grado di fornire a Luca molti particolari sugli avvenimenti accaduti mentre non era con lui.
AUTENTICITÀ
L’accuratezza del libro di Atti è stata confermata nel corso degli anni da numerose scoperte archeologiche. Per esempio, Atti 13:7 dice che Sergio Paolo era proconsole di Cipro. È risaputo che, poco prima della visita di Paolo, Cipro era governata da un propretore o legato, ma la scoperta di monete cipriote dimostra che quando vi era Paolo l’isola era sotto la diretta autorità del senato romano nella persona di un governatore provinciale detto proconsole. Inoltre un’iscrizione trovata a Soli, sulla costa settentrionale di Cipro, che risale al “proconsolato di Paolo” attesta l’esattezza e l’accuratezza di Luca. Anche in Grecia, durante l’impero di Cesare Augusto, l’Acaia era una provincia sotto la diretta autorità del senato romano, ma durante l’impero di Tiberio era governata direttamente da lui. Poi all’epoca dell’imperatore Claudio, divenne di nuovo, secondo Tacito, una provincia senatoria. È stato scoperto un frammento di un rescritto di Claudio alla città greca di Delfi che menziona il proconsolato di Gallione. Perciò Atti 18:12 è corretto nel definire Gallione “proconsole” dell’Acaia al tempo in cui Paolo si trovava nella capitale, Corinto. (Vedi GALLIONE). Inoltre l’iscrizione su un arco di trionfo a Tessalonica indica che Atti 17:8 è corretto nel parlare dei “capi della città” (“politarchi”, capi dei cittadini), anche se questo titolo non si trova nella letteratura classica.
Ancor oggi, ad Atene, l’Areopago o Colle di Marte, dove predicò Paolo, è una testimonianza silenziosa della veracità di Atti. (Atti 17:19) Espressioni e termini medici che si trovano in Atti sono d’accordo con gli scritti greci del tempo sulla medicina. In Medio Oriente nel primo secolo si viaggiava essenzialmente nei modi descritti in Atti: sulla terraferma, a piedi, a cavallo o su carri trainati da cavalli (23:24, 31, 32; 8:27-38); per mare, su navi da carico. (21:1-3; 27:1-5) Quelle antiche imbarcazioni non avevano un unico timone ma erano guidate da due grossi remi, quindi era accurato parlarne al plurale. (27:40) La descrizione del viaggio di Paolo in nave fino a Roma (27:1-44), in quanto al tempo impiegato, alla distanza percorsa e ai luoghi visitati, è riconosciuta del tutto attendibile e degna di fiducia dai marinai moderni che conoscono la rotta.
Atti degli Apostoli fu accettato senza incertezza come canonico e ispirato dai compilatori di cataloghi scritturali dal II al IV secolo E.V. Parti del libro, insieme a frammenti dei quattro Vangeli, si trovano nel manoscritto papiraceo Chester Beatty I (P45) dell’inizio del III secolo E.V. Il manoscritto Michigan 1571 del III e IV secolo contiene parte dei capitoli 18 e 19, e un manoscritto del IV secolo, Aegyptus 8683, contiene parte dei capitoli 4-6. Il libro di Atti fu citato da Policarpo di Smirne verso il 115 E.V., da Ignazio di Antiochia verso il 110 E.V., e da Clemente di Roma forse già nel 95 E.V. Atanasio, Girolamo e Agostino nel IV secolo confermano tutti gli elenchi precedenti che includevano Atti.
Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”.