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PozzoAusiliario per capire la Bibbia
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cuoio (Num. 24:7) o una giara di terracotta (Gen. 24:16) appesi a una fune. — Vedi GIACOBBE, FONTE DI.
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PozzuoliAusiliario per capire la Bibbia
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Pozzuoli
(Pozzuòli) [lat. Puteoli].
Nel I secolo E.V., importante porto a SE di Roma. Paolo giunse a Pozzuoli durante il suo viaggio a Roma per presentarsi a Cesare verso il 59 E.V. (Atti 28:13) Sospinta da un vento meridionale, la sua nave approdò a Pozzuoli “il secondo giorno” da che aveva lasciato Reggio, località che si trovava circa 320 km più a S-SE.
I fratelli cristiani di Pozzuoli supplicarono Paolo e quelli che lo accompagnavano di rimanere una settimana con loro. (Atti 28:14) Questo indica che, pur essendo prigioniero, egli godeva di una certa libertà. Anche precedentemente, quando si trovava in stato di arresto a Cesarea e a Sidone, Paolo aveva goduto di una certa libertà. — Atti 24:23; 27:3.
L’antica Puteoli viene generalmente identificata con l’odierna Pozzuoli, sulla baia omonima, circa 10 km a O-SO di Napoli. Esistono tuttora estese rovine di un antico molo. Giuseppe Flavio chiama la località col nome più antico, Dicearchia, e dice che vi si trovava una colonia ebraica.
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Preconoscere, preordinareAusiliario per capire la Bibbia
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Preconoscere, preordinare
Preconoscere significa conoscere una cosa prima che avvenga o esista; sinonimo di preconoscenza è prescienza. Nella Bibbia questo termine si riferisce primariamente, ma non esclusivamente, a Geova Dio, il Creatore, e ai suoi propositi. Preordinare significa ordinare, decretare o determinare qualcosa in anticipo.
“Preconoscenza” traduce il greco prògnosis (da pro, prima, e gnòsis, conoscenza). Il verbo corrispondente, proginòsko, ricorre due volte a proposito di esseri umani: nell’affermazione di Paolo che certi ebrei l’avevano “precedentemente conosciuto”, e nell’accenno di Pietro alla “anticipata conoscenza” che avevano i destinatari della sua seconda lettera. (Atti 26:4, 5; II Piet. 3:17) In quest’ultimo caso è ovvio che la preconoscenza non era infinita; cioè non significava che questi cristiani conoscessero tutti i particolari circa il tempo, il luogo e le circostanze relative a futuri avvenimenti e condizioni menzionati da Pietro. Ma avevano un’idea generale di cosa aspettarsi, dovuta al fatto che Dio aveva ispirato Pietro e altri che avevano contribuito alla stesura della Bibbia.
“Preordinare” traduce il verbo greco proorìzo (da pro, prima, e horìzo, delimitare o stabilire i limiti). (Il termine italiano “orizzonte” deriva dal greco horìzon [kỳklos] che significa “[cerchio] limitante” o appunto “orizzonte”). Un esempio del significato del verbo greco horìzo si trova nelle parole di Gesù Cristo che lui, il “Figlio dell’uomo”, stava per andarsene “secondo ciò che [era] stabilito [horismènon]”. Paolo disse che Dio aveva “decretato [delimitato, horìsas] le stagioni fissate e i limiti stabiliti della dimora degli uomini”. (Luca 22:22; Atti 17:26) Lo stesso verbo è usato a proposito di decisioni umane, come quando i discepoli “determinarono [hòrisan]” d’inviare soccorsi ai loro fratelli bisognosi. (Atti 11:29) Tuttavia nelle Scritture Greche Cristiane riferimenti specifici al preordinare hanno relazione unicamente con Dio.
INTENDIMENTO SULLA BASE DI CERTI FATTORI
Per capire il significato della facoltà di Dio di preconoscere e preordinare, bisogna senz’altro tener conto di certi fattori.
Primo, la capacità di Dio di preconoscere e preordinare è chiaramente affermata nella Bibbia. Geova stesso presenta come prova della propria Divinità questa capacità di preconoscere e preordinare avvenimenti che avrebbero recato salvezza e liberazione, e anche azioni di giudizio e punizione, e quindi portarli a compimento. Il suo popolo eletto è testimone di questi fatti. (Isa. 44:6-9; 48:3-8) Tale capacità divina di preconoscere e preordinare costituisce la base di ogni vera profezia. — Isa. 42:9; Ger. 50:45; Amos 3:7, 8.
Un secondo fattore da tenere in considerazione è il libero arbitrio di cui sono dotate le creature intelligenti di Dio. Le Scritture mostrano che Dio concede a queste creature il privilegio e la responsabilità di fare una libera scelta, di esercitare il libero arbitrio (Deut. 30:19, 20; Gios. 24:15), rendendole così responsabili delle loro azioni. (Gen. 2:16, 17; 3:11-19; Rom. 14:10-12; Ebr. 4:13) Quindi non sono semplici automi o robot. L’uomo non avrebbe potuto veramente essere creato “a immagine di Dio” se non fosse stato dotato di libero arbitrio. (Gen. 1:26, 27; vedi LIBERTÀ). Logicamente non doveva esserci alcun conflitto tra la facoltà di Dio di preconoscere (e anche di preordinare) e il libero arbitrio delle sue creature intelligenti.
Un altro fattore di cui tener conto, che a volte viene trascurato, sono le qualità e norme morali di Dio, fra cui giustizia, onestà e imparzialità, amore, misericordia e benignità, come ce le rivela la Bibbia. L’intendimento dell’uso da parte di Dio delle facoltà di preconoscere e preordinare deve perciò essere in armonia non solo con alcuni, ma con tutti questi fattori.
LA DOMANDA FONDAMENTALE
Chiaramente, qualunque cosa Dio preconosca deve inevitabilmente accadere; infatti Dio è in grado di chiamare “le cose che non sono come se fossero”. (Rom. 4:17) Sorge dunque la domanda: La sua preconoscenza è infinita, illimitata? Prevede e preconosce tutte le azioni future di tutte le sue creature, spirituali e umane? E preordina tali azioni o persino prestabilisce quello che sarà il destino finale di tutte le sue creature, e questo ancor prima che siano venute all’esistenza?
Oppure l’esercizio della preconoscenza da parte di Dio è selettivo e discrezionale, di modo che può decidere di prevedere e preconoscere qualsiasi cosa, ma può anche decidere di non farlo? E, anziché decidere il destino eterno delle sue creature prima che vengano all’esistenza, Dio attende di giudicare il corso della loro vita e il loro comportamento nella prova?
Concetto di predestinazione
Il concetto che la prescienza di Dio sia infinita e che egli preordini il corso e il destino di ciascun singolo individuo è chiamato predestinazione. I suoi fautori sostengono che la perfezione e divinità di Dio richiedono che sia onnisciente (che conosca tutto), non solo rispetto al passato e al presente, ma anche riguardo al futuro. Secondo questo concetto il non preconoscere ogni cosa nei minimi particolari sarebbe da parte sua prova di imperfezione. Esempi come quello dei gemelli Esaù e Giacobbe, figli di Isacco, sono addotti come prova che Dio predestini le creature prima della nascita (Rom. 9:10-13); e brani come quello di Efesini 1:4, 5 sono citati per dimostrare che Dio aveva preconosciuto e preordinato il futuro di tutte le sue creature ancor prima dell’inizio della creazione.
Se il Creatore del genere umano avesse effettivamente
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