Sostenete l’organizzazione di Geova
“Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla”. — Mal. 3:10.
1, 2. Che cosa induce a dare generosamente, e com’è considerato questo dai Cristiani?
LO SPIRITO di dare ha origine da Geova. Egli ha dato tutte le cose create e col suo infinito amore rinnova di continuo la superficie della terra. Spesso gli imperfetti uomini prendono ciò che Geova ha abbondantemente provveduto come se fosse di loro proprietà. Questa condotta egoistica è suggerita da Satana che non ha mai dato nulla. Veramente ciò che induce a dare con generosità è l’amore e, da parte del genere umano, una sincera stima senza alcuna idea di ricompensa. Può essere fatto o in modo spontaneo per un impulso del cuore e senza ulteriore rammarico o per un affettuoso riguardo verso la persona a cui si fa il dono.
2 I Cristiani si rendono conto che hanno la responsabilità di dare, ma per loro ciò non consiste in un dovere da compiere con pena e applicazione. Consiste in un benedetto privilegio che procurano di coltivare seriamente per diventare più somiglianti a Dio e più positivi nella manifestazione del loro amore per Geova e per i loro fratelli nella grande organizzazione familiare di Geova della società del Nuovo Mondo. Come membri volontari della famiglia, riconoscono che il sostegno dell’organizzazione dev’essere volontario ma fatto di tutto cuore e con apprezzamento per tutta la bontà di Dio.
3. Da dove proviene il principale sostegno dell’organizzazione di Geova?
3 L’organizzazione di Geova viene sostenuta in parecchi modi. Secondo la stessa testimonianza di Geova il principale sostegno è Lui stesso. Questo viene riconosciuto con gratitudine da tutti coloro che hanno fiducia in lui, “poiché l’Eterno . . . è la mia forza e il mio cantico, ed egli è stato la mia salvezza”. Essi contano fiduciosamente sulla sua promessa: “Io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. Perché io, l’Eterno, il tuo Dio, son quegli che ti prendo per la man destra e ti dico: ‘Non temere, io t’aiuto!’” — Isa. 12:2; 41:10, 13.
4. In che cosa consiste il proposito per cui esiste l’organizzazione? e con quali mezzi provvede Geova a sostenerla?
4 Del resto, lo scopo stesso per cui l’organizzazione esiste dipende dall’Altissimo. “Il Signore, l’Eterno, m’ha dato una lingua esercitata perch’io sappia sostenere con la parola lo stanco”. “Egli non permetterà mai che il giusto sia smosso”. Questo è compiuto grazie alla provvisione spirituale ch’egli fornisce per la sua intera organizzazione. “Gli occhi di tutti sono intenti verso di te, e tu dai loro il loro cibo a suo tempo”. (Isa. 50:4; Sal. 55:22; 145:15) Non come con la manna caduta dal cielo che con poca fatica sostenne l’Israele carnale, ma oggi Geova sostiene ed estende la sua organizzazione con la sua forza attiva impartita alla società unta, il suo “schiavo fedele e discreto”, e al suo corpo governante. “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il padrone ha costituito sopra i suoi domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Veramente io vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi beni”. Prima di questo, quando Cristo ascese al cielo, “egli ha dato alcuni come apostoli, alcuni come profeti, alcuni come missionari, alcuni come pastori e maestri, in vista dell’ammaestramento dei santi per l’opera di ministero”. — Matt. 24:45, 47; Efes. 4:8, 11, 12, NM.
SOSTENUTA CON OFFERTE SPIRITUALI
5. Qual è il secondo mezzo di sostegno che ha l’organizzazione?
5 Mediante il sostegno ch’egli ha dato, Geova ha adoperato degli uomini dedicati e consacrati come “domestici” per aiutare a portare l’organizzazione alla maturità, “all’uomo maturo, alla misura della crescita che appartiene alla pienezza del Cristo”. (Efes. 4:13, NM) Questi, e tutti quelli che si uniscono a loro, aggiungono ora il loro personale sostegno all’organizzazione con i loro individuali voti di dedicazione e con la loro fedeltà nel servizio di campo, sostenendo il proposito dell’organizzazione. Sostengono appieno il principio dichiarato da Gesù: “Chi non è dalla mia parte è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde”. (Matt. 12:30, NM) Il loro primo contributo è dunque dato all’organizzazione dalle loro parole nella predicazione. È un’offerta spirituale di opere altruistiche.
6. Quali vantaggi sono dimostrati circa le offerte spirituali?
6 Per questa ragione la loro principale attenzione è rivolta alle cose spirituali, come fece Maria la quale “postasi a sedere a’ piedi di Gesù, ascoltava la sua parola”. A differenza di Marta, sorella di Maria, non permettono che i numerosi problemi materiali che devono affrontare o le preoccupazioni di tenere la “casa” in ordine li distolgano dal proposito principale, ma ricordano le parole di Gesù: “Maria ha scelto la buona parte che non le sarà tolta”. (Luca 10:39-42) I vantaggi delle offerte spirituali furono pure dimostrati da Pietro, che disse all’uomo storpio dalla nascita: “Io non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!” L’uomo camminò, saltò e lodò Iddio, associandosi nel ministero e prestando gratuitamente il suo sostegno agli apostoli che lo avevano portato nella nuova relazione con Geova e con la sua organizzazione. — Atti 3:6.
7. Quale terzo mezzo di sostegno è dato all’organizzazione, e perché è importante?
7 Un altro importante mezzo di sostegno dato all’organizzazione dal fedele popolo di Geova è la regolare partecipazione alle adunanze della congregazione. Sapendo che nessuna organizzazione può essere più di quello che sono gl’individui che la compongono, essi cercano costantemente di progredire nell’accurata conoscenza e nella maturità d’intendimento. Fanno ciò ricavando il maggior profitto dalle adunanze provvedute dallo “schiavo fedele e discreto” per il loro ammaestramento per l’opera di ministero. La loro partecipazione individuale è necessaria per la riuscita del programma e per il progresso dell’ordinamento locale. “Due valgon meglio d’uno, perché sono ben ricompensati dalla loro fatica. Poiché, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a colui ch’è solo, e cade senz’avere un altro che lo rialzi!” (Eccl. 4:9, 10) I primi Cristiani furono così ammoniti: “Esortatevi gli uni gli altri tutti i giorni” e “consolatevi gli uni gli altri, ed edificatevi l’un l’altro, come d’altronde già fate”. (Ebr. 3:13; 1 Tess. 5:11) Paolo indicò il miglior modo di far ciò nella sua lettera agli Ebrei: “E pensiamo gli uni agli altri per spronarci all’amore e ad opere giuste, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro, e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. (Ebr. 10:24, 25, NM) Questa unione nello studio e nell’associazione costituì una parte essenziale nella nascita della congregazione cristiana. “Ed essi continuavano a dedicarsi all’insegnamento degli apostoli e alla comune associazione, partecipando ai pasti e alle preghiere. E giorno dopo giorno erano con costanza nel tempio di pari consentimento”. — Atti 2:42, 46, NM.
I PRIMI ESEMPI MOSTRANO LA VIA
8. Quali singolari circostanze della congregazione primitiva mostrano un altro prezioso mezzo di sostegno?
8 Il quarto mezzo di sostegno dell’organizzazione è mostrato nel seguito della suddetta citazione: “E prendevano i loro pasti in case private e condividevano il nutrimento con grande allegrezza e sincerità di cuore”. Le particolari occasioni che si presentavano alla congregazione invitavano tutti quelli che erano nella fede ad un’altruistica azione comune. Molte migliaia di questi nuovi convertiti erano soltanto temporaneamente a Gerusalemme, essendo scesi nella loro qualità di Giudei per la festa della Pentecoste. Ora, avendo riconosciuto la nuova e differente opera richiesta dal Messia, desideravano rimanervi un po’ di tempo e ricevere adeguato ammaestramento e istruzione nel ministero cristiano. Ma per far questo occorrevano dei mezzi che non avevano. La risposta che diedero i fratelli a tale bisogno è un’incitazione per tutti i veri Cristiani di oggi. “Tutti quelli che divennero credenti erano insieme avendo tutte le cose in comune, ed essi andarono a vendere i loro possedimenti e proprietà e a distribuire il ricavato a tutti secondo che ne avevano bisogno”. (Atti 2:44, 45, NM) Le volontarie contribuzioni di cose materiali fatte durante questa temporanea emergenza sostennero l’intera famiglia dell’organizzazione di quel tempo, provvedendo perfino alle necessità giornaliere della vita. Sebbene quella particolare emergenza sopravvenuta alla congregazione sia passata da molto tempo, tali amorevoli doni costituiscono tuttora una parte importante dell’offerta dei Cristiani e sono necessari per sostenere l’organizzazione; essi tuttavia non tolgono al donatore la responsabilità di sostenere l’organizzazione anche con i suoi doni spirituali.
9. In quale modo è stata usata la sapienza come una difesa dall’organizzazione di Dio, e per il beneficio di chi?
9 In Ecclesiaste 7:12 è scritto: “Poiché la sapienza offre un riparo, come l’offre il danaro; ma l’eccellenza della scienza sta in questo, che la sapienza fa vivere quelli che la possiedono”. Indubbiamente il più desiderabile dei due possessi è la sapienza e l’intendimento di Geova. L’accurata conoscenza e la sapienza sono in se stesse veri tesori per l’organizzazione di Dio, e sono distribuite gratuitamente dai suoi ministri di buona notizia. In questi pericolosi giorni della fine dell’egoistico sistema di cose di Satana lo “schiavo fedele e discreto” ha usato in abbondanza la sapienza conferitagli da Geova come una difesa. Ciò non soltanto per sua propria sicurezza ma anche per il bene di tutti quelli che premurosamente si allontanano dalla sapienza del mondo, che è follia presso Dio, e cercano la sapienza di Dio come un tesoro nascosto. (1 Cor. 3:19; Prov. 2:4) In questa maniera si valgono anch’essi della difesa della sapienza e trovano l’unica e sicura via di fuga e salvezza.
10, 11. Come gl’Israeliti resero del denaro una difesa, e come serve esso oggi alla Società?
10 Però, non si dovrebbe trascurare il fatto che il predicatore (che possiede le due specie di tesori) ammette che ‘il denaro offre un riparo’. Si applica questo testo ai Cristiani di oggi, la cui forza è riposta in Geova? Sì. Proprio come i primi Cristiani usavano i loro beni materiali per sostenere l’organizzazione, così i testimoni di Geova si servono oggi del loro denaro nell’interesse della teocrazia. Nel modo stesso che le corporazioni legali sono adoperate dalla Società come strumenti per promuovere l’opera di predicazione e rendere possibile l’impiego di altri mezzi non altrimenti disponibili, così pure il denaro serve per formare un’organizzazione forte ed aumenta la lode di Geova.
11 Gl’Israeliti dell’antichità usarono saggiamente l’oro e l’argento ricevuti dagli Egiziani come dono di riscatto. Quando Geova invitò a fare una contribuzione affinché il tabernacolo o “tenda di convegno” potesse essere costruito, la risposta fu sovrabbondante. “Vennero uomini e donne; quanti erano di cuor volenteroso portarono fermagli, orecchini, anelli da sigillare e braccialetti, ogni sorta di gioielli d’oro”. C’erano inoltre stoffe e filati in lana azzurra, in lino, pelo di capra, pelli di montone, di delfino, argento, rame e legno di acacia. Non mancava nulla di quel che era necessario. “Tutti i figliuoli d’Israele, uomini e donne, che il cuore mosse a portare volenterosamente il necessario per tutta l’opera che l’Eterno aveva ordinata per mezzo di Mosè, recarono all’Eterno delle offerte volontarie”. (Eso. 35:20-29) I fedeli servitori di Geova di oggi usano, come fecero gl’Israeliti e i primi Cristiani, i loro beni per promuovere la pura adorazione. Il saggio impiego del denaro mette la Società in grado d’inviare missionari in nuovi campi, di aprire nuove filiali, di dare vittoriosamente corso a battaglie legali con costosi procedimenti giuridici, di tenere grandi congressi, ed in altri modi divulgare la buona notizia in ogni angolo del mondo secondo l’incarico dato da Geova alla sua organizzazione.
12. Quali benedizioni promesse ad Israele può aspettarsi oggi il popolo di Geova? e come considerano essi il futuro?
12 Inoltre, i testimoni di Geova sono sempre stati e sono tuttora persone previdenti. Come fu predetta grande prosperità al fedele Israele carnale, così pure l’Israele spirituale può aspettarsi autentiche benedizioni. “L’Eterno ordinerà alla benedizione d’esser teco ne’ tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano; e ti benedirà nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà. E tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome di Geova, e ti temeranno”. (Deut. 28:8, 10, VR e NM) Ora che Geova ha messo in luce il suo popolo e gli ha conferito una nazionalità esso può contare fiduciosamente sulla promessa di prosperità che Geova adempie sul paese della sua organizzazione. Una saggia provvista per l’avvenire e una continua previdenza lo renderà simile alla formica, che “non ha né capo, né sorvegliante, né padrone [sulla terra], prepara il suo cibo nell’estate, e raduna il suo mangiare durante la raccolta”. (Prov. 6:6-8) In previsione di quanto occorre per la raccolta i testimoni di Geova predispongono il loro lavoro in conformità. — Gen. 41:41-49; 2 Cron. 8:4; 17:12.
LE DECIME D’ISRAELE FURONO UNA FIGURA
13. Quale provvedimento fu preso mediante la legge delle decime?
13 Quando la nazione d’Israele fu organizzata, le offerte divennero una parte della Legge e un “tipo” delle offerte cristiane. Dato che l’adorazione di Geova doveva avere la preminenza nella nazione era necessario che fosse preso qualche provvedimento per finanziare tale adorazione. Non tutti potevano far parte del sacerdozio, ma saggiamente Geova provvide affinché tutti prendessero parte nel sostenere il servizio sacerdotale. E questo con la legge delle “decime”, che significa la “decima parte”. “L’Eterno disse ancora ad Aaronne: ‘Tu non avrai alcun possesso nel loro paese, e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e il tuo possesso in mezzo ai figliuoli d’Israele. E ai figliuoli di Levi io do come possesso utile tutte le decime in Israele in contraccambio del servizio che fanno, il servizio della tenda di convegno’”. Per completare questa disposizione sulle decime i Leviti, nel ricevere le loro contribuzioni dagli Israeliti, dovevano a loro volta offrire una decima ai sacerdoti “una decima della decima”. I sacerdoti erano gli unici a cui era permesso di presentare gli olocausti e dovevano essere, non soltanto Leviti, ma appartenenti anche alla casa di Aaronne. Gli altri Leviti avevano vari altri doveri nel tempio. (Num. 18:20-29) Effettivamente, dunque, una decima della rendita annua di ogni individuo doveva essere offerta a Geova attraverso la sua organizzazione sacerdotale.
14. Da dove dovevano essere prese le decime, e che cosa è raffigurato da questo?
14 Per di più, erano permesse ed incoraggiate altre offerte volontarie. “E allora, recherete al luogo che l’Eterno, il vostro Dio, avrà scelto per dimora del suo nome, tutto quello che vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifizi, le vostre decime, quel che le vostre mani avranno prelevato”. (Deut. 12:11) Oggi Geova ha scelto ed edificato la sua nazione spirituale ed ha istituito in questa organizzazione la sua adorazione come un punto centrale in cui tutti i popoli della terra si raccolgano e gli presentino le loro lodi.
15. Per quale seconda decima fu disposto, e come doveva essere usata?
15 Gli Israeliti dovevano anche mettere a parte una seconda decima della loro produzione annua. Questa era per pagare il viaggio che compivano quando andavano alle loro regolari e festive assemblee di adorazione. “E impiegherai quel danaro a comprarti tutto quello che il cuor tuo desidererà: buoi, pecore, vino, bevande alcooliche, o qualunque cosa possa più piacerti; e quivi mangerai nel cospetto dell’Eterno, del tuo Dio, e ti rallegrerai: tu con la tua famiglia”. Ogni terzo anno (in un periodo di sette) le decime dovevano essere usate per i poveri, ma ciò non sopprimeva la decima dei Leviti. (Deut. 14:22-29) Più tardi furono imposte delle tasse per mantenere il re. (1 Sam. 8:15) Ciò non faceva parte della Legge e in pratica la porzione del re divenne così grande durante le aberrazioni d’Israele che poco o nulla era lasciato ai sacerdoti. Fu d’uopo, quindi, allorché ebbe luogo la restaurazione della vera adorazione, di ripristinare le decime. — 2 Cron. 31:2-10; Esdra 8:28; Neh. 10:37, 38.
REALTÀ DELLA CONTRIBUZIONE CRISTIANA
16. Sono scritturali le decime dei Cristiani? e che cosa rivelano le parole dette da Gesù ai Farisei?
16 Oggi molte organizzazioni religiose della Cristianità esigono dai loro membri il pagamento delle decime, ossia della decima parte delle loro entrate. È imposto ai Cristiani il pagamento delle decime secondo la Scrittura? La risposta è No. Veramente i Cristiani si conformeranno alla Bibbia e osserveranno i suoi comandamenti. Che cosa rivela il Memoriale divino? In primo luogo le decime in Israele erano il mezzo per giungere a un fine, non il fine stesso. La cosa da porre in risalto non era l’offerta materiale ma le disposizioni di adorazione che ne risultavano. Gesù segnalò questo ai falsi capi religiosi del suo giorno: “Ma guai a voi, Farisei, poiché pagate la decima della menta, della ruta, e d’ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amor di Dio! Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre”. L’esposizione fatta da Matteo di questa severa denuncia di Gesù mostra che la decima non era nemmeno considerata uno dei punti più importanti della Legge. — Luca 11:42; Matt. 23:23.
17. Come può esser dimostrato che le decime furono rimosse col resto della legge di Mosè?
17 Inoltre, dato che la decima era destinata a sostenere il sacerdozio levitico, la rimozione di quel sacerdozio doveva rimuovere l’obbligo della decima, e Paolo chiaramente dichiara che il sacerdozio di Aaronne doveva cedere il posto al sacerdozio superiore di Cristo Gesù, istituito secondo un nuovo ordine, quello di Melchisedec. Quindi dice: “Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge”. (Ebr. 7:12) Ciò significa che, una volta rimossi la Legge di Mosè e il sacerdozio Aaronnico, tramonta pure la legge della decima. Perciò, dato che i Cristiani non sono sotto la Legge ma sotto l’immeritata benignità di Dio, nessuna organizzazione può scritturalmente esigere le decime dai suoi membri.
18. È l’offerta della decima che Abrahamo fece a Melchisedec una ragione valida per chiedere decime cristiane? Spiegate.
18 Alcuni di quelli che insistono sulle decime dei Cristiani dicono che l’ordinamento era in vigore prima che fosse promulgata la Legge e che quindi non tramontò con la Legge. Esiste qualche base per tale conclusione? La prima menzione della decima si trova nel quattordicesimo capitolo di Genesi. “E Melchisedec re di Salem portò del pane e del vino, ed egli era sacerdote dell’Iddio Altissimo. Poi lo benedisse dicendo: ‘Benedetto sia Abramo dall’Iddio Altissimo, Creatore del cielo e della terra, e benedetto sia l’Iddio Altissimo, che ti ha dato in mano i tuoi oppressori!’ E Abramo gli diede un decimo [le decime, margine] di ogni cosa”. (Gen. 14:18-20, NM) Alcuni sostengono che questo atto da parte di Abrahamo è l’evidenza ch’egli praticava l’uso delle decime. Non c’è alcun passo secondo cui Abrahamo fosse comandato di dare qualche cosa, specialmente un importo specifico, in questa o in qualsiasi altra occasione e nessun passo secondo cui il suo atto fosse stato ripetuto nemmeno verso Melchisedec, che raffigurò Gesù Cristo. La narrazione fa capire chiaramente che questo fu un solo dono volontario come riconoscimento della vittoria di Geova nel liberare il giusto Lot.
19. Che cosa rivela il voto di Giacobbe di dare la decima della sua produzione quanto a un comandamento sulle decime?
19 Che questo non fosse un regolamento obbligatorio nemmeno per i diretti discendenti di Abrahamo è dimostrato da un voto fatto da suo nipote Giacobbe. “E Giacobbe fece un voto, dicendo: ‘Se Dio è meco, se mi guarda durante questo viaggio che fo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi, . . . e di tutto quello che tu darai a me, io, certamente, darò a te la decima’”. (Gen. 28:20-22) È assurdo ritenere che Giacobbe avrebbe osservato un regolamento di Dio a condizione che Dio gli accordasse prosperità personale. Quindi è evidente che il suo voto era da parte sua un’offerta spontanea e non l’osservanza o l’accettazione di osservare un comandamento della decima emanato precedentemente. Né avrebbe potuto tale voto personale divenire obbligatorio verso i suoi figli. Da un esame del racconto è chiaro che in tutti i tempi i servitori di Geova hanno dato liberamente e volontariamente, ma fu soltanto sotto il periodo della Legge dell’Israele carnale con i suoi simboli e le sue figure che Geova comandò di dare la decima parte.
20. Qual è la realtà antitipica della legge sulle decime? e come ciò è scritturalmente dimostrato?
20 Che cosa raffigura la decima parte offerta dagl’Israeliti sulla loro produzione annua? Poiché il numero dieci denota completezza terrena, essa rappresenta l’offerta del Cristiano di tutto quello che ha al servizio del Regno. Significa principalmente dare se stesso senza riserve e senza qualifiche a un servizio dedicato alla predicazione e sostenere l’organizzazione di Geova. “Allora ho detto: ‘Ecco! io son venuto (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare la tua volontà, o Dio’”. “Mediante lui offriamo sempre a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione del suo nome”. Ma certamente comprende pure la spontanea offerta di beni materiali, poiché Paolo aggiunge: “Inoltre, non dimenticate di fare il bene e di condividere le vostre cose con altri, poiché Dio si compiace di tali sacrifici”. (Ebr. 10:7; 13:15, 16, NM) Le parole dei due grandi comandamenti di Gesù ne danno ulteriore conferma: “‘E tu devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la forza tua’. Il secondo è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’”. (Mar. 12:30, 31, NM) Gesù ammonì inoltre i suoi discepoli: “Vendete i vostri beni, e fatene elemosina”. (Luca 12:33) Durante la temporanea emergenza che seguì la grande conversione alla Pentecoste, i primi Cristiani ebbero l’occasione di osservare letteralmente questo comandamento. “Inoltre, la moltitudine di quelli che avevano creduto aveva un solo cuore e una sola anima, e neppure uno avrebbe detto che alcuna delle cose che possedeva eran sue proprie, ma essi avevano ogni cosa in comune”. (Atti 4:32, NM) Le loro preghiere ben potevano far eco a quelle del loro padre Davide allorché vide la grande ricchezza offerta per la costruzione del tempio di Geova: “Poiché chi son io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente cotanto? Giacché tutto viene da te; e noi t’abbiam dato quello che dalla tua mano abbiam ricevuto”. (1 Cron. 29:14) Geova conosce tutti i nostri bisogni e ci sostiene come egli ritiene bene. Come si potrebbe dire che la dedicazione senza riserve non includa anche quella di offrirgli materialmente del suo alla sua lode e a sostegno della sua organizzazione? Un’offerta piena e completa è l’effettivo antitipo della legge delle decime.
FINANZIATE LEALMENTE LA FAMIGLIA DI DIO
21. Come indica l’illustrazione di Giacomo sulla fede l’ispirazione di dare fra il popolo di Geova?
21 Gesù non ritenne mai necessario sollecitare dei fondi per il suo ministero. Egli era ministro di Geova e Geova provvedeva per lui. Per questa stessa ragione la Società Torre di Guardia e i testimoni di Geova non hanno mai fatto passare il piatto della colletta né hanno mai imposto oneri alle persone associate con la società del Nuovo Mondo. Ciò non è mai stato necessario, non lo è adesso e, con l’aiuto di Dio, non sarà mai necessario fino a che il popolo di Geova ha lo spirito che Dio ha messo in loro perché siano donatori allegri. Queste offerte da parte del suo popolo devono certamente rallegrare il cuore di Geova come rallegrano tutta la famiglia della sua grande organizzazione. Il loro interesse all’avanzamento della sua lode non è un semplice servizio reso con le labbra, né è per loro soltanto questione di fede. Giacomo dimostrò cos’è la fede con questa illustrazione: “Se un fratello o una sorella son nudi e mancanti del cibo quotidiano, e un di voi dice loro: Andatevene in pace, scaldatevi e satollatevi; ma non date loro le cose necessarie al corpo, che giova?” (Giac. 2:15, 16) Il progresso dell’opera nel tempo attuale è una prova che quando i fedeli servitori di Geova vedono il bisogno nella grande famiglia di Dio, sia nella locale Sala del Regno che nella filiale della Società Torre di Guardia, essi non pregano semplicemente che abbiano prosperità dicendo: ‘Geova provvederà!’ seguendo poi le loro diverse vie. La risposta che essi danno è uguale a quella che diede la congregazione primitiva.
22. Quale risposta diedero le congregazioni macedoni al bisogno dei fratelli di Gerusalemme, e perché recò tanta gioia a Paolo?
22 Le necessità materiali di un’organizzazione internazionale non sono provvedute dalla sola fede, come non lo è la predicazione mondiale. Le offerte materiali necessarie per i Cristiani sono state fatte nei tempi moderni come all’inizio della congregazione cristiana. Oggi, come allora, persone provenienti da tutte le nazioni vengono nella verità e si associano con l’organizzazione di Dio. Pochissime di loro sono ricche di cose materiali di questa vita né le procacciano, ma sanno che il Signore le chiamò alla verità mediante la sua organizzazione e perciò la sostengono volentieri. A causa della grande persecuzione abbattutasi sulla primitiva congregazione in Gerusalemme, il corpo governante ed altri fedeli Cristiani vennero a trovarsi nel bisogno. Quando le congregazioni sparpagliate appresero la loro condizione offrirono volenterosamente la loro assistenza benché non fossero esse stesse nella sovrabbondanza. Paolo fu così pieno di gioia alla risposta delle congregazioni macedoni che scrisse ai Corinzi: “Or, fratelli, vogliamo farvi sapere la grazia di Dio concessa alle chiese di Macedonia. In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l’abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. Poiché, io ne rendo testimonianza, secondo il poter loro, anzi al di là del poter loro, hanno dato volonterosi, chiedendoci con molte istanze la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi”. — 2 Cor. 8:1-4.
23. Con quali altre qualità associa Paolo l’offerta di fondi? e con quale principio incoraggiò egli i fratelli?
23 Anche gli stessi Corinzi risposero generosamente, e Paolo, inviando loro Tito per ricevere le loro contribuzioni, scrisse al riguardo: “Ma siccome voi abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell’amore che avete per noi, vedete d’abbondare anche in quest’opera di carità”. (2 Cor. 8:7) Così Paolo associa l’offerta di fondi con la fede e la conoscenza e l’amore, e la raccomanda come una condizione di sanità spirituale. Rammenta loro il principio che seminando scarsamente si raccoglie scarsamente e poi li esorta: “Faccia ciascuno come ha determinato nel suo cuore, non di mala voglia o per forza, poiché Dio ama un donatore allegro”. Benché l’offerta fosse del tutto volontaria nessuno doveva ritenere di non potervi partecipare, poiché Paolo disse: “Inoltre, Dio può far abbondare la sua immeritata benignità verso di voi, affinché, mentre avete sempre piena sufficienza d’ogni cosa, abbiate abbondanza di ogni opera buona”. — 2 Cor. 9:6-9, NM.
24. Quali benedizioni sono manifestate attraverso il sostegno materiale dell’organizzazione di Geova?
24 Il loro ministero in doni caritatevoli non soltanto era un sostegno per i bisogni materiali dell’organizzazione, ma era fonte di grande gioia e motivo di lode per il nome di Geova. “In ogni cosa voi siete arricchiti per ogni specie di generosità, che produce per mezzo nostro un’espressione di ringraziamento a Dio; poiché il ministero di questo pubblico servizio non è solo per supplire abbondantemente ai bisogni dei santi ma anche per essere ricchi di molte espressioni di ringraziamento a Dio. Mediante le prove offerte da questo ministero, essi glorificano Dio perché voi vi sottomettete alla buona notizia intorno al Cristo, come pubblicamente dichiarate di fare, e perché siete generosi nella vostra contribuzione a favore di loro e di tutti”. (2 Cor. 9:11-13, NM) Nello stesso modo anche oggi le spontanee offerte dei testimoni di Geova per sostenere la vasta organizzazione mondiale di veri adoratori è fonte di gioia e di lode per Geova. Non forzatamente ma liberamente — molti con privazioni — prendono parte all’avanzamento dell’opera sia finanziariamente che con la parola della loro testimonianza.
25. Quale provvisione materiale viene fatta affinché i nuovi convertiti si radunino?
25 Migliaia, forse milioni di persone, devono ancora venire ad accrescere i cori di lode a Geova. Con previdente aspettazione vengono già fatte provvisioni per loro con l’organizzazione di filiali della Società e di Sale del Regno locali. Perché queste persone si radunino con noi e siano ammaestrate per l’opera di ministero, dobbiamo provvedere dei luoghi in cui si possano radunare e gli affitti di questi luoghi devono essere pagati. A questo scopo vengono collocate nelle Sale del Regno le cassette per contribuzioni e le spontanee offerte fatte dai fratelli vengono impiegate per sostenere le spese della congregazione. Da quello che avanza, secondo quanto deciderà la congregazione, possono essere effettuate contribuzioni alla filiale della Società, per il fondo dell’opera teocratica. I fratelli sono lieti di far questo.
LA PROSPERITÀ CHE CONTA
26. Come s’è la Cristianità abusivamente impadronita, male impiegando la ricchezza raccolta in nome di Dio?
26 Le false organizzazioni religiose raccolgono con ogni mezzo enormi somme di denaro. Quel denaro è adoperato per fabbricare grandi e costosi edifici, e di solito le persone che vi si radunano sono ben lontane dal poterli pagare. Sono inoltre mantenuti un dispendioso clero e spesso un coro retribuito. I membri del gregge, che finanziano queste organizzazioni, contemplano i loro sontuosi edifici e li considerano prosperi. Stimano sfortunati quelli che devono adunarsi in edifici meno “solenni” e “impressionanti”. Ma come può tutto questo contribuire alla gloria di Dio? Possono forse le chiese più belle e più costose di oggi paragonarsi minimamente con lo splendore del tempio di Salomone? Eppure il costruttore di quella casa di adorazione disse nella sua preghiera di dedicazione: “Ma è egli proprio vero che Dio abiti sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli de’ cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita!” (1 Re 8:27) Come la Cristianità s’è abusivamente impadronita ed ha fatto cattivo uso della grande ricchezza accumulata nel nome di Dio! “L’uomo dev’egli derubare Iddio? Eppure voi mi derubate. Ma voi dite: ‘In che t’abbiam noi derubato?’ Nelle decime e nelle offerte. Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione!” (Mal. 3:8, 9) Tutto il denaro estorto dalla Cristianità ai suoi affiliati non reca a Geova parole di lode né al popolo il conforto dei suoi propositi. Invece, la ricchezza della Cristianità è adoperata nell’idolatria. “Voi dunque, casa d’Israele, così parla il Signore, l’Eterno: Andate, servite ognuno ai vostri idoli, giacché non mi volete ascoltare! Ma il mio santo nome non lo profanerete più coi vostri doni e coi vostri idoli!” — Ezech. 20:39.
27. In che consiste la prosperità dei testimoni di Geova?
27 D’altra parte, i testimoni di Geova hanno una sempre crescente organizzazione di ministri dovutamente ammaestrati nel servizio e nella lode del loro Dio. Questa è la loro prosperità ed essi gioiscono per la parte che ciascuno ha avuto nel generoso appoggio del programma che l’ha resa possibile. Essi non accumulano grandi somme di denaro per arricchirsi, e nemmeno lasciano che la mancanza di denaro, o il suo necessario impiego, li allontani dal reale scopo della loro organizzazione. Neppure danno contribuzioni come una ‘paga’ per le benedizioni che ricevono nelle Sale del Regno. La verità, che è più preziosa dell’oro e dell’argento, non può essere comprata. E la verità porta l’amore di Dio e l’amore è manifestato con generose offerte.
28. In che modo col dare si esprime l’unità di tutti nell’organizzazione?
28 Nelle congregazioni dei testimoni di Geova non sono solamente alcuni che sostengono le spese dell’organizzazione. Come ulteriore esempio della loro unità, il finanziamento dell’opera ha luogo col concorso di tutti. Per esempio, se ci sono cinquanta persone che si radunano in una Sala del Regno e l’affitto è quindicimila lire al mese, ciò rappresenta una media di trecento lire per persona. Alcuni saranno in grado di dare di più ed altri meno, ma quelli che non sono in grado di offrire questa somma non devono provare vergogna e nemmeno quelli che non possono contribuire in alcun modo. Gesù rese ciò del tutto chiaro allorché indicò quanto Geova apprezzasse ‘i spiccioli della vedova’. “Vide pure una vedova poveretta che vi gettava due spiccioli; e disse: In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti; poiché tutti costoro hanno gettato nelle offerte, del loro superfluo; ma costei, del suo necessario, v’ha gettato tutto quanto avea per vivere”. (Luca 21:2-4) Coloro che possiedono in abbondanza danno quanto possono; non ne subiscono nessun danno e ciò piace al Signore. Ma colui che offre di quel poco che ha mostra la sua sincerità in una misura ancora più grande.
29. Come si può dimostrare che le benedizioni che accompagnano il sostegno materiale dell’organizzazione non devono esse limitate a quelli che hanno maggiori fondi?
29 L’offerta di piccole somme non è apprezzata o incoraggiata dalle false religioni della Cristianità, ma non è così nell’organizzazione di Geova. Ricordate, Paolo dimostrò che il dono materiale è una parte importante dei privilegi del Cristiano ed è ricevuto con riconoscenza verso Dio. Per quanto le caritatevoli opere di predicazione siano di prima importanza per il ministro, un altro sforzo ancora, benché piccolo, nel sostenere l’organizzazione con doni caritatevoli è essenziale per la sanità spirituale e per la maturità dei Cristiani. In che modo? Consideriamo per un momento i doni spirituali. Prendiamo, per esempio, il dono del ministro che è in grado di dedicare soltanto un’ora al mese alla predicazione della buona notizia di casa in casa. Certamente questa contribuzione per il progresso del Regno, benché piccola, non è respinta. E se il fratello è nell’impossibilità di fare di più, nessuno ritiene che il suo sforzo ‘faccia scendere la media’, non è vero? Tutti sono lieti che abbia preso parte alla testimonianza del Regno e riconoscono che ha fatto un po’ di bene. Nessuno pensa di paragonare la sua unica ora con le migliaia che furono impiegate nella predicazione di quel mese. Perché dovrebbe dunque colui che è in grado di dare soltanto cento o duecento lire a titolo di dono caritatevole confrontare la sua offerta con le spese totali della congregazione o col grosso ammontare speso ogni mese dalla filiale? Coloro che sono in grado di dedicare al servizio soltanto poche ore non rimangono in casa perché ‘i pionieri sono in grado di dedicare molto più tempo’. Né dovrebbero il sostegno materiale dell’organizzazione e le benedizioni che accompagnano tali offerte essere limitati a quelli che hanno maggiori fondi. Se non ci fosse stata alcuna risposta all’invito di presentare offerte spirituali nella restaurazione della vera adorazione iniziata nel periodo di Elia, e se nessuno avesse predicato, non ci sarebbe stata espansione nella lode di Geova, e in tal caso come avremmo potuto noi venire nella verità? Similmente, se nessuno avesse contribuito tanto generosamente come è avvenuto in passato — e come avviene al presente — l’opera sarebbe stata ridotta e avrebbe potuto darsi che oggi ci sarebbe stato impossibile leggere La Torre di Guardia! Ringraziamo tutti Geova per la maturità della sua organizzazione e per lo spirito di generosità del suo popolo!
PARTECIPAZIONE NELLA PRODUZIONE
30, 31. In che modo l’esempio dell’agricoltore illustra il bisogno di ogni funzione nell’organizzazione?
30 Non soltanto coloro che formano le congregazioni rispondono al bisogno dell’organizzazione locale, ma pensano anche all’estesa opera che viene fatta da ciascuna delle settanta e più organizzazioni di filiale della Società in tutto il mondo. Come nella congregazione primitiva le contribuzioni erano inviate al corpo governante, così i fratelli di tutto il mondo sostengono la sede centrale tramite l’organizzazione di Geova esistente nel loro paese. Veramente è stato detto che Geova è il sostegno principale della sua organizzazione. Egli è in grado di provvedere tutte le cose necessarie, tanto per l’organizzazione che per coloro che la compongono. Egli è il grande Donatore e Frutticultore. “(Come è scritto: ‘Egli ha fatto una distribuzione, ha dato a quelli che avevano pochi beni, la sua giustizia dura in eterno’. Ora colui che fornisce abbondantemente il seme al seminatore e il pane per mangiare vi fornirà e moltiplicherà il seme da seminare e accrescerà i prodotti della vostra giustizia)”. (2 Cor. 9:9, 10, NM) Tutte le cose prodotte partecipano pure alle stesse operazioni di produzione. Geova provvede abbondanza di cibo materiale; tuttavia, l’agricoltore deve lavorare per fare il raccolto. E se segue le regole divinamente stabilite ricaverà abbastanza non soltanto per sostentarsi fino al tempo della semina successiva, ma avrà il seme da seminare. (Isa. 28:23-26) Lo stesso ciclo ha luogo nell’espansione teocratica dell’organizzazione di Geova.
31 Tutti coloro che festeggiano per la provvisione spirituale di Geova e giungono alla maturità partecipano all’opera di predicazione. Il cibo spirituale è abbondante, però alcuni devono dedicare il loro tempo per produrlo. (Atti 6:1-4) Questo è stato reso possibile dal Signore col generoso dono di uomini che ha fatto all’organizzazione. Scrivere e stampare la letteratura che contiene il bellissimo messaggio della buona notizia sono infatti dei privilegi. Ma per la raccolta è anche necessario la distribuzione della letteratura che porta seco speciali benedizioni. Prima di mietere il frutto delle sue fatiche l’agricoltore deve arare e sminuzzare la terra, seminare, annaffiare e coltivare. Così ogni funzione nell’organizzazione è necessaria e tutti lavorano insieme per completare la lavorazione.
32. Com’è dimostrata l’interdipendenza dell’organizzazione nella produzione di letteratura?
32 Inoltre, quelli che non sono in grado di prender parte alla produzione di letteratura possono assistere questo ramo dell’opera finanziariamente. “Perché la Macedonia e l’Acaia si son compiaciute di raccogliere una contribuzione a pro dei poveri fra i santi che sono in Gerusalemme. Si sono compiaciute, dico; ed è anche un debito ch’esse hanno verso di loro; perché se i Gentili sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di sovvenir loro con i beni materiali”. Questo dimostra l’interdipendenza dell’organizzazione, in cui ogni membro svolge la sua parte per provvedere alla mancanza degli altri. “Poiché questo non si fa per recar sollievo ad altri ed aggravio a voi, ma per principio di uguaglianza; nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, onde la loro abbondanza supplisca altresì al bisogno vostro, affinché ci sia uguaglianza, secondo che è scritto: Chi avea raccolto molto non n’ebbe di soverchio, e chi avea raccolto poco, non n’ebbe mancanza”. — Rom. 15:26, 27; 2 Cor. 8:13-15.
33. Per avere agito saggiamente con quale opportunità furono benedetti i fratelli filippesi?
33 Oltre a stampare letteratura come fanno molte filiali, ci sono molte altre spese necessarie per finanziare il programma di espansione, e queste possono essere e sono condivise anche dai fratelli. Paolo era impegnato nell’opera di circoscrizione quando scrisse: “Nondimeno avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione. Anche voi sapete, o Filippesi, che quando cominciai a predicar l’Evangelo, dopo aver lasciata la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l’avere, se non voi soli; poiché anche a Tessalonica m’avete mandato una prima e poi una seconda volta di che sovvenire al mio bisogno”. (Filip. 4:14-16) I fratelli Filippesi agivano saggiamente cogliendo le opportunità che avevano e certamente ricevettero la benedizione del Signore e una favorevole menzione nella sua Parola ispirata. Oggi molte congregazioni riconoscono similmente questa opportunità e prendono parte a questa necessaria spesa.
34. Quali altre spese sostengono le filiali, e tuttavia perché non sono rimpiante?
34 Oltre al lavoro di circoscrizione, anche le centinaia di case missionarie mantenute dalla Società in tutto il mondo fanno la loro parte nel programma di espansione. Pure i pionieri speciali assistono validamente. A parte il costo di questi due rami del servizio, che tutte le filiali hanno, c’è il mantenimento di ciascuna casa Bethel e di coloro che dedicano il loro lavoro di amore ai fratelli in tutto il territorio che essa amministra. C’è poi la spesa delle regolari assemblee che vengono tenute, per non menzionare le numerose e costose cause legali che si sono rese necessarie per ‘difendere e stabilire legalmente la buona notizia’. Queste sono tutte spese dell’organizzazione che noi non rimpiangiamo, perché la ricchezza di benedizioni che queste spese hanno recato non può essere calcolata in termini di denaro. Esse dimostrano al mondo intero che per quanto i testimoni di Geova non siano persone ricche essi non hanno paura di spendere quel che posseggono per la causa giusta e sanno come ricavare il massimo da quello che spendono. Soprattutto, ciò prova che lo spirito di Geova è sulla sua organizzazione e non c’è nulla di necessario che non si possa fare o non si faccia. Lo straordinario sviluppo della sua organizzazione attuale non è stato ottenuto senza spesa, ma per immeritata benignità di Geova l’espansione continua!
SOSTENETE LA PROSPERITÀ FUTURA
35. Com’è incoraggiata da Paolo la regolarità nelle offerte caritatevoli?
35 Mentre tutti prendono una certa parte al programma di predicazione facciano tutti uno sforzo per prendere parte pure alla liberalità nel dare. Come il tempo dedicato da ogni servitore è volontario, così la sua offerta di fondi materiali è pure qualche cosa che egli deve decidere. Ma come viene fatto uno sforzo per mantenere la regolarità nel campo, così l’apostolo consiglia pure di mettere a parte regolarmente il denaro da usare per sostenere l’organizzazione. “Or quanto alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese di Galazia, così fate anche voi. Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli, affinché, quando verrò, non ci sian più collette da fare”. — 1 Cor. 16:1, 2.
36. Quali precedenti esperienze di molti che vengono nella verità sono comparabili con la posizione dei primi Giudei cristiani? e quale considerazione si può fare al riguardo?
36 Essendo usciti dal presente empio sistema di cose, tutti quelli che fanno parte del popolo di Geova sanno cosa significhi spendere il denaro per cose che non danno gloria a Geova. Quelli che sono stati affiliati alla falsa religione hanno veduto passare regolarmente davanti a loro il piatto della colletta; settimanalmente sono stati importunati con ‘richieste di offerte’; in molti paesi sono stati sottoposti a trattenute sul salario per “donazioni” religiose; hanno “contribuito” per battesimi, nozze, funerali, per speciali fondi edilizi, per le missioni e così di seguito. Alcuni, prima di venire nella verità, hanno speso molto per le soddisfazioni della carne con tabacco ed altre abitudini del genere. Probabilmente nessuno di quelli che si sono separati dalla corruzione dell’influenza di Satana hanno provato, venendo nella verità, maggiore sollievo di quanto ne provarono i Giudei all’inizio del Cristianesimo. Pur essendo stati oppressi dai gravi pesi che il Giudaismo apostata aveva messi su di loro e vedendo che le loro decime, benché divinamente prescritte, erano in realtà impiegate per derubare Dio della sua gloria, furono tuttavia fra quelli dei quali, dopo la loro conversione, si parla in Atti: “Neppure uno avrebbe detto che alcuna delle cose che possedeva eran sue proprie”. Ora che potevano vedere come le loro contribuzioni volontarie venivano usate alla lode di Geova non avrebbero trattenuto nulla di ciò che possedevano! Il tempo, precedentemente dedicato alle false pratiche religiose o ai piaceri egoistici, è felicemente riscattato dal nuovo ministro teocratico e dedicato al servizio di Geova. Anche il denaro, spesso sciupato in eccessi per soddisfazioni personali o per soddisfare l’avidità dei “santificati” sfruttatori di Satana, viene liberamente dedicato a sostenere l’organizzazione di Geova. È lo spirito di Geova sceso su loro che li rende dei donatori allegri!
37. Chi riconosce che Geova ha posto il suo nome sulla sua organizzazione? e perché le nazioni sono intimorite?
37 Il promesso tempo di prosperità è una realtà allorché lo spirito di Geova si trova sulla sua organizzazione. Egli l’ha sostenuta e riccamente benedetta attraverso molti periodi apparentemente insormontabili. La sua espansione non conosce limitazioni! Passando da un massimo all’altro delle loro cifre, i ministri di Geova sono in continua ascesa. Benché sia ancora una minoranza insignificante e nella sua infanzia, la società del Nuovo Mondo svolge un’opera e gode una prosperità che stupisce e intimorisce le nazioni del sistema di cose di Satana. Gli egoistici governanti di questo mondo sono colpiti da quello che avviene, e non possono credere ai loro stessi occhi. Chi può fra loro tenere in piedi un governo con un sistema d’imposte volontarie? Eppure la società del Nuovo Mondo è per sempre stabilita in tutto il mondo esclusivamente su questa base. Quale delle “chiese” del sistema di Satana può assolvere la responsabilità che si è assunta verso la società senza una costante sollecitazione o estorsione? Eppure l’incomparabile sviluppo presente dei testimoni di Geova ed il conforto e l’incoraggiamento ch’essi hanno apportato a milioni di persone in tutto il mondo sono stati il risultato di un numero relativamente piccolo di persone che hanno spontaneamente dato il loro tempo e il loro denaro a sostegno della loro opera ordinata da Dio. Geova ha impartito alla sua organizzazione le sue ricche benedizioni ed ha concesso un tale aumento che ora 580.000 ministri cantano le sue lodi fino ai confini della terra. Tutti costoro, ammaestrati dallo “schiavo fedele e discreto”, sono ferventi nel dare il loro sostegno per ammaestrarne molti altri che riconoscono come Geova è il difensore dell’organizzazione su cui egli ha posto il suo nome.
38. Come può essere sostenuta al presente e nel futuro la costante prosperità dell’organizzazione di Geova?
38 Migliaia di queste nuove persone accorrono in folla nella famiglia di Dio e si offrono per l’opera di ministero. Negli anni futuri con tutti i fratelli che si valgono del loro grande privilegio di contribuire a favore dell’opera, sia pure in minima misura, direttamente alla Società e direttamente alle loro Sale del Regno, con i fondi che ne risultano, quale opera di espansione si potrà fare maggiore di quella che già è stata fatta con i fondi che sono stati così generosamente offerti finora! Quali nuove meravigliose prospettive ci stanno davanti? “Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla”. “Ringraziato sia Dio del suo dono ineffabile!” — Mal. 3:10; 2 Cor. 9:15.