-
Benignità umana, essenziale per essere feliciLa Torre di Guardia 1978 | 15 luglio
-
-
Coloro che sovrintendono a del personale possono imparare da questo non cristiano. Egli comprendeva i bisogni degli altri. Non considerava tutti freddamente alla stessa maniera. Chi ha dei dipendenti può mostrare benignità umana in questo modo comprendendo i bisogni del singolo e le manchevolezze di ognuno. Non chiederà lo stesso da ciascuno. Uno può imparare subito lavori nuovi, essere veloce ed efficiente nel suo lavoro. È facile mostrare benignità umana a un dipendente come questo. Ma come trattereste quello che è lento? Egli ha bisogno di più addestramento, attenzione e tempo, e questo può mettere alla prova la pazienza di chi soprintende ai lavori. Questi si interesserà del benessere di tutti e farà piccole cose affinché trovino piacevole il lavoro. Pur essendo leale al suo datore di lavoro, si interesserà più del benessere generale di ciascun dipendente che di seguire qualche regola speciale. Giulio non consultò qualche “regolamento” per sapere se poteva permettere a Paolo di ricevere le cure dei suoi amici. Se un tale regolamento ci fosse stato, probabilmente avrebbe proibito tale benignità.
In seguito, durante quello stesso viaggio a Roma, il gruppo fece naufragio, ma tutti quelli che erano a bordo raggiunsero sani e salvi l’isola di Malta. Sebbene Paolo e molti che erano con lui fossero prigionieri e fossero tutti estranei, Luca spiegò che gli isolani “ci mostrarono straordinaria benignità umana, poiché accesero un fuoco e ci ricevettero tutti soccorrevolmente a causa della pioggia che cadeva e a causa del freddo”. (Atti 28:2, 7, 10) Ecco una lezione per noi: si può mostrare benignità umana a quelli che non sono del proprio ambiente o della propria fede. Gesù ci incoraggia: “[Mostrate] d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni”. — Matt. 5:45.
BENEFICI
Quali benefici traiamo personalmente dal mostrare benignità umana? Reca copiosi frutti, in quanto ci dà soddisfazione personale e pace mentale. (Prov. 19:22, 23) Geova si compiace quando mostriamo benignità. (Mic. 6:8) Se mostriamo benignità umana essendo buoni col prossimo, come il buon Samaritano, avremo benedizioni da Geova e di solito dai nostri simili. “Praticate il dare, e vi sarà dato. Vi sarà versata in grembo una misura eccellente, pigiata, scossa e traboccante. Poiché con la misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi”. (Luca 6:38) Anche se questi frutti non si vedono subito, si hanno profonda pace mentale e rispetto di sé, per cui vale senz’altro la pena di mostrare benignità umana.
-
-
“Dar calci contro i pungoli”La Torre di Guardia 1978 | 15 luglio
-
-
“Dar calci contro i pungoli”
PRIMA di convertirsi, Paolo (Saulo) perseguitò duramente i veri servitori di Dio. Rivelandosi a Paolo, Gesù Cristo disse: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è difficile continuare a dar calci contro i pungoli”. (Atti 26:14) Che cosa intendeva Gesù con queste parole?
Gesù Cristo considera ciò che è fatto ai suoi seguaci come fosse fatto a lui. (Matt. 25:40, 45) Quindi, perseguitando i cristiani, in realtà Paolo perseguitava Cristo. Combatteva contro qualcosa che aveva l’appoggio di Dio, a proprio danno. Si poteva dire correttamente che Paolo dava “calci contro i pungoli”. Il pungolo è un bastone appuntito, a volte con la punta metallica, usato per spingere il bestiame o un animale impiegato per arare. L’animale ostinato che resiste agli stimoli del pungolo scalciando contro di esso non trae nessun sollievo ma si fa solo del male. Similmente, Paolo non traeva nessun beneficio dal perseguitare quelli che Dio approvava. I suoi sforzi in tal senso erano così inutili come quelli di un animale da tiro che resiste agli stimoli del pungolo.
-