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IncorruzioneAusiliario per capire la Bibbia
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forma intensiva diaphthèiro), sfasciandosi. (Riv. 8:9) L’uomo, creatura di carne, è corruttibile (Rom. 1:23), infatti nella sua condizione imperfetta il suo corpo è soggetto a malattie che lo possono sfigurare e infine è destinato a dissolversi nella morte, perché gli elementi che costituiscono il corpo si decompongono. (Atti 13:36) Passando poi alle cose non materiali, le buone abitudini possono essere corrotte o rovinate dalle cattive compagnie (I Cor. 15:33), gli uomini possono diventare mentalmente corrotti, sviandosi da sincerità, castità e verità (II Cor. 11:3; I Tim. 6:5; II Tim. 3:8), e questo provoca decadimento morale e corruzione della personalità. — Efes. 4:22; Giuda 10.
Persino il corpo umano perfetto è corruttibile, non immune cioè da rovina e distruzione. Perciò l’apostolo Paolo poté dire che una volta risuscitato Gesù non era “più destinato a tornare nella corruzione” (Atti 13:34), cioè non sarebbe mai tornato a vivere in un corpo umano corruttibile. Solo l’intervento di Dio impedì che il corpo fisico del Figlio nella sua esistenza terrena vedesse la corruzione nella tomba. (Atti 2:31; 13:35-37) Non che quel corpo fosse preservato perché il risuscitato Gesù se ne servisse, infatti l’apostolo Pietro dichiara che Gesù fu “messo a morte nella carne, ma [fu] reso vivente nello spirito”. (I Piet. 3:18) È dunque evidente che Dio eliminò miracolosamente quel corpo, non permettendo quindi che si decomponesse. — Vedi CORPO (Il corpo di carne di Cristo).
Anche gli angeli, pur essendo creature spirituali, hanno corpi corruttibili, visto che viene detto che saranno distrutti. — Matt. 25:41; II Piet. 2:4; confronta Luca 4:33, 34.
Schiavitù dell’uomo alla corruzione
Benché Adamo, anche quando era perfetto, avesse un corpo corruttibile, subì la corruzione solo a motivo della sua ribellione a Dio. Peccando cadde nella “schiavitù alla corruzione” e trasmise tale condizione a tutto il genere umano disceso da lui. (Rom. 8:20-22) La schiavitù alla corruzione deriva dal peccato o dalla trasgressione (Rom. 5:12) e produce imperfezione fisica che provoca degradazione, malattie, vecchiaia e morte. Perciò ‘chi semina in vista della carne miete corruzione dalla sua carne’ e non riceve la vita eterna promessa a coloro che seminano in vista dello spirito. — Gal. 6:8; confronta II Pietro 2:12, 18, 19.
L’INCORRUZIONE CONSEGUITA DAI CRISTIANI
Come si è già detto, le Scritture Ebraiche non contengono riferimenti diretti all’incorruzione, e mettono costantemente in risalto che l’anima umana è mortale. (Vedi ANIMA; IMMORTALITÀ). Infatti l’apostolo dice che Cristo Gesù ‘ha fatto luce sulla vita e sull’incorruzione per mezzo della buona notizia’. (II Tim. 1:10) Mediante Gesù, Dio ha rivelato il sacro segreto del suo proposito di concedere ai cristiani unti il privilegio di regnare col Figlio suo nei cieli. (Luca 12:32; Giov. 14:2, 3; confronta Efesini 1:9-11). Risuscitando dai morti il loro Salvatore, Gesù Cristo, Dio ha dato a questi cristiani la speranza viva di “un’eredità incorruttibile e incontaminata e durevole . . . riservata nei cieli”. (I Piet. 1:3, 4, 18, 19; confronta I Corinti 9:25). Mentre sono ancora nella carne, essi hanno “una nuova nascita”, cioè viene concessa loro la condizione di figli spirituali di Dio, nati da ‘seme riproduttivo incorruttibile, per mezzo della parola del Dio vivente e permanente’. — I Piet. 1:23; confronta I Giovanni 3:1, 9.
Anche se Dio li considera suoi figli spirituali e hanno la promessa di un’eredità incorruttibile, i cristiani chiamati al regno celeste non possiedono immortalità o incorruzione mentre sono ancora sulla terra nella carne. Questo si capisce dal fatto che “cercano gloria e onore e incorruttibilità con perseveranza nell’opera che è buona”. (Rom. 2:6, 7) L’“incorruttibilità” che ricercano evidentemente non significa semplice libertà dalla corruzione morale. Seguendo l’esempio di Cristo e avendo fede nel suo sacrificio di riscatto quei cristiani sono già “sfuggiti alla corruzione che è nel mondo mediante la concupiscenza” (II Piet. 1:3, 4), poiché “amano il nostro Signore Gesù Cristo nell’incorruzione” e ‘mostrano incorruzione nel loro insegnamento’. (Efes. 6:24; Tito 2:7, 8) L’incorruttibilità (insieme a gloria e onore) che cercano con fedele perseveranza va posta in relazione con la loro glorificazione al momento della risurrezione quali effettivi figli spirituali di Dio, come si può capire dalla prima lettera di Paolo ai corinti.
RISURREZIONE A IMMORTALITÀ E INCORRUZIONE
Come si è già detto alla voce IMMORTALITÀ, Cristo Gesù ha avuto l’immortalità quando è risuscitato dai morti, e da allora possiede una “vita indistruttibile”. (I Tim. 6:15, 16; Ebr. 7:15-17) Essendo “l’esatta rappresentazione [dello] stesso essere” del Padre suo, che è l’incorruttibile Dio (Ebr. 1:3; I Tim. 1:17), anche il risuscitato Gesù gode di incorruttibilità.
Uniti a Gesù nella somiglianza della sua risurrezione, anche i suoi coeredi vengono risuscitati non semplicemente alla vita eterna quali creature spirituali, ma a immortalità e incorruzione. Essendo vissuti, avendo prestato fedele servizio ed essendo morti nel corpo umano corruttibile, ora ricevono un incorruttibile corpo spirituale, come Paolo spiega chiaramente in I Corinti 15:42-54. L’immortalità è dunque la qualità della vita che godono, una vita infinita e indistruttibile, mentre l’incorruzione ha evidentemente a che fare con l’organismo o corpo che Dio dà loro, corpo che è in se stesso immune da decadimento, rovina o distruzione. Sembra dunque che Dio conceda loro il potere di essere autosufficienti, non dipendenti da fonti esterne di energia come lo sono le sue altre creature, fisiche e spirituali. Questa è una straordinaria evidenza della fiducia che Dio ha in loro. Tale esistenza indipendente e indistruttibile non li sottrae tuttavia all’autorità di Dio, e anch’essi come il loro Capo, Cristo Gesù, continuano a essere sottomessi alla volontà e alla direttiva del Padre loro. — I Cor. 15:23-28.
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IndemoniatoAusiliario per capire la Bibbia
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Indemoniato
Individuo influenzato e dominato da un invisibile spirito malvagio. In tempi biblici gli indemoniati erano afflitti in svariati modi: alcuni erano muti, alcuni ciechi, alcuni si comportavano come alienati e altri possedevano forza sovrumana. Tutti erano orribilmente maltrattati dai loro tiranni invisibili. (Matt. 9:32; 12:22; 17:15; Mar. 5:3-5; Luca 8:29; 9:42; 11:14; Atti 19:16) Le vittime erano uomini, donne e bambini. (Matt. 15:22; Mar. 5:2) A volte la sofferenza era aggravata dal fatto che molti demoni si impadronivano di una persona allo stesso tempo. (Luca 8:2, 30) Una volta espulso il demonio, la persona tornava normale, sana di mente. C’è differenza fra essere indemoniati e essere affetti da normali malattie e infermità fisiche, infatti Gesù sanava afflizioni sia dell’uno che dell’altro tipo. — Matt. 8:16; 17:18; Mar. 1:32, 34.
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