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Accettate volentieri lavori umili?La Torre di Guardia 1975 | 1° novembre
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i loro associati ad avere umiltà mentre approfittano essi stessi di tale umiltà altrui per seguire la loro condotta superba. Ma, come consigliò l’apostolo ispirato, possiamo ‘gettare tutta la nostra ansietà su Geova Dio, sapendo che egli ha cura di noi’. A suo tempo, Geova e suo Figlio concederanno favore agli umili se essi si attengono fermamente ai giusti princìpi della Parola di Dio. — 1 Piet. 5:6, 7.
Com’è piacevole quando tutti ‘si cingono di modestia di mente gli uni verso gli altri’! Prevale un’atmosfera davvero confortevole e riposante, in cui regna vera unità! Se tutti ci serviamo lietamente e volenterosamente gli uni gli altri, senza superbia, tutti saranno edificati, tutti saranno trattati con dignità e apprezzati per quello che realmente valgono, giustamente stimati alla luce della Parola di Dio e non secondo criteri mondani. — 1 Piet. 5:5; Sal. 133:1; Rom. 12:10.
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‘Mangiamo e beviamo alla gloria di Dio’La Torre di Guardia 1975 | 1° novembre
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‘Mangiamo e beviamo alla gloria di Dio’
POSSIAMO e dobbiamo tener conto del nostro Creatore, Geova Dio, anche nel quotidiano ritmo della vita. Ai cristiani è data l’ispirata ammonizione: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. (1 Cor. 10:31) Ma come si può glorificare Dio in cose comuni della vita come mangiare e bere?
Anzitutto, quando mangia e beve il cristiano non deve ferire la coscienza altrui e dare motivo d’inciampo. In alcune zone, per esempio, si guarda con disprezzo a chi mangia certe carni o consuma bevande alcoliche. Il cristiano non dovrebbe ignorare del tutto gli scrupoli di coscienza della comunità in cui vive. Dovrebbe anche avere molto riguardo per gli scrupoli di coscienza dei conservi credenti. Non vorrebbe rendere più difficile ad altri l’accettazione della vera adorazione o il mantenimento della fedeltà a Dio. Per questo motivo l’apostolo Paolo raccomandò: “È bene non mangiar carne né bere vino né fare alcuna cosa nella quale il tuo fratello inciampa”. — Rom. 14:21.
Trattenendosi dal fare ciò che ha diritto di fare a questo riguardo, il cristiano rende gloria a Dio. In che modo? Egli mostra amore e profondo interesse per i suoi simili, cercando non il proprio vantaggio, ma il loro. (1 Cor. 10:24) Egli mostra che, in armonia con il proposito di Dio, tutta la sua vita è imperniata sull’aiutare altri a ottenere l’approvazione divina. E il desiderio di rendere gloria a Geova Dio impedisce al cristiano d’essere intemperante nel mangiare e nel bere.
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