-
“Le mie pecore ascoltano la mia voce”La Torre di Guardia 1974 | 15 gennaio
-
-
pure assistette alle adunanze e in seguito osservò: “Sono grata d’essermi rotta un braccio, perché così ho avuto il tempo di leggere il libro e di trovare la via della vita”.
● Una coppia di sposi del Ciad ricevette l’incarico di far conoscere il messaggio della Bibbia in una zona dove nessun testimone di Geova aveva mai predicato di porta in porta. Benché fossero avvertite dal clero locale di non ascoltare questa coppia, l’interesse delle persone fu destato ed esse mostrarono di desiderare la verità. Il marito Testimone narra: “Quando ci alziamo la mattina, troviamo persone che ci aspettano alla porta, sperando di udire qualche cosa della Bibbia. Quando effettivamente usciamo e rientriamo, troviamo sempre persone che ci attendono. Spesso parliamo loro alle undici di sera. Di rado facciamo il pasto di mezzogiorno. Spesso dimentichiamo anche la cena perché non abbiamo proprio il tempo di mangiare. Le persone vengono da quindici-venti chilometri di distanza e noi non possiamo proprio deluderle”.
● Nello stesso paese un uomo prese il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna da un testimone di Geova. In seguito fu mandato per un viaggio di lavoro in un villaggio distante circa diciotto chilometri. Disse alle persone che aveva parlato con i testimoni di Geova in città. Immediatamente fu circondato da un gruppo di persone interessate che volevano udire ciò che predicavano i testimoni di Geova dalla Bibbia. Non sapendo egli stesso praticamente nulla, l’uomo lesse alla gente l’intero libro, capitolo per capitolo. Benché dovesse rimanere solo un giorno, fu trattenuto un’intera settimana e gli abitanti del villaggio insistettero di tenersi il libro. Quindi per mezzo di lui mandarono a dire ai testimoni di Geova di andare ad ammaestrarli, poiché anch’essi avevano il diritto di acquistare conoscenza in merito al nuovo ordine di Dio.
Veramente, le “pecore” di Gesù riconoscono la sua voce e rispondono condividendo con altri le buone cose che imparano.
-
-
Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1974 | 15 gennaio
-
-
Domande dai lettori
● Se un cristiano commette adulterio, si pente e confessa il suo peccato al comitato giudiziario della congregazione cristiana, deve inoltre rendere noto l’adulterio al proprio coniuge anche se esso gli recherà profondo dolore? — U.S.A.
Sì, il cristiano ha l’obbligo di rendere nota la sua trasgressione al coniuge innocente prima che i membri del comitato giudiziario riconoscano che il suo dichiarato pentimento è sincero. L’adulterio è una contaminazione del letto matrimoniale ed è una cosa abbastanza grave da consentire al coniuge innocente di divorziare e d’essere scritturalmente libero di risposarsi. (Matt. 19:9) Quindi, il coniuge innocente ha ogni diritto di sapere ciò che è accaduto.
In effetti, non la confessione, ma l’adulterio reca dolore al coniuge innocente. Per questa ragione il coniuge adultero doveva pensare prima seriamente ai cattivi effetti dell’adulterio e non cedere alla tentazione. Una volta commesso l’adulterio è troppo tardi per cominciare a pensare di risparmiare il dolore al coniuge innocente.
Mentre il coniuge innocente si sentirà naturalmente ferito apprendendo dell’adulterio, questo non significa necessariamente la fine del matrimonio. Udendo la sincera confessione e l’implorazione di perdono, egli o ella può decidere di perdonare il coniuge adultero. Quindi, la confessione dà anche al marito e alla moglie l’opportunità di esaminare seriamente il loro matrimonio e considerare ciò che possono fare per migliorare ed evitare che l’errore si ripeta. Il coniuge innocente può avere anche contribuito all’infedeltà del suo compagno. Se, ad esempio, la moglie ha deliberatamente privato il marito del debito coniugale, essa ha una certa responsabilità nell’accaduto. Ella non è interamente senza colpa dal punto di vista di Dio, poiché la Bibbia ammonisce: “Il marito renda alla moglie il suo debito; ma la moglie pure faccia similmente verso il marito. . . . Non ve ne private l’un l’altro, se non di mutuo consenso per un tempo fissato, affinché dedichiate il tempo alla preghiera e vi uniate di nuovo, onde Satana non continui a tentarvi per la vostra mancanza di continenza”. — 1 Cor. 7:3-5.
Oltre alla possibilità di porre un fondamento per un migliore matrimonio, la confessione può
-