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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1953 | 15 ottobre
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abiti esteriori, ma sia la segreta persona del cuore nell’abito incorruttibile di uno spirito mite e tranquillo, il che è di gran valore agli occhi di Dio”. — 1 Piet. 3:14, NW.
Noi otteniamo una veduta più chiara del punto trattato da Paolo in 1 Corinzi 7:14 se abbiamo il passo davanti a noi: “Se qualche fratello ha una moglie non credente, e tuttavia essa consente di abitare con lui, ch’egli non la lasci; e una donna che ha un marito non credente, e tuttavia egli consente di abitare con lei, ch’essa non lasci suo marito. Poiché il marito non credente è santificato in relazione alla sua moglie, e la moglie non credente è santificata in relazione al fratello; altrimenti, i vostri figli sarebbero realmente impuri, ma ora essi sono santi. Ma se il non credente procede alla separazione, si separi pure; un fratello o una sorella non è in servitù sotto tali circostanze, ma Dio vi ha chiamati alla pace. Poiché, moglie, come sai tu che non salverai tuo marito? Oppure, come sai tu, marito, che non salverai tua moglie?” — 1 Cor. 7:12-16, NW.
La relazione matrimoniale fra i due è valida alla vista di Dio, e il non credente non deve essere espulso come indegno di associarsi col credente. Il credente non vive in adulterio spirituale. Gli impegni nuziali sono validi e l’intima relazione e unità matrimoniale reca una speciale opportunità al non credente, ed il credente dovrebbe valersi diligentemente di questa opportunità. Il credente non divorzierà dal non credente a motivo della sua incredulità, poiché questo non è motivo scritturale per il divorzio. Se il non credente vuol lasciare il credente fedele per la sua fedeltà verso Dio, se ne vada pure il non credente. Sua è la decisione. Ma se egli vuole rimanere, il credente non scioglierà il matrimonio, ma approfitterà delle opportunità che conducono alla piena e diretta santificazione del non credente. L’essere semplicemente sposati con un credente non porta automaticamente la salvezza del non credente. Che questa non sia certa ma che debba essere determinata secondo la conversione o meno del non credente, é dimostrato dagli interrogativi di Paolo: “Moglie, come sai tu che non salverai tuo marito? Oppure, come sai tu, marito, che non salverai tua moglie?” Il non credente potrebbe o non potrebbe essere salvato, ma il credente può e dovrebbe operare per la salvezza del coniuge non credente finché la questione non è determinata.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 15 ottobre
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Domande dai lettori
◆ Un bambino vive perché ha genitori dedicati. Un altro muore coi suoi iniqui genitori. Certe persone ascoltano il messaggio del Regno e vivono. Altre potrebbero non ascoltarlo mai e muoiono ad Harmaghedon. Le loro opportunità non sono uguali. Non richiederebbe la giustizia opportunità uguali? — L. S., Ohio, Stati Uniti.
La giustizia potrebbe richiedere la morte di tutti, dato che nessuno è giusto in se stesso. Tutti sono peccatori e hanno meritato il salario del peccato che è la morte. (Rom. 3:10; 6:23) Non la giustizia ma l’amore ispirò il provvedimento di un prezzo di riscatto, e il suo valore o merito appartiene a Dio e a Cristo che lo usano nel modo che essi ritengono adatto. Chi siamo noi per dire loro come usare ciò che a loro appartiene? In una illustrazione alcuni vignaiuoli cercarono di dare ordini, quando pensarono di non essere stati trattati giustamente, e subirono un aspro rimprovero. (Matt. 20:1-16) Tenendo presente il fatto che Dio ha indicato nella sua Parola come egli talvolta operi in base ai principi della responsabilità familiare e della comunità, e il fatto che vediamo come alcuni di tali esempi rappresentavano Harmaghedon e implicavano un diniego dei benefici del riscatto a quelli che vengono distrutti, su quali basi possiamo noi quindi sostenere ch’egli dovrebbe agire contrariamente a questi principi? Opportunità uguale per ciascun individuo? Quali scritture stabiliscono questo come un divino principio, ed annullano quello della responsabilità familiare e della comunità?
Effettivamente, l’assicurare opportunità uguale per ciascuno nel senso assoluto implicherebbe molto più che permettere che ognuno ascolti il messaggio. Ci sono numerose influenze al di fuori del controllo individuale che determinano la posizione verso la verità. Genitori cattivi che tengono lontano il messaggio dai loro bambini è soltanto una delle circostanze. I governanti oppressori che lo tengono lontano dai loro sudditi è soltanto un’altra circostanza. Ce ne sono di più. In un paese pagano la predicazione è stata fatta per molti anni, con risultati quasi negativi per quanto concerne coloro che sono radicati nelle religioni native. È colpa loro se furono nati e allevati in un ambiente che pervertì le loro menti fino a Impedire che giungessero alla verità? Certe nazionalità o razze sembra che abbiano caratteristiche di ostinatezza.
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