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La benedizione del lavoroLa Torre di Guardia 1971 | 1° dicembre
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asciugare i piatti, pulire la tua stanza e mettere a posto i giocattoli. Forse fai già alcune di queste cose. È tale lavoro realmente una benedizione?
Facciamo solo un esempio: Quello di metter via i giocattoli quando hai finito di giocare. Perché diresti che questo è importante? Contribuisce a rendere pulita la casa. È pure importante perché si possono prevenire incidenti. Se non riponi i tuoi giocattoli, qualche giorno tua madre può arrivare con le braccia cariche e mettere i piedi su uno di essi. Potrebbe inciampare e cadere e rompersi la testa. Può anche dover andare all’ospedale. Non sarebbe terribile? Quando riponi i tuoi giocattoli dopo aver giocato, questa è dunque una benedizione per tutti noi.
I fanciulli devono anche fare altro lavoro. Intendo i compiti di scuola. A scuola impari a leggere. Per alcuni bambini, leggere è un divertimento, ma alcuni dicono che è difficile. Anche se in principio sembra difficile, sarai lieto se imparerai a leggere bene. Una volta che saprai leggere, potrai imparare tante cose interessanti. La lettura apre grandi tesori di conoscenza. Potrai leggere anche il libro di Dio, la Bibbia, da solo! Pertanto, se fai bene i compiti di scuola, è realmente una benedizione, non è vero?
Alcuni cercano di evitare il lavoro. Forse conosci qualcuno che fa questo. Ma poiché Dio ci fece perché lavorassimo, pensi che persone di tale sorta siano felici? No; dobbiamo imparare a provare gioia nel lavoro.
Ecco alcune cose che ci possono essere utili. Quando ricevi un qualsiasi lavoro da fare, prendi l’abitudine di vedere prima perché si deve fare. Quando sai perché una cosa è importante, è più facile farla. E sia che il lavoro sembri grande o piccolo, fallo bene. Se farai così, potrai rallegrarti del lavoro delle tue mani. Quindi saprai per esperienza che il lavoro è realmente una benedizione.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1971 | 1° dicembre
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Domande dai lettori
● Si può nettamente affermare che solo i battezzati testimoni di Geova sopravvivranno ad Armaghedon? — A. S., U.S.A.
Sarebbe ingannevole rispondere a questa domanda con un semplice “Sì” o “No”. La risposta scritturale dev’essere necessariamente “qualificata”, ed è facile capirne il perché.
In I Corinti 7:14 la Bibbia mostra che Dio può considerare come “santi” i figli minorenni di un genitore cristiano. Benché siano piccoli e non abbiano ancora raggiunto il punto d’essere personalmente responsabili verso Geova, il loro genitore cerca di suscitare in loro l’amore di Dio e la via della giustizia. Sembra chiaro che al tempo della distruttiva guerra di Armaghedon Dio li preserverà in base al merito familiare del genitore cristiano, nonostante che i figli non siano ancora dedicati e battezzati.
La risposta deve inoltre essere “qualificata” perché la Bibbia non dice apertamente come Dio risolverà certe condizioni insolite, come quelle che implicano le persone mentalmente ritardate le quali non hanno mai avuto la capacità d’imparare riguardo a Geova e ai suoi propositi. In quanto a queste persone non battezzate, è possibile che si applichi il merito familiare come nel caso dei minorenni, dei figli irresponsabili, che hanno un genitore o custode credente e fedele.
Ciò nonostante, queste speciali circostanze non diminuiscono in alcun modo l’importanza della dedicazione e del battesimo per quelli che desiderano il favore e la protezione di Dio attraverso il distruttivo culmine di questo malvagio sistema di cose. Dio sollecita quelli invero interessati a sopravvivere perché cerchino la giustizia e lo invochino con fede. (Sof. 2:2, 3; Gioe. 2:32) Questo ovviamente significa che bisogna fare tutto il possibile per compiere la
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