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Addestrate vostro figlio a coltivare santa devozioneLa Torre di Guardia 1985 | 15 agosto
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mai che l’ansietà di provvedere “molte cose” di natura materiale ai vostri cari vi impedisca di avvalervi delle opportunità di fare cose di natura spirituale in loro compagnia. Ricordate: Gesù disse a Marta che soltanto “alcune cose sono necessarie, o una sola”. Sì, un pasto semplice era sufficiente. Siate come Maria, che si avvalse della compagnia spirituale di Gesù. Scegliete “la parte buona” per i vostri cari impegnandovi in attività spirituali come famiglia. — Luca 10:38-42.
20. Quali ricompense attendono i genitori cristiani che hanno assolto bene il loro compito?
20 Alcuni anni dopo aver aiutato con successo i suoi sei figli ad amare Geova, una madre ricevette da uno di loro una lettera che in parte diceva: “Mamma, ti voglio molto bene, più di quanto tu non possa immaginare. Grazie per avermi dato istruzione e guida . . . Mi hai dato la migliore speranza che possa esistere al mondo ed è la verità. Grazie per avermi salvato la vita”. Che gioia provò questa madre! Proverbi 23:24, 25 dice: “Il padre del giusto gioirà pienamente e chi ha generato un saggio se ne compiacerà. Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha generato”. (CEI) Con l’aiuto di Geova, vi sia consentito di provare questa felicità!
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“Il tempo rimasto è ridotto”La Torre di Guardia 1985 | 15 agosto
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“Il tempo rimasto è ridotto”
1. Perché alcuni ritengono che il tempo a disposizione del genere umano stia per scadere?
IL TEMPO a disposizione di questo sistema di cose sta per scadere. Una ragione per cui molti sono giunti a questa conclusione è che l’esistenza stessa della razza umana è in pericolo. Un olocausto nucleare sembra infatti così vicino che secondo alcuni mancherebbero solo “tre minuti alla mezzanotte”!
2. Cosa ha detto un giornalista a proposito della minaccia nucleare?
2 Scrivendo sul soggetto “L’ombra della bomba”, il giornalista australiano Nick Brash ha detto: “Un candelotto di dinamite del peso di mezzo chilo è sufficiente a dilaniare un uomo. Eppure l’arsenale nucleare equivale oggi a quattro tonnellate di dinamite per ogni uomo, donna e bambino che è sulla terra. Quest’anno [1983] in tutto il mondo sono stati destinati alle armi nucleari oltre 500 miliardi di dollari, e sempre in armamenti ne saranno spesi altri 40. Si vuole strafare anche nell’uccidere. Sarebbe come spruzzare dieci bombolette di [insetticida] su una sola zanzara”. — The Sun Weekend Magazine (Melbourne, Australia), 23 aprile 1983.
3. Cosa si può dire circa i probabili effetti di una guerra nucleare?
3 È difficile immaginare i probabili effetti di una guerra nucleare. Oltre alla morte di centinaia di milioni di persone, la coltre di pulviscolo radioattivo in tutto il mondo, l’impatto ecologico e cose del genere, ci sarebbe un incredibile sconvolgimento mondiale di tutte le attività sociali, politiche ed economiche. Infatti il dott. Brian Martin, fisico e ricercatore presso l’Università nazionale australiana, ammette: “Non si sa abbastanza per poter predire con certezza tutti gli effetti mondiali di una guerra nucleare”.
4. (a) Perché possiamo essere certi che l’umanità non si autodistruggerà in un olocausto nucleare? (b) Come sappiamo che il tempo a disposizione dell’attuale sistema di cose sta per scadere?
4 Il futuro sembra davvero tetro. Ma coloro che amano Dio possono farsi coraggio! Sebbene il tempo a disposizione dell’attuale sistema di cose stia per scadere, l’umanità non si autodistruggerà in un indiscriminato olocausto nucleare. Possiamo esserne certi, perché Geova, ‘il Formatore della terra, non la creò semplicemente per nulla, ma la formò perché fosse abitata’. (Isaia 45:18) Naturalmente, se l’umanità dev’essere salvata dall’annientamento, occorre un intervento sovrumano a breve scadenza che ponga fine a questo sistema e alla sua follia nucleare. È incoraggiante sapere che il Creatore del pianeta Terra e dell’umanità distruggerà presto questo malvagio sistema suicida, al quale non resta che breve tempo poiché “il grande giorno di Geova” è imminente! (Sofonia 1:14-18) E com’è confortante sapere che durante quel giorno della resa dei conti che s’avvicina rapidamente ‘Geova guarderà tutti quelli che lo amano, ma annienterà tutti i malvagi’! — Salmo 145:20.
Quanto tempo manca?
5. Secondo Rivelazione 6:9, 10, cosa volevano sapere gli unti seguaci di Gesù?
5 È fuori dubbio che Dio agirà contro i suoi nemici. Ma quanto tempo deve ancora passare prima che egli ponga fine a questo malvagio sistema di cose e introduca il suo nuovo ordine di pace e giustizia? Forse sei un testimone di Geova e vorresti conoscere la risposta a questa domanda. Sotto questo aspetto ti senti come gli unti cristiani uccisi che sono descritti in Rivelazione mentre gridano: “Fino a quando, Sovrano Signore santo e verace, ti trattieni dal giudicare e dal vendicare il nostro sangue su quelli che dimorano sulla terra?” (Rivelazione 6:9, 10) Sì, in senso figurato quegli unti volevano sapere quando Dio avrebbe vendicato il loro sangue. Non sorprende che oggi tutti i testimoni di Geova attendano vivamente la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon! — Rivelazione 16:14-16.
6, 7. (a) In quanto al tempo, cosa disse Paolo in I Corinti 7:29? (b) Quale dichiarazione di Pietro dà risalto al fatto che questo sistema va incontro a una fine disastrosa?
6 Quegli unti testimoni il cui sangue era stato sparso a motivo della loro fedeltà a Geova attendevano una ricompensa, poiché il racconto biblico dice: “A ciascuno di loro fu data una lunga veste bianca; e fu detto loro di riposarsi ancora un po’, finché fosse completo anche il numero dei loro compagni di schiavitù e dei loro fratelli che stavano per essere uccisi come lo erano stati pure loro”. (Rivelazione 6:11) Possiamo essere certi che Dio agirà al tempo da lui stabilito. Molto appropriate sono dunque le parole dell’apostolo Paolo riportate in I Corinti 7:29, dove egli dice chiaramente ai conservi credenti: “Il tempo rimasto è ridotto”.
7 Le parole di Paolo non solo servono di incoraggiamento per gli odierni servitori di Geova, ma indicano anche che la vita dei cristiani dovrebbe essere imperniata sull’urgente opera assegnata loro da Dio. Sullo stesso tono l’apostolo Pietro scrisse: “La fine di ogni cosa si è avvicinata”. (I Pietro 4:7) Pietro sapeva che una fine disastrosa attende questo sistema. È lì che è diretto.
8. Come dovrebbe influire sul popolo di Geova il fatto che la fine di questo sistema si avvicina?
8 Sia Paolo che Pietro ribadirono il fatto che questo sistema di cose è condannato. Questo è qualcosa che i veri cristiani non dovrebbero mai dimenticare. La fine verrà nei nostri giorni e tutto indica che è davvero vicina. Perciò il nostro modo di vivere dovrebbe rispecchiare ogni giorno questa convinzione. Per di più il fatto che siamo così inoltrati negli ultimi giorni di questo sistema dovrebbe renderci determinati a fare il possibile nell’eccellente e urgentissima opera di dichiarare la buona notizia quali purificati e zelanti testimoni di Geova. — Tito 2:13, 14.
Siamo inoltrati nel “tempo della fine”
9. In che cosa sono assorte in genere le persone oggi, ed è già successo altre volte?
9 Gesù Cristo predisse che durante la sua invisibile presenza la gente sarebbe stata assorta negli affari della vita. Sarebbe stata distratta, come le persone dei giorni di Noè e di Lot. “Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”, disse Gesù riferendosi al tempo della sua invisibile presenza, quando su questo sistema malvagio si sarebbe abbattuta la distruzione. — Luca 17:26-30.
10, 11. Quali fatti qui esposti mostrano che la fine di questo sistema è vicina?
10 Considerate anche le profezie riportate in Matteo 24, Marco 13 e Luca 21. Gesù predisse cose assolutamente fuori del controllo umano, come pestilenze e grandi terremoti. Inoltre dal 1914 c’è stato un “aumento dell’illegalità”. Spesso oggi la cronaca, particolarmente nelle grandi città, non è altro che un susseguirsi di atti criminosi e corruzione. Ciò non è dovuto al semplice fatto che ci sono più statistiche sulla criminalità, poiché oggi prevale proprio uno spirito di disprezzo per qualsiasi freno legale, e l’amore della maggioranza si sta indubbiamente raffreddando. — Matteo 24:12.
11 Inoltre oggi è evidente l’“angoscia delle nazioni”, perché gli uomini non sanno come uscire dalle loro sempre più numerose difficoltà. (Luca 21:25, 26) Sono anche diminuiti di numero gli appartenenti a “questa generazione”, la generazione del 1914, la quale non deve passare prima che si adempia tutto ciò che Gesù predisse per il nostro tempo. (Matteo 24:34) Questa è un’altra chiara indicazione che la fine del presente sistema è vicina.
12. Qual è indubbiamente la prova principale che siamo inoltrati nel “tempo della fine”?
12 Si potrebbero menzionare molte altre prove del fatto che siamo inoltrati nel “tempo della fine”. (Daniele 12:4) Ma non c’è dubbio che la prova maggiore che siamo prossimi alla fine di questo sistema è la predicazione mondiale relativa al Regno che viene compiuta dai testimoni di Geova. Mai prima d’ora era avvenuta una cosa simile. In 203 paesi del mondo, più di 2.840.000 testimoni di Geova compiono con zelo l’eccellente opera di diffondere il rincorante messaggio che Cristo domina nel potere del Regno dal 1914. E Gesù dichiarò che quando questa buona notizia del Regno sarebbe stata predicata in tutta la terra abitata, allora ‘sarebbe venuta la fine’. — Matteo 24:14.
Vivete in armonia con i consigli biblici
13. Come va intesa la dichiarazione di Paolo secondo cui ‘quelli che hanno moglie dovrebbero essere come se non l’avessero’?
13 Essendo chiaramente ridotto il tempo rimasto ed essendo vicina la fine, il popolo di Geova deve vivere in armonia con i consigli biblici, ad esempio con le parole dell’apostolo Paolo che troviamo in I Corinti 7:29-31. Subito dopo aver detto che “il tempo rimasto è ridotto”, l’apostolo scrisse: “Da ora in poi quelli che hanno moglie siano come se non l’avessero”. Con questo l’apostolo non intendeva dire che il marito cristiano non dovesse tener conto della moglie. No, ma mentre un marito assolve fedelmente le proprie responsabilità coniugali, deve tenere al primo posto nel cuore e nella mente la sua relazione con Dio, facendo sì che il suo matrimonio gli sia di aiuto in questo.
14. Stando a I Corinti 7:30, in che modo i proclamatori del Regno dovrebbero considerare i problemi personali e cose del genere?
14 Al versetto 30 Paolo aggiunge: “Anche quelli che piangono siano come quelli che non piangono, e quelli che si rallegrano come quelli che non si rallegrano, e quelli che comprano come quelli che non possiedono”. Cosa significa questo? Queste parole ispirate ribadiscono che le questioni personali, sia che riguardino beni, dolori o gioie, non sono le cose più importanti per i ministri del Regno. “Il tempo e l’avvenimento imprevisto” capitano a tutti noi e possono cambiare all’improvviso le nostre circostanze. (Ecclesiaste 9:11; Giacomo 4:14) Non sarebbe quindi saggio essere così assillati da dolori, difficoltà e vari problemi personali da permettere che queste cose ostacolino seriamente il nostro ministero, la nostra privilegiata opera di predicare la buona notizia del Regno.
15. Perché per un cristiano sarebbe il colmo della stoltezza divenire assorto in attività personali riguardanti beni materiali e simili?
15 In I Corinti 7:31 l’apostolo Paolo dice: “Quelli che fanno uso del mondo [siano] come quelli che non ne usano appieno”. Poiché le persone del mondo non hanno una speranza basata sulla Bibbia, si arrovellano per pensare alle loro necessità quotidiane e alle loro ambizioni. Spesso cercano di far colpo su altri con i propri beni materiali. Ma, come spiegò chiaramente l’apostolo Giovanni, “la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento” è una manifestazione di “tutto ciò che è nel mondo”, che “non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo”. E Giovanni ci assicura che “il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (I Giovanni 2:16, 17) Sarebbe quindi il colmo della stoltezza se un cristiano, che ha davanti a sé un futuro eterno, divenisse così assorto in questioni personali da non avere più tempo per gli interessi del Regno. (Matteo 6:25-32; confronta Filippesi 2:19-22; II Timoteo 4:10). Sebbene non sia sbagliato trarre vantaggio dai beni materiali e concedersi qualche sano piacere, non dobbiamo mai lasciare che queste cose diventino il fulcro della nostra vita. — Luca 12:15.
16. Quali atteggiamenti e obiettivi hanno spesso le persone del mondo, ma cosa dovrebbe essere della massima importanza per i servitori di Geova?
16 Non è insolito che le persone del mondo, o quelli che sono privi di spiritualità, si lamentino della loro sorte nella vita. (Confronta Giuda 16). Se sono di salute cagionevole, forse si lamentano in continuazione perché non stanno bene. Analogamente, i poveri possono lamentarsi perché non sono ricchi. Quelli di ritrovare la salute e arricchirsi possono addirittura diventare obiettivi struggenti nella loro vita. Lottano per raggiungerli, e se non ci riescono possono cadere in un profondo stato depressivo. Ma per i dedicati servitori di Geova il “sacro servizio” dovrebbe essere della massima importanza. (Romani 12:1, 2) È vero che pur essendo servitori di Geova abbiamo problemi da affrontare. Ma non per questo diveniamo brontoloni, insoddisfatti della nostra situazione nella vita. Abbiamo un’opera affidataci da Dio e dedichiamo la nostra massima attenzione a questa benedetta attività. Siamo realmente gioiosi, perché mettiamo al primo posto nella vita gli interessi del Regno. — Matteo 6:33.
17. In quanto a possibili distrazioni, cosa non devono permettere i servitori di Geova?
17 Qual è dunque la condotta saggia per i servitori di Geova? Ebbene, possiamo valerci di alcune cose e servizi che il mondo offre, ma non dobbiamo mai permettere che alcunché ci distolga dal servizio di Dio. (Luca 21:34-36) Ricordate che nell’attuale sistema di cose non c’è nulla di permanente. La sua stessa mutevolezza può essere fonte di distrazione. Sì, come disse Paolo, “la scena di questo mondo cambia”. (I Corinti 7:31) Ma non dobbiamo permettere che questo ci distolga dal servizio di Geova.
Compite diligentemente l’opera del Signore
18. (a) Poiché dal 1914 ci troviamo nel “tempo della fine”, su quale opera dovrebbe incentrarsi la nostra vita? (b) Se ci manteniamo occupati nell’opera del Signore, che ne sarà probabilmente dei problemi della vita?
18 Avendo discernimento spirituale, riconosciamo le prove più che evidenti del fatto che dal 1914 ci troviamo nel “tempo della fine”. Pertanto non vorremmo certo fare pieno uso del mondo come se, non approfittandone, perdessimo qualcosa. Incentriamo piuttosto la nostra vita sull’“opera del Signore”. Dovremmo ‘avere molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la nostra fatica non è vana riguardo al Signore’. (I Corinti 15:58) Siate quindi assorti nell’opera di predicare e insegnare le verità del Regno. In tal caso, che ne sarà probabilmente dei problemi che incontriamo nella vita? Ebbene, tenderanno a passare in secondo piano, divenendo meno importanti e meno stressanti!
19. Cosa significa ‘perseverare sino alla fine’?
19 Nel pronunciare la sua grande profezia sugli ultimi giorni di questo sistema, Gesù disse che i suoi seguaci sarebbero stati “oggetto di odio” a motivo del suo nome. “Ma”, aggiunse, “chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. (Marco 13:10-13) Per noi singoli individui dedicati a Geova, la “fine” può essere sia il “termine del sistema di cose” che la nostra propria morte, forse dopo aver sofferto per mano di persecutori. (Matteo 24:3) In ciascun caso il tempo a nostra disposizione per compiere l’opera del Signore è limitato. Non dovremmo quindi essere diligenti e zelanti nel proclamare il messaggio del Regno? Senz’altro!
È tempo di agire!
20. In che modo gli israeliti liberati dalla schiavitù babilonese poterono mostrare che avevano a cuore l’adorazione di Geova?
20 Quando furono liberati dalla schiavitù babilonese nel VI secolo a.E.V., gli ebrei esiliati dovettero prendere una decisione. Sarebbero tornati in patria per ristabilirvi l’adorazione di Geova o sarebbero rimasti a Babilonia? Gli israeliti che rimasero in quella città non erano necessariamente malvagi. Fra loro c’era infatti l’anziano Daniele. Potevano dare sostegno materiale e morale al rimanente che sarebbe tornato. Potevano anche inviare un’“offerta volontaria” per la casa di Geova a Gerusalemme. (Esdra 1:2-4) Potevano così contribuire al progresso della vera adorazione. Come dovettero essere felici tutti gli adoratori di Geova quando il rimanente partì per far ritorno in patria, portando con sé i sacri utensili del tempio di Geova! E i portatori degli oggetti del santuario dovevano assicurarsi di essersi purificati da qualsiasi contaminazione dell’impurità religiosa e morale di Babilonia. — Isaia 52:11.
21. (a) Quali domande meritano la vostra attenzione? (b) Dato che “il tempo rimasto è ridotto”, cosa si può dire delle opportunità di divulgare la buona notizia?
21 Avete lo stesso interesse per la pura adorazione che avevano quegli israeliti liberati di circa venticinque secoli fa? Considerate un alto privilegio rendere sacro servizio a Geova come parte di un’organizzazione pura e zelante che onora il suo santo nome? Discernete le molte prove del fatto che siamo inoltrati nel “tempo della fine”? Se rispondete di sì a queste domande, non mancate di agire positivamente ora. Concentratevi su come mantenere gli interessi del Regno al primo posto nella vostra vita. Dato che “il tempo rimasto è ridotto”, le vostre attuali opportunità di divulgare la buona notizia assumono un’importanza sempre maggiore. Benedetti tutti coloro che imperniano la loro vita sul Regno quali leali testimoni di Geova, avendo molto da fare nel predicare la buona notizia finché ce n’è ancora tempo!
Cosa rispondereste?
◻ Perché il tempo a disposizione di questo sistema di cose sta per scadere?
◻ Come sappiamo di essere inoltrati nel “tempo della fine”?
◻ Se ci manteniamo occupati nell’opera del Signore, che ne sarà probabilmente dei nostri problemi?
◻ Dato che la fine è vicina, su cosa dovremmo incentrare la nostra vita?
[Immagine a pagina 29]
Non permettiamo che i problemi della vita ci distolgano dall’opera di predicare il Regno
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Come si può porre fine a tutte le guerreLa Torre di Guardia 1985 | 15 agosto
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Come si può porre fine a tutte le guerre
Non certo con i metodi impiegati dai capi del mondo. Perché gli sforzi compiuti in passato per portare la pace sono falliti? Come si può dunque porre fine a tutte le guerre?
Apprendete la risposta che la Sacra Bibbia dà a queste domande leggendo la rivista quindicinale La Torre di Guardia. Se desiderate riceverla per un anno (24 numeri), inviate una contribuzione di L. 7.000.
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