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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1975 | 15 novembre
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una moglie eccezionalmente brava, di non discutere o di non essere esigente. Tuttavia, molti venerdì, quando ella e i figli tornavano dalle adunanze cristiane, egli la prendeva a schiaffi, le dava calci e le tirava pugni alle braccia. In tali occasioni era costretta a fuggire di casa. Ella e i figli trascorsero molte notti nel deposito di foraggio del fienile, tenendo gli ingressi barricati con balle di fieno finché il marito non tornava di nuovo sobrio.
“Perché sei restata con lui?” le chiedevano i figli. Ella diceva d’esservi restata perché nutriva amore per loro e non li voleva lasciare, inoltre perché il loro padre provvedeva per la famiglia, il che ella non poteva fare. Non disse mai loro che non amava il loro padre, ma spiegava che conoscendo la verità della Bibbia era stata in grado di perseverare e di essere una felice cristiana. I maltrattamenti continuarono per più di vent’anni. Ora ha la gioia di vedere dieci dei suoi undici figli che servono Geova, e suo marito ha smesso di bere, ha migliorato nel controllare la sua collera e l’accompagna alle adunanze cristiane. È vero che questo potrebbe non essere il risultato in tutti i casi. Ma questo racconto illustra aspetti che può considerare nel valutare la sua situazione.
L’essenza del consiglio della Bibbia è dunque che nel matrimonio i coniugi dovrebbero cercar di rimanere insieme nonostante i problemi coniugali che derivano dall’imperfezione umana. Se, però, sembra che le sue circostanze siano così pericolose o gravi che si deve fare qualche cosa, allora deve decidere se cercare protezione per mezzo del ricorso alla legge o no.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1975 | 15 novembre
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Domande dai lettori
● Che cosa significano le parole di Paolo in I Corinti 7:29: “Quelli che hanno moglie siano come se non l’avessero”?
L’ammonizione ispirata dell’apostolo Paolo fa parte di una considerazione che raccomanda lo stato da non coniugati come il migliore, per la ragione che permette ai cristiani di mostrare “costante assiduità verso il Signore senza distrazione”. (1 Cor. 7:32-35) Il consiglio che i mariti siano ‘come se non avessero moglie’ deve perciò mettersi in relazione col servizio a Geova Dio con piena devozione.
Molte persone sposate si comportano come se il loro matrimonio fosse la sola cosa importante nella vita. Si preoccupano tanto di piacere al proprio coniuge che le cose spirituali, se non sono completamente ignorate, sono almeno trascurate. Il marito cristiano, però, comprende che la sua relazione con Dio deve avere il primo posto nella sua vita. Egli deve vivere per Geova con tutto il cuore. (Rom. 14:8) Il suo amore verso Dio non dev’essere meno esclusivo di quello delle persone che non sono coniugate. Senza tener conto di ciò che può accadere, non dovrebbe permettere che il suo matrimonio interferisse nel suo giusto servizio a Dio quale devoto discepolo del Signore Gesù Cristo. Questo sarebbe in armonia con le parole di Gesù: “Se alcuno viene a me e non odia [ama in minor grado] suo padre e la madre e la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, sì, e la sua stessa anima, non può essere mio discepolo”. — Luca 14:26; si paragoni Matteo 10:37.
Non si dovrebbe capire che il consiglio di Paolo significhi che i mariti cristiani devono trascurare la moglie, trattarla come se non esistesse. Al contrario, ai cristiani efesini Paolo diede istruzione: “I mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama la moglie ama se stesso, poiché nessun uomo odiò mai la propria carne; ma la nutre e ne ha tenera cura”. (Efes. 5:28, 29) Quindi il marito cristiano non dovrebbe trascurare le sue responsabilità coniugali. In ogni tempo, comunque, dovrebbe seguire il consiglio di Paolo edificando tutta la sua vita intorno alla propria relazione con Dio. Non dovrebbe fare del suo matrimonio tutta la sua vita, ma dovrebbe comportarsi in modo che, fin dove è possibile, il suo matrimonio contribuisca alla sua relazione con Dio.
L’ammonizione data dall’apostolo Paolo dovrebbe anche essere considerata alla luce della speranza che nutrivano tutti quelli ai quali scriveva. Le persone alle quali si rivolgeva (mariti, mogli e anche persone non sposate) erano cristiani unti con lo spirito che avevano dinanzi a sé la prospettiva d’essere uniti al Signore Gesù Cristo nei cieli dopo la loro morte e risurrezione. Pertanto, tutti i vincoli e i legami terreni, inclusi i vincoli coniugali, sarebbero giunti da ultimo a una completa fine, per non essere più ripresi. Nessuna tristezza, gioia o possedimento terreno li avrebbe accompagnati in cielo. Poiché avrebbero dovuto lasciare ogni cosa di natura terrena, non avrebbero dovuto permettere che tali cose assumessero nella loro vita un’indebita importanza.
E poi, anche durante il tempo della loro vita sulla terra, le cose non sarebbero rimaste necessariamente le stesse. Come l’apostolo Paolo indicò: “La scena di questo mondo cambia”. Quindi non era saggio che i cristiani divenissero indebitamente attaccati a relazioni e possedimenti che non erano permanenti. Se avessero fatto questo, la perdita di moglie, amico oppure possedimenti materiali avrebbe potuto farli scoraggiare fino a rinunciare alla loro preziosa relazione con Dio. — 1 Cor. 7:30, 31.
Oggi i servitori di Geova Dio che sperano di ottenere la vita sulla terra pure possono trarre beneficio dall’ispirata ammonizione di Paolo. Anche nel loro caso, possedimenti e relazioni terrene non sono permanenti. Il tempo e gli avvenimenti imprevisti capitano a tutti, privandoli a volte di possedimenti, amici e coniuge. In quanto ai possedimenti materiali, nessuno dovrebbe attendersi che Geova li preservi attraverso la “grande tribolazione”. Geova ha promesso di preservare la vita, non i possedimenti materiali. Quindi la cosa di massima importanza nella vita di ogni cristiano dovrebbe essere non il matrimonio, i possedimenti o qualsiasi altra cosa terrena, ma la sua buona relazione con Dio. La nostra vita dipende dal mantenere tale relazione.
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Studi “Torre di Guardia” per le settimaneLa Torre di Guardia 1975 | 15 novembre
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Studi “Torre di Guardia” per le settimane
del 21 dicembre: Coltivate intenso amore gli uni per gli altri. Pagina 688. Cantici da usare: 49, 45.
del 28 dicembre: L’amore copre una moltitudine di peccati. Pagina 695. Cantici da usare: 15, 108.
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Può l’uomo istituire un governo stabile?La Torre di Guardia 1975 | 15 novembre
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Può l’uomo istituire un governo stabile?
Che cosa indicano i fatti? Ci è mai riuscito l’uomo?
La storia è chiara: L’uomo non ha mai stabilito un governo che facesse del bene a tutti. E l’incapacità dell’uomo non è mai stata più evidente di ora. In un paese dopo l’altro i governi cadono. Ma c’è una soluzione.
È uno dei soggetti trattati dalla rivista Svegliatevi! Richiedetela oggi stesso in abbonamento annuo. La riceverete due volte al mese, inviando L. 1.200 (negli Stati Uniti d’America, $1.50).
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