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Ricordate?La Torre di Guardia 1980 | 15 ottobre
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Ricordate?
Avete letto attentamente i recenti numeri della “Torre di Guardia”? In tal caso ricorderete quanto segue:
● Come si spiega la grande amicizia fra Gionatan e Davide?
Gionatan, pur essendo l’erede al trono, accettò Davide come l’uomo scelto da Geova per essere re, e lo amò per le sue ottime qualità. — 1/6 pp. 9-11.
● Su quale base uomini e donne di tutte le nazioni possono divenire israeliti spirituali?
Sulla base di “riscatto corrispondente” pagato da Gesù, che ha reso loro possibile essere introdotti nel nuovo patto, di cui Gesù Cristo è il mediatore. (I Tim. 2:5, 6) — 1/6 p. 26.
● Come si può fare pace con Dio?
Si deve riconoscere d’essere peccatori e di non avere in se stessi il potere di piacere al Creatore. Quindi, per ottenere il perdono dei peccati, bisogna pentirsi e accettare il sacrificio espiatorio di Gesù Cristo. Si tratta poi di continuare a camminare in armonia con la purificazione ricevuta tramite il sacrificio di Gesù Cristo. — 15/6 pp. 7, 8.
● Cosa richiede Geova Dio da quelli che vogliono ottenere la vita eterna?
Richiede che accettiamo con fede il fatto che suo Figlio si è pienamente addossato la pena del peccato e che ora è “Signore e Cristo”, il promesso re messianico. (Atti 2:36) Questa fede si dimostra parlando della “buona notizia” ad altri, comportandocisi rettamente ed essendo disposti ad andare incontro ai bisogni dei propri simili. — 15/3 pp. 6-8.
● Cosa possiamo fare per aiutare i nostri conservi affranti per la morte di un familiare?
Possiamo ascoltarli, mostrando che ci interessiamo di loro. Una telefonata, una visita o un invito a pranzo possono essere fonte di incoraggiamento. Forse qualche volta si può riservare del tempo per trattare assieme pensieri confortanti dalle Scritture. Possiamo anche mettere a loro disposizione il nostro tempo per aiutarli a sbrigare questioni essenziali della vita mentre assolvono le formalità finanziare e di rito. Le circostanze possono rendere necessario un aiuto economico. — 1/5 pp. 25-27.
● Perché Giovanni il Battezzatore poté proclamare: “Il regno dei cieli si è avvicinato”? — Matt. 3:2.
Perché Gesù Cristo, il re designato era presente. — 1/7 p. 12.
● Come fu ricompensato Ebed-Melec per essere venuto in aiuto del profeta di Geova, Geremia, e quale incoraggiamento ne possiamo trarre?
A Ebed-Melec fu promessa la sua “anima come spoglia” (Ger. 39:18) Questo significava che la sua anima o vita non sarebbe caduta preda dei babilonesi alla conquista di Gerusalemme. Come una persona che si rallegra delle spoglie prese, egli avrebbe potuto rallegrarsi per aver conservato la propria vita. In modo analogo, a una “grande folla” sarà concesso di sopravvivere durante l’imminente “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” (Riv. 7:9-15; 16:14) — 15/7 pp. 26-28.
● Cosa prefigurava l’offerta agitata di un covone d’orzo il 16 nisan?
Prefigurava la risurrezione di Gesù Cristo, “primizia di quelli che si sono addormentati nella morte”. (I Cor. 15:20) — 1/8 p. 9.
● Quando cominciò l’antitipica festa delle capanne, e quando terminerà?
Questa festa antitipica cominciò quando alla Pentecoste del 33 E.V. venne all’esistenza la congregazione cristiana. La gioia della congregazione, tuttavia, non continuò, perché subentrò l’apostasia. Nei tempi moderni i testimoni di Geova sono entrati in un periodo di gioia dai 1919 in poi, riprendendo così l’antitipica festa delle capanne. Questa festa antitipica avrà fine solo al termine del regno millenario di Cristo. — 1/8 p. 22.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1980 | 15 ottobre
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Domande dai lettori
● In I Corinti 7:36-38 la Traduzione del Nuovo Mondo tratta l’argomento di un uomo che “dà la sua verginità” in matrimonio. La maggioranza delle altre versioni usano espressioni come ‘la sua figlia vergine’ o anche “la sua compagna nel celibato”. Perché queste notevoli differenze di traduzione?
Qualsiasi cristiano intenzionato a sposarsi o a rimanere celibe si interessa giustamente di conoscere il significato di questi versetti, che la Traduzione del Nuovo Mondo rende in questo modo:
“Ma se qualcuno pensa di comportarsi indebitamente verso la sua verginità, se questa è oltre il fiore della giovinezza, e così dovrebbe avvenire, faccia ciò che vuole; egli non pecca. Si sposino. Ma se alcuno è fermo nel suo cuore, non avendo nessuna necessità, ma ha autorità sulla propria volontà e ha preso questa decisione nel suo cuore, di mantenere la propria verginità, farà bene. Quindi anche chi dà la sua verginità in matrimonio fa bene, ma chi non la dà in matrimonio fa meglio”. — I Cor. 7:36-38.
Molti studiosi biblici ammettono di avere difficoltà a capire e a tradurre correttamente il testo greco di questo brano. Secondo l’Interlinear Greek-English New Testament del dott. A. Marshall, letteralmente il testo greco del versetto 36 comincia così: “Ma se qualcuno di comportarsi disonorevolmente verso la vergine di lui pensa, . . .” Il problema principale riguarda l’espressione “la vergine di lui”. Cosa intendeva dire l’apostolo Paolo con quelle parole? I commentari biblici spesso propongono tre alternative, che si riflettono nelle varie versioni popolari della Bibbia. Considerando brevemente queste tre ipotesi saremo aiutati ad afferrare il senso del brano.
Prima ipotesi: Secondo alcuni, questi versetti parlerebbero dell’autorità di un padre o di un tutore di dare o non dare in matrimonio una ragazza. A sostegno di ciò, certe traduzioni, come quella a cura di mons. Garofalo, aggiungono la parola “figlia”. Questa ipotesi, però, presenta alcune difficoltà. Innanzi tutto il brano non parla affatto di figlie, padri o tutori. Inoltre, il versetto 37 mostra che il punto in questione era l’autorità di un uomo sulla propria volontà. Perché dovremmo quindi pensare che Paolo consigliasse che una donna rimanesse nubile solo perché il padre non era turbato dalla passione sessuale?
Seconda ipotesi: Altri ritengono che Paolo discutesse se era o non era opportuno che un uomo sposasse la fidanzata. Per esempio, Parola del Signore, il Nuovo Testamento traduce: “Se a causa della sua esuberanza un fidanzato si trova a disagio dinanzi alla fidanzata e pensa che dovrebbe sposarla, . . .” Il fatto è, però, che nel testo originale questi versetti non menzionano alcuna “fidanzata”. Inoltre, questa ipotesi concentrerebbe tutta l’attenzione sull’uomo. Ma sarebbe coerente col cristianesimo che Paolo si preoccupasse esclusivamente dell’uomo, ignorando qualsiasi bisogno o sentimento da parte della donna, che Pietro chiama il “vaso più debole”? — I Piet. 3:7.
Terza ipotesi: Altri ancora dicono che I Corinti 7:36-38 riguardi coppie di cristiani che vivevano insieme ma nel celibato, che avevano cioè rinunciato ai rapporti sessuali per motivi di carattere spirituale. Per cui la traduzione di Moffatt dice: “Se qualche uomo ritiene di non comportarsi dovutamente verso la fanciulla che è la sua sposa spirituale, . . .” E la New English Bible parla della sua “compagna nel celibato”.
Questa interpretazione però è in contrasto con quanto l’apostolo aveva precedentemente consigliato in I Corinti capitolo 7. Paolo, nei versetti 3-5, aveva menzionato la possibilità che la coppia si astenesse temporaneamente e di mutuo consenso dai rapporti sessuali. Ma aveva detto che poi avrebbero dovuto riunirsi in modo da non cadere in tentazione. Inoltre, se Paolo si riferiva a coppie sposate che vivevano nel celibato, perché mai avrebbe raccomandato loro di sposarsi nel caso ardessero di passione?
Visto che queste tre ipotesi seguite in molte traduzioni della Bibbia non sembrano essere in armonia con le parole di Paolo in greco o con i princìpi del cristianesimo, vi è un modo più appropriato di tradurre il brano per dargli il giusto senso?
Come detto sopra, la difficoltà principale sta nell’espressione “la vergine di lui”. A questo proposito una nota in calce dell’Emphatic Diaglott dice: “Parthenos, comunemente tradotto vergine, è stato anche tradotto nel senso di verginità o celibato”. Il dott. G. R. Berry, nella sua interlineare greco-inglese, dà questa versione: “si comporta indebitamente verso la verginità di lui”. Questo farebbe capire che la “vergine” di cui si parla non è quella di un’altra persona, ma la propria verginità. Molto prima che uscisse la Traduzione del Nuovo Mondo alcune versioni inglesi traducevano allo stesso modo. La traduzione di J. N. Darby dice: “Ma se qualcuno pensa di comportarsi indebitamente riguardo alla sua verginità, . . . faccia ciò che vuole, non pecca”. (Si veda anche la Bibbia a cura di J. B. Rotherham). Questa traduzione concorda sia col testo greco che con le precedenti parole di Paolo a favore del celibato. — I Cor. 7:29-35.
Perciò, in I Corinti 7:36-38, Paolo esorta a valutare le proprie necessità. Si è oltrepassato il tempo in cui l’interesse sessuale cominciò a farsi sentire impetuosamente?a In tal caso, se lui o lei pensa ancora che sia meglio sposarsi, se lo fa non commette peccato. Ma il cristiano che riesce a far posto al celibato avrà meno distrazioni e maggiore libertà di servire il Signore.
[Nota in calce]
a Per quanto riguarda l’espressione “oltre il fiore della giovinezza”, si veda La Torre di Guardia del 1º luglio 1975, pp. 415, 416.
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Programma di studioLa Torre di Guardia 1980 | 15 ottobre
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Programma di studio
23 novembre: ‘Un amore forte come la morte’. Pagina 18. Cantici: 12, 86.
30 novembre: L’amore: “via che sorpassa tutte le altre”. Pagina 23. Cantici: 15, 23.
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Vita nella libertà e nella pace!La Torre di Guardia 1980 | 15 ottobre
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Vita nella libertà e nella pace!
Anche se l’uomo non può darvela, Dio sì. È il suo dichiarato proposito per l’umanità. Apprendete come potete valervene personalmente.
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