Vivete per quello che potete ottenere ora dalla vita?
“Se i morti non sono destati, ‘mangiamo e beviamo, poiché domani morremo’. Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. — 1 Cor. 15:32, 33.
1. Come mostrano le creature umane di apprezzare il possedimento della vita, eppure che cosa si presenta infine a tutti i viventi?
VITA! Che prezioso possedimento! La mente e il corpo umani sono fatti in maniera meravigliosa. Nessuno che sia in possesso delle proprie facoltà mentali vuole porre fine alla vita, ma desidera continuare a vivere, anche con la prospettiva dei crescenti problemi e difficoltà del mondo odierno. C’è un così forte desiderio di conservare questo prezioso dono della vita, di continuare a imparare sulle cose che ci circondano e a goderle. Si fanno sforzi decisi per respingere la morte e per avere un buon grado di salute e felicità. Tuttavia la morte segue insistentemente e inesorabilmente ogni uomo per tutta la sua breve vita di circa settant’anni. La tomba reclama il giusto come il malvagio, l’asceta come il depravato. — Sal. 89:48.
2. Quale attitudine hanno adottato molti, e come si riflette questo nel modo in cui si comportano?
2 Di fronte alle ironie della vita e alla triste realtà della morte che si approssima, dal punto di vista del ragionamento carnale, umano, si potrebbe vedere un paradosso: Vivere una vita moralmente buona sembrerebbe senza senso, insoddisfacente. Per un crescente numero di persone la vita dopo la morte è solo un mito. Se questa vita è tutto quello che c’è, perché non trarne allora tutto quello che si può mentre si è in vita? Se il miglior giudizio dice: ‘Controllati e astieniti dalle cose nocive, benché molto piacevoli’, il ragionamento carnale controbatte con l’argomento che è meglio goderle ed esprimere pienamente le proprie emozioni anziché vivere una vita di rinunce e frustrazioni, perché subirete solo la morte, il disfacimento e svanirete dal ricordo di future generazioni come chiunque altro. A che servono le rinunce? Oh, sì, ci saranno certi vantaggi per la salute e si eviteranno alcuni problemi praticando ciò che è moralmente buono. Viene pure rammentato che la già breve durata di vita può essere ulteriormente accorciata se si hanno dei vizi; ma è meglio abbandonarsi ad essi mentre si può, ragionano molti, piuttosto che vivere alcuni decrepiti e miseri anni nella vecchiaia.
3. (a) Quali domande si presentano riguardo al conflitto fra la filosofia di questo mondo e la Bibbia? (b) Come Paolo chiarisce l’argomento del vivere solo per gli egoistici piaceri?
3 Malgrado tutto ciò, la Bibbia dice: “L’uomo di atti fedeli avrà molte benedizioni”. (Prov. 28:20) È realmente così? È la Bibbia realistica nell’esporre alte norme morali per guidare la condotta dell’uomo? Chi fa del suo meglio per soddisfarle ne trarrà effettivamente profitto? Inoltre, al sopraggiungere della morte, si può fiduciosamente sperare in una successiva vita migliore a motivo dei propri atti fedeli? Se l’uomo fosse semplicemente un prodotto dell’evoluzione, non dovendo rispondere a nessuno della sua condotta tranne che alla società di cui fa parte, allora le critiche alle norme e alle promesse della Bibbia avrebbero un certo peso. Questo è l’argomento trattato dall’apostolo Paolo scrivendo ai cristiani di Corinto: “Se i morti non sono destati, ‘mangiamo e beviamo, poiché domani morremo’”. Subito dopo aver fatto riferimento a questo concetto puramente egoistico, Paolo dà l’avvertimento: “Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini. Destatevi alla sobrietà in modo giusto e non praticate il peccato, poiché alcuni sono senza conoscenza di Dio. Parlo per farvi vergognare”. — 1 Cor. 15:32-34.
4. (a) Qual era la filosofia degli epicurei? (b) Come Abraamo e altri uomini fedeli mostrarono di non avere questa attitudine verso la vita e il futuro?
4 Mentre era in Grecia, Paolo si espresse contro questa filosofia degli epicurei, che credevano si debba vivere in modo tale da trarre il massimo piacere dalla vita, pur con una certa moderazione per evitare la sofferenza che deriva dagli eccessi. Non si preoccupavano del futuro eccetto che di continuare a provare piacere sino alla morte. Ma non così la pensavano fedeli uomini come Abraamo. Di loro Paolo scrisse: “Nella fede morirono tutti questi, benché non ottenessero l’adempimento delle promesse, ma le videro da lontano e le salutarono e dichiararono pubblicamente d’essere estranei e residenti temporanei nel paese”. Non persero la fede né s’immischiarono nelle corrotte pratiche che li circondavano. Essi sono vivissimi nella memoria di Dio e presto Dio li risusciterà alla vera vita in una terra paradisiaca sotto il dominio del suo Regno. — Ebr. 11:13; Matt. 22:31, 32; Giov. 6:39, 40.
5. Come la Bibbia mette in contrasto i risultati del vivere per soddisfare la carne con la vita in vista dello spirito?
5 È facile che ci inganniamo se abbiamo coltivato nel cuore il desiderio di fare ciò che è male o se ci manca la volontà di disciplinarci per ottenere i duraturi benefici di una giusta linea di condotta. Una pratica comune è quella di razionalizzare. Di nuovo Paolo dà il consiglio: “Non siate sviati”, e poi aggiunge: “Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà; poiché chi semina in vista della sua carne mieterà la corruzione dalla sua carne, ma chi semina in vista dello spirito mieterà la vita eterna dallo spirito”. (Gal. 6:7, 8) Quelli che si sono associati ai testimoni di Geova e hanno conformato la loro vita a ciò che insegna la Bibbia possono attestare di aver ricevuto ricche benedizioni anche ora. Non vivendo una vita sfrenata, evitano le spaventose conseguenze di tale condotta, conseguenze che includono spesso una morte prematura. Oltre a ciò, è loro riservata la vita eterna mentre continuano fedelmente in questa condotta. — Rom. 6:23.
6. Perché oggi è anche più urgente essere desti e badare alla propria linea di condotta?
6 Paragonando le Scritture con i fatti fisici intorno a noi, non può esserci dubbio che il tempo della fine di questo empio sistema è inoltrato. I cristiani possono affermare che la Bibbia è nel giusto quando ci dice che in questo tempo sarebbe stato anche più difficile restare nella via stretta che conduce alla vita. Le moderne attrazioni del mondo sono forti e il Diavolo non ha perso l’astuzia con cui inganna e allontana gli incauti. C’è l’onnipresente pericolo di ritornare ai vecchi modelli di pensiero e condotta o di far nascere nuovi desideri non accetti a Geova. Il cuore è ingannevole, la carne è debole, autodisciplinarsi non è facile. Nella sua profezia sulla fine di questo sistema, Gesù avvertì: “Ma prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno non venga all’improvviso su di voi come un laccio. Poiché esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra”. — Luca 21:34, 35.
7. Come possono i pensieri e le attitudini di questo mondo cominciare subdolamente a influire sul cristiano? Che cosa dovremmo continuamente rammentarci?
7 Per accertarci di non essere sviati o presi come in un laccio, dobbiamo farci domande indagatrici per mettere alla prova i nostri più profondi motivi, i nostri segreti desideri, i nostri reconditi affetti. Per che cosa viviamo? È una cosa dire che viviamo in vista della vita nel nuovo ordine di Dio, ma è un’altra cosa vivere effettivamente ogni giorno secondo le esigenze di Dio. I cristiani non possono farsi ingannare dalla subdola filosofia epicurea di questo mondo e, ancor prima di accorgersene, cominciare a vivere per i piaceri di oggi, temendo di morire domani. Oppure, dubitando di farcela a entrare nel Nuovo Ordine, forse cominciano ad assaporare i piaceri di questo mondo, non volendoli perdere completamente. Dobbiamo chiederci di continuo: Per che cosa viviamo? Per i piaceri di questo mondo o per “la vera vita” nel nuovo ordine di Dio? — 1 Tim. 6:17-19.
VIVETE PER I PIACERI DEL BERE?
8, 9. (a) Perché molti eccedono fino al punto di ubriacarsi? (b) Quali cattivi effetti ha prodotto l’ubriachezza?
8 Milioni di moderni epicurei non si sono limitati a bere con moderazione ma sono arrivati al punto di ubriacarsi. Hanno assaporato gli effetti delle eccessive quantità di alcool, e questo è ciò che vogliono indipendentemente dal costo o dai rischi per la salute, l’impiego e la famiglia. Inibizioni e frustrazioni svaniscono, per recare una strana libertà dalle ansie. La cruda realtà cede il posto a un mondo di sogni. Svaniscono le preoccupazioni. Si annullano i rimproveri; si rimanda la responsabilità. In effetti, si parte per un “viaggio”, una vacanza dalle gravose preoccupazioni della vita. Ma questo, in realtà, è vivere? Considerando lo stato di torpore in cui la persona si trovava, la condotta e le parole vergognose di cui può essersi resa colpevole, il tremendo dolore del corpo mentre smaltisce la sbornia e il danno alle proprie relazioni con altri, la risposta logica sarebbe un risonante No! — Prov. 20:1; 23:20-35.
9 È solo ragionevole che Dio proibisse l’ubriachezza. Quando una persona è ubriaca la sua mente non funziona bene e spesso fa cose vergognose. Ha un esagerato concetto di quello che può fare, mentre in realtà i suoi riflessi e i suoi giudizi sono notevolmente ridotti. Decine di migliaia di persone muoiono ogni anno perché un ubriaco pensò di essere abbastanza sobrio da tornare a casa con la sua auto o fu coinvolto in una rissa per qualche cosa di insignificante. Milioni di persone muoiono di cirrosi epatica, delirium tremens e altri disturbi causati dall’alcool. In molti paesi l’alcolismo è considerato la causa di morte N. 3, dopo le malattie di cuore e il cancro.
10. (a) Benché non ci si ubriachi, quale pericolo c’è nell’eccessivo uso di bevande alcoliche? (b) Che cosa si dovrebbe considerare prima di offrire alcool ai propri ospiti?
10 Ma, pur non ubriacandosi, una persona può ugualmente bere troppo, ed è qui il grande pericolo per i cristiani. Non tutti gli alcolizzati si ubriacano. L’alcolismo è la morbosa bramosia di alcool. Una buona prova è quella di chiedersi: Vivo per questo piacere e desidero di giorno in giorno la piacevole sensazione di rilassamento che provo facendo uso di bevande alcoliche? Benché il fatto di bere sia una faccenda personale fintanto che non ci si inebria, c’è tuttavia la possibilità che l’alcool divenga un sostegno psicologico a cui appoggiarsi, un’apparente necessità di cui non si può fare a meno. Inoltre, c’è la possibilità di fare inciampare altri con lo sconsiderato uso di alcool. Quando degli amici vengono da voi a passare una serata, insistete che bevano con voi, anche se preferiscono non bere? Questa può essere errata ospitalità e, in fondo in fondo, potrebbe essere un tentativo di indurre altri a unirsi a voi nel cedere a una debolezza. Non si dovrebbe mai costringere né persuadere nessuno a bere se non lo desidera. (Rom. 14:17-21) Non è necessario che le riunioni fra amici siano noiose se non si servono bevande di questa natura. Certo chi beve solo moderatamente, se sceglie di bere, e non vive per trarre indebito piacere dalle bevande alcoliche, avrà molte benedizioni.
VIVETE PER I PIACERI DELLE COMPAGNIE MONDANE?
11. Quale desiderio pose Geova nell’uomo riguardo alla compagnia, e che cosa dovremmo tenere presente nel soddisfare questo desiderio?
11 Quando Geova creò l’uomo, pose in lui un forte desiderio di compagnia. Se rimane da solo per un qualsiasi periodo di tempo, l’uomo desidera per natura stare con i suoi simili, parlare, mangiare, giocare, lavorare con altri, sì, stare semplicemente in presenza d’altri che, come lui, hanno bisogno di compagnia. La segregazione cellulare è una punizione disumana. I cristiani, comunque, devono scegliere i compagni. Non fu per caso che Paolo inserì le parole: “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini” quando argomentava contro la popolare filosofia epicurea del suo giorno: “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo”. Dove imparerebbe il cristiano tale modo di pensare eccetto che in compagnia di coloro che vi credono e lo praticano? I cristiani devono riconoscere che oggi ci sono due distinte sfere d’influenza: La sfera santa, teocratica, cristiana, e quella terrena, mondana e non cristiana.
12. Che cosa si riconosce in quanto ad associarsi con il mondo, ma dov’è necessario porre un limite all’associazione con persone del mondo?
12 I cristiani, naturalmente, sono circondati da persone dalla mentalità mondana e dall’atmosfera di questo mondo. Pregando Geova a favore dei suoi seguaci, Gesù dichiarò: “Io ti prego, non di toglierli dal mondo, ma di vigilare su di loro a causa del malvagio. Essi non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:15, 16) Si dovrebbe vivere da eremiti, isolati completamente dalla società umana, per evitare ogni contatto con le persone del mondo. (1 Cor. 5:9-13) Comunque, oltre all’associazione assolutamente necessaria nel nostro lavoro secolare, a scuola, nel ministero di campo o in altre occasioni, non dovremmo nutrire nessun desiderio di esporci al corrosivo pensiero e spesso alla pervertita condotta delle persone del mondo. — Deut. 7:3, 4.
13. (a) Come potrebbe ragionare un fratello se svolge un’attività che richiede alcuni contatti con persone del mondo? (b) Come potrebbe ragionare una sorella se un incredulo mostra d’interessarsi a lei? (c) Perché il consiglio biblico di sposarsi ‘solo nel Signore’ è ragionevole?
13 Per la mente questo è un consiglio logico e ragionevole, ma il pericolo sorge quando si presentano situazioni in cui le compagnie mondane appaiono desiderabili al cuore. Un fratello, ad esempio, può svolgere un’attività secolare e considerare necessario frequentare liberamente le persone del mondo, intrattenendole, ecc. Può razionalizzare che tale associazione sia essenziale per svolgere la sua attività, che a sua volta, serve a sostenere lui e la sua famiglia. Considerate anche la situazione di una sorella nella congregazione che desideri sposarsi. Forse nella sua cerchia di amici cristiani non ci sono molti fratelli da sposare. Si rende conto molto bene che passano gli anni. Forse un uomo che conosce da alcuni mesi nel luogo dove svolge il suo lavoro secolare mostra di interessarsi a lei. Se ella ne è attratta, la mente e il cuore cominciano immediatamente a razionalizzare. Può darsi che egli sia bravo e di bell’aspetto. Non beve e non fuma. È tollerante quando si tratta di religione. Forse si sente anche dire che è più bravo di alcuni fratelli cristiani che ella conosce. O viene fatto un accenno a un caso isolato in cui un’altra sorella sposò un incredulo e col tempo egli fu aiutato a divenire cristiano. Forse può avvenire la stessa cosa in questo caso. Comunque, la dura esperienza di molti è d’accordo in questo caso con la Bibbia nel dimostrare che le probabilità che ciò avvenga sono scarse. Invece, c’è la forte possibilità che l’incredulo induca il cristiano a fare compromesso e perdere la vita. Per ubbidire al comando biblico di sposarsi ‘solo nel Signore’ ci vorranno padronanza di sé e pazienza, ma possiamo sempre essere sicuri che Geova conosce ciò che è bene per il suo popolo. Non solo vuole salvaguardarlo dai molti dolori derivanti dal seguire una condotta stolta, ma vuole anche che il suo popolo sia felice. — 1 Cor. 7:39, 40.
14. Quali attrazioni mondane si presentano particolarmente ai giovani?
14 I giovani hanno la forte tentazione di frequentare i loro coetanei del mondo. Spesso sono spinti a fare parte di squadre sportive, circoli e gruppi. C’è il desiderio di essere accettati e spesso, per essere accettati, bisogna mostrare di fare cose temerarie e perfino non scritturali. È facile cedere ai capricci mondani nel modo di acconciarsi i capelli e nel vestire, o essere tentati di prendere da un’edicola un romanzo da quattro soldi con un’allettante copertina che fa appello ai desideri carnali. C’è anche l’allettamento della televisione o delle pellicole cinematografiche che danno risalto alla violenza, mettono in evidenza il sadismo o esaltano il sesso. Ci sono pure scrittori di libri di filosofia, di critica della Bibbia, ecc., coi quali non desideriamo associarci. Leggere questi libri è come sederci dinanzi a loro e lasciare che riempiano la nostra mente delle loro idee sulla vita. — 1 Cor. 3:18-20; 1 Tim. 6:20, 21.
15. Quale sano consiglio è dato nelle Scritture sulle compagnie, e dandovi ascolto quale vantaggio e protezione hanno i cristiani?
15 I fedeli cristiani credono alla Bibbia quando dice: “Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. (Giac. 4:4) Comprendono la chiara logica del comando: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia vi è fra Cristo e Belial [o Satana]? O qual parte ha il fedele con l’incredulo? ‘“Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi”, dice Geova, “e cessate di toccare la cosa impura”’; ‘“e io vi accoglierò”’”. (2 Cor. 6:14, 15, 17) Dando ascolto a questo consiglio, non si lasciano indurre a frequentare intimamente gli increduli e si risparmiano molte pene. Provano piacere ad associarsi con i loro fratelli cristiani e a stringere con loro durature e fidate amicizie. In tal caso l’associazione edifica anziché abbattere. Aiuta a conseguire la meta della “vera vita” nel nuovo ordine di Dio. — Ebr. 11:24, 25.
VIVETE PER LE OPPORTUNITÀ DI SCHERZARE CON L’IMMORALITÀ SESSUALE O DI COMMETTERLA?
16. (a) Che cosa s’intende con ‘scherzare con l’immoralità’? (b) Perché avere appuntamenti con una persona del sesso opposto non è semplice ricreazione?
16 ‘Scherzare’ vuol dire divertirsi, come con un giocattolo; impiegare il tempo nello sport o nel gioco. Scherzare con l’immoralità sessuale vuol dire giocare con essa senza effettivamente commettere fornicazione o adulterio. Gli organi sessuali non sono giocattoli, ma Geova li ha dati per la procreazione, perché le persone sposate li usino con il loro coniuge. La Bibbia condanna la condotta dissoluta, ed è chiaro che scherzare con l’immoralità sessuale significa tenere una condotta dissoluta, che può portare alla disassociazione. (Gal. 5:19; Mar. 7:21-23) Ci si inganna semplicemente pensando che tale condotta impura sia accettevole finché si evitano i rapporti sessuali. Gli appuntamenti con una persona del sesso opposto non sono semplice ricreazione, ma dovrebbero avere come fine il matrimonio. Se la persona non ha il fine del matrimonio o è troppo giovane per assumere le responsabilità del matrimonio, dovrebbe esaminare i suoi motivi e chiedersi perché desidera uscire con una persona del sesso opposto. In quale direzione va, o, in altre parole, per che cosa comincia a vivere?
17. Quali cose, che i cristiani devono evitare, portano a scherzare con l’immoralità sessuale?
17 Spesso si comincia a scherzare con l’immoralità sessuale a causa delle cattive compagnie. Questa pratica è comune fra le persone del mondo. Quando siete in mezzo a loro siete circondati dalla tentazione. La loro conversazione, le pellicole cinematografiche, i libri, la letteratura pornografica, le storielle oscene, gli abiti attillati o succinti, tutto contribuisce a far nascere e a nutrire cattivi desideri nel cuore. Amoreggiare col coniuge di qualcun altro può sembrare innocente, ma causa spesso gravi conseguenze. — Efes. 5:3-5.
18. Quali domande considererà ciascuno nel soppesare i propri motivi per cui si associa con persone del sesso opposto?
18 Ecco alcune domande che ciascuno fa bene a considerare per soppesare i suoi motivi, ma su cui non c’è bisogno che la Società Torre di Guardia stabilisca una regola: Benché non siate sposati, vi tenete per mano perché provate una sensazione eccitante? Ballate perché vi piace sentire il corpo di una persona di sesso opposto a contatto con il vostro corpo? Vi date il bacio della buona notte perché lo trovate stimolante, anche se non siete sposati? Le lettere ricevute dalla Società indicano che spesso si cominciò in questi modi a scherzare con l’immoralità sessuale.
19. Perché non si può incolpare Dio di aver creato l’uomo e la donna con gli organi sessuali quando essi sono usati per peccare contro di Lui?
19 La Bibbia dichiara con molta franchezza: “È bene per l’uomo non toccar donna”. (1 Cor. 7:1) Non possiamo dare la colpa agli organi sessuali che Dio ha posti nell’uomo e nella donna se sono usati per peccare. Essi sono fatti in modo che restano calmi finché non ricevono dalla mente e dal cuore impulsi per eccitarli. Se un uomo e una donna preferiscono sposarsi e si sono sposati, è del tutto appropriato che provino piacere stando l’uno con l’altro, toccandosi l’un l’altro con gesti di tenerezza. Ciò reca piacere ad entrambi, e tali giochi d’amore, se vogliono, può portarli ad avere relazione sessuale. Comunque, un uomo o una donna non sposata non può attendersi di dare inizio a questa reazione a catena senza serie conseguenze. La capacità di reagire è lì nel corpo. È latente finché non si stuzzica. Anziché soddisfare, l’eccitazione di toccarsi può facilmente far nascere il desiderio di un più intimo contatto: baci, scherzare con le parti intime del corpo e arrivare al punto di commettere fornicazione o adulterio. Tutto questo può non avvenire in una sola occasione, ma il desiderio può aumentare d’intensità ripensando al piacere provato e attendendo un’altra occasione di provarlo, e si può anche escogitare il modo di favorire l’occasione.
20. Come si possono ‘far morire’ le membra del proprio corpo rispetto a pratiche errate?
20 La Bibbia consiglia saggiamente ai cristiani: “Fate morire perciò le membra del vostro corpo che sono sulla terra rispetto a fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi e concupiscenza, che è idolatria. A motivo di queste cose viene l’ira di Dio”. (Col. 3:5, 6) Il medico vi inietta un anestetico per rendere insensibili i nervi quando sta per operare in una particolare parte del corpo. Possiamo far morire le membra del nostro corpo rispetto a desideri e impulsi errati con il modo in cui neutralizziamo e annulliamo i cattivi desideri nel cuore e nella mente, e con il modo in cui coltiviamo i giusti desideri, il maggiore dei quali dovrebbe essere quello di fare la volontà di Dio. — 1 Tess. 4:3-7; 1 Piet. 4:2-5.
21. Che cosa dovrebbero essere risoluti a fare i cristiani nonostante le attitudini e le pratiche di questo mondo?
21 Dicano i moderni epicurei che la condotta cristiana non è pratica e realistica, se lo vogliono, ma per noi non è priva di praticità quando l’applicazione dei princìpi biblici nella nostra vita produce felicità nella casa, ci risparmia i micidiali effetti delle malattie veneree e dell’alcolismo, ci tiene vicini a coloro che provvedono edificante associazione e ci aiuta ad avere la coscienza pura e una giusta reputazione presso Dio. Apprezziamo il dono della vita e vogliamo goderla per sempre nella pace e nella felicità. Non desideriamo gettarla via per pochi fuggevoli attimi di soddisfazione carnale. Abbiamo la completa fiducia che Dio ci darà la vita eterna nel suo nuovo ordine per ricompensarci della nostra fedeltà. L’amore per il nostro simile ci spinge a parlare ad altri di questa meravigliosa speranza mentre continuiamo a fare risoluti sforzi per vivere in vista del nuovo ordine di Dio.
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Molti vivono per i piaceri del bere. Per che cosa vivete voi?
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Intrattenere persone del mondo per ragioni d’affari presenta un subdolo pericolo. Tali compagnie possono apparire desiderabili al cuore
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Gli appuntamenti tra adolescenti possono sembrare innocenti, ma conducono facilmente all’immoralità