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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1969 | 1° ottobre
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Questa complice in assassinio chiamata Salome non dovrebbe esser confusa con la Salome che seguiva Gesù. (Mar. 15:40; 16:1) La Salome nominata nella Bibbia era moglie di Zebedeo e madre degli apostoli Giacomo e Giovanni. — Matt. 27:56.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1969 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● Da alcuni mesi leggo La Torre di Guardia, e apprezzerei il vostro consiglio. Di recente ho chiesto il divorzio per motivi che comprendo sono conformi alla Bibbia. Commetto un errore secondo le Scritture se do “appuntamento” o cerco l’attenzione di una persona dell’altro sesso che non sia il mio ex coniuge prima che il divorzio sia concesso? — U.S.A.
È bene aver prima chiaro nella mente ciò che la Bibbia dice sul divorzio. Secondo la Parola di Dio, la sola base per il divorzio che permette di risposarsi è l’adulterio da parte del proprio coniuge. (Matt. 19:9) Gesù non disse che si può divorziare dal proprio coniuge se ci sono ‘fondati sospetti’ che sia stato commesso adulterio. Ci dev’essere l’effettiva evidenza dell’adulterio, come la confessione del coniuge, o la prova che il coniuge sia stato per tutta la notte con una persona del sesso opposto in circostanze indebite. — Prov. 5:8-11.
Il divorzio legale ottenuto senza nessuna prova di adulterio può porre legalmente fine al matrimonio, ma al cospetto di Dio non rende libero di risposarsi. (Mar. 10:9) Se è stato ottenuto un divorzio legale senza prova dell’adulterio del coniuge, il nuovo matrimonio sarebbe un adulterio agli occhi di Geova. Leggiamo: “Chiunque divorzia da sua moglie [senza evidenza di adulterio] e sposa un’altra commette adulterio contro di lei, e se una donna, dopo aver divorziato da suo marito, ne sposa un altro, commette adulterio”. — Mar. 10:11, 12; si paragoni con Matteo 19:9.
Ora, supponendo che in effetti ci sia la base scritturale per il divorzio legale che si sta per ottenere, ancora non si può dare “appuntamento” o fare la “corte” a qualcuno se il divorzio non è stato concesso. Egli è ancora sposato. Le leggi sul divorzio differiscono da luogo a luogo. In alcuni paesi e stati i coniugi che chiedono il divorzio sono subito completamente e legalmente liberi. In altri luoghi il divorzio non diviene effettivo che sei mesi dopo. In altri luoghi ancora, il divorzio non diviene definitivo per parecchio tempo, come un anno, dopo la concessione di un decreto temporaneo o interlocutorio.
In quanto a quest’ultimo tipo in uno stato, un libro legale dice: “Il decreto interlocutorio è emesso dopo la causa se la corte riscontra che si debba concedere il divorzio. . . . Questo ha vigore per un anno, nel qual tempo i coniugi sono ancora marito e moglie. . . . Il giudizio finale ridà ai coniugi lo stato di persone libere”. Viene concesso pertanto un periodo di tempo perché abbia luogo la riconciliazione, se ciò è possibile. Se questa non ha luogo, i coniugi divengono legalmente liberi solo dopo che è stato emesso il decreto finale.
Nel caso che ha suscitato la domanda, il divorzio non è divenuto definitivo, per cui entrambi i coniugi sono ancora legalmente sposati, e la corte concede tempo per vedere se si possono riconciliare. Dovrebbe dunque essere ovvio che in tale condizione non si è liberi di agire come se la persona non fosse sposata, potesse fare la “corte” e sposarne un’altra. Far questo significherebbe andare in cerca di difficoltà, sia legali che scritturali. (Ebr. 13:4) Solo dopo che il divorzio è divenuto definitivo, ed è stato emesso il decreto finale, se ciò è richiesto dalla legge, la persona è libera di agire come una disponibile e in grado di risposarsi.
Chi in questa circostanza s’interessa di fare ciò che Dio approva fa bene a notare ciò che Geova ha consigliato circa il matrimonio, nel caso che voglia risposarsi dopo che l’attuale matrimonio sia stato legalmente e scritturalmente sciolto. Dio comandò ai suoi servitori di non dare il consenso per un matrimonio fra un vero adoratore e uno che non adorava Geova secondo la verità della sua Parola. (Deut. 7:3; Neem. 10:30) Il matrimonio con un incredulo può condurre alla disapprovazione di Dio, come accadde al re Salomone d’Israele. (1 Re 11:4, 9) La Parola di Dio dice che i veri cristiani si devono sposare “solo nel Signore”, o solo con un altro vero cristiano. (1 Cor. 7:39) Benché questo limiti la propria compagnia in vista del matrimonio, può contribuire al proprio bene eterno permettendo di assicurarsi un luogo nel paradiso che Dio presto stabilirà sulla terra.
Continuando a studiare la Bibbia e le pubblicazioni scritturali si può apprendere qual è la volontà di Geova e come può esser servito in compagnia dei suoi Testimoni in maniera accettevole. Attualmente, la persona che ha fatto la domanda è ancora sposata e dovrebbe resistere a ogni tentazione di provare attaccamento
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