-
Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 1° agosto
-
-
tempo sarà distrutto in eterno essendo gettato nel lago di fuoco, che “significa la seconda morte”. — Riv. 20:10, 14.
‘Ma’, può chiedere qualcuno, ‘significa questo che quando Satana sarà in quell’abisso sarà “morto” esattamente come quando un uomo è morto nella tomba?’ Semplicemente non possiamo dirlo. Quanto abbiamo detto si basa sul parallelo fra la condizione di Gesù mentre era morto nell’abisso per parte di tre giorni e il fatto che Satana sarà in un “abisso” per mille anni. Ricordate che Gesù fu uomo con un corpo di carne, mentre Satana, come spirito, non ha un corpo di carne. Quindi, poiché al presente non abbiamo ulteriori informazioni dall’esperienza o dalla Bibbia, tutto quello che possiamo dire è che evidentemente mentre Satana sarà in quell’abisso sarà in una condizione di inattività simile alla morte e inconscio come lo fu Gesù.
-
-
Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 1° agosto
-
-
Domande dai lettori
● In che modo gli Israeliti nel deserto “bevevano al masso di roccia spirituale che li seguiva”, come dichiara I Corinti 10:4? — I. M., U.S.A.
L’apostolo Paolo commentò i provvedimenti che Dio prese per gli Israeliti dopo che avevano lasciato l’Egitto, dicendo: “Tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale. Poiché bevevano al masso di roccia spirituale che li seguiva, e quel masso di roccia significava il Cristo”. — 1 Cor. 10:3, 4.
Pare che l’apostolo avesse in mente due significati, il primo letterale e il secondo spirituale.
In considerazione dei suoi precedenti commenti circa il passaggio del mar Rosso, è evidente che Paolo alludeva al cibo e alla bevanda letterali che Dio miracolosamente provvide per Israele nel deserto. Geova fornì loro regolarmente la manna. Giacché questo cibo letterale fu prodotto miracolosamente o per mezzo dello spirito di Geova, si poté definire “cibo spirituale”.
In modo simile, per mezzo del suo spirito Dio provvide loro da bere. Poco dopo aver lasciato l’Egitto al popolo mancò l’acqua. Dietro la direttiva di Dio, Mosè prese la sua verga e colpì la roccia, producendo acqua per i circa due milioni di Israeliti nonché per i loro animali. (Eso 17:5-7) Verso la fine del loro viaggio di quarant’anni Mosè colpì di nuovo la rupe e ne sgorgò acqua per quella vasta congregazione. — Num. 20:1-11.
Come bevvero in modo letterale al ‘masso di roccia che li seguiva’? Mentre la roccia che Mosè colpì inizialmente non andò dietro a loro per tutti quegli anni, è un fatto che l’acqua fu divinamente provveduta loro da un masso di roccia in almeno due occasioni, una verso l’inizio e una verso la fine dei quarant’anni. Si poté dunque dire che l’acqua letterale li seguì in quel senso. Oppure, quando fu provveduta l’acqua in tali enormi quantità, avrebbe potuto essere alquanto simile a un fiume che li “seguiva” o andava con loro, teneva loro dietro, in quanto potevano berne per un po’ durante il viaggio.
Ma come fa questo pensare al modo in cui quegli Israeliti parteciparono a quel tempo ai provvedimenti spirituali che li seguirono o andarono con loro? Gli Israeliti aspettavano il “seme” promesso ad Abraamo, il Silo che doveva venire. (Gen. 22:18; 49:10) I sacrifici e le cerimonie relativi ai loro peccati e al loro bisogno di perdono additavano il Messia, l’antitipico “masso di roccia”. Come scrisse Paolo in altri luoghi: “La Legge ha un’ombra delle buone cose avvenire”, e: “La Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede”. (Ebr. 10:1; Gal. 3:24) Quindi, oltre a provvedere cibo e bevanda letterali agli Israeliti, Dio provvide il sostentamento spirituale che li seguì o andò con loro nel deserto. Le cose spirituali relative al Messia potevano sostenere la loro speranza e la loro vita spirituale.
Quando Gesù venne effettivamente come Messia, sgorgarono da lui acque spirituali di vita e provvedimenti molto più preziosi di quelle cose letterali date agli Ebrei. Gesù disse: “Se alcuno ha sete, venga a me e beva. Chi ripone fede in me, come ha detto la Scrittura: ‘Dalla sua parte più intima sgorgheranno torrenti d’acqua viva’”. (Giov. 7:37, 38) Molti Israeliti che bevvero al masso di roccia nel deserto non entrarono neppure vivi nella Terra Promessa. Ma in seguito ai Giudei che non inciamparono in Gesù quale “masso di roccia d’offesa”, Cristo diede acque spirituali che divennero “fonte d’acqua zampillante per impartire vita eterna”. — Rom. 9:32, 33; Giov. 4:14, 15.
-