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Lettera della FilialeServizio del Regno 1977 | Luglio
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Lettera della Filiale
Cari proclamatori del Regno,
Il mese scorso vi abbiamo detto che alcuni fratelli del Corpo Direttivo stavano visitando zone di varie parti della terra. Dalla Betel di Brooklyn abbiamo ricevuto alcune notizie sui rapporti da essi fatti. Quindi cogliamo questa opportunità per farvene conoscere alcuni aspetti interessanti.
Nonostante l’opposizione del clero e di certi capi locali che c’è stata nel corso degli anni, nelle isole del Pacifico Meridionale si sta facendo ottimo progresso. A volte, quando si dà testimonianza su isole dove non ci sono proclamatori del Regno, gli abitanti supplicano i fratelli di trattenersi più a lungo per aiutarli a conoscere la verità. Si fanno sforzi per recare la “buona notizia” su tutte le isole e gli atolli popolati, ma occorrono più operai.
In alcune parti dell’Australia dove la popolazione è molto sparsa, i fratelli percorrono più di 160 chilometri in certi casi per assistere a un’adunanza o per partecipare al servizio di campo. Che esempio di apprezzamento per le cose spirituali ci danno!
È stato incoraggiante udire quello che avviene nell’America del Sud. Nell’Ecuador, per esempio, quando una famiglia cominciò a studiare la Bibbia, i parenti furono molto preoccupati. Uno di essi, un fervente cattolico che aveva studiato teologia, accettò di andare a trovare la famiglia allo scopo di incoraggiarli a smettere lo studio. Durante il mese di permanenza in casa loro, il marito e la moglie invitarono il seminarista a partecipare alle loro mattutine considerazioni della scrittura del giorno, ad assistere al settimanale studio familiare e ad accompagnarli nel servizio di campo oltre che alle adunanze settimanali nella Sala del Regno. Egli fu così felice di quello che apprese che, al suo ritorno a casa, progredì fino al punto di battezzarsi anche prima dei suoi parenti. Questo ex seminarista è ora un servitore di ministero nella sua congregazione originale. Nel frattempo, altri parenti fecero visita alla famiglia con le stesse intenzioni del seminarista. Con quale
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Seguite fedelmente la “Via”Servizio del Regno 1977 | Luglio
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Seguite fedelmente la “Via”
1 La vera adorazione è la “Via”, cioè un modo di vivere che ha come base la fede in Gesù Cristo e l’imitare il suo esempio. (Atti 9:2; 24:14) Dal giorno di Pentecoste dell’anno 33 E.V., questo è stato il miglior modo di vivere. Non abbiamo forse visto numerose prove in questo senso nella vita dei nostri fratelli e delle nostre sorelle? Pensate alla vostra vita. Non avete avuto buoni risultati seguendo i princìpi biblici? Non siete stati incoraggiati e rafforzati vedendo che Geova esaudiva le vostre preghiere? Non vi ha sostenuto la speranza cristiana nei momenti difficili? E com’è emozionante la prospettiva di vivere nel nuovo ordine di Dio, che sarà realizzata o con la risurrezione dai morti o sopravvivendo alla “grande tribolazione”!
2 Abbiamo dunque buone ragioni per raccomandare ad altri la “Via”. È un modo di vivere già collaudato che ha permesso a molte migliaia di persone di far fronte con successo ai comuni problemi della vita e le ha sostenute anche in tempi di prova, di infermità, fame e anche tortura. Questa è la “Via” che oggi potrebbe aiutare molti altri. Potrebbe impedire a molte famiglie di dividersi, potrebbe salvare i giovani dal vizio della droga e darebbe a tutti quelli che accettano la “buona notizia” un vero scopo nella vita e una speranza sicura per l’avvenire. I nostri simili hanno davvero urgente bisogno della verità. La raccomandate con zelo per mezzo del vostro esempio e cogliendo l’opportunità di dare testimonianza?
3 Sebbene questo empio sistema non sia ancora finito, l’essere testimoni di Geova è sempre il modo giusto e il modo migliore di vivere. I veri cristiani hanno sempre avuto fiducia che una reputazione approvata presso l’Onnipotente è qualcosa per cui vale la pena di perseverare, sì, di morire. Sono stati felici di prendere parte alla rivendicazione del nome di Dio e dimostrare che l’avversario è un bugiardo. Certo la vita di migliaia di cristiani che nel corso dei secoli, incluso il ventesimo, hanno subìto una morte violenta, non è stata spesa invano.
4 Il fatto che il giusto nuovo ordine di Dio non fu stabilito durante la vita dei cristiani del primo secolo non significa che potessero mettere gli interessi spirituali al secondo posto. Avevano un tempo limitato per dimostrarsi fedeli e aiutare i loro simili. Per questo motivo l’apostolo Paolo e altri lavorarono con tanta diligenza durante la loro vita per fare discepoli. Come risultato della loro zelante attività, verso l’anno 61 E.V., la “buona notizia” era “predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo”. (Col. 1:23) Comprendete anche voi la necessità di dimostrarvi fedeli, rendendo testimonianza alla verità?
5 Perciò la strada che dobbiamo percorrere è chiara. Dovremmo sempre vivere in armonia con il comando di Gesù Cristo: “Siate svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo”. (Luca 21:36) Sì, mantenete un’eccellente condotta, continuate ad amare i vostri fratelli di cuore e dichiarate la “buona notizia” affinché altri si uniscano a voi nel seguire fedelmente la “Via”. Nulla vi distolga dal più importante obiettivo, quello di rimanere nella “Via” come approvati testimoni di Geova Dio.
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Lo spirito di Dio vi aiuteràServizio del Regno 1977 | Luglio
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Lo spirito di Dio vi aiuterà
1 L’amore per Geova, suo Figlio e i nostri simili dovrebbe spronarci a partecipare regolarmente al servizio di campo. Nondimeno, alcuni fratelli riscontrano che non è sempre facile proclamare la “buona notizia”. Forse s’innervosiscono quando devono avvicinare degli estranei e si preoccupano di non sapersi esprimere così bene come altri. A volte si sentono scoraggiati. È mai capitato a voi?
2 Non è nulla d’insolito. Notate cosa disse ai Corinti l’apostolo Paolo: “Venni da voi in debolezza e timore e con molto tremore”. (1 Cor. 2:3) Perché? L’apostolo si preoccupava di far conoscere la verità in circostanze molto diverse da quelle a cui era abituato come Ebreo istruito dal dotto Fariseo Gamaliele. Ma non lasciò che questo gli impedisse di dichiarare la “buona notizia”. E Paolo ebbe successo non per la sua personale capacità di persuadere, ma per l’eccellente aiuto ricevuto per mezzo dello spirito di Dio. Anche noi, con l’aiuto dello spirito di Dio, riusciremo a dare testimonianza e ad aiutare le persone di cuore retto a divenire lodatori di Geova Dio.
3 Ricordate, l’Altissimo non ha scelto per rappresentarlo i saggi e gli intellettuali. Per la maggior parte, questi sono stati troppo superbi per accogliere favorevolmente la “buona notizia”. Oggi la situazione è ancora simile a quella descritta in I Corinti 1:26, 27: “Non furono chiamati molti saggi secondo la carne, non molti potenti, non molti di nobile nascita; ma Dio scelse le cose stolte del mondo, per svergognare gli uomini saggi”. Servendosi di quelli che i saggi del mondo considerano stolti, Geova Dio svergogna tali saggi. Egli fa capire che non ha bisogno di loro per compiere la sua opera. Non è incoraggiante sapere che nonostante qualsiasi limitazione abbiamo, l’Onnipotente vuole servirsi di noi e ci aiuterà a compiere la sua opera?
4 Non dovremmo perciò desiderar di cooperare con il nostro Padre celeste affinché egli si serva il più possibile di noi? Certissimamente! Ma cosa possiamo fare? Dobbiamo metterci in una posizione tale che permetta allo spirito di Dio di operare pienamente nel nostro caso. Poiché lo spirito è santo, dobbiamo mantenere una condizione santa e pura dinanzi al nostro Padre celeste.
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