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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 1° settembre
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quanto contro Dio — Gen. 3:16; 1 Cor. 11:2-10; Efes. 5:33.
Ma Satana ha invertito le cose nel suo mondo. Cominciando nell’Eden, egli ha spinto la donna avanti, l’ha esaltata sopra l’uomo e l’ha impiegata per apportare la caduta di uomini dedicati a Geova. Egli ha beffato Iddio invertendo la posizione dei sessi. Ma egli è molto scaltro al riguardo, camuffando l’opera sua sotto un aspetto d’innocua usanza. Molti costumi sono innocui, ma quando contraddicono un principio teocratico Satana ne è responsabile per screditare Iddio. Egli è un vecchio maestro in tale inganno. (2 Cor. 11:14) In questa particolare questione di levare il cappello egli si richiama alla vanità delle donne e alle qualità cosiddette cavalleresche degli uomini, e un uomo che non si conforma al suggestivo costume è considerato rozzo e scortese, poco riguardoso verso la femminilità. Quindi per tema di quello che gli altri possono pensare la maggioranza cade nel conformismo. — Prov. 29:25
Astenersi dal levare il cappello davanti alla donna non significa mancanza di rispetto. Sono quelli che si mostrano eccessivamente cortesi che hanno meno rispetto per la femminilità. Essi si servono appunto di quei gesti e di quelle maniere lusinghevoli di cortesia esteriore piena d’ipocrisia, come di una semplice pratica per arrivare a sconvenienti passi che alla fine indicano mancanza di rispetto e inducono ad abusare delle donne. Non è bene adulare le persone per far loro girare la testa; ciò torna a loro danno. Nel caso specifico, perché esigerebbe la donna questa particolare espressione di rispetto da un uomo? Una donna disse in risposta a questa domanda: “Voi non sapete quanto una donna si senta importante quando un uomo si leva il cappello davanti a lei”. Questa ragione è sufficiente perché i Cristiani si astengano dal seguire il costume. Non è nell’interesse dell’individuo dargli motivo di sentirsi importante, sia esso maschio o femmina.
Taluni potrebbero arguire che l’amichevole cenno del capo derivò dalla pratica d’inchinarsi, ma il cenno è fatto tanto agli uomini quanto alle donne indipendentemente dal sesso. Esso non esalta la donna. Se la scappellata fosse fatta reciprocamente sia dagli uomini sia dalle donne, come scambievole saluto e manifestazione di rispetto reciproco, per lo meno non esalterebbe l’una rispetto all’altro. Quando un’abituale esibizione di rispetto è compiuta tanto fra uomini quanto fra l’uomo e la donna, se ciò non conferisce alla donna onore speciale in virtù del suo sesso, allora non risulta contraria alle Scritture. Sarebbe per la donna troppo scomodo levarsi il cappello? Dunque perché si pretende che l’uomo debba alzarsi in piedi quando entra una donna in una stanza oppure si avvicina o si alza da tavola, e mai la donna? È ancora troppo scomodo? È essa inchiodata alla sedia, com’è fermato il cappello sul suo capo? Quale costume esiste secondo il quale le donne mostrino rispetto agli uomini? La totale assenza di un tale costume non è un puro caso, ma è un disegno satanico d’innalzare in maniera antiteocratica la donna sopra l’uomo. In parecchi modi Satana ha allontanato la donna dalla posizione assegnatale da Dio, l’ha allontanata dalla casa e dai suoi doveri e l’ha posta nella politica e nel commercio e alla direzione religiosa, e questo ha causato rotture nella cerchia della famiglia moderna. — Ebr. 13:4; Apoc. 2:20.
Le apparenti cortesie che lusingano la vanità umana non sono ciò che le vere donne cristiane vogliono; piuttosto esse apprezzano il rispetto e l’amore che un Cristiano dimostra verso l’altro, e che si manifestano in modo più serio dei costumi antiteocratici del mondo sensuale di Satana. Tanto gli uomini quanto le donne dovrebbero stare al posto loro assegnato da Dio, nelle relazioni umane e nell’adorazione divina. Soltanto coloro che sono contenti di quei posti loro assegnati vivranno nel nuovo mondo. Il culto e l’esaltazione della creatura esercitato apertamente o astutamente non avrà posto quivi. E non trova posto fra i Cristiani ora.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1953 | 1° settembre
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Domande dai lettori
◆ Che cosa intendeva Gesù quando disse che i Cristiani dovevano odiare il padre e la madre? — C. D., California.
Questa istruzione è data in Luca 14:26 (NW): “Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre e la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, sì, e anche la sua stessa anima, non può essere mio discepolo”. Le parole di Gesù erano indirizzate ai suoi seguaci che dovevano portare il “palo di tortura” come fece egli, com’è indicato nel versetto successivo. L’odio doveva includere la stessa anima o vita dell’individuo, non soltanto i membri della sua famiglia. Ora cosa
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