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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1976 | 1° gennaio
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pubblico ufficiale o un medico legale a dichiarare ufficialmente la causa della morte. Anche se l’ufficiale dichiara che si tratta di suicidio, la sua dichiarazione può non essere in armonia con i fatti. Per esempio, in uno di tali casi considerati di suicidio, tre settimane dopo vennero alla luce chiare prove che la morte era stata causata da un insolito incidente. Quindi, si devono sempre tenere in considerazione le circostanze. La persona era affetta da una malattia mentale? Era nel pieno delle sue facoltà mentali? La colpa o la responsabilità era da attribuire a lei? In molti casi è difficile conoscere tutti i fatti.
Come devono dunque comportarsi i componenti di una congregazione cristiana quando si tratta di assistere ai funerali di una persona dichiarata suicida che forse frequentava la congregazione? Che dire dell’anziano che è stato invitato a condurre tale servizio funebre? Se risulta che la morte è stata accidentale, pur essendo stato detto trattarsi di suicidio oppure se la persona era malata di mente, la coscienza di alcuni componenti della congregazione può permettere loro di assistere al funerale per confortare gli orbati. Si lascia anche decidere personalmente all’anziano se condurre dietro richiesta tale servizio funebre. Tuttavia, la congregazione può preferire di non annunciare pubblicamente tale funerale o di non tenerlo nella Sala del Regno per l’effetto che potrebbe avere sulla comunità non informata.
D’altronde, dov’è chiaro che si è trattato di un suicidio, i componenti della congregazione e gli anziani possono desiderare di non avere nulla a che fare con il funerale. In tali casi si lascerà alla famiglia stessa di prendere disposizioni per un funerale privato in cui qualche familiare potrebbe dire alcune parole a beneficio dei parenti. Inoltre, alcuni possono non desiderare di assistere al funerale di qualcuno che si ritiene si sia suicidato e il cui funerale è tenuto su richiesta dei familiari da una persona che non è un componente della congregazione o dall’impresa di pompe funebri.
Poiché amiamo la giustizia lasciamo la cosa nelle mani del misericordioso e onnisapiente Dio per quanto riguarda il possibile futuro di alcuni di quelli che sono stati spinti al suicidio. Noi che amiamo la vita, considerando sacro ogni giorno di vita, facciamo in modo che le nostre attività quotidiane e le nostre compagnie siano tali da meritare l’approvazione di Colui che diede la vita al genere umano.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1976 | 1° gennaio
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Domande dai lettori
● È oggi possibile ai cristiani esorcizzare o espellere demoni pregando su chi ne è posseduto? — U.S.A.
Le Scritture mostrano che per liberare una persona dal controllo demonico può volerci molto di più che dire solo una preghiera a suo favore.
È vero che nel primo secolo E.V. certi cristiani, benché non tutti, ricevettero da Dio il potere di espellere demoni. (1 Cor. 12:29, 30; si paragoni Matteo 10:8). In genere questo si faceva ordinando ai demoni, nel nome di Gesù Cristo, di abbandonare la presa su quelli posseduti. — Atti 16:16-18; si paragoni Atti 19:13-16.
Tuttavia, le Scritture non forniscono nessuna indicazione che l’istantanea espulsione dei demoni e altri doni miracolosi dello spirito dovessero rimanere per tutti i secoli presso i cristiani. Al contrario, i doni miracolosi dovevano cessare. L’ispirato apostolo Paolo scrisse: “Se vi sono doni di profezia saranno eliminati; se vi sono lingue, cesseranno; se vi è conoscenza [ricevuta miracolosamente], sarà eliminata”. (1 Cor. 13:8) Ogni volta che erano trasmessi i miracolosi doni dello spirito, avveniva alla presenza di uno o più apostoli scelti direttamente da Gesù Cristo. (Atti 2:1, 4, 14; 8:9-20; 10:44-46; 19:6) Quindi, è logico pensare che la trasmissione di questi doni finì con la morte degli apostoli, e gli stessi doni miracolosi cessarono con la morte degli altri che li possedevano.
Inoltre, una delle ragioni principali dei doni miracolosi era di stabilire che l’approvazione di Dio, avuta dalla congregazione giudaica, era stata ora data alla congregazione cristiana. (Atti 2:32, 33, 38-41; Ebr. 2:1-4) Oggi i doni miracolosi non sono necessari per stabilire questo fatto. L’odierna congregazione giudaica non è in grado di soddisfare le esigenze della legge mosaica, poiché non ha nessun sacerdozio nella discendenza della famiglia di Aaronne e non ha nessun tempio a Gerusalemme nel luogo dell’antichità.
E la più conclusiva prova per stabilire qual è la congregazione divinamente approvata non è il compimento di opere apparentemente miracolose. Gesù Cristo disse: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti!
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