Cercate buone compagnie
1. Può la compagnia influire su una persona? Come espresse Salomone questo?
SI DICE: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Sebbene questo possa non essere un modo accurato di giudicare le persone, tuttavia è certo che la compagnia può esercitare una potente influenza su di noi, sia per il bene che per il male. Il saggio re Salomone disse: “Chi cammina con le persone sagge diventerà saggio, ma chi ha da fare con gli stolti se la passerà male”. (Prov. 13:20) E oggi vi è, come non s’è mai verificato nel passato, una crescente influenza malefica per allontanare gli uomini dagli alti, puri pensieri del loro amorevole Creatore, Geova, e volgerli agli egoistici, carnali, materialistici pensieri di questo mondo, che è soggetto a Satana il Diavolo. Questo rende essenziale che tutti gli uomini amanti della giustizia si separino da questo mondo e adorino Dio, associandosi a lui e imitando le sue vie. — 2 Cor. 4:4; Giov. 15:17-19.
2. Come furono dimostrate le conseguenze delle compagnie buone e di quelle cattive ai giorni di Noè?
2 Il cercare la buona compagnia è una questione di vita o di morte. Questo fu dimostrato al tempo del diluvio dei giorni di Noè quando i demoni s’erano materializzati per contribuire alla degradazione e alla corruzione della razza umana. Leggiamo: “E Geova vide che la malvagità dell’uomo era divenuta grande sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo”. Ma Noè non seguì la folla; non si associò con loro e non ebbe comunione con i loro corrotti pensieri. “Noè fu uomo giusto. Egli si mostrò irreprensibile fra i suoi contemporanei. Noè camminò col Dio”. Egli e la sua famiglia cercarono buone compagnie e sopravvissero a quella catastrofe mondiale. — Gen. 6:1-12; Ebr. 11:7; 2 Piet. 2:5.
3. (a) Quali condizioni predette dall’apostolo Paolo in 2 Timoteo 3:1-5 richiedono di evitare oggi le cattive compagnie? (b) Con quale adempimento profetico Dio ha preso nel nostro tempo provvedimenti mondiali per la buona compagnia?
3 Se la buona compagnia era una questione di vita o di morte ai giorni di Noè, lo è anche per quelli che vivono in questo tempo della fine, che Gesù disse sarebbe stato simile ai giorni di Noè. Dopo aver descritto l’empietà della società umana negli ultimi giorni, l’apostolo Paolo consigliò: “Da questi allontanati”, evitando così le cattive compagnie. (Matt. 24:37-39; 2 Tim. 3:1-5) La ricerca di buona compagnia subisce grandemente nel nostro tempo l’influenza dell’adempimento delle profezie bibliche, che si riferiscono al radunamento in questi ultimi giorni del fedele rimanente dei fratelli spirituali di Cristo e alla restaurazione di questi nella casa di Dio sotto il più grande Noè, Cristo Gesù. Alla restaurata congregazione di questi unti testimoni, che formano il rimanente del tempio spirituale, si rivolge la gran folla di uomini e donne d’ogni nazione, cercando buone compagnie per imparare le vie di Dio e camminare nei suoi sentieri. — Isa. 2:2-4; Apoc. 7:9, 14.
EVITATE LE CATTIVE COMPAGNIE
4. (a) Quale vigoroso consiglio si trova in 2 Corinzi 6:14-18 in quanto ad evitare le cattive compagnie? (b) Quale buona compagnia è menzionata?
4 In quanto ad evitare l’empietà del mondo e ad associarci col popolo di Dio, l’apostolo Paolo scrisse: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale associazione ha la giustizia con l’illegalità? O quale comunione ha la luce con le tenebre? . . . O qual parte ha il fedele con l’incredulo? . . . Poiché noi siamo il tempio del Dio vivente; come Iddio disse: ‘Io risiederò fra loro e camminerò fra loro, e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo’. ‘“Perciò uscite di mezzo a loro, e separatevene”, dice Geova, “e cessate di toccare la cosa immonda”’, ‘“e io vi accoglierò”’. ‘“E io sarò per voi un padre, e voi sarete figli e figlie per me”, dice Geova l’Onnipotente’”. Notate il ripetuto consiglio di evitare le cattive compagnie: ‘Da questi allontanatevi’, ‘uscite di mezzo a loro’, ‘separatevene’ e quindi ‘io vi accoglierò’. Non vi dev’essere associazione, non vi dev’essere comunione, non si deve aver parte, non si deve aver compagnia con gli increduli. In altre parole, non ci dobbiamo associare con loro se ci vogliamo associare con Dio. — 2 Cor. 6:14-18; Ezech. 37:27; Isa. 52:11; Ezech. 20:41.
5, 6. (a) A che cosa si riferisce e a che cosa non si riferisce il consiglio di evitare le cattive compagnie, e come tali compagnie possono influire sull’adorazione della persona? (b) Quale consiglio rivolto ai primi cristiani mette questo in risalto?
5 Questo non significa naturalmente che il dedicato cristiano si debba isolare da ogni compagnia in questo attuale sistema di cose. Durante il suo lavoro, nella vita quotidiana e nella predicazione egli viene a contatto col datore di lavoro, con compagni di lavoro, colleghi, famiglia, vicini e altri. Evitare ogni contatto significherebbe quasi scomparire dalla terra. (1 Cor. 5:10) Ma ‘allontanarsi da tali persone’, evitare d’associarsi con loro significa non avere compagnia con quelli che hanno pensieri non in armonia con i pensieri di Dio, cioè non prender parte ai loro pensieri o alla loro condotta. I pensieri delle persone materialistiche non sono in armonia con i pensieri di Dio. Anche se tali conoscenti non sono disonesti o immorali, la loro prima preoccupazione non è l’adorazione e il servizio di Geova. Chi si associa regolarmente con loro comincerà presto a pensare come loro. Esponga la mente ai loro pensieri e la fede nel nuovo mondo s’indebolirà, lo zelo si spegnerà, l’integrità crollerà e la coscienza s’intorpidirà tanto che non prenderà seriamente l’esigenza dello studio e del servizio di Geova. Le buone abitudini dello studio e del servizio che ha acquistate si corromperanno. Questo pericolo l’apostolo Paolo considerava, quando avvertì i cristiani di non associarsi con quelli che non avevano nessuna speranza nella risurrezione e quindi nessun vero incitamento a seguire la giusta condotta. “Non v’ingannate. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini. Destatevi alla sobrietà in modo giusto e non praticate il peccato, poiché alcuni sono senza conoscenza di Dio”. (1 Cor. 15:33, 34) Perché condividere i pensieri di quelli che non hanno conoscenza di Dio e non se ne danno pensiero? — Filip. 3:18, 19.
6 Vi sono poi quelli che pensano di potersi permettere di cercare la compagnia di amici o parenti mondani per divertirsi. Ma come può il cristiano ‘svestire la vecchia personalità che si conforma alla sua precedente condotta’ e ‘rivestire la nuova personalità che è stata creata secondo la volontà di Dio nella vera giustizia’, continuando ad associarsi con quelli che hanno ancora desideri ingannevoli? (Efes. 4:22-24) Piuttosto, “non siate partecipi con loro; perché voi una volta eravate tenebre, ma ora siete luce riguardo al Signore. Continuate a camminare come figli di luce . . . Continuate ad accertarvi di ciò che è accettevole al Signore; e smettete di partecipare con loro alle infruttuose opere che appartengono alle tenebre”. (Efes. 5:7-11) Anche Pietro consigliò di ‘vivere, per il resto del nostro tempo nella carne, non più per i desideri degli uomini, ma per la volontà di Dio. . . . Siccome non continuate a correre [o associarvi] con loro in questa condotta . . . essi sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi’. Noi dovremmo essere come stranieri e residenti temporanei rispetto alla condotta di questa generazione. — 1 Piet. 4:2-4; 2:11, 12.
7. Che cosa consigliava la legge che Dio diede mediante Mosè riguardo agli stretti rapporti con i falsi adoratori?
7 Il pericolo della cattiva compagnia fu messo in risalto da Geova nelle leggi che diede agli Israeliti, mentre si preparavano per entrare nella Terra Promessa e venire così in stretto contatto con i pagani Cananei. “Non devi stipulare nessun patto con loro né mostrar loro alcun favore. E tu non devi fare alcuna alleanza matrimoniale con loro. Non devi dare tua figlia a suo figlio . . . Poiché egli volgerà [i tuoi figli] dal seguirmi e serviranno certamente altri dèi”. La storia d’Israele è da quel tempo in poi una tragica prova di ciò che accade quando si viola questo principio. — Deut. 7:2-4.
8, 9. (a) Quale effetto ebbe su Lot la condotta degli empi uomini dei suoi giorni? (b) Che c’è di male se un cristiano gode associandosi con quelli di questo mondo ed è accolto da loro secondo la loro condotta? (c) Quali possibilità vi sono per condurre in questo modo gli increduli alla verità?
8 Se si mantiene una buona coscienza, se la propria coscienza è tenuta cioè desta rispetto ai princìpi di Geova, non si può godere la compagnia di questo mondo. Ricordate come si sentiva Lot quando abitava a Sodoma. Leggiamo che egli “era grandemente afflitto dalla dissoluta condotta di persone che sfidavano la legge — poiché quel giusto, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava fra loro, si tormentava di giorno in giorno l’anima giusta a causa delle loro illegali opere”. (2 Piet. 2:7, 8) Quantunque egli vi abitasse e predicasse loro, Lot non condivise i loro pensieri né si unì alla loro condotta; la sua anima era afflitta e tormentata dalla loro condotta. Se oggi un cristiano gode associandosi con questo mondo e condividendone i pensieri, vi è qualche cosa che non va nella sua coscienza. Se la sua coscienza è dovutamente educata, essa deve affliggersi a causa di tale compagnia. Inoltre, se la condotta e la conversazione di una persona sono tali che gli individui del mondo son felici d’avere la sua compagnia, vi è qualche cosa che non va nella sua condotta; poiché se la sua condotta e la sua conversazione sono giuste, devono disturbare la loro coscienza perché li riprovano o condannano. — 1 Piet. 3:16; Efes. 5:11.
9 Non ci dovremmo mai ingannare pensando che con tale associazione in realtà aiuteremmo altre persone a imparare la verità. Condividendo pensieri e azioni errate di compagni mondani, essi non saranno mai condotti alla verità, ma tali persone faranno probabilmente allontanare da essa il credente. (1 Cor. 5:6) Solo quando si mostrano i pensieri di Dio con le parole e con le opere, quando si condividono con altri i pensieri di Dio, quando si mostra loro la luce, essi possono esser condotti dalle tenebre alla luce. — 1 Piet. 2:9; Filip. 2:15, 16.
10, 11. (a) Perché Gesù non sbagliò associandosi con i peccatori, e come i testimoni di Geova seguono oggi il suo esempio? (b) Com’è questa attitudine simile a quella di un medico che venga in stretto contatto con i pazienti infermi?
10 Ma alcuni potrebbero domandare: Non si associò Gesù con i disprezzati peccatori e con gli esattori di tasse? Sì, ma egli non si unì a loro per condividere i loro pensieri e avere la loro compagnia nella conversazione e nella condotta. Egli era venuto quale principale testimone di Geova per condividere con queste persone i pensieri di Geova. Così oggi, i testimoni di Geova seguono lo stesso esempio. Essi non si isolano considerandosi giusti, come quelli menzionati da Isaia, dicendo d’esser più santi degli altri. Si rivolgono a ogni sorta di persone nelle loro case e per le vie, parlano con loro, odono ciò ch’essi pensano, per poterli aiutare. Ma essi non condividono i loro pensieri né approvano la loro attitudine. Hanno associazione con la luce e desiderano condividere tale luce con altri. — Luca 7:34; Isa. 65:5; Matt. 5:16.
11 La situazione del cristiano servitore di Dio può ben paragonarsi a quella di un medico che visita nella giungla persone superstiziose e inferme. Tale medico non esiterà ad aiutare queste persone, ma non considererà nemmeno per un momento di condividere i pensieri dei suoi pazienti superstiziosi né di avere associazione con loro in abitudini insane e condizioni non igieniche. Egli non vuole condividere le loro malattie; vuole condividere la sua conoscenza sul modo di guarire e acquistare abitudini di vita sana. Vuole farli star bene, non vuole ammalarsi egli stesso; vuole istruirli a migliorare le loro condizioni non a corrompere le sue abitudini di vita sana. Così i cristiani testimoni di Geova predicano oggi a uomini di ogni specie per aiutarli a ottenere la guarigione spirituale, ma non abbassano mai le proprie norme né condividono i pensieri di questo mondo. — Luca 5:30-32; Apoc. 22:1, 2.
CERCATE LE COMPAGNIE EDIFICANTI
12. Con chi si può oggi avere buona compagnia, e quale esempio venne dato dai cristiani del primo secolo?
12 Per acquistare e mantenere la salute spirituale bisogna avere la compagnia di persone spiritualmente sane. Per acquistare sapienza si deve avere la compagnia dei saggi. Per dare ai suoi servitori buona compagnia, Geova li ha radunati insieme in questi ultimi giorni in una congregazione mondiale, nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. Se vogliamo condividere i pensieri di Dio e i pensieri del suo nuovo mondo di giustizia, dobbiamo associarci con quelli che hanno questi pensieri. Questo avvenne quando venivano radunati i primi cristiani e sta avvenendo anche oggi. “Essi continuavano a dedicarsi all’insegnamento degli apostoli e alla comune associazione, partecipando ai pasti e alle preghiere”. (Atti 2:42) I credenti cristiani si associavano per acquistare forza spirituale, per stimolare e destare la loro coscienza rispetto alle opere giuste. Dove avrebbero potuto meglio far questo se non associandosi alla congregazione dove erano gli apostoli e altri maturi e zelanti servitori di Dio?
13. Quali benefici si ricevono cercando la compagnia dei cristiani maturi, e quali consigli scritturali si riferiscono a questo punto?
13 Paolo scrisse a questo proposito: “Ricordatevi di quelli che vi governano, che vi hanno annunciato la parola di Dio, e contemplando dove conduce la loro condotta imitate la loro fede”. (Ebr. 13:7) Sì, cercate la compagnia di quelli che sono esempi di fede, osservate la loro condotta, guardate come potete paragonarvi col loro fedele esempio e fate i miglioramenti necessari. Non cercate la compagnia di quelli che scuseranno la vostra coscienza, ma di quelli che la rimprovereranno. “L’orecchio attento alla riprensione che mena a vita, dimorerà fra i savi”. “Siate miei imitatori, fratelli, e riguardate a coloro che camminano secondo l’esempio che avete in noi”. “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. Questo richiede che si cerchi la buona compagnia di persone spiritualmente mature e zelanti, dei servitori della congregazione e di altri. — Prov. 15:31; Filip. 3:17; 1 Cor. 11:1, VR.
14, 15. (a) Come ci rafforziamo frequentando le adunanze della congregazione? (b) Perché alcuni abbandonano le adunanze, e con quali possibili conseguenze?
14 Il miglior modo di associarvi con ‘quelli che vi hanno annunciato la parola’, quelli che sono esempi, è di frequentare regolarmente tutte le adunanze della congregazione. Questo è un piacevole sollievo e un’edificante esperienza per tutti coloro che abitano e lavorano ogni giorno fra persone mondane i cui discorsi e la cui condotta affliggono la loro anima. “Continuate ad ammaestrarvi e ad ammonirvi gli uni gli altri con salmi, lodi a Dio, canti spirituali con benignità, cantando nei vostri cuori a Geova”. “Continuate a riempirvi di spirito, parlandovi con salmi, lodi a Dio e canti spirituali”. Frequentando le adunanze dove si narrano esperienze o fanno commenti o si ascoltano istruttivi discorsi tratti dalla Parola di Dio, si è aiutati ad associarsi con Dio e a condividere i suoi pensieri. Questa è la compagnia che bisogna avere. — Col. 3:16; Efes. 5:18-20.
15 Questa comune associazione dovrebbe aumentare sempre più mentre s’avvicina la fine completa di questo sistema attuale. “Riteniamo saldamente la pubblica dichiarazione della nostra speranza . . . E pensiamo gli uni agli altri per spronarci all’amore e ad opere giuste, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro, e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. Quando si abbandona la buona compagnia, il discernimento spirituale s’intorpidisce, la coscienza diviene insensibile e si cade nel peccato, come disse l’apostolo Paolo dopo aver dato il suo consiglio sulla comune adunanza: “Poiché se pratichiamo il peccato volontariamente dopo aver ricevuto l’accurata conoscenza della verità, non rimane più nessun sacrificio per i peccati”. (Ebr. 10:23-26) Perché seguire dunque l’abitudine di alcuni che abbandonano le adunanze della congregazione per mancanza di apprezzamento, per riunirsi con persone che non sono nella verità o per altri interessi personali? Non disse Gesù: “Mia madre e i miei fratelli sono questi che odono la parola di Dio e la osservano”? (Luca 8:21) Non è la riunione della famiglia di Dio secondo il suo comando più importante che piacere ad altri che non amano Dio? Queste poche ore per settimana sono molto preziose, piene di espressioni dei pensieri che si devono condividere. In esse la coscienza è destata ‘per accertare ciò che è accettevole al Signore’, e per ‘badare scrupolosamente al modo in cui si cammina, da persone sagge che riscattano il tempo opportuno’, e ‘per cessare d’essere irragionevoli, ma continuare a discernere qual è la volontà di Geova’. — Efes. 5:10, 15-17.
ASSOCIAZIONE NEI TRATTENIMENTI
16. (a) Come e perché bisognerebbe prestare attenzione nello scegliere i trattenimenti? (b) Quale regola biblica si applica anche a questi casi?
16 Le riunioni per i trattenimenti sono pure occasioni per condividere i pensieri di altri. Bisognerebbe stare altrettanto attenti e desti nello scegliere con quali persone associarsi, nei trattenimenti e in ciò che si fa mentre si prende parte a questi trattenimenti, come si sta attenti nello scegliere a quali adunanze religiose assistere. Anche quando si partecipa agli svaghi si dovrebbe desiderar di condividere i pensieri edificanti, che incoraggiano allo zelo e alla fede nel servizio di Geova, che danno importanza alla purezza, alla virtù e all’integrità, esprimendo apprezzamento e gratitudine verso Dio. Anche in queste circostanze dovremmo ‘parlare gli uni agli altri con salmi e lodi a Dio, rendendo sempre grazie per ogni cosa al nostro Dio e Padre’. (Efes. 5:19, 20) La regola si applica anche ai divertimenti e agli svaghi: “Cerchiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione”. — Rom. 14:19; 1 Tim. 4:12; 2 Tim. 2:22; Tito 2:6-8; 3:8; Col. 3:16, 17; Rom. 15:2.
17. Quali sono alcuni modi nei quali un trattenimento può essere interessante, riposante e nello stesso tempo edificante?
17 Perché tenere conversazioni secondo i pensieri di questo mondo o lasciare che alcuni si abbandonino a sciocchi giochi nei quali parole e azioni divengono piccanti, volgari e forse perfino immorali? Imitare questo mondo significa associarsi con esso. Quanto sarebbe meglio se i maturi rendessero la conversazione edificante ed interessante per tutti i presenti, vecchi e giovani. Forse si potrebbero fare varie specie di domande bibliche su argomenti istruttivi, tenendo in considerazione il vario grado di conoscenza dei presenti. Potreste citare una scrittura e vedere quale persona, o squadra, può ricordare libro, capitolo e versetto, o dire la citazione e vedere chi ne ricorda le parole. Descrivete i particolari di un noto personaggio biblico e vedete chi ne può indicare il nome; si può fare la stessa cosa con i luoghi o gli avvenimenti storici. Narrate esperienze, confutate obiezioni, considerate punti nuovi o interessanti de La Torre di Guardia o di altre pubblicazioni, oppure notizie di avvenimenti mondiali che adempiono le profezie o che fanno meglio capire le condizioni generali, fornendo interessanti soggetti di conversazione. I testimoni di Geova non vedono le cose solo da un punto di vista. Essi possono trarre beneficio dalla considerazione di molti altri soggetti, come possono anche provar gioia ascoltando espressioni umoristiche. Ma ricordate che ogni cosa sia fatta secondo la regola delle ‘cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione’.
18. A quali altre cose bisognerebbe stare attenti cercando l’edificazione di tutti nella congregazione?
18 Questa regola ci aiuterà a determinare non soltanto quello che bisogna fare quando si tiene un trattenimento, ma anche quanto spesso si debba tenere. Ci impedirà anche di formare ristretti gruppi nella congregazione, poiché questi non sono edificanti. Il consiglio di associarci con le persone dalla mente teocratica e spiritualmente mature e di condividere i loro pensieri non significa che bisogna trascurare i nuovi o i deboli della congregazione. Al contrario, tutti i maturi faranno uno sforzo per associarsi con i più deboli o meno maturi e con quelli che sono lenti o vergognosi, sia alle adunanze che invitandoli alle loro case ai pasti, a una merenda o a un trattenimento serale, per conoscersi meglio, per aiutarli a conoscersi di più fra loro e per promuovere la loro edificazione. Seguendo il principio di cercare le cose che sono edificanti nessuno dovrebbe mostrare esclusiva preferenza per la compagnia di persone preminenti nel mondo o economicamente benestanti, creando così ‘distinzioni di classe’. Associatevi con tutti senza parzialità, cercando di edificare il povero e il ricco, il debole e il forte. I fratelli che sono preminenti in questo mondo e hanno più beni materiali devono stare attenti nel mostrare ospitalità, non cercando esclusivamente la compagnia di sorveglianti preminenti nell’organizzazione, come se potessero ottenere una specie di preminenza spirituale mediante l’associazione. Naturalmente è scritturale mostrare agli ‘anziani, che presiedono in modo giusto e che lavorano molto facendo discorsi e insegnando, doppio onore’, e chi mostra ospitalità a tali persone ha un’eccellente opportunità d’essere spiritualmente edificato mediante la conversazione sulla Parola di Dio. Ma il motivo dovrebbe in queste circostanze essere l’edificazione spirituale mediante l’associazione e non la preminenza mediante l’associazione. — Rom. 14:1; 15:1, 2; 1 Cor. 14:12; 1 Tess. 5:14; Giac. 2:2-5, 9; 1 Tim. 5:17, 18.
19. In quali altri modi staremo attenti per evitare le cattive compagnie e cercare quelle buone, e perché?
19 Abbiamo infine l’importantissimo aspetto dell’associazione mediante ciò che si legge, che si guarda, si ascolta o si pensa. Anche in questo modo si condividono i pensieri di altri, e quando siamo soli e ci concentriamo sul materiale che leggiamo, la mente ne riceve una notevole impressione. Se non ci vogliamo associare con empi schernitori della Parola di Dio o con persone immorali e depravate, non dovremmo neanche condividere in privato i loro pensieri e le loro azioni leggendoli. Se ‘la fornicazione e l’impurità non dovrebbero essere nemmeno menzionate fra noi, come si conviene a un popolo santo’, non dovremmo neanche ascoltare queste cose. (Efes. 5:3, 12) Se è ‘vergognoso raccontare’ queste cose è vergognoso scriverle o leggerle. Leggere tali racconti nei giornali, nelle riviste e nei libri o vedere tali immoralità nei film significa avere associazione con le persone immorali delle quali son descritte le azioni o che fanno il racconto. Chi fa questo non può mai tenere la propria mente e i propri desideri in armonia col Santo. Perciò, quando si legge, si ascolta la radio o si guarda la televisione o un film, bisogna fare in modo d’essere in buona compagnia, di cercare buone associazioni. Forse le informazioni sono istruttive ed educative, o forse umoristiche, ma dovrebbero sempre essere edificanti. La mente non può contenere i pensieri di Dio rivelati nella sua Parola e nello stesso tempo condividere i pensieri di persone empie, carnali e immorali. — 1 Piet. 1:13-16; Giac. 3:11; 4:8.
20. Quale speranza hanno quelli che si associano con i retti?
20 Sì, la via della saggezza è quella di evitare le compagnie cattive e di cercare quelle buone. “Quando la sapienza entrerà nel tuo cuore . . . le facoltà mentali veglieranno su di te . . . per liberarti dalla via malvagia, dall’uomo che proferisce cose perverse, da coloro che abbandonano i sentieri della rettitudine per camminare nelle vie delle tenebre, da coloro che godono di fare il male, che si rallegrano delle perversità della cattiveria; i cui sentieri sono tortuosi e che sono sviati nella loro condotta generale . . . Lo scopo è che cammini nella via dei buoni e che segua i sentieri dei giusti. Perché i retti sono quelli che abiteranno la terra, e gli innocenti sono quelli che saranno lasciati su di essa”. (Prov. 2:10-22) I pensieri di questo mondo significano morte. I pensieri di Dio significano vita. “Il mondo passa e anche il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (1 Giov. 2:17) Cercate cattivi compagni e dureranno solo per breve tempo. I buoni compagni esisteranno per sempre. Cercate i buoni compagni e rallegratevi con essi in eterno.