Continuate a camminare come figli della luce
“Voi foste una volta tenebre, ma ora siete luce riguardo al Signore. Continuate a camminare come figli di luce”. — Efes. 5:8.
1, 2. (a) Nell’esempio, perché è essenziale che l’uomo proceda controvento? (b) Perché il cristiano deve assolutamente lottare per non camminare come le nazioni?
L’UOMO lottava contro il vento impetuoso. Sforzandosi a ogni passo, andava avanti senza esitazione. Perché tutta questa fatica? Non sarebbe stato più semplice voltarsi e camminare secondo la direzione del vento? A breve distanza dietro di lui si trovava un pauroso baratro. Non aveva scelta, se voleva vivere. Non sorprende che lottasse per camminare controvento.
2 Oggi, come un fiero vento, lo “spirito del mondo”, sotto la guida di Satana, sta cercando di trascinare tutto il genere umano in una strada che condurrà inevitabilmente al “baratro” della distruzione, all’espressione dell’ira di Dio. (1 Cor. 2:12; Efes. 5:6) Per evitare tale ira il cristiano deve, per così dire, ‘camminare controvento’. Deve lottare, se vuole camminare come un ‘figlio della luce’ e non come ‘camminano’ o si comportano le nazioni. — Efes. 4:17; 5:8.
NECESSARIA UNA FORZA INTERIORE
3. (a) Secondo Efesini 3:16, a che cosa devono essere rivolti i nostri sforzi per riuscire a non camminare come le nazioni? (b) Come possiamo rafforzare ciò che siamo “di dentro”?
3 Per riportare la vittoria in questa lotta, dove dobbiamo dirigere i nostri sforzi? Paolo risponde esortandoci a ‘essere rafforzati nell’uomo che siamo di dentro con potenza mediante il suo spirito [di Dio]’. Ecco dove dobbiamo impegnarci, cioè ‘nell’uomo che siamo di dentro’, nella “persona segreta del cuore”. Questa dev’essere rafforzata. Come? La chiave è fornita dal versetto che segue: “Che il Cristo dimori mediante la vostra fede nei vostri cuori con amore”. — Efes. 3:16, 17; 1 Piet. 3:4.
4. (a) Cosa è necessario fare se si vuole che ‘Cristo dimori nel proprio cuore’? (b) Quali penetranti domande dovremmo individualmente farci?
4 Perché ‘Cristo dimori nel nostro cuore’ dev’esserne prima scacciato lo spirito del mondo. Come potrebbe lo spirito di Cristo permeare ‘l’uomo che siamo di dentro’ se Satana, lo “spirito che ora opera nei figli di disubbidienza”, operasse ancora dentro di noi o ricominciasse ad intrufolarsi nella nostra vita? (Efes. 2:2) Quindi chiediamoci individualmente: “Nel cuore provo ancora attaccamento per lo spirito satanico di questo sistema? Mi diverto vedendo cose che ne riflettono la completa mancanza di senso morale?” È facile mostrare una certa apparenza agli altri, mentre interiormente siamo una persona ben diversa. Cristo dimora nel nostro cuore se lasciamo che il suo esempio e i suoi insegnamenti influiscano sui nostri sentimenti e sulle nostre azioni. Per esempio, Gesù disse che i suoi seguaci non avrebbero dovuto guardare qualcuno dell’altro sesso provando passione per quella persona. Ubbidiamo a queste parole nei nostri pensieri? Ci sforziamo di evitare ciò che può suscitare tali sentimenti? Riflettiamo: Gesù sarebbe stato attratto dallo spirito dei divertimenti cui ci dedichiamo? Abbiamo il suo spirito, per cui non solo ‘amiamo la giustizia ma anche odiamo l’illegalità’? In tal caso stiamo lasciando che lo spirito di Cristo permei l’uomo che siamo di dentro, abbiamo la “stessa disposizione mentale” del Cristo. — Matt. 5:27, 28; Ebr. 1:9; 1 Piet. 4:1.
5, 6. (a) Perché per rafforzare l’uomo che siamo “di dentro” sono essenziali lo studio personale e la meditazione? (b) È solo questione di conoscenza a livello intellettuale? Se no, cos’altro è necessario?
5 Sono quindi essenziali lo studio personale e la meditazione della Bibbia, se vogliamo essere “radicati e stabiliti sul fondamento, onde [essere] pienamente capaci di afferrare mentalmente con tutti i santi ciò che è l’ampiezza e la lunghezza e l’altezza e la profondità” della verità della Parola di Dio, in particolare per quel che si riferisce all’esempio d’amore costituito dalla vita e dagli insegnamenti di Gesù Cristo. Ciò che è profondamente radicato non può essere strappato via facilmente; ciò che è stabilito su un solido fondamento non può essere facilmente smosso. Dobbiamo perciò mantenere forte la nostra ‘radice e fondamento’ spirituale, lasciando che la conoscenza di Cristo penetri profondamente nell’‘uomo che siamo di dentro’. — Efes. 3:17, 18.
6 Non pensate però che far dimorare Cristo nel nostro cuore significhi semplicemente accumulare con lo studio una gran quantità di informazioni bibliche. L’apostolo Paolo conosceva bene il pericolo di una fede basata esclusivamente su una conoscenza intellettuale, per cui continuò: “E di conoscere l’amore del Cristo che sorpassa la conoscenza, affinché siate in ogni cosa ripieni di tutta la pienezza che Dio dona”. Non è solo questione di ‘erudizione’. È vero che più frequentiamo una persona, più ne comprendiamo la mentalità. Tuttavia, è solo quando cominciamo a imitare quella persona nel suo modo di trattare gli altri o nel suo modo di vivere che possiamo davvero comprenderne i sentimenti. Allo stesso modo, non si può comprendere l’amore di Cristo solo attraverso la lettura di certi libri, ma è quando si diviene simili a Cristo che, per conformità di sentimenti, si può conoscere ciò che “sorpassa la conoscenza”. — Efes. 3:19.
7. Siccome Cristo era perfetto, è troppo aspettarci d’essere simili a lui: è vero o falso? Qual è la ragione scritturale della vostra risposta?
7 Che meta sublime! Che nobile esempio da imitare! Certo, può sembrare un compito più che arduo, ma con l’aiuto di Dio possiamo riuscirci nonostante le nostre capacità imperfette, perché Paolo dice che Dio “può fare più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose che chiediamo o concepiamo”. La domanda è: Stiamo facendo la nostra parte? — Efes. 3:20; vedi anche I Pietro 2:21 e I Corinti 11:1.
‘SPOGLIATEVI DELLA VECCHIA PERSONALITÀ CON I SUOI DESIDERI INGANNATORI’
8. (a) Secondo Paolo, che tipo di desideri indugiano nella “vecchia personalità”? (b) In che modo alcuni giustificano il fatto di scegliere tipi di divertimento degradanti, e tale modo di ragionare è scritturalmente valido?
8 Così esortò a fare l’apostolo Paolo in Efesini 4:22. Non dobbiamo rattoppare la vecchia personalità, ma ‘spogliarcene’, disfarcene. (Col. 3:9) Perché? Perché i suoi “desideri ingannatori”, che indugiano nel nostro cuore “ingannevole”, possono ‘corrompere’ o far sì che la vecchia personalità vada di male in peggio. (Ger. 17:9) Per giustificare la loro assiduità a svaghi ovviamente degradanti, alcuni cristiani fanno questo ragionamento: ‘Non turba la mia coscienza, quindi cos’è che non va?’ Non potrebbe darsi che quello che non va sia proprio la loro coscienza, e che i desideri del loro cuore li stiano ingannando? Il semplice fatto che la nostra coscienza non ci turbi non è di per sé una garanzia che il nostro comportamento sia giusto. Anche l’apostolo Paolo ammise: “Poiché non mi rendo conto di nulla contro me stesso. Ma non per questo sono provato giusto, bensì chi mi esamina è Geova”. (1 Cor. 4:4) La coscienza di molti appartenenti all’antica congregazione di Corinto era divenuta così insensibile che tolleravano l’immoralità in mezzo a loro, perfino vantandosene. Che coscienze sviate! — 1 Cor. 5:1, 2, 6; Tito 1:15; 1 Tim. 4:2.
9. Quale preoccupante rapporto mostra come la coscienza può essere gradualmente alterata?
9 È facile lasciare che la propria coscienza divenga gradualmente contaminata da “desideri ingannatori”. Dall’ufficio filiale dei testimoni di Geova in un paese europeo riceviamo questo preoccupante rapporto:
“È certo che una decina d’anni fa i nostri fratelli non avrebbero guardato la maggioranza dei film attuali, . . . il loro senso del pudore è stato alterato. Non c’è dubbio che le tendenze di questo mondo hanno influenzato in una certa misura alcuni dei nostri fratelli”.
10. (a) Cosa fu fatto nel I secolo perché gli spettacoli gladiatori divenissero ben accetti? (b) Cosa ci insegna questo?
10 In maniera molto graduale Satana fa di tutto perché le sue depravate norme morali vengano accettate. Quando gli spettacoli gladiatori vennero introdotti in Palestina, furono inizialmente accolti con “terrore” da persone “non abituate a simile vista”, secondo Livio, storico del I secolo, che aggiunge:
“Quindi, con frequenti ripetizioni, consentendo a volte ai combattenti di arrivare solo a ferirsi l’un l’altro . . . egli rese lo spettacolo familiare e persino piacevole, e suscitò in molti giovani la passione per le armi”.
Passo per passo il loro orrore fu attenuato. Col tempo non provarono più ripugnanza ma divennero allegri partecipanti. I metodi di Satana cambiano di rado; è necessario stare quindi attenti che il proprio “senso del pudore” come cristiani non venga lentamente alterato. Soffermatevi e riflettete: Dove vi ha permesso di arrivare la vostra coscienza? Siete andati troppo oltre? Nel campo dei divertimenti, il vostro modo di agire differisce di poco da quello delle persone che hanno “superato ogni senso morale”?
ASSICURATEVI DI CIÒ CHE È ACCETTEVOLE AL SIGNORE
11, 12. (a) Perché oggi i consigli di Efesini 5:10 e 17 sono così importanti, e che applicazione possiamo farne? (b) Il fatto che una forma degradante di divertimento possa avere qualche caratteristica positiva, la rende appropriata per i cristiani?
11 Molte cose che sono moralmente corrotte ci vengono presentate come se fossero perfettamente a posto. Ecco perché dobbiamo ‘continuare ad assicurarci di ciò che è accettevole al Signore’. “Per questo motivo [perché i giorni sono malvagi] cessate di divenire irragionevoli, ma comprendete qual è la volontà di Geova”. — Efes. 5:10, 17.
12 Perciò, quando si tratta di divertimenti provveduti dal mondo, il segreto è saper scegliere. Per spiegarlo, una persona ha detto: “Per la maggior parte il film è abbastanza buono, ma siccome molti film contengono sempre qualche scena di sesso, se volete vedere il resto del film siete costretti a guardare le scene erotiche”. Ma vale la pena di vedere la parte ‘abbastanza buona’ del film tenendo conto del possibile danno morale derivante dalle “scene erotiche”? Queste scene che descrivono ciò che avviene in segreto vengono ora gettate in faccia agli spettatori. Se Paolo disse che “le cose che avvengono in segreto presso [le nazioni] è vergognoso perfino narrarle”, come dovremmo considerare il fatto di guardarle per divertimento? (Efes. 5:12) Anziché consultare l’elenco di regole talmudiche degli ebrei, il cristiano deve usare le proprie “facoltà di percezione” e ‘cessar di divenire irragionevole [greco: “insensato, privo di intelligenza morale”]’. (Ebr. 5:14) Può darsi che dobbiamo evitare completamente certi film o programmi televisivi che per il resto potrebbero essere divertentissimi. Uno scrittore del II secolo che si professava cristiano scrisse qualcosa di molto interessante nel suo trattato De spectaculis:
“Ammettiamo che [negli spettacoli] vi siano delle cose piacevoli, cose sia gradevoli che in se stesse innocenti, diciamo anche cose eccellenti. Nessuno diluisce il veleno col fiele [che è amarissimo] . . . ciò che è dannoso vi è servito ben condito onde abbia un gusto dolcissimo”. — Tertulliano.
13. Come si può aiutare una persona che, con “parole vuote”, minimizza l’importanza dei consigli biblici?
13 Com’è bello poterci incoraggiare individualmente l’un l’altro a seguire una condotta “accettevole al Signore”! È davvero lodevole il commento di un giovane: “Penso che gli adolescenti spiritualmente maturi stiano facendo uno sforzo immane per cercar di stare lontani da film immorali e anche per incoraggiare gli altri a fare la stessa cosa”. Tuttavia, Paolo avvertì la congregazione che alcuni avrebbero minimizzato l’importanza del chiaro consiglio delle Scritture, e disse: “Nessuno v’inganni con parole vuote, poiché a causa delle predette cose [fornicazione, impurità, discorsi osceni, e così via] l’ira di Dio viene sui figli di disubbidienza”. (Efes. 5:6) Chi pronuncia “parole vuote” può esercitare una cattiva influenza su altri. Circa quelli che persistono nel camminare disordinatamente, l’apostolo Paolo raccomanda:
“Ma se qualcuno non è ubbidiente alla nostra parola . . ., tenetelo segnato, smettete d’associarvi con lui, affinché si vergogni. Eppure non lo considerate come un nemico, ma continuate ad ammonirlo come un fratello”. — 2 Tess. 3:14, 15.
Sì, non trattatelo come un “nemico”, ma smettete d’associarvi con lui nei suoi svaghi. Forse capirà che deve modificare il suo modo di pensare.
ALTERNATIVE PER I FIGLI DELLA LUCE
14, 15. (a) Nel I secolo, cosa facevano molti delle nazioni alla ricerca di qualche emozione? (b) Quali alternative sono additate ai cristiani in Efesini 5:18, 19, e come sarebbero state considerate da quelli delle nazioni?
14 Tutti, giovani e vecchi, desiderano vivamente qualche stimolo, qualche forma di ricreazione, un cambiamento di ritmo, per sollevare lo spirito al di sopra della routine quotidiana. Fra la gente del mondo nel I secolo era di moda provare eccitazione o “ristoro” ubriacandosi. Le loro feste diventavano spesso semplici “sbevazzamenti”. Che differenza stare assieme ai cristiani! Avevano un’ottima fonte di ristoro. Quale? L’apostolo Paolo ci dice: “E non vi ubriacate di vino, in cui è dissolutezza, ma continuate ad esser pieni di spirito”. L’influenza dello spirito di Dio costituiva il massimo piacere per i cristiani. Quindi i loro raduni a scopo di svago non riflettevano la “dissolutezza” o “lussuria” (traduzione di F. Nardoni) dei non credenti. Poiché il santo spirito di Dio empiva il loro cuore, ciò che scaturiva dalla loro bocca era molto diverso dalle espressioni di gente ‘piena di vino’. Anziché divertirsi a cantare canzoni oscene, spesso accompagnate da danze indecenti, cose per le quali le nazioni erano famose, i cristiani avrebbero seguito il sano consiglio di Paolo: ‘Continuate a parlare a voi stessi con salmi e lodi a Dio e cantici spirituali, cantando e accompagnandovi con musica nei vostri cuori a Geova’. Avrebbero quindi provato ristoro interiore. — Efes. 5:18, 19; 1 Piet. 4:3.
15 Quanto doveva sembrare noioso tutto questo a quelli delle nazioni! Ma quei primi ‘figli della luce’ erano lieti, perché avevano uno spirito veramente diverso. Agivano come una famiglia affiatata, “la casa di Dio”, in cui ciascuno usava il suo “dono” per l’edificazione dell’intera congregazione simile a una famiglia. — Efes. 2:19; 4:7.
16. (a) Che effetto avrà su una congregazione un caloroso spirito ‘familiare’, e perché è opportuno ricordare il consiglio di Giacomo 1:27? (b) Quale possibile pericolo si dovrebbe evitare in certe feste o ricevimenti? (c) Da che cosa dovrebbero essere caratterizzate le riunioni fra cristiani a scopo di svago?
16 Similmente oggi, se nella congregazione esiste tale spirito ‘familiare’ di affiatamento, vi sarà il naturale desiderio di stare insieme nelle adunanze, come pure nello svago, per la reciproca edificazione. L’amore sincero favorirà l’interesse spontaneo per tutti, giovani e vecchi, specialmente ‘per le vedove e per gli orfani’. (Giac. 1:27) Comunque, non si dovrebbe permettere che feste o ricevimenti degenerino, come accadde nel seguente caso:
“La cerimonia nuziale era stata meravigliosa, con ottimi consigli scritturali da parte del ministro che aveva pronunciato il discorso del matrimonio. Dopo di che la coppia e le diverse centinaia di ospiti si recarono in una sala vicina per il ricevimento. Ma che atmosfera diversa! Un complesso di suonatori professionisti era al centro dell’attenzione, suonando musica selvaggia e sensuale a volume così forte che diversi ospiti furono costretti ad andarsene. Le bevande alcoliche scorrevano troppo liberamente. Il modo di ballare rifletteva uno spirito di selvaggio abbandono. Molti degli ospiti si chiesero: ‘Perché rovinare un felice matrimonio teocratico introducendovi lo spirito del mondo e lasciando che predomini?’”
Cosa possono fare i cristiani quando si riuniscono a scopo di svago o ricreazione? Molte cose edificanti! Alcune cose che altri hanno trovato davvero ristoratrici dal punto di vista dello svago sono indicate nell’articolo che segue. Il punto è che ciò che si fa dovrebbe dimostrare che siamo ‘figli della luce’, e che siamo sotto l’influenza dello spirito di Dio, non dello “spirito del mondo”. — 1 Cor. 2:12.
CIASCUNO ESERCITI UN’INFLUENZA BENEFICA
17. In che modo gli anziani e altri spiritualmente qualificati possono aiutare quelli che pare stiano facendo ‘passi falsi’ in quanto allo svago?
17 Poiché la pressione del mondo aumenta, è necessario essere vigilanti per contrastarne lo spirito nella congregazione. L’influenza esercitata dagli anziani dovrebbe favorire il flusso dello spirito di Dio. A volte questo può richiedere che si ‘ristabilisca’ il corretto modo di pensare in alcuni che perdono l’equilibrio. Preoccupato per l’infiltrazione della mondanità nella congregazione, un anziano scrisse: “Noi anziani dobbiamo addossarci parte della colpa, perché alcuni di noi si dimostrano deboli quando si tratta di dare i necessari consigli e non si pronunciano apertamente a favore di ciò che è giusto”. Comunque, non solo gli anziani, ma tutti quelli che sono “spiritualmente qualificati [gli “spirituali”, Int]” dovrebbero essere disposti a “ristabilire tale uomo [che ha fatto un “passo falso”] con uno spirito di mitezza”. Tali ‘miti’ consigli potrebbero forse impedire che un “passo falso” divenga un radicato comportamento ribelle che conduca al disastro. — Gal. 6:1; Efes. 4:11-14.
18. Perché ci vuole equilibrio?
18 Tutti dovrebbero capire che in quanto alla scelta dei divertimenti i gusti variano. Anziché essere eccessivamente critici, rischiando forse di divenire ‘troppo giusti’, incoraggiate a compiere cose buone. Usate le norme stabilite nella Bibbia. Lasciate che sia la forza della Parola di Dio a toccare il cuore di quelli che fanno ‘passi falsi’. — Eccl. 7:16.
19. In che modo i genitori possono usare positivamente la loro influenza sui figli?
19 Specialmente i genitori sono in un’ottima posizione per aiutare i propri figli. L’apostolo comanda ai padri: “Non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nella norma mentale di Geova”. La parola greca tradotta “allevarli” contiene l’idea del tenero affetto per i figli, poiché una parola affine si può applicare a “una madre che alleva” i propri figli ‘avendone tenera cura’. — Efes. 6:4, ediz. inglese del 1971; 1 Tess. 2:7.
20. (a) Perché c’è bisogno di disciplina? (b) Da quanto dice una ragazza, cosa dovrebbero fare i genitori, e in seguito i loro figli lo apprezzeranno?
20 Tale interesse impedirà ai genitori di essere indifferenti nei confronti dei divertimenti scelti dai loro figli. Il profondo amore per i figli spingerà a volte i genitori a essere fermi, ad ‘allevare i figli nella disciplina’. Specialmente a causa delle pressioni dei compagni, un ragazzo può non essere d’accordo con qualcuna delle limitazioni stabilite dal genitore, forse nel campo dello svago. Una predicatrice ventunenne in servizio continuo, che è stata allevata da genitori devoti, commenta gli anni della sua adolescenza, dicendo:
“Solo dopo molti anni mi sono resa conto che l’educazione ricevuta era per il mio bene, benché all’epoca pensassi di rimetterci. In quanto ai genitori, forse temono di perdere il figlio se si mantengono fermi, ma non è vero. Devono essere lungimiranti. Si capisce che è molto imbarazzante per i genitori quando una figlia dice: ‘Oh mamma, Susan lo fa ed è ancora nella Verità, perché allora pensi che io possa lasciare la Verità?’ Dev’essere molto difficile per i genitori dire di no. Ma è solo quando si diventa più grandi, molti anni dopo, che si ripensa al passato e si può dire: ‘Grazie, Geova, che i miei genitori hanno avuto il coraggio di non cedere’”.
21. I genitori dovrebbero aiutare i figli a stringere quale preziosa relazione? Perché?
21 Comunque, la forza esterna, la disciplina, non è tutto. L’apostolo Paolo parlò della “norma mentale di Geova”. Letteralmente, le parole originali significano instillare la mente di Geova come influenza regolatrice. Cercate di aiutare vostro figlio a stringere una buona relazione con Dio così che gli verrà spontaneo rifiutare i tipi di divertimento degradanti come pure qualsiasi condotta errata. Un giovane che stabilì una tale relazione disse: “Non è tanto qualcosa fra me e i miei genitori, ma fra me e Geova”.
22. Se continuiamo a camminare come figli della luce, quale speranza possiamo nutrire?
22 Questo vale per tutti: Si tratta di qualcosa fra noi e Geova. Nessuno del popolo di Geova dimentichi quindi quello che siamo, ‘figli della luce’. Continuiamo a camminare ora come illuminatori, vivendo una vita felice e soddisfacente, e nutriamo la speranza di un’eterna felicità in un nuovo sistema ormai prossimo che sarà caratterizzato da eccellenti norme morali.
[Immagine a pagina 11]
Perché ‘Cristo dimori nel nostro cuore’ dobbiamo prima scacciarne lo spirito del mondo.