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Perché è certo un nuovo mondoLa Torre di Guardia 1962 | 1° luglio
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Nel principio Dio creò un mondo giusto; non può egli crearne un altro? Il primo mondo giusto finì con la ribellione di un figlio spirituale di Dio e di Adamo ed Eva, ma un mondo giusto non dev’essere perduto per sempre. Una volta Gesù Cristo disse ai suoi apostoli: “Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figliuol dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che m’avete seguitato, sederete su dodici troni”. — Matt. 19:28, VR.
Che cos’è questa “nuova creazione”? È interessante notare come rende queste parole La Sacra Bibbia (The Holy Bible) dagli antichi manoscritti orientali, tradotta da G. Lamsa: “Nel nuovo mondo quando il Figlio dell’uomo sederà sul trono della sua gloria . . .” Gesù si riferì alla nuova creazione di un mondo giusto, che sarà il nuovo mondo di giustizia promesso da Dio. Gesù mostrò che la nuova creazione di tale mondo sarebbe avvenuta nel tempo in cui egli sarebbe stato Re sul suo trono nella gloria celeste. I “cieli nuovi”, il regno di Dio retto da Gesù Cristo, sono il governo celeste che dominerà il nuovo mondo.
Ciò che oggi specialmente ci assicura un mondo è l’istituzione nel cielo da parte di Dio del suo regno retto da Gesù Cristo, avvenimento profeticamente additato dal profeta Daniele: “Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino all’Antico di giorni e fu presentato a Lui, che gli dette potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo dovranno servire: il suo potere è un potere eterno che mai tramonta, e il suo regno è tale, che non sarà mai distrutto”. (Dan. 7:13, 14, Na) Questo avvenimento assicura a coloro che amano le promesse di Dio la creazione di un nuovo mondo di giustizia.
Mediante il “potere eterno che mai tramonta” e il regno “che non sarà mai distrutto”, il Re di Dio, Gesù Cristo, rende certo l’adempimento della promessa del Nuovo Mondo. “Infatti tutte quante le promesse di Dio”, scrisse l’apostolo Paolo, “in lui [Gesù Cristo] furono ‘sì’”. (2 Cor. 1:20, Na) Che pensiero rassicurante: non ha importanza quante sono le promesse di Dio né quanto sembrano difficili agli occhi degli uomini, poiché si avvereranno mediante il Re di Dio, Gesù Cristo.
Ci viene dunque data la più grande assicurazione che verrà un nuovo mondo. La promessa di Dio di stabilire “cieli nuovi e terra nuova” è sicura perché egli non può mentire; la sua promessa è sicura a motivo della sua illimitata potenza e delle passate dimostrazioni di tale potenza, come al tempo del diluvio di Noè; la sua promessa è degna di fede, perché l’Altissimo e suo Figlio Gesù Cristo confermano il fatto che nulla è troppo straordinario dinanzi a Dio e che le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio. E a rendere assolutamente certa la divina speranza del Nuovo Mondo è il fatto che il regno di Dio governa; e il suo regnante Re porterà presto ad adempimento questa promessa, all’eterna lode di Colui che ha promesso il nuovo mondo.
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Confusa norma moraleLa Torre di Guardia 1962 | 1° luglio
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Confusa norma morale
“Mentre la chiesa rende servizio con le labbra alle assolute esigenze morali di Gesù, la vera norma morale che opera nella chiesa protestante comune, la norma in base alla quale i membri della chiesa si giudicano a vicenda, è un singolare e impuro miscuglio di moralità pagana, di modi di vivere di gente primitiva, e di rispettabilità borghese, il tutto condito con alcune massime tratte dalla Bibbia”. — Citato in The Theology of Evangelism di Taito Kantonen e preso da The Apostolic Preaching.
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