Capitolo 11
Mantieni aperte le linee di comunicazione
1, 2. Cosa significa comunicare, e perché è importante?
COMUNICARE significa più che parlare soltanto. Come disse l’apostolo Paolo, se le tue parole non sono comprese dall’ascoltatore, ‘infatti parlerai all’aria’. (1 Corinti 14:9) I tuoi figli capiscono quello che dici, e tu comprendi realmente che cosa cercano di dirti?
2 Perché vi sia vero dialogo, si devono trasmettere da una mente all’altra pensieri, idee e sentimenti. Se l’amore si può definire il cuore della felice vita familiare, la comunicativa potrebbe esserne il sangue vitale. Se non vi è buona comunicativa fra i coniugi sono guai; sono guai altrettanto gravi, se non peggiori, quando s’interrompe la comunicazione fra genitori e figli.
SIATE LUNGIMIRANTI
3. Durante quale periodo della vita del figlio i genitori dovrebbero aspettarsi difficoltà nel comunicare?
3 Le linee di comunicazione fra genitori e figli subiscono le maggiori tensioni non durante i primi anni di vita del figlio, ma durante l’adolescenza. I genitori devono riconoscere che le cose andranno così. Anche se i primi anni di vita dei figli sono stati relativamente tranquilli, è poco realistico pensare che lo saranno anche gli anni successivi. Ci saranno senz’altro problemi, e un’intesa chiara ed efficace può essere un fattore determinante per risolverli o ridurli. Rendendosene conto, i genitori devono essere lungimiranti, pensare al futuro, perché “è meglio la fine di poi d’una faccenda che il suo principio”. — Ecclesiaste 7:8.
4. Nella famiglia, ogni comunicazione consiste nel conversare? Spiegate.
4 Molte cose contribuiscono a stabilire, rafforzare e tenere aperte le linee di comunicazione. Con gli anni marito e moglie possono raggiungere la più profonda stima, fiducia e intesa reciproca; ciò rende loro possibile comunicare anche senza parole: uno sguardo, un sorriso o una carezza possono voler dire un’infinità di cose. Dovrebbero prefiggersi di stabilire la stessa forte base per comunicare con i figli. Ancor prima che il bambino capisca le parole, i genitori gli comunicano un senso di sicurezza e amore. Mentre i figli crescono, se in famiglia si lavora, si gioca e, soprattutto, si adora insieme, si stabilirà un buon dialogo. Per tenerlo aperto ci vuole però vero impegno e saggezza.
INCORAGGIA TUO FIGLIO A ESPRIMERSI
5-7. (a) Perché è bene che i genitori stiano attenti a non impedire al figlio di parlare? (b) Come i genitori potrebbero insegnare ai figli gentilezza e cortesia?
5 Secondo un antico detto, “i bambini si dovrebbero vedere ma non sentire”. A volte è vero. I bambini devono imparare che, come dice la Parola di Dio, c’è “un tempo per stare zitti e un tempo per parlare”. (Ecclesiaste 3:7) Ma i bambini vogliono l’attenzione, e i genitori devono badare a non soffocarne inutilmente la libera espressione. Non aspettarti che la reazione di un bambino sia quella di un adulto. L’adulto vede ogni singolo avvenimento come parte dell’ampio panorama della vita. Il bambino può entusiasmarsi e quindi essere così completamente assorto in qualche cosa d’interesse immediato da dimenticare tutto il resto. Un bambino può piombare nella stanza e cominciare tutto eccitato a raccontare una cosa al padre o alla madre. Se il genitore interrompe il figlio con un irritato “Calmati!” o con qualche altra espressione di rabbia, l’entusiasmo del bambino può essere soffocato. Può sembrare che il chiacchierio infantile abbia poco senso. Ma, incoraggiando l’espressione naturale dei tuoi figli, puoi impedire che più tardi nella vita tengano per sé cose che vuoi e devi sapere.
6 Gentilezza e cortesia favoriscono la buona comunicativa. I bambini dovrebbero imparare a essere garbati, e i genitori dovrebbero dare l’esempio quando si rivolgono ai figli, e in altri modi. La riprensione sarà necessaria e si dovrebbe impartire quando occorre, anche con severità. (Proverbi 3:11, 12; 15:31, 32; Tito 1:13) Comunque, se i bambini vengono abitualmente interrotti, continuamente corretti o, peggio, respinti e persino canzonati dal genitore quando parlano, probabilmente si chiuderanno in se stessi, o si rivolgeranno a qualcun altro quando vogliono parlare. Più il figlio o la figlia è grande, più le cose andranno così. Perché non fai una cosa; stasera ripensa alle conversazioni che hai avuto con tuo figlio o con tua figlia, e poi chiediti: quante volte ho detto cose che esprimono apprezzamento, incoraggiamento, elogio o lode? D’altra parte, quante volte ho detto cose che volevano dire l’opposto, che tendevano ad abbattere, che rivelavano insoddisfazione, irritazione o esasperazione? Sarai sorpreso di quello che ti rivelerà questo esame. — Proverbi 12:18.
7 Spesso i genitori devono mostrare pazienza e padronanza di sé. I ragazzi tendono a essere impetuosi. Possono dire tutto d’un tratto quello che passa loro per la mente, magari interrompendo la conversazione degli adulti. Un genitore potrebbe rimproverare seccamente il ragazzo. Ma a volte potrebbe esser più saggio ascoltare garbatamente, dando così un esempio di padronanza di sé e poi, dopo una breve risposta, ricordare benevolmente al figlio la necessità d’esser cortesi e riguardosi. Anche qui dunque si può applicare il consiglio di essere “pronto a udire, lento a parlare, lento all’ira”. — Giacomo 1:19.
8. In che modo i genitori potrebbero incoraggiare i figli a rivolgersi a loro per avere guida?
8 Vuoi che i tuoi figli si sentano spinti a cercare la tua guida quando hanno problemi. Puoi incoraggiarli a farlo dimostrando che anche tu cerchi una guida nella vita e hai qualcuno a cui sei sottomesso. Spiegando come stabilisce buone comunicazioni con i figli quando sono ancora piccoli, un padre dice:
“Quasi ogni sera prego con i bambini all’ora di coricarsi. Di solito i bimbi sono a letto, e mi inginocchio accanto al lettino e li prendo fra le braccia. Dico una preghiera e spesso dopo ne dicono una loro. Non è insolito che mi bacino dicendo: ‘Papà, ti voglio bene’, e poi rivelino qualche cosa che sta loro a cuore. Col calduccio del letto e la sicurezza dell’abbraccio paterno possono parlare di problemi personali per cui hanno bisogno d’aiuto o magari esprimere semplicemente il loro affetto”.
All’ora dei pasti e in altre occasioni, se le tue preghiere non sono meccaniche, ma espressive, dette dal cuore e riflettono una sincera relazione personale col tuo Creatore e Padre celeste, ciò può contribuire immensamente a una buona relazione con la tua prole. — 1 Giovanni 3:21; 4:17, 18.
GLI ANNI DI TRANSIZIONE
9. Che si può dire dei problemi e delle necessità degli adolescenti in paragone con quelli dei bambini?
9 L’adolescenza, è un tempo di transizione, un tempo in cui tuo figlio e tua figlia non sono più bambini ma non sono ancora adulti. Il corpo degli adolescenti subisce mutamenti, e questi influiscono sui sentimenti. I problemi e le necessità degli adolescenti differiscono da quelli dei bambini. Perciò i genitori devono affrontare questi problemi e necessità in un modo diverso, perché quello che andava bene quando erano piccoli spesso non va bene quando sono cresciuti. Bisogna dare più ragioni, e questo richiede maggiore, non minore, comunicazione.
10. (a) Perché semplici spiegazioni sul sesso non sono sufficienti per gli adolescenti? (b) Come i genitori potrebbero iniziare coi figli conversazioni sul sesso?
10 Per esempio, le semplici spiegazioni sul sesso che hai date a tuo figlio quando era piccolo non soddisferanno le necessità degli adolescenti. Essi provano stimoli sessuali, ma l’imbarazzo spesso impedisce loro di rivolgere domande al padre o alla madre. I genitori devono prendere l’iniziativa, e non sarà facile se non hanno stabilito e mantenuto buone linee di comunicazione, particolarmente essendo compagni affettuosi dei loro figli, nel lavoro e nel gioco. L’inizio delle emissioni seminali per il ragazzo o delle mestruazioni per la ragazza provocherà minor turbamento se queste cose saranno già state spiegate. (Levitico 15:16, 17; 18:19) Il padre, forse durante una passeggiata col figlio, potrebbe trattare l’argomento della masturbazione, menzionando che costituisce un problema per la maggior parte dei giovani, e chiedere: ‘Come te la cavi al riguardo?’ oppure: ‘È un problema per te?’ In alcune conversazioni familiari si potrebbero trattare simili problemi dell’adolescenza, e padre e madre potrebbero dare consigli in modo rilassato ma franco.
COMPRENDIAMO I BISOGNI DEGLI ADOLESCENTI
11. In quali modi gli adolescenti sono diversi dagli adulti?
11 “Acquista sapienza; e con tutto ciò che acquisti, acquista intendimento”. (Proverbi 4:7) Genitori, siate saggi considerando il punto di vista dei giovani, intuendone i sentimenti. Non dimenticate come vi sentivate quando eravate ragazzi. E ricordate che mentre ogni persona anziana un tempo era giovane e sa cosa significa esserlo, nessun giovane ha provato a essere vecchio. Il ragazzo adolescente non vuole più esser trattato come un bambino, ma non è un adulto e non ha ancora molti degli interessi degli adulti. Gli piace ancora giocare e ha bisogno di un po’ di tempo per giocare.
12. I ragazzi come vogliono essere trattati dai genitori?
12 Ci sono certe cose che i ragazzi desiderano particolarmente dai genitori in questo momento della vita. Desiderano essere compresi; desiderano, più che mai, esser trattati come individui; desiderano norme e direttive coerenti che tengano conto che fra breve saranno adulti; desiderano moltissimo sentirsi necessari e apprezzati.
13. Come gli adolescenti potrebbero reagire alle restrizioni dei genitori, e perché?
13 I genitori non dovrebbero sorprendersi che nell’adolescenza cominci a manifestarsi una certa avversione alle restrizioni. Questo dipende dal fatto che il ragazzo sta per raggiungere infine l’indipendenza e ha il normale desiderio di più ampia libertà di movimento e di scelta. I neonati hanno bisogno della costante cura dei genitori, i bambini hanno bisogno di vigile protezione, ma man mano che crescono il campo d’attività si allarga, e i legami fuori della cerchia familiare aumentano e si rafforzano. Questi tentativi incerti verso l’indipendenza possono rendere il figlio o la figlia un po’ difficile da trattare. I genitori non possono lasciare che la loro autorità sia ignorata o respinta, per il bene dei figli stessi. Ma possono mostrare saggezza e mantenere buone comunicazioni se tengono presenti i motivi di questa condotta forse allarmante.
14. Come i genitori potrebbero far fronte al desiderio di maggior indipendenza del figlio?
14 Di fronte al bisogno di maggiore indipendenza del figlio o della figlia, cosa devono fare i genitori? Quel bisogno è come una molla tenuta compressa nella mano. Lasciala andare all’improvviso e sfuggirà a ogni controllo prendendo una direzione imprevedibile. Trattienila troppo a lungo e ti stancherai e la indebolirai. Ma se la lasci andare gradatamente, senza perderne il controllo, la molla rimarrà al suo posto.
15. Cosa dimostra che Gesù crebbe fino all’età adulta sotto la direttiva dei genitori?
15 Troviamo un esempio di tale crescita controllata verso l’indipendenza nel caso di Gesù quando era ragazzo. Di quegli anni della sua vita il racconto storico in Luca 2:40 dice che “cresceva e si fortificava essendo pieno di sapienza, e il favore di Dio era su di lui”. Senza dubbio i genitori ebbero un ruolo importante nella sua formazione, poiché, pur essendo perfetto, la sua sapienza non sarebbe stata automatica. Essi provvidero regolarmente il clima spirituale per la sua educazione, come continua a riferire il racconto. A 12 anni, mentre la famiglia era a Gerusalemme per assistere alla festa di Pasqua, Gesù andò al tempio e lì intavolò una conversazione con i maestri di religione. Evidentemente i genitori permettevano al figlio dodicenne questa libertà di movimento. Partirono da Gerusalemme senza rendersi conto che era rimasto indietro, forse pensando che sarebbe tornato con altri amici o parenti. Tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, non a cercare di insegnare a quelli più anziani di lui, ma “ad ascoltarli e interrogarli”. La madre menzionò l’afflizione mentale che avevano provato, e Gesù, senza mancare di rispetto, in effetti rispose che pensava che avrebbero certo saputo dove trovarlo al momento di partire. Benché avesse una certa libertà di movimento, il racconto dice che in seguito Gesù “era loro sottoposto”, osservandone le norme e le restrizioni mentre entrava nell’adolescenza, e “progrediva in sapienza e crescita fisica e nel favore di Dio e degli uomini”. — Luca 2:41-52.
16. Quando hanno problemi con un adolescente, cosa dovrebbero ricordare i genitori?
16 Similmente, i genitori dovrebbero concedere ai figli e alle figlie adolescenti un certo grado d’indipendenza, sempre maggiore man mano che s’avvicinano all’età adulta, permettendo loro di prendere decisioni personali, sotto la guida e la sorveglianza dei genitori. Quando sorgono difficoltà, l’intendimento aiuterà i genitori a non fare una grande questione di cose secondarie. Molte volte l’adolescente non si ribella deliberatamente ai genitori, ma cerca di avere un certo grado di indipendenza senza sapere come fare. Perciò i genitori possono commettere errori, forse insistendo su cose sbagliate. Se la faccenda non è troppo seria, lascia andare. Ma se è seria, sii deciso. Non devi ‘scolare moscerini’ e neanche ‘inghiottire cammelli’. — Matteo 23:24.
17. Quali fattori dovrebbero considerare i genitori nell’imporre restrizioni ai figli adolescenti?
17 I genitori possono continuare ad avere ottimi rapporti con figli e figlie adolescenti se sono equilibrati nell’imporre loro restrizioni. Ricorda che anche se “la sapienza dall’alto è prima di tutto casta”, è tuttavia “ragionevole” e “piena di misericordia”, “senza ipocrisia”. (Giacomo 3:17) Ci sono alcune cose che la Bibbia considera del tutto inaccettabili, fra cui furto, fornicazione, idolatria e simili peccati gravi. (1 Corinti 6:9, 10) In molti altri campi, l’azione è corretta o sbagliata secondo fino a che punto si arriva. Il cibo è buono in se stesso, ma se mangiamo troppo diventiamo ghiottoni. Così anche per certe forme di svago come il ballo, i giochi, le feste o altre attività. Molte volte non è quello che si fa, ma il modo e la compagnia con cui lo si fa. Quindi, come non condanneremmo il mangiare quando ciò che intendiamo condannare è la ghiottoneria, così i genitori non dovrebbero condannare in blocco qualche attività giovanile se in realtà sono contrari solo agli estremi cui giungono alcuni, o a certe spiacevoli circostanze che potrebbero verificarsi. — Confronta Colossesi 2:23.
18. Come i genitori potrebbero mettere in guardia i figli circa gli amici?
18 Tutti i ragazzi hanno bisogno di amicizie. Pochi sono gli amici “ideali”, ma, d’altronde, non hanno anche i tuoi figli i loro difetti? Forse desideri limitare la loro amicizia con certi ragazzi perché potrebbe essere pericolosa. (Proverbi 13:20; 2 Tessalonicesi 3:13, 14; 2 Timoteo 2:20, 21) In altri, forse vedi cose che ti piacciono e altre no. Invece di escludere completamente un ragazzo a causa di certe mancanze, potresti dire ai tuoi figli che apprezzi le buone qualità del loro amico, pur sottolineando la necessità di essere cauti a causa di certe debolezze, incoraggiando tuo figlio o tua figlia a esercitare una buona influenza in questi campi, perché l’amico ne tragga un beneficio durevole.
19. In armonia col principio esposto in Luca 12:48, come si possono aiutare i figli ad avere la giusta veduta della libertà?
19 Un modo per aiutare il figlio o la figlia adolescente ad avere la giusta veduta dell’accresciuta libertà è quello di fargli capire che una maggiore libertà comporta maggiore responsabilità. “A chiunque è stato dato molto, sarà richiesto molto”. (Luca 12:48) Più i figli si mostrano responsabili, più i genitori possono averne fiducia. — Galati 5:13; 1 Pietro 2:16.
CONSIGLI E CORREZIONE
20. Cos’è necessario oltre al potere e all’autorità per impedire che le comunicazioni si interrompano?
20 Se uno ti dà un consiglio ma non capisce la tua posizione, il suo consiglio ti sembrerà poco pratico. Se ha il potere di costringerti a fare quello che chiede, puoi risentirtene come di un’ingiustizia. I genitori dovrebbero ricordare che “il cuore che ha intendimento ricerca la conoscenza”, e che “l’uomo di conoscenza rafforza la potenza”. (Proverbi 15:14; 24:5) Puoi avere potere sui tuoi figli, ma, se è rafforzato da conoscenza e intendimento, avrai più successo nel comunicare con loro. La mancanza d’intendimento nel correggere i giovani può provocare un “divario fra le generazioni” e un’interruzione delle comunicazioni.
21. Come i genitori dovrebbero trattare i figli che hanno commesso gravi errori?
21 Cosa farai se tuo figlio si mette in difficoltà, fa uno sbaglio serio o commette un errore che ti prende alla sprovvista? Non dovresti mai condonare l’errore. (Isaia 5:20; Malachia 2:17) Ma renditi conto che ora più che mai tuo figlio o tua figlia ha bisogno di aiuto comprensivo e direttiva esperta. Come Geova Dio, in effetti puoi dire: ‘Vieni e mettiamo le cose a posto; la situazione è grave, ma non è irreparabile’. (Isaia 1:18) Un’esplosione d’ira o un’aspra condanna possono impedire il dialogo. Troppi giovani che finiscono male dicono: ‘Non potevo parlare con i miei genitori, sarebbero andati su tutte le furie’. Efesini 4:26 dice: “Se vi adirate, guardatevi dal peccare”. (Traduzione a cura del Pontificio Istituto Biblico) Controlla i tuoi sentimenti mentre ascolti quello che tuo figlio o tua figlia ha da dire. E la tua lealtà nell’ascoltare renderà più facile accettare la correzione.
22. Perché i genitori non dovrebbero mai far pensare che considerano i figli perduti?
22 Forse non si tratta di un singolo caso ma di un periodo difficile, di un susseguirsi di azioni spiacevoli. Benché la disciplina sia indispensabile, i genitori non devono mai, a parole o con lo spirito che mostrano, far pensare al figlio che lo considerano perduto. La tua longanimità sarà una misura della profondità del tuo amore. (1 Corinti 13:4) Non combattere il male col male, ma vincilo col bene. (Romani 12:21) Non si fa che danno se si umilia il ragazzo davanti ad altri definendolo “pigro”, “ribelle”, “buono a nulla” o “senza speranza”. L’amore non smette di sperare. (1 Corinti 13:7) Un ragazzo può persino diventare delinquente e andarsene da casa. Pur non approvandolo in alcun modo, i genitori possono sempre dargli l’opportunità di tornare. In che modo? Mostrando che non respingono lui, ma la sua condotta. Possono continuare a esprimergli la loro convinzione che ha delle buone qualità e la speranza che queste abbiano il sopravvento. In questo caso, come il figlio prodigo dell’illustrazione di Gesù, egli potrà tornare a casa con la sicurezza che tornando pentito non sarà accolto con durezza o freddezza. — Luca 15:11-32.
UN SENSO DI DIGNITÀ PERSONALE
23. Perché è importante che gli adolescenti si sentano apprezzati dalla famiglia?
23 Ogni essere umano ha bisogno di qualche riconoscimento, di essere accettato e approvato, di sentirsi benvoluto. Per ottenere il consenso e l’approvazione di cui ha bisogno, naturalmente non può diventare troppo indipendente. Deve rimanere entro i limiti della condotta approvata dal gruppo a cui appartiene. I ragazzi adolescenti sentono il bisogno di appartenere alla famiglia. Fate sentire loro che sono apprezzati nella cerchia familiare, che contribuiscono al suo benessere, anche permettendo che partecipino ai piani e alle decisioni della famiglia.
24. Cosa dovrebbero evitare i genitori affinché un figlio non diventi invidioso di un altro?
24 “Non diventiamo egotisti”, dice l’apostolo, “suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandoci gli uni gli altri”. (Galati 5:26) La lode da parte di un genitore quando il figlio o la figlia fa bene contribuirà a impedire che sorga tale spirito; ma paragonare un ragazzo a un altro che troppo spesso è considerato migliore creerà invidia e risentimento. L’apostolo disse che ciascuno dovrebbe provare “quale sia la propria opera, e allora avrà causa d’esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l’altra persona”. (Galati 6:4) Il giovane vuol essere accettato per quello che è e per quello che sa fare, vuol essere amato per questo dai genitori.
25. Come i genitori possono aiutare i figli ad acquistare un senso di dignità?
25 I genitori possono aiutare il figlio o la figlia ad acquistare un senso di dignità abituandoli ad assumere le responsabilità della vita in tutti i campi. Educano i figli dall’infanzia a essere onesti, veritieri e a trattare bene gli altri; costruiscono su questo fondamento iniziale mostrando come queste qualità si applicano nei rapporti umani, come bisogna anche assumere la responsabilità di un lavoro ed essere fidati. Gesù “progrediva in sapienza” come adolescente, evidentemente imparando un mestiere al fianco di Giuseppe, suo padre adottivo; infatti anche quando all’età di 30 anni cominciò l’opera pubblica del Regno, la gente parlava di lui come del “falegname”. (Marco 6:3) Negli anni dell’adolescenza, specialmente i ragazzi dovrebbero imparare cosa significa lavorare e accontentare un datore di lavoro o un cliente, anche se si tratta di un lavoro semplice come fare commissioni. Si dovrebbe mostrare loro che essendo lavoratori diligenti, seri e fidati soddisfano il loro amor proprio e guadagnano il rispetto e l’apprezzamento degli altri; non solo fanno onore ai genitori e alla famiglia ma anche ‘adornano in ogni cosa l’insegnamento del nostro Salvatore, Dio’. — Tito 2:6-10.
26. Quale antica usanza riconosceva che una figlia è una preziosa parte della famiglia?
26 Anche le figlie possono imparare l’arte di governare la casa e fare cose da sé, e guadagnarsi riconoscenza e lode sia dai familiari che dagli estranei. Il valore potenziale di una figlia è illustrato dall’usanza vigente nei tempi biblici di esigere una dote o prezzo della sposa quando la figlia era data in matrimonio. Questo era indubbiamente considerato un compenso per la perdita dei servigi che rendeva alla famiglia. — Genesi 34:11, 12; Esodo 22:16.
27. Perché si dovrebbe far buon uso delle opportunità di ricevere un’istruzione?
27 Si dovrebbe approfittare delle opportunità di ricevere un’istruzione per preparare i giovani ad affrontare le prove della vita nell’attuale sistema di cose. I giovani sono fra coloro a cui sono rivolte le parole d’incoraggiamento dell’apostolo, che “imparino anche a mantenere le opere eccellenti [un lavoro onesto, New English Bible] in modo da soddisfare i loro urgenti bisogni, affinché non siano infruttuosi”. — Tito 3:14.
LA PROTEZIONE DEL CODICE MORALE BIBLICO
28, 29. (a) Quali consigli dà la Bibbia circa le amicizie? (b) Come i genitori possono aiutare i figli a seguire questi consigli?
28 È comprensibile che i genitori siano preoccupati quando le circostanze, forse la zona in cui vivono o la scuola che i ragazzi frequentano, obbligano i figli a stare insieme a giovani sviati che vanno in cerca di guai. I genitori possono rendersi conto della veracità della dichiarazione biblica che “le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. Non sono dunque disposti a cedere alle suppliche del figlio: ‘Tutti gli altri lo fanno; perché io no?’ Probabilmente non tutti lo fanno, ma anche se così fosse, non è una ragione sufficiente perché tuo figlio lo faccia se è una cosa sbagliata o poco saggia. “Non essere invidioso degli uomini [o dei ragazzi] cattivi, e non ti mostrar bramoso di stare con loro. Poiché ciò che il loro cuore continua a meditare è la spoliazione, e ciò che le loro proprie labbra continuano a pronunciare è l’affanno. Mediante la sapienza si edificherà una casa, e mediante il discernimento sarà fermamente stabilita”. — 1 Corinti 15:33; Proverbi 24:1-3.
29 Non puoi seguire i tuoi figli a scuola o per tutta la vita. Tuttavia, se rafforzi la tua famiglia con saggezza avranno un buon codice morale e giusti principi da cui farsi guidare. “Le parole dei saggi sono come i pungoli per buoi”. (Ecclesiaste 12:11) Nell’antichità questi pungoli erano lunghi bastoni appuntiti. Servivano a incitare gli animali per farli andare nella giusta direzione. Le sagge parole di Dio ci faranno prendere la giusta via e, se ci sviamo, faranno sì che la nostra coscienza ci rimorda inducendoci a cambiare condotta. Per il bene duraturo dei tuoi figli, fa che tale sapienza li accompagni. Comunicala loro a parole e con l’esempio. Inculca in loro valori veri, e i tuoi figli cercheranno queste cose in quelli che sceglieranno come amici. — Salmo 119:9, 63.
30. In che modo i genitori possono trasmettere ai figli il codice morale di Dio?
30 In tutto questo ricorda che i valori morali si potranno inculcare più facilmente in un’atmosfera familiare in cui questi principi sono rispettati e seguiti. Fa quello che desideri veder fare ai tuoi figli. Nella tua propria casa, nella cerchia familiare, assicurati che i tuoi figli trovino da parte degli adulti comprensione, amore, perdono, un certo grado di libertà e indipendenza, insieme a giustizia e lealtà, e che si sentano accettati e benvoluti come hanno bisogno. In questi modi trasmetti loro il codice morale di Dio affinché lo portino con sé fuori della cerchia familiare. Non puoi dar loro migliore eredità. — Proverbi 20:7.