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ArabiaAusiliario per capire la Bibbia
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della sua caduta (539 a.E.V.), trascorse dieci anni nell’oasi di Taima nella parte settentrionale dell’altopiano centrale dell’Arabia.
Nel V secolo a.E.V. la Palestina subì notevole influenza araba come si capisce dai riferimenti a “Ghesem l’Arabo” in Neemia 2:19 e 6:1-7.
Il regno degli himyariti, che conquistò il dominio dell’Arabia meridionale verso il 115 a.E.V., aveva la sua capitale a Zafar. Al N i nabatei (forse discendenti del Nebaiot di Genesi 25:13), con capitale a Petra fra le gole rocciose di Edom, divennero potenti dal IV secolo a.E.V. in poi. Col tempo estesero il loro dominio a tutta la parte S del Negheb e su fino al paese di Moab e alla Transgiordania. Per alcuni anni nel I secolo a.E.V. e di nuovo nel I secolo E.V. dominarono Damasco. Il loro re Areta IV (9 a.E.V.—40 E.V. ca.) è menzionato in II Corinti 11:32 in relazione alla fuga di Paolo da Damasco, descritta in Atti 9:23-25. Erode Antipa sposò la figlia di Areta IV ma divorziò da lei per sposare Erodiade. — Mar. 6:17; vedi ARETA.
Paolo dice che dopo la sua conversione ‘andò in Arabia, e tornò di nuovo a Damasco’. (Gal. 1:17) Tale viaggio forse si limitò al vicino Deserto Siriaco, ma il termine potrebbe applicarsi a qualsiasi parte della Penisola Arabica.
Durante il I secolo a.E.V. Palmira a NE di Damasco cominciò a diventare un importante centro arabo e col tempo superò Petra nell’attività commerciale. Nel 270 E.V., sotto la regina Zenobia, Palmira occupò l’Egitto e divenne una pericolosa rivale di Roma finché non fu sconfitta nel 272 E.V.
LINGUA
La lingua delle popolazioni dell’Arabia fa parte del gruppo semitico meridionale ed è rimasta più stabile delle altre lingue semitiche. Si è dimostrata perciò utile per capire meglio molte espressioni e parole dell’antico ebraico della Bibbia. Sono state scoperte molte migliaia di iscrizioni nei caratteri propri dell’Arabia meridionale, che forniscono informazioni soprattutto sull’attività politica e religiosa della popolazione.
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AraldoAusiliario per capire la Bibbia
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Araldo
Funzionario di corte che aveva il compito di proclamare pubblicamente comandi e decreti reali. Il termine ricorre in Daniele 3:4, dov’è menzionato un araldo che annuncia il decreto di Nabucodonosor di adorare l’immagine da lui eretta.
Il verbo greco tradotto “predicare” è kerỳssein. Questo verbo greco, che ricorre spesso nelle Scritture Greche Cristiane, significa fondamentalmente “proclamare come un araldo; essere un araldo, compiere l’ufficio di araldo; essere un annunciatore; convocare per mezzo di un araldo; proclamare (un vincitore)”. L’analogo sostantivo kèryx significa “araldo; messaggero pubblico; inviato; banditore (che faceva proclami e manteneva l’ordine nelle assemblee, ecc.)”. Un altro nome attinente è kèrygma, che significa “ciò che è gridato da un araldo; proclama; annuncio (di vittoria nelle gare); mandato; ordine di comparizione”. La Sacra Bibbia della CEI (1974) in Marco 13:10 dice: “Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti”. (Vedi anche Marco 1:45; Rivelazione 5:2). Questo significa che i proclamatori avrebbero una funzione simile a quella degli araldi.
Kerỳssein, in generale, significa dunque “proclamare” (notizie buone o cattive), a differenza di euaggelìzo, “porto, o annuncio, buone notizie”. Noè fu un predicatore (o araldo, kèryx) per il mondo antidiluviano, poiché diede un avvertimento. (II Piet. 2:5) Cristo predicò (come un araldo) agli spiriti in prigione, ma non la buona notizia. (I Piet. 3:18, 19) In vari casi invece kerỳssein è usato in relazione alla pubblica predicazione (o proclamazione) della buona notizia del regno di Dio. — Matt. 24:14; Mar. 14:9; Luca 8:1; 9:2; Rom. 10:14.
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Aram
(Àram) [montuoso, alto, esaltato].
Il nome “Aram” è usato come termine geografico, da solo e unito ad altri nomi, per designare le regioni in cui i discendenti di Aram erano più numerosi. — Gen. 10:22.
Aram da solo si riferisce fondamentalmente alla Siria e così in genere viene tradotto. (Giud. 10:6; II Sam. 8:6, 12; 15:8; Osea 12:12) Abbracciava la regione compresa fra i monti del Libano e la Mesopotamia e fra i monti del Tauro a N e Damasco e oltre a S. — Vedi SIRIA.
Aram-Naaraim (Sal. 60:0, soprascritta) letteralmente significa “Aram dei due fiumi” e in genere viene tradotto col corrispondente termine greco “Mesopotamia”. I due fiumi erano l’Eufrate e il Tigri. Stefano dice che Abraamo viveva in Mesopotamia quando era ancora a Ur dei Caldei (Atti 7:2), e molti anni dopo, nel mandare il suo servitore a cercar moglie per Isacco, Abraamo gli disse di andare nella città di Nahor in (Alta) Mesopotamia
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