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Il ruolo del padre
● “LA sorpresa più grossa avuta valutando [i dati di un’indagine statistica effettuata in Germania sui bambini e la religione] è stata il ruolo del padre”, ha detto “The German Tribune”. “L’indagine ha rivelato che è l’atteggiamento positivo del padre verso la religione a inculcare la conoscenza religiosa nei figli maggiori e a favorire il contatto religioso”.
Il “Tribune” rivela che prima dello studio condotto da Gisela Pannen, dell’Istituto per l’Addestramento degli Insegnanti di Neuss, presso Colonia, “si pensava che la madre influisse più profondamente sulla religiosità dei figli a motivo del ruolo principale da lei svolto nell’allevarli”.
Senza dubbio Geova, l’Istitutore della famiglia, sapeva a chi affidare la responsabilità quando ispirò l’apostolo Paolo a dire: “Voi, padri, . . . continuate ad [allevare i vostri figli] nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Efes. 6:4) Ovviamente anche le madri svolgono un ruolo determinante nell’educazione dei figli, e in particolari circostanze potrebbero anche doversene assumere l’intera responsabilità. Per questo la Bibbia collega spesso le responsabilità dei genitori, come quando dice: “Ascolta, figlio mio, la disciplina di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre”. La madre di Timoteo, Eunice, fu certo una genitrice esemplare, pur non avendo avuto l’aiuto di un marito credente. — Prov. 1:8; II Tim. 1:5; 3:14, 15.
‘Ampliata’ la libertà religiosa
● Con una sentenza che secondo l’Associated Press “amplia notevolmente la libertà religiosa nel campo del lavoro”, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che un lavoratore che lascia il lavoro per motivi religiosi ha diritto all’indennità di disoccupazione. Un metalmeccanico dell’Indiana, testimone di Geova, che lavorava alla produzione di lastre d’acciaio, era stato trasferito a una linea di montaggio di torrette per carri armati. Quando si licenziò, perché nella ditta non c’erano lavori disponibili in settori non militari, gli fu negata l’indennità statale di disoccupazione. Il rifiuto fu convalidato dalla Corte Suprema dell’Indiana, la quale sentenziò che quelli per cui si era licenziato non erano “motivi validi”.
Tuttavia otto dei nove giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti non sono stati d’accordo con questo. “Non spetta a noi dire se la linea da lui tracciata era irragionevole”, ha scritto nella sentenza Warren E. Burger, presidente della corte. “I tribunali non sono arbitri dell’interpretazione scritturale”. La corte ha detto che quando uno stato nega un’importante provvidenza “a causa di un comportamento dettato dalla fede religiosa, esercitando così un’effettiva pressione sulla persona perché cambi il suo comportamento e vada contro i dettami della sua fede, ciò costituisce un condizionamento della religione”, il che è incostituzionale.
L’articolo della rivista “Time” che commenta il verdetto inizia citando il versetto biblico di Isaia 2:4, che dice: “E faranno delle loro spade vomeri”. (“La Bibbia del Re Giacomo”) Certo, come ha detto il giudice Burger, spetta indubbiamente alla coscienza del singolo e non ai tribunali essere ‘arbitra dell’interpretazione scritturale’ quando si tratta di applicare tali princìpi alla propria vita.
Il saccheggio non è peccato?
● La peggiore siccità che abbia colpito il Brasile dal 1877, definita la “siccità del secolo”, ha interessato una zona nella parte nordorientale del paese più vasta della Francia e dell’Italia messe insieme, e ha minacciato seriamente la vita di 13 milioni di persone. Nel marzo scorso 39 città di quattro stati furono invase da centinaia di vittime affamate che chiedevano cibo. In alcune città in cui le loro richieste non furono immediatamente soddisfatte negozi e depositi vennero saccheggiati.
Il cardinale Aloísio Lorscheider di Fortaleza, capitale dello stato di Ceará, nella zona colpita, ha dichiarato: “Una persona che si trova in uno stato di estrema necessità ha diritto di prendersi la quantità di beni materiali che gli altri sarebbero obbligati a darle per dovere di carità”.
Il cardinale Lorscheider non ha detto su cosa ha basato la propria dichiarazione secondo cui le circostanze possono legittimare il saccheggio. Se però avesse basato il suo consiglio su quello di “san” Pietro, avrebbe detto: “Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore”. E anche se per rispettare questo comando dovessero patire la fame, in attesa dei soccorsi governativi, ugualmente i cristiani ‘sarebbero sottomessi alle autorità costituite’, come comanda la Bibbia. — I Piet. 4:15; Rom. 13:1, versione cattolica della “CEI”.