Non vi trattenete dal ‘praticare la verità’
“Se facciamo la dichiarazione: ‘Abbiamo partecipazione con lui’, e continuiamo a camminare nelle tenebre, mentiamo e non pratichiamo la verità”. — 1 Giov. 1:6.
1. (a) Quanto è importante la luce? (b) Qual è la luce che ha maggiore importanza, e come dovremmo sentirci riguardo ad essa?
“Dio è luce e . . . unitamente a lui non vi sono tenebre alcune”. (1 Giov. 1:5) Questa profonda verità dovrebbe ispirare tutti coloro che cercano di praticare la verità, di vivere secondo giusti princìpi. Chi è unito a Dio cammina nella luce. E com’è preziosa la luce! Infatti, se non ci fosse la luce del sole nei cieli non ci sarebbe vita sulla terra. Ciascuno di noi può capire il valore della luce quando si trova all’improvviso in un luogo completamente buio. La prima reazione è di chiedere che si accenda la luce. Perciò quando si comprende che Dio è luce, si dovrebbe desiderare d’essere in associazione o in unione con Dio, la Fonte di ogni vera luce.
2. Quale grave mancanza di luce, di cui parlò Isaia, esiste oggi?
2 Il nostro mondo odierno, comunque, è pieno di un’umanità che non conosce Dio e che, nella maggioranza dei casi, non desidera conoscerlo. È come scrisse secoli fa Isaia sotto l’ispirazione di Dio: “Poiché, ecco, le tenebre stesse copriranno la terra, e fitta oscurità i gruppi nazionali”. (Isa. 60:2) Queste tenebre non sono causate dal fatto che il sole manchi di illuminare la terra. Si tratta di tenebre molto più gravi, di tenebre causate dalla mancanza di luce spirituale da Geova Dio, il Padre delle luci celestiali.
3. (a) Chi è l’autore di tali tenebre, e come Efesini 6:12 descrive quelli che gli sono associati? (b) Quale scopo si prefigge l’autore delle tenebre mentali, e secondo l’apostolo Paolo chi è egli riuscito ad accecare?
3 L’autore di queste tenebre è l’arcinemico dell’Iddio della luce, Satana il Diavolo, insieme ai demoni a lui associati. In Efesini 6:12 sono chiamati “governanti mondiali di queste tenebre, . . . le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”. L’intenzione di Satana e dei suoi demoni è di tenere il genere umano nelle tenebre, lontano dalla luce di Geova Dio. Sembra che vi siano riusciti in larga misura. L’apostolo Paolo, sotto ispirazione dello spirito santo, chiamò il Diavolo “l’iddio di questo sistema di cose”, che “ha accecato le menti degli increduli affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”. Essendo ‘accecate le menti’ ne risultano tenebre spirituali. — 2 Cor. 4:4.
4. Qual è la prova che la luce di Dio e di suo Figlio è giunta a molti del genere umano durante tutta la storia dell’uomo?
4 Nonostante il fatto che si vive in un tal mondo, questo non vuol dire che la luce di Dio e di suo Figlio, che è “l’immagine di Dio”, e che perciò è anche luce, non giunga ad alcuni del genere umano per liberarli così dalle tenebre. (Giov. 8:12) L’Iddio della luce e suo Figlio hanno provveduto a tal punto la luce della verità che in tutta la storia del genere umano vi sono stati alcuni che hanno camminato nella luce e hanno avuto il favore e la benedizione del Creatore. L’undicesimo capitolo di Ebrei menziona alcune di tali persone dei tempi precristiani. Le Scritture Greche Cristiane narrano la storia degli inizi del cristianesimo e ci portano fino agli ultimi giorni del primo secolo, parlandoci di Cristo Gesù e dei suoi seguaci, che camminarono nella luce. E sebbene abbiamo poche informazioni dall’effettiva storia scritta per riconoscere coloro che si attennero alla luce nei secoli successivi alla morte degli apostoli e dei primi discepoli di Cristo fino ai nostri tempi moderni, ciò nondimeno l’illustrazione di Gesù Cristo in merito al grano e alle zizzanie ci assicura che in tutto quel tempo vi sarebbero stati alcuni che avrebbero camminato nella luce di Dio, seguendo la sua Parola, il Libro della luce. (Matt. 13:24-30, 36-43) Nei tempi moderni, mentre l’adempimento dell’illustrazione del grano e delle zizzanie giunge al culmine, i “figli del regno” sono glorificati nel Regno stabilito, mentre un rimanente ancora sulla terra risplende “così fulgidamente come il sole”, dispensando luce spirituale affinché altri siano radunati dalla parte dell’Iddio della luce per essere in futuro preservati.
NON È FACILE CAMMINARE NELLA LUCE
5. Quali tattiche hanno impiegato Satana e i suoi demoni per tenere lontani gli uomini dalla luce della Parola di Dio?
5 La lotta per tenere lontane le persone dalla luce della Parola di Dio e per impedir loro di camminare nella luce di Dio è una violenta guerra impegnata dalle potenze delle tenebre, Satana, i suoi demoni e la sua visibile organizzazione terrena. (1 Giov. 5:19) Quelli che vengono a contatto con la luce incontrano spesso sul proprio cammino ogni possibile ostacolo postovi affinché inciampino e continuino a camminare nelle tenebre. Forse si tratta dell’insistenza dei parenti che combattono contro la luce della verità. Forse hanno dubbi sulla veracità della Parola di Dio, essendo stati così a lungo accecati dai falsi insegnamenti delle potenze religiose delle tenebre. Forse si tratta dell’insistenza dei colleghi o delle proprie peccaminose inclinazioni che rendono difficile vivere secondo le esigenze divine imposte ai figli della luce.
6. (a) Che cosa può accadere anche dopo essere stati liberati dalla schiavitù alle tenebre? (b) Quali domande facciamo bene a considerare?
6 Anche dopo essere stati liberati dal dominio delle potenze delle tenebre ed essere venuti alla luce si è continuamente bombardati da questo sistema di cose. A volte per alcuni può dunque essere difficile ‘praticare la verità’, ma essi devono stare in guardia per non tornare al loro precedente modo di vivere. L’apostolo Giovanni scrisse: “Se facciamo la dichiarazione: ‘Abbiamo partecipazione con lui’, e continuiamo a camminare nelle tenebre, mentiamo e non pratichiamo la verità”. (1 Giov. 1:6) È vero che a volte tutti veniamo meno, ma quali sono le cose che pratichiamo? Camminano alcuni di noi nelle tenebre anziché nella luce, anche se affermiamo d’essere usciti dalle tenebre di questo mondo e d’essere venuti alla luce? Pratichiamo realmente la verità, o il nostro modo di vivere mostra che ci tratteniamo, che ci inganniamo, che mentiamo a noi stessi? — 1 Giov. 1:8–2:2.
7. Quale esame di se stessi è essenziale, e in base a che cosa si deve fare?
7 A questo riguardo è essenziale esaminarsi, seguendo la guida della Parola di Dio in quanto a ciò che deve fare chi pratica la verità, chi cammina nella luce. Questo esame di se stessi riguarda alcuni aspetti essenziali, aspetti di cui ciascuno di noi dovrebbe interessarsi. Dovremmo esaminarci, tenendo presenti le parole che disse l’apostolo Paolo parlando alla congregazione di Corinto: “Poiché noi non osiamo classificarci fra alcuni o paragonarci con alcuni che raccomandano se stessi. Certo, misurando se stessi da se stessi e paragonando se stessi con se stessi, non hanno nessun intendimento”. (2 Cor. 10:12) Dovremmo esaminarci in base al Libro della luce, la Parola di Dio. Paolo disse inoltre: “Poiché se qualcuno pensa d’essere qualche cosa quando non è niente, egli inganna la propria mente. Ma provi quale sia la propria opera, e allora avrà causa di esultanza solo riguardo a se stesso, e non in paragone con l’altra persona”. (Gal. 6:3, 4) Sia la Parola di Dio a mostrare a ciascuno individualmente quello che Dio richiede da chi dice di ‘praticare la verità’. Non misuriamoci con qualche altro uomo, né secondo criteri umani.
PRATICHIAMO LA VERITÀ NELLA NOSTRA CONDOTTA QUOTIDIANA
8. Nella lettera agli Efesini, che cosa consigliò di evitare l’apostolo Paolo?
8 L’apostolo Paolo scrisse alla congregazione di Efeso queste parole: “Questo, perciò, dico e testimonio nel Signore, che voi non continuiate più a camminare come camminano anche le nazioni nell’inutilità delle loro menti, mentre sono mentalmente nelle tenebre, e alienati dalla vita che appartiene a Dio, a causa dell’ignoranza che è in loro, a causa dell’insensibilità dei loro cuori. Avendo superato ogni senso morale, essi si sono dati alla condotta dissoluta per operare impurità d’ogni sorta con avidità”. — Efes. 4:17-19.
9. Quali norme del mondo odierno mostrano che molte menti sono nelle tenebre?
9 Le norme di questo mondo, la loro “etica della situazione”, sono il prodotto di menti che sono mentalmente nelle tenebre, alienate dalla vita che appartiene a Dio. Il mondo, in effetti, dice: “Fa come ti pare”, intendendo di fare le proprie leggi, non essendo legati da alcun codice o regolamento esterno che limiti la propria libertà. Questa norma fa divenire insensibile il proprio cuore. “Tutto è lecito”, è il motto.
10, 11. Chi è incluso fra quelli che sono nelle tenebre mentali, e perché?
10 Fra quelli che sono mentalmente nelle tenebre vi sono molti capi religiosi della cristianità che sostengono tali norme mondane. Anziché incoraggiare a praticare la verità, cedono alle pressioni delle nazioni e delle persone altolocate che condonano l’errata condotta. Per sostenere questa dichiarazione, considerate ciò che un cappellano protestante di un’università degli Stati Uniti disse dell’adulterio: ‘Si può conseguire meglio una vita piena quando un uomo, e anche sua moglie, sono liberi d’avere relazioni extraconiugali [adulterio], non in segreto, ma con la consapevolezza e il consenso l’uno dell’altro’. Un ecclesiastico di San Francisco disse in una rivista settimanale della Chiesa Episcopale: “Non c’è atto sessuale che sia in se stesso peccaminoso. . . . Credo pure che due persone dello stesso sesso possano esprimere amore e approfondire quell’amore mediante relazioni sessuali [omosessualità]”.
11 Queste tenebre mentali si estendono anche al campo dello spettacolo. Infatti, gli “artisti” sono quelli che danno in molti modi un indirizzo, o “dettano la moda” a questa generazione. Non è raro leggere nelle riviste e nei giornali di uomini e donne che vivono insieme, e che hanno figli illegittimi, senza che tale fornicazione sia in alcun modo biasimata. Infatti, se qualcuno protesta è spesso definito schizzinoso, indietro rispetto ai tempi. Gli spettacoli alla radio e alla televisione hanno spesso come principale attrazione queste persone di dubbia qualità. Amano fare della loro vita un libro aperto perché tutti lo leggano e lo vedano, come se cercassero in ogni modo possibile di andare contro le convenienze. Non si rendono minimamente conto del colpo che subiranno nei giorni avvenire quando mieteranno ciò che hanno seminato con la loro condotta dissoluta.
12. Quale descrizione fa Romani 1:24-27 di quelli che sono nelle tenebre mentali?
12 L’apostolo Paolo descrisse appropriatamente questo tipo di persona nella sua lettera ai Romani vissuti millenovecento anni fa in condizioni simili. Egli disse: “Perciò Dio, secondo i desideri dei loro cuori, li ha abbandonati ad impurità, affinché i loro corpi siano disonorati fra loro, essi che han cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò, il quale è benedetto per sempre. . . . Per questo Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, poiché le loro femmine hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; e similmente anche i maschi hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa, dovuta al loro errore”. — Rom. 1:24-27.
13. Come descrive Paolo la mente e il cuore delle persone del mondo che han vaneggiato?
13 Nella sua lettera agli Efesini, Paolo disse che costoro erano “mentalmente nelle tenebre, . . . a causa dell’insensibilità dei loro cuori”. Di nuovo, nella lettera ai Romani, Paolo disse che costoro “han vaneggiato nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intelligenza si è ottenebrato”. (Efes. 4:18; Rom. 1:21) Notate in entrambi i casi che costoro non sono associati alla luce, ma alle tenebre, mancando di luce e di intendimento.
14. Mostrate i risultati di quelli che sono nelle tenebre i quali “han vaneggiato nei loro ragionamenti”, secondo Romani 1:28-32?
14 Paolo proseguì, mostrando ulteriormente i risultati di tali vaneggiamenti, e disse: “E siccome non hanno approvato di ritenere Dio nell’accurata conoscenza, Dio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale, perché facciano le cose sconvenienti, essendo essi pieni d’ogni ingiustizia, malvagità, concupiscenza, malizia, essendo pieni d’invidia, assassinio, contesa, inganno, malignità, essendo sussurratori, maldicenti, odiatori di Dio, insolenti, superbi, millantatori, inventori di cose dannose, disubbidienti ai genitori, senza intendimento, falsi negli accordi, senza affezione naturale, spietati. Benché questi conoscano molto bene il giusto decreto di Dio, che quelli che praticano tali cose sono meritevoli di morte, essi non solo continuano a farle ma anche approvano quelli che le praticano”. — Rom. 1:28-32.
15. Descrivete il problema di quelli che vogliono camminare nella luce.
15 Le persone di questo genere — e questa terra ne è piena per l’influenza dell’‘autorità delle tenebre’ — non ‘praticano la verità’, come disse l’apostolo Giovanni, ma ‘praticano cose meritevoli di morte’. Il problema che si presenta a quelli che vogliono camminare nella luce, che vogliono essere uniti alla Fonte della luce e a suo Figlio, il Signore Gesù Cristo, in breve, che vogliono praticare la verità, è come mantenere il giusto equilibrio mentale in mezzo a queste tenebre che li circondano e non farsi adescare lontano dal sentiero della luce. Che cosa ci vuole, dunque, per mantenere il giusto equilibrio mentale, per non essere così adescati?
16. (a) Spiegate che cosa vuol dire ‘camminare nella luce’. (b) Come facciamo a evitare i pensieri e le azioni errate, e a questo riguardo la vita di chi è un incoraggiamento?
16 Se vogliamo praticare la verità dobbiamo ‘camminare nella luce’. (1 Giov. 1:7) Per camminare nella luce dobbiamo conformemente dare ascolto ai consigli dati dall’Iddio della luce e nutrire amore per le sue vie. Se faremo così, allora quando vedremo che questo sistema di cose approva norme condannate dall’Iddio della luce, Geova, non ci permetteremo di contemplare l’apparente soddisfazione di tale condotta. Non penseremo nel nostro intimo come sarebbe bello provare anche solo per un momento tali piaceri, ritenendo che in qualche modo quelle inferiori norme del mondo abbiano alcuni lati che le riscattano. Non ci inganneremo pensando che, dopo tutto, il breve attimo di godimento potrebbe valere la violazione dei princìpi della luce. Piuttosto, invocheremo Dio, nella nostra pratica della verità, e cercheremo di seguire giusti princìpi. Esaminando la Bibbia vi troviamo, ad esempio, la narrazione della vita di Mosè, un servitore di Geova. Di lui è scritto che rifiutò d’esser chiamato figlio della figlia di Faraone, “scegliendo d’essere maltrattato col popolo di Dio piuttosto che avere il temporaneo godimento del peccato”. Come ci riuscì Mosè? Il racconto dice: “Perché stimò il biasimo del Cristo come ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto; poiché guardava attentamente la ricompensa”. (Ebr. 11:24-26) Questo è praticare la verità. Questo è ciò che significa camminare nella luce.
PRATICHIAMO LA VERITÀ BADANDO ALLE NOSTRE COMPAGNIE
17. Quale relazione c’è fra il praticare la verità e il badare alle nostre compagnie?
17 Molti di voi che leggete queste informazioni avete udito senz’altro le espressioni: ‘Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei’, e: ‘Ogni simile ama il suo simile’. Entrambe queste espressioni vogliono significare che somigliate molto a quelli che frequentate. Chi cerca la compagnia delle persone di questo mondo ottenebrato, che si interessano solo di fare quello che vogliono, senza tener conto di ciò che richiede la Bibbia per condurre una vita retta, allora è probabile che gli sia difficile non identificarsi con tali persone e divenire simile a loro. L’avvertimento della Bibbia a questo riguardo è: “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. (1 Cor. 15:33) Pertanto chi vuole praticare la verità deve chiedersi in tutta onestà se quelli che frequenta lo aiutano a camminare nella luce od ostacolano il suo progresso nel servire l’Iddio della luce.
18. (a) Se un’organizzazione religiosa tollera i ministri che incoraggiano l’immoralità, perché il fatto che non tutti nell’organizzazione praticano la condotta dissoluta non è una ragione per cui chi pratica la verità possa ancora avere a che fare con tale organizzazione? (b) Che cosa devono dunque aver fatto tutti quelli che praticano la verità?
18 Nel campo del pensiero religioso, è coerente dire di voler ‘camminare nella luce’ e frequentare anche un’organizzazione religiosa che condona la cosiddetta “etica della situazione” di questo sistema? Se l’organizzazione di una chiesa permette a un suo ministro di predicare dal pulpito a favore di adulterio, omosessualità e altre forme di vita dissoluta, chi cerca di imparare la via di Dio per camminare nel sentiero della luce come può continuare a frequentare tale organizzazione? Non fa differenza se nell’organizzazione della chiesa alcuni non praticano tali cose, quando altri le praticano. L’organizzazione continua a condonare colui che crede e predica ciò che è contrario all’espressa volontà dell’Iddio della luce. Il consiglio di Paolo riguardo a un uomo immorale della congregazione di Corinto del primo secolo fu questo: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (1 Cor. 5:13) Pertanto quelli che vogliono ottenere il favore di Geova Dio e praticare la verità devono seguire l’esortazione di Rivelazione 18:4, che dice riguardo alla religiosa Babilonia la Grande: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. Sì, questo devono aver fatto tutti quelli che praticano la verità e camminano nella luce, devono essere ‘usciti’ completamente dalle false organizzazioni religiose di Babilonia la Grande!
19. Come si può badare alle proprie compagnie nel campo dello svago, e quale scelta è dunque necessaria?
19 Naturalmente, bisogna anche badare ai propri compagni nel campo del divertimento. Mentre in questo caso l’associazione può non essere così personale — la maggioranza delle persone non ha diretta associazione con quelli del mondo dello spettacolo — tuttavia bisogna badare alle proprie abitudini nella lettura di libri e periodici che seguono la corrotta norma di questo mondo, o nel guardare pellicole cinematografiche e spettacoli televisivi che esaltano ed elogiano le cose condannate dalla Parola di Dio, come quelle indicate nel libro di Romani, a cui si è fatto riferimento prima. Non si può camminare nella luce di Dio mentre ci si associa a quelli di questa società malvagia e malata che approva tutto ciò che l’Iddio della luce aborrisce. Spetta a ciascuno determinare chi scegliere come compagni, ma spetta a Geova Dio decidere se questi pratica la verità. Ricordate che le parole di I Giovanni 1:6 dicono: “Se facciamo la dichiarazione: ‘Abbiamo partecipazione con lui’, [cioè con l’Iddio della luce] e continuiamo a camminare nelle tenebre, mentiamo e non pratichiamo la verità”. L’argomento è chiaro e vigoroso. Tutti i cristiani, i seguaci del Signore, Gesù Cristo, hanno il dovere di dare ascolto al consiglio della Parola di Dio e condurre la propria vita in armonia con tale consiglio.
20. Menzionate altre cose necessarie che bisogna considerare in quanto a praticare la verità.
20 Ma il praticare la verità significa più che badare alla nostra condotta quotidiana e frequentare le giuste compagnie. Per praticare la verità dobbiamo osservare altre cose necessarie. Per esempio, chi pratica la verità come considera la sua associazione con quelli della stessa preziosa fede alle adunanze di congregazione? Come una necessità, o come qualcosa da fare quando non c’è nient’altro di meglio? E che dire del partecipare all’opera di parlare ad altri dell’Iddio della luce e di suo Figlio, che è la luce del mondo? Si può praticare la verità e non essere desiderosi e ansiosi di parlare ad altri delle benedizioni riservate al genere umano come sono predette nella Parola di Dio? C’è poi il fatto di assistere quelli della casa della fede, che ora fanno la loro parte nel praticare la verità nella congregazione cristiana. Il fatto che pratichiamo la verità come influisce su questa relazione e sulle responsabilità che ne conseguono? Per avere partecipazione con Geova, l’Iddio della luce, e con suo Figlio, per poter dire veracemente che si pratica la verità e non si cammina nelle tenebre, si devono soddisfare certe esigenze fondamentali. Sono considerate nell’articolo che segue.
“Geova è misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità. Poiché come i cieli sono più alti della terra, la sua amorevole benignità è superiore verso quelli che lo temono. Quanto il levante dista dal ponente, tanto distanti da noi egli ha posto le nostre trasgressioni. Come il padre mostra misericordia ai suoi figli, Geova ha mostrato misericordia a quelli che lo temono”. — Sal. 103:8, 11-13.