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LogAusiliario per capire la Bibbia
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Log
[ebr. logh, incavo, bacino].
La più piccola misura di capacità per liquidi menzionata nella Bibbia. Un log d’olio faceva parte dell’offerta prescritta perla purificazione di un lebbroso. (Lev. 14:2, 10, 12, 15, 21, 24) Secondo il Talmud il log equivaleva a in dodicesimo di un hin (o a 14 millesimi di un bat). Se in base ai reperti archeologici è corretto calcolare che il bat equivaleva a 22 litri, un log dovrebbe corrispondere a 3 decilitri.
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LoideAusiliario per capire la Bibbia
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Loide
(Lòide) [migliore, piacevole].
Nonna di Timoteo, evidentemente madre di sua madre Eunice. Che non fosse la nonna paterna di Timoteo è indicato dalla tradizione siriaca “madre di tua madre”. Questa donna cristiana viene lodata da Paolo per la sua ‘fede senza ipocrisia’. (II Tim. 1:5) La famiglia abitava a Listra. (Atti 16:1, 2) L’accostamento di II Timoteo 1:5 e II Timoteo 3:15 fa pensare che sia Loide che Eunice avessero insegnato le Scritture a Timoteo.
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LombiAusiliario per capire la Bibbia
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Lombi
[ebr. hhalatsàyim; gr. osphỳs].
Nella Bibbia questi termini sono usati in modo simile all’altro termine ebraico mothnàyim, pure tradotto “lombi” o “fianchi”. Osphỳs, nel normale significato della parola, è usato per descrivere l’abbigliamento di Giovanni il Battezzatore che portava una cintura di cuoio intorno ai lombi. — Matt. 3:4; vedi l’analogo uso di mothnàyim in II Re 4:29; 9:1, e hhalatsàyim in Isaia 5:27; 32:11.
La parte del corpo indicata col termine “lombi” include gli organi genitali; perciò si dice che i figli ‘escono dai lombi’. (Gen. 35:11; I Re 8:19; Atti 2:30) Paolo menziona questo fatto per spiegare che il sacerdozio di Gesù secondo la maniera di Melchisedec è superiore a quello di Aaronne, in quanto Levi, antenato di Aaronne, era nei lombi di Abraamo, e in tal senso pagò le decime a Melchisedec. — Ebr. 7:5-10; Gen. 14:18-20.
‘Cingersi i lombi’ significava raccogliere i lembi degli abiti lunghi infilandoli nella cintura per avere maggior libertà di movimento, e assunse il significato di raccogliere le forze o prepararsi per vigorosa attività mentale o spirituale. — Luca 12:35; confronta I Pietro 1:13: “Cingete dunque le vostre menti [lett. ‘cingete i lombi della vostra mente’] per l’attività”.
In Efesini 6:14 viene detto ai cristiani di avere “lombi cinti di verità”, cioè di rafforzarsi con l’indispensabile sostegno della verace Parola di Dio, come una cintura stretta intorno ai lombi li protegge da disturbi dovuti a eccessivo sforzo.
Geova predisse il dolore e l’afflizione di Gerusalemme con la figura di “ogni uomo robusto con le mani sui lombi come una femmina che partorisce”. — Ger. 30:6.
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LonganimitàAusiliario per capire la Bibbia
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Longanimità
Alla lettera l’espressione ebraica tradotta “longanime” e “lento all’ira” significa “lunghezza di faccia o di narici [dove divampa l’ira]”. Il termine greco significa “lunghezza di spirito” o “di temperamento”; “lunghezza di [lentezza a] furore, indignazione o collera”. Sia in ebraico che in greco tali espressioni denotano pazienza, sopportazione, lentezza all’ira o alla vendetta. Del termine “longanime”, composto di longus “lungo” e animus “animo”, il Dizionario Enciclopedico Italiano dà la seguente definizione: “Che sopporta a lungo, con costanza, pazienza e bontà d’animo: ... di persona generosa, pronta al perdono e all’indulgenza”.
Le Scritture rivelano la stima che Dio ha della longanimità e fanno notare la stoltezza e i cattivi risultati della mancanza di longanimità o “lunghezza di spirito”. La persona longanime potrebbe sembrare debole, ma in realtà usa discernimento. “Chi è lento all’ira è abbondante in discernimento, ma chi è impaziente esalta la stoltezza”. (Prov. 14:29) La longanimità è meglio della forza fisica, e ha più successo. “Chi è lento all’ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città”. — Prov. 16:32.
Chi non è longanime, ‘lungo di spirito’, ma scoppia senza ritegno, è soggetto a lasciarsi trascinare da ogni idea e azione sbagliata: “Come una città diroccata, senza mura, è l’uomo che non tiene a freno il suo spirito”. (Prov. 25:28) “Tutto il suo spirito è ciò che lo stupido manda fuori, ma chi è saggio si mantiene calmo sino alla fine. (Prov. 29:11) Per questi motivi il saggio consiglia di non essere ‘corti di spirito’: “Non t’affrettare nel tuo spirito a offenderti, poiché l’offendersi è ciò che riposa nel seno degli stupidi”. — Eccl. 7:9.
Chi è longanime sopporta con pazienza torti o provocazioni, e non rinuncia a sperare che i rapporti tesi possano migliorare. La longanimità ha dunque un obiettivo, pensa soprattutto al bene di chi è causa di una situazione spiacevole. Non condona però l’errore. Quando ha raggiunto il suo obiettivo, o non c’è ragione di tollerare oltre la situazione, la longanimità ha termine. Ha termine o con il bene di coloro che hanno dato origine alla provocazione o con un’azione contro i trasgressori. In ogni caso lo spirito di chi mostra longanimità non ne soffre.
LONGANIMITÀ DI GEOVA
Geova è longanime o “lento all’ira”. (Eso. 34:5-7; Num. 14:18; Nee. 9:17; Sal. 86:15; 103:8; Gioe. 2:13; Giona 4:2; Naum 1:3) La longanimità è un attributo di Geova, ma è sempre espressa in armonia con i suoi principali attributi di amore, giustizia, sapienza e potenza. (I Giov. 4:8; Deut. 32:4; Prov. 2:6; Sal. 62:11; Isa. 40:26, 29) Prima di tutto si deve far giustizia al nome stesso di Dio. Quel nome deve essere esaltato sopra tutti gli altri nell’universo; e questo è essenziale per il benessere di tutte le creature. Quella di magnificare il suo nome è una delle principali ragioni della sua longanimità, come spiega l’apostolo Paolo: “Se, ora, Dio, benché avesse la volontà di dimostrare la sua ira e di far conoscere la sua potenza, tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione, onde egli facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia, che preparò in anticipo per la gloria, cioè noi, che ha chiamati non solo di fra i Giudei ma anche di fra le nazioni, che dire?” (Rom. 9:22-24) Nella sua longanimità Dio ha radunato un popolo per il suo nome, e per mezzo di questo popolo si magnifica in tutta la terra. — Atti 15:14; I Cor. 3:9, 16, 17; II Cor. 6:16.
Dio diede prova di longanimità sin dall’inizio della storia umana. La ribellione della prima coppia umana costituiva una violazione della sua legge. Ma invece di giustiziarli immediatamente, come avrebbe potuto giustamente fare, per amore Dio manifestò longanimità. Fece questo per i loro discendenti non ancora nati, per i quali tale longanimità significava tutto (la sua pazienza significa salvezza per molti [II Piet. 3:15]). Cosa ancora più importante, Dio si prefiggeva inoltre di esaltare la propria gloria mediante il Seme promesso. (Gen. 3:15; Giov. 3:16; Gal. 3:16) E non fu longanime solo in quel tempo, ma sapeva che avrebbe dovuto sopportare l’umanità imperfetta per diverse migliaia d’anni di storia, rimandando la punizione di un mondo a lui nemico.
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