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  • Trascurata la casa del Creatore del cielo e della terra
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
    • fosse trascurato dai seguaci del grande Sommo Sacerdote di questo tempio. Neemia stesso si unirà ad altri fedeli sulla terra nell’adorare Geova Dio mediante questo esaltato tempio spirituale. Egli sarà un rimarchevole esempio di come le persone che non trascurano la casa di Dio sono senza fallo pienamente ricompensate.

  • “Non dovremmo trascurare la casa del nostro Dio”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
    • “Non dovremmo trascurare la casa del nostro Dio”

      1. Quale fu l’atteggiamento di Gesù Cristo verso il tempio a Gerusalemme, e come fu mostrato questo?

      PROPRIO come aveva predetto il profeta Daniele (9:24-27), il “Messia il Condottiero” apparve nell’anno 29 della nostra Èra Volgare, poiché allora Gesù, il falegname di Nazaret, fu battezzato nel fiume Giordano e quindi fu unto con lo spirito santo di Dio. (Matt. 3:13-17) Come Messia o Cristo egli predisse la distruzione del tempio di Gerusalemme che ebbe luogo nel 70 E.V. Non cercò di preservare quella tipica “casa del nostro Dio”, che era fatta di “pietre eccellenti” e di altri costosi materiali. (Luca 21:5, 6) Eppure, finché Dio permise che questo tempio fosse a Gerusalemme, Gesù Cristo lo rispettò e adorò in esso. In due occasioni lo purificò dal commercialismo. — Giov. 2:13-22; Matt. 21:10-14.

      2. Comunque, di quale edificio Gesù si interessava maggiormente?

      2 Comunque, Gesù Cristo si interessava maggiormente del reale, eterno tempio del suo Padre celeste, Geova Dio. Perciò, prima di fare il suo ultimo viaggio a Gerusalemme per predire la distruzione di quella città e del tempio, egli disse, all’ascolto dei suoi dodici apostoli: “Su questo masso di roccia edificherò la mia congregazione, e le porte dell’Ades non la sopraffaranno”. — Matt. 16:18.

      3, 4. (a) In Matteo 16:18, come di che cosa parlava Gesù della sua congregazione? (b) Scrivendo ai cristiani di Efeso, Paolo a che cosa paragonò la congregazione, e come?

      3 Parlando di edificare la sua congregazione (o chiesa) e di edificarla su una roccia, questo ex falegname paragonava la sua congregazione a un tempio. Egli ne parlava come di una vivente “casa di Dio”. Quando Gesù purificò la prima volta il tempio nella primavera del 30 E.V., egli usò il termine “tempio” per riferirsi a qualcosa di diverso da quel tempio materiale a Gerusalemme. (Giov. 2:13-22) Così ora, in Matteo 16:18, egli paragona la sua congregazione di fedeli seguaci a un tempio edificato su di sé come Pietra Angolare. In armonia con questo fatto l’apostolo cristiano Paolo, scrivendo alla congregazione di Efeso, in Asia Minore, dove sorgeva ancora il famoso tempio della dea Artemide (Diana), parlò dell’intera congregazione cristiana come di un tempio vivente. Paolo disse:

      4 “Per mezzo di lui [Gesù Cristo] noi, entrambi i popoli [Giudei e Gentili], abbiamo accesso al Padre mediante un solo spirito. Certamente, perciò, voi non siete più estranei e residenti alieni, ma siete concittadini dei santi e membri della casa di Dio, e siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare. Unitamente a lui l’intero edificio, ‘essendo armoniosamente collegato, cresce in un tempio santo a Geova. Unitamente a lui, anche voi siete edificati insieme in un luogo che Dio abiti mediante lo spirito”. — Efes. 2:18-22.

      5. Che cos’è la vera “casa del nostro Dio” secondo le parole di Paolo in 1 Corinti 3:16, 17?

      5 Additando nuovamente che ora la vera “casa del nostro Dio” è un tempio costituito di persone viventi, l’apostolo Paolo scrisse alla congregazione cristiana dell’antica Corinto, in Grecia: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo spirito di Dio dimora in voi? Se alcuno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui; poiché il tempio di Dio è santo, il quale tempio siete voi”. — 1 Cor. 3:16, 17.

      6. A che cosa sono paragonabili i membri del simbolico tempio, e come fa Pietro questo paragone?

      6 I membri di questo simbolico tempio sono perciò paragonabili alle pietre di un tempio materiale. Per questa ragione l’apostolo cristiano Pietro li chiama “pietre viventi”, quando scrive ai cristiani sparsi in tutta l’Asia Minore, dicendo: “Avvicinandovi a lui [Gesù Cristo] come a una pietra vivente, rigettata, è vero, dagli uomini, ma presso Dio eletta, preziosa, voi pure, come pietre viventi, siete edificati quale casa spirituale in vista di un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Poiché è contenuto nella Scrittura: ‘Ecco, io pongo in Sion una pietra, eletta, angolare, preziosa; e chi esercita fede in essa non sarà affatto deluso’”. — 1 Piet. 2:4-6; Efes. 2:20.

      7. Come Dio dimora nel suo tempio vivente?

      7 Rendendo chiarissimo che Dio dimora nel suo tempio vivente per mezzo del suo spirito, e non per mezzo di qualche statua scolpita o immagine di idolo, l’apostolo Paolo scrive nuovamente alla congregazione cristiana nell’idolatra Corinto: “Quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente; come Dio disse: ‘Risiederò fra loro e camminerò fra loro, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo’”. — 2 Cor. 6:16.

      8. Che cosa indicano quelle parole di Paolo e Pietro riguardo al tempio che allora sorgeva a Gerusalemme?

      8 Tutte quelle cose furono scritte dagli apostoli Paolo e Pietro non più tardi di cinque anni prima che il tempio giudaico a Gerusalemme fosse distrutto dalle legioni romane nell’anno 70 E.V. È dunque molto chiaro che a quel tempo Geova Dio aveva rigettato il tempio materiale a Gerusalemme, dove suo Figlio Gesù Cristo era stato condannato a morte; proprio come aveva detto Gesù l’11 nisan, tre giorni prima che i capi religiosi lo facessero mettere a morte: “Voi non avete voluto. Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. — Matt. 23:37, 38.

      9. Quando fu posto Gesù Cristo come “pietra angolare” in Sion, e quando si cominciò a costruire su di lui?

      9 Il terzo giorno dopo la morte di Gesù, l’Onnipotente Dio lo destò dai morti e lo fece tornare in cielo, al celeste monte Sion. Ivi Dio pose Gesù Cristo quale simbolica “pietra angolare”, su cui doveva essere costruito un nuovo tempio vivente. (1 Piet. 2:6; Isa. 28:16; Matt. 16:18) Giacché questo tempio vivente è una “casa spirituale” in cui Dio risiede mediante il suo spirito santo, esso cominciò ad esser costruito il giorno di Pentecoste del 33 E.V., quando lo spirito santo di Dio fu versato sui Giudei credenti che esercitarono fede nella celeste “pietra angolare”. — Atti 2:1-42.

      È POSSIBILE TRASCURARE: COME

      10, 11. (a) Perché siamo ancora soggetti a trascurare la vera casa di Dio? (b) Con quali parole Paolo avvertì Timoteo contro una tal cosa?

      10 Giacché la vera “casa del nostro Dio” è un tempio vivente costituito dalla fedele congregazione dei seguaci di Cristo, ci è facile capire come quelli che sono “pietre viventi” in esso potrebbero trascurare questa casa simbolica. E ricordiamo che le “pietre viventi” di quella specie sono scelte e preparate per questo tempio spirituale fino a questo giorno, così che siamo ancora soggetti a trascurarlo. L’apostolo Paolo

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