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Una famiglia si trasferisce nell’Africa Occidentale tropicaleLa Torre di Guardia 1967 | 15 luglio
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e piacevole, il che cancella qualsiasi senso di solitudine.
In conclusione, uno potrebbe chiederci se abbiamo qualche consiglio da dare ad altri i quali pensano di trasferirsi in un altro paese come abbiamo fatto noi. Una cosa essenziale per chiunque abbia responsabilità familiari sarebbe di trovare prima un impiego, preferibilmente con un contratto sicuro. Si dovrebbe essere ragionevolmente sani e pronti ad adattarsi per accettare la sfida che un paese come l’Africa presenta a quelli che non vi sono cresciuti. Si dovrebbe essere preparati a rinunciare ad alcuni lussi di questo mondo moderno. Ma così facendo si avrà l’intima soddisfazione di compiere un’opera meritevole, e, inoltre, ci si renderà anche conto che c’è più felicità nel dare che nel ricevere. Questo è ciò che noi abbiamo riscontrato nell’Africa Occidentale tropicale. — Da un collaboratore.
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Evitate il laccio di “salvare la faccia”La Torre di Guardia 1967 | 15 luglio
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Evitate il laccio di “salvare la faccia”
SE VI dicessero di riscattare il vostro onore facendo karakiri, come rispondereste? Naturalmente, non accettereste l’idea. Eppure, non è passato molto tempo da quando questa pratica per “salvare la faccia” era all’ordine del giorno in Oriente. Questa specie di suicidio può essere antiquato oggigiorno, ma il “salvare la faccia” continua ad essere estesamente praticato in molti modi, sia nei paesi orientali che in quelli occidentali. È empio e antiscritturale, e, se è praticato nella congregazione cristiana, reca turbamento, disunione e, nel caso dell’individuo, anche suicidio spirituale.
Secondo New International Dictionary di Webster, “salvare la faccia” significa “nascondere il proprio insuccesso, la propria sconfitta, o perdita di prestigio, con qualche simulazione”. Perciò equivale a una menzogna. Si basa sull’orgoglio, sul timore che il proprio io sia ferito. Si rifiuta di riconoscere una mancanza o affrontare una controversia. Nega il bisogno di correzione o disciplina. L’io è dalla parte della ragione, indipendentemente dalle circostanze. Il “salvare la faccia” ha origine dall’emozione, non dal principio, e spesso fa rinchiudere in sé la sua vittima o le fa evitare l’associazione con gli stessi amici che potrebbero realmente aiutarla nell’ora del bisogno. Come possiamo evitare questo laccio del “salvare la faccia”?
“NON CONTINUATE A CORRERE CON LORO”
Ai cristiani che avevano abbandonato i pensieri e il modo di vivere dei loro vicini pagani, l’apostolo Pietro scrisse: “Perché non continuate a correre con loro in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi”. (1 Piet. 4:4) Anche oggi c’è l’usanza di ‘fare quello che fanno gli altri’, e molti faranno qualsiasi cosa disonesta per mantenere nella comunità un’esteriore apparenza di rispettabilità. Essi devono “salvare la faccia” e “salvare le apparenze” coi loro vicini ad ogni costo.
Comunque, che dire del cristiano che è stato liberato “dal presente sistema di cose malvagio”? Egli dovrebbe essersi tolto “la vecchia personalità”, che si conforma alla sua condotta di un tempo. E ora deve vivere, pensare e agire secondo “la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. (Gal. 1:4; Efes. 4:22-24) Notate quelle parole: “vera giustizia e lealtà”. La giustizia di Geova — non autogiustificazione — e fare
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