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Buona notiziaAusiliario per capire la Bibbia
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velata, è velata fra quelli che periscono, fra i quali l’iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”.(II Cor. 4:3, 4) I primi nemici della buona notizia furono i capi religiosi ebrei. La loro ostilità diede tuttavia un buon risultato per i gentili o persone delle nazioni, in quanto offrì loro l’opportunità di essere compartecipi “della promessa unitamente a Cristo Gesù per mezzo della buona notizia”. — Rom. 11:25, 28; Efes. 3:5, 6.
I nemici della buona notizia causarono molta sofferenza ai cristiani e costrinsero gli apostoli a sostenere una dura lotta davanti alle autorità per difendere e stabilire legalmente la buona notizia onde potesse essere divulgata con la massima libertà possibile. — Filip. 1:7, 16, confronta Marco 13:9-13; Atti 4:18-20, 5:27-29.
PRESENZA, ASSENZA E RITORNO DI CRISTO
Si noti che per sei mesi prima che Gesù venisse da lui per essere battezzato, Giovanni Battista aveva predicato: “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”. E quando comparve Gesù, Giovanni lo additò come “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Matt. 3:1, 2; Giov. 1:29) Egli annunciava la presenza del Re e faceva rivolgere a Lui l’attenzione. — Atti 19:4.
Mentre Gesù Cristo era sulla terra lui e i suoi discepoli annunciavano: “Il regno dei cieli si è avvicinato”. (Matt. 4:17; 10:7) Gesù, il Cristo o unto, il Re, disse ai farisei suoi nemici: “Il regno di Dio è in mezzo a voi”. (Luca 17:20, 21) Questo era il tema o argomento centrale della buona notizia durante il ministero terreno di Gesù. Ma dopo la sua morte non si ha notizia che i discepoli proclamassero che il Regno si era “avvicinato” o fosse vicino. Predicavano piuttosto che Cristo era asceso al cielo, dopo aver deposto la sua vita umana come prezzo di riscatto per la salvezza, e si era poi seduto alla destra di Dio; e annunciavano anche il successivo ritorno di Gesù e il Regno avvenire. — Ebr. 10:12, 13; II Tim. 4:1; Riv. 11:15; 12:10; 22:20; confronta Luca 19:12, 15; Matteo 25:31.
Alla domanda dei discepoli, “quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?”, Gesù Cristo rispose enumerando alcuni avvenimenti che sarebbero accaduti in quel tempo. Fra l’altro disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:3, 14; Mar. 13:10; confronta Colossesi 1:23). Nella Rivelazione che ebbe verso il 96 E.V. l’apostolo Giovanni vide un “angelo volare nel mezzo dei cielo”, che aveva “un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo, e diceva ad alta voce: ‘Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata’”. (Riv. 14:6, 7) Queste parole ispirate indicano che negli “ultimi giorni” ci sarebbe stata una proclamazione della buona notizia del Regno senza precedenti.
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Buona volontàAusiliario per capire la Bibbia
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Buona volontà
[ebr. ratsòhn, diletto, gradimento; gr. eudokìa, benevolenza].
Sia il sostantivo ebraico che quello greco e termini attinenti si riferiscono a ciò che piace o di cui uno si compiace, e sono tradotti “diletto”, “piacere”, “compiaciuto”, “beneplacito”, “approvazione”, “buona volontà”, ecc.
BUONA VOLONTÀ DI DIO
Nella Bibbia questi termini sono usati in riferimento al favore, all’approvazione o buona volontà di Dio. (Sal. 51:18; 106:4; Efes. 1:5, 9) Dio, stabilisce con chiarezza cos’è richiesto per piacergli, e determina chi accoglierà come amici, oggetto della sua buona volontà. Coloro che rifiutano la sua Parola o si ribellano a lui non ottengono la sua buona volontà, ma piuttosto ne subiscono lo sfavore. — Sal. 2:5; Ebr. 3:16—19.
BUONA VOLONTÀ DELL’UOMO
Gli stessi vocaboli sono usati anche a proposito dell’approvazione di uomini, o della buona volontà da parte loro. (II Cron. 10:7; Est. 1:8; Rom. 15:25, 26) L’apostolo Paolo menzionò alcuni che predicavano il Cristo per buona volontà. (Filip. 1:15) Quei cristiani sinceri esprimevano buona volontà verso Dio. Essi avrebbero perciò ottenuto la buona volontà di Dio. (Prov. 8:35; 10:32; 11:27) Un esempio della buona volontà dell’uomo verso altri sono le parole dell’apostolo Paolo a proposito dei suoi fratelli carnali, gli ebrei: “Fratelli, la buona volontà del mio cuore e la mia supplicazione a Dio per loro sono, in realtà, per la loro salvezza”. — Rom. 10:1.
“UOMINI DI BUONA VOLONTÀ”
Per annunciare la nascita di Gesù, l’angelo non apparve ai capi religiosi ebrei, che erano nemici di Dio, ma a umili pastori. Dopo che ebbe annunciato ai pastori la nascita del Messia, una schiera angelica proclamò: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà”. (Luca 2:14) Gli angeli non proclamavano pace ai nemici di Dio, che non erano in pace con lui. “‘Non c’è pace’, ha detto il mio Dio, ‘per i malvagi’”. (Isa. 57:21) Dio non esprimeva buona volontà verso gli uomini in generale; e neanche intendeva estendere la sua pace a quelli che si rivolgevano a lui solo in modo benevolo e condiscendente. Piuttosto, Dio si riferiva a quelli di cui si sarebbe compiaciuto per la sincera fede che avevano in lui, e che sarebbero diventati seguaci di suo Figlio.
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BurroAusiliario per capire la Bibbia
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Burro
In tempi biblici questo prodotto del latte non era come quello conosciuto nel moderno mondo occidentale, infatti invece di essere allo stato solido era allo stato semifluido. (Giob. 20:17) Perciò il termine ebraico viene definito “burro fresco, dolce, ancora poco concentrato [molle]”. (Koehler-Baumgartner, Lexicon in Veteris Testamenti Libros p. 308) Lo stesso termine ebraico, in Giudici 5:25, è tradotto “latte quagliato”.
“L’agitare [lett. spremere] il latte è ciò che fa uscire il burro”. (Prov. 30:33) Lo si faceva mettendo il latte in un otre che veniva agitato sulle ginocchia, o appeso fra due pali e dondolato a scatti avanti e indietro finché si raggiungeva la consistenza desiderata.
Il burro, considerato un cibo raffinato, era apprezzato e mangiato sin dall’epoca dei patriarchi. Abraamo lo incluse nel banchetto che imbandì per i visitatori angelici (Gen. 18:8); gli amici di Davide gli portarono burro e altri doni sostanziosi. (II Sam. 17:29) Il valore intrinseco del burro ne fece un mezzo di scambio; leggi ittite stabilivano il prezzo del burro. A Ur dei Caldei il burro era incluso nelle offerte fatte agli dèi.
Un termine simile tradotto “burro” in Salmo 55:21 ben descrive le parole piacevoli, melliflue e untuose di un traditore.
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