Il caratteristico segno dell’amore
“Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giov. 13:35.
1. Si può dire che l’amore è eterno? Perché?
“L’AMORE è eterno”. L’anello nuziale dato da Abramo Lincoln alla sua sposa aveva questa iscrizione. Non è sicuro quale spiegazione dessero a tale frase, ma tali parole contengono l’elemento della verità. “Dio è amore”, dice 1 Giovanni 4:8, e Dio è sempre esistito. “Incalcolabile è il numero degli anni suoi”. (Giob. 36:26, VR) Perciò Geova e la qualità dell’amore risalgono all’infinito passato. Inoltre, l’amore esisterà per tutta l’eternità, poiché Dio stesso è senza principio e senza fine. — Sal. 90:1, 2; Riv. 10:6; Abac. 1:12.
2. Perché i cristiani possono mostrare amore? Per quanto tempo potranno mostrarlo i fedeli cristiani?
2 L’uomo, creato a immagine di Dio, possiede l’attributo dell’amore. (Gen. 1:26) Naturalmente, non tutti gli uomini manifestano questa qualità nei rapporti quotidiani. I cristiani, comunque, sono guidati dallo spirito di Dio. Essi mostrano effettivamente amore, “perché l’amore di Dio è stato versato nei nostri cuori mediante lo spirito santo, che ci è stato dato”. (Rom. 5:5) Infatti i cristiani hanno la prospettiva della vita eterna e quindi, se saranno per sempre fedeli a Dio, potranno mostrare vero amore per tutta l’eternità. Ma l’amore che essi dimostrano li distingue sin da ora in questo vecchio mondo senza amore, identificandoli quali seguaci di Cristo.
3. (a) Quale qualità distingue i discepoli di Cristo, e quale prova d’esso tra i primi cristiani diede Tertulliano? (b) Come si sono impegnati i testimoni di Geova a mostrare amore fraterno?
3 “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli”, disse Gesù, “se avrete amore fra voi”. (Giov. 13:35) L’amore permeò gli atteggiamenti e i rapporti dei primi cristiani. Questo avvenne fino al punto che, tra i pagani, i cristiani primitivi erano noti particolarmente per il loro amore fraterno. Nel suo Apologetico, Tertulliano cita le parole di tali persone del mondo: “‘Guarda’, esse dicono, ‘come si amano . . . e come sono pronti a morire gli uni per gli altri’”. Oggi questo stesso amore fraterno è evidente tra i veri seguaci di Cristo; serve a identificarli. Davanti a tutto il mondo, in mezzo all’agitazione e alla mancanza d’amore, all’Assemblea Internazionale “Volontà Divina” del 1958, migliaia di testimoni di Geova adottarono una Risoluzione che diceva in parte: “Parlando figurativamente, abbiamo trasformato le nostre spade in vomeri e le nostre lance in falci e, benché di molte diverse nazionalità, non alzeremo la spada l’uno contro l’altro perché siamo fratelli cristiani e membri della stessa famiglia di Dio, né impareremo più a far la guerra l’uno contro l’altro, ma cammineremo sulle vie di Dio nella pace, nell’unità e nell’amore fraterno”. Le loro azioni sono state in armonia con la loro ferma decisione e d’accordo con l’ammonimento di Paolo: “Con amore fraterno abbiate tenero affetto gli uni per gli altri”. (Rom. 12:10) L’amore che i testimoni di Geova nutrono gli uni per gli altri li distingue quali seguaci di Cristo. Ma in quale altro modo assomigliano ai primi cristiani?
MANIFESTAZIONE D’AMORE FRATERNO
4. Menzionate una cosa indicante che è esistito un vincolo d’amore tra i cristiani nei tempi antichi e nei nostri giorni.
4 In modi piccoli e grandi i primi cristiani mostrarono genuino amore e interesse gli uni per gli altri. Per esempio, quando Pietro, Paolo o Giovanni scrissero lettere ispirate a conservi credenti, non mandarono essi i loro saluti cristiani? Sì, ma che dire di altri? Ebbene, i cristiani di Roma, di Corinto, di Filippi e di altri luoghi fecero inviare dagli scrittori di lettere divinamente ispirate i loro amorevoli saluti agli altri servitori di Dio in altre parti del mondo. (Rom. 16:21-23; 1 Cor. 16:19-21, 24; Filip. 4:21, 22; 1 Piet. 5:13; 3 Giov. 14) Tutto questo rivela che tra i primi cristiani esisteva un vincolo d’amore. Ma esso non era diverso dai vincoli esistenti oggi tra i testimoni di Geova. Quante volte hanno mandato i loro saluti cristiani e le loro espressioni d’amore da una congregazione all’altra, anche al di là degli oceani, intorno al globo! Certamente, come nei tempi antichi, così anche nei nostri giorni i veri cristiani hanno intenso amore gli uni per gli altri. — 1 Piet. 1:22.
5. (a) Secondo alcuni che cos’erano i “conviti d’amore”? Erano obbligatori? (b) Quali opportunità di radunarsi amorevolmente insieme hanno oggi i cristiani?
5 A volte i primi cristiani tenevano i cosiddetti “conviti d’amore”. (Giuda 12) La Bibbia stessa non li descrive. Comunque, alcuni dicono che erano occasioni in cui cristiani materialmente prosperi tenevano banchetti a cui invitavano i conservi credenti poveri. Gli orfani, le vedove, i ricchi e quelli meno fortunati partecipavano ad una ricca mensa con uno spirito di fratellanza. Apparentemente questi “conviti d’amore” fiorirono anche tra i cristiani apostati fin quando, a causa di abusi relativi, furono abbandonati del tutto. Eppure, tra i veri cristiani primitivi in generale, possiamo esser sicuri che, di qualunque natura fossero, questi conviti erano accompagnati dalla manifestazione di amore fraterno. No, non erano obbligatori. Le Scritture non li rendono tali e per questa ragione oggi i “conviti d’amore” non sono stati rimessi in vigore dai veri cristiani. Ma nel nostro tempo, ai congressi dei testimoni di Geova, fratelli e sorelle spirituali hanno opportunità di trovarsi insieme nell’amore, per prendere insieme pasti letterali nelle mense dell’assemblea e specialmente per prendere insieme ricco cibo spirituale. — Mal. 3:10.
6. (a) Descrivete le adunanze dei primi cristiani. (b) Quale duplice beneficio derivava dalle compagnie cristiane?
6 I primi cristiani tenevano adunanze di congregazione e, quando si riunivano insieme, si incoraggiavano gli uni gli altri. (Ebr. 10:24, 25) La loro associazione in questi raduni era piacevole e molto utile. Tertulliano, che si convertì verso il 190 d.C., scrisse circa i cristiani del suo tempo: “Ci incontriamo nella riunione e congregazione per avvicinarci a Dio in preghiera . . . Ci raduniamo per leggere i libri di Dio”. Certamente i primi cristiani riconobbero l’importanza di associarsi insieme nelle adunanze e in altre occasioni. Ebbene, quale esperienza avrebbero avuto i cristiani di Corinto, per esempio, se si fossero riuniti coi molti abitanti immorali della città? L’Encyclopædia Britannica dichiara: “Le tradizioni di licenziosità e sensualità associate all’adorazione di Afrodite . . . accrebbero la tendenza naturale di una grande città all’empietà e alla sfrenata lussuria”. (11ª edizione, volume 7, pagina 151) Questa era la Corinto dei giorni di Paolo. I veri cristiani del posto che agirono con saggezza presero certamente a cuore le parole ispirate: “Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. (1 Cor. 15:33) Essi sostennero le compagnie cristiane e questo recò un duplice beneficio. Furono una protezione e diedero anche origine a un caldo spirito familiare, di affetto fraterno, tra quei primi cristiani.
7. (a) Perché oggi i cristiani devono badare alle loro compagnie? Che cosa produrranno nella congregazione cristiana le buone compagnie? (b) Date suggerimenti che saranno utili se verranno applicati quando i cristiani si trovano insieme.
7 Oggi i cristiani testimoni di Geova si radunano insieme regolarmente nell’assemblea della congregazione per considerare le Sacre Scritture. In tal modo si aiutano e si incoraggiano a vicenda. E, poiché vivono in un mondo pieno di immoralità, badano alle loro compagnie. Mentre le cattive compagnie corrompono le buone abitudini, le buone compagnie promuovono le buone abitudini. Tali compagnie sono una protezione e suscitano un caldo spirito familiare nell’odierna congregazione cristiana. Quando a volte i cristiani vogliono trascorrere un po’ di tempo insieme devono parlare di cose edificanti. Quando si fanno visita, perché rivolgere l’attenzione esclusivamente all’apparecchio televisivo? Perché non narrare esperienze, fare giochi biblici o domande bibliche? Forse gli sposati, giovani e vecchi, e i loro figli sono lieti di tanto in tanto di trascorrere insieme una piacevole serata. Bene! Che meravigliosa opportunità di studiare in gruppo la Parola di Dio, forse preparandosi per il settimanale studio de La Torre di Guardia! Piacevole? Naturalmente! E ciò servirà anche ad avvicinare di più tali persone nell’amore cristiano. Ma tali raduni non si trasformino mai in spiacevoli occasioni per disonorare Dio! — 1 Cor. 10:31; Efes. 5:3-5.
8. (a) Quale fattore contribuisce all’amore fraterno e al caldo spirito familiare tra i testimoni di Geova? (b) Quale episodio inerente a Paolo mostra se i primi cristiani avevano o no amore fraterno?
8 Un altro fattore contribuisce all’amore fraterno e al caldo spirito familiare tra i cristiani. Qual è? Tutti i servitori di Geova pregano Lui, il solo vero Dio. Ovunque si trovino sulla terra, i loro pensieri e le loro voci ascendono al solo Padre celeste in preghiera. Non è strano che siano uniti! (Efes. 4:4-6) Pregano nella stessa maniera, mediante Cristo, riguardo a cose approvate da Dio. (Giov. 14:6, 14) Perciò, hanno la certezza che, “qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta”. (1 Giov. 5:14) I cristiani moderni si menzionano gli uni gli altri spesso in preghiera, come fecero i primi cristiani. (Col. 1:9; 2 Tess. 1:11; 2 Cor. 9:14; Filip. 1:3-5; Filem. 4; Rom. 1:9, 10) Non solo Paolo menzionò i conservi credenti nelle sue suppliche, ma fece giustamente la richiesta: “Continuate a pregare per noi”. (Ebr. 13:18; 2 Cor. 1:11; Rom. 15:30) Naturalmente, come i cristiani dei tempi moderni, i credenti del primo secolo partecipavano insieme alla preghiera quando si riunivano. Per esempio, una volta, quando Paolo incontrò a Mileto gli anziani della congregazione di Efeso, “s’inginocchiò con tutti loro e pregò”. Ora notate il profondo amore manifestato mentre il racconto continua: “In realtà, tutti piansero parecchio, e gettatisi al collo di Paolo, lo baciarono teneramente, perché provavano specialmente pena per la parola ch’egli aveva detta, che non avrebbero più visto la sua faccia”. Manifestano i cristiani amore fraterno? Questo episodio risponde eloquentemente Sì! Quei sorveglianti cristiani mostrarono davvero intensamente il loro amore per il fedele apostolo Paolo! — Atti 20:16-18, 36-38.
L’AMORE PREVALE SULLA SOFFERENZA
9. Quale amore veniva anzitutto fra i primi cristiani? Quale assicurazione avevano?
9 Mediante l’amore e la preghiera i primi cristiani mantennero l’unità e rimasero forti malgrado persecuzione e prova. Ebbene, essi resero la questione dell’amore un argomento di preghiera a Geova. Si notino le parole di Paolo ai Filippesi: “Poiché Dio mi è testimone che ho ardente desiderio di tutti voi con lo stesso tenero affetto che ha Cristo Gesù. E questo è quello che continuo a pregare, che il vostro amore abbondi sempre più in accurata conoscenza e pieno discernimento”. (Filip. 1:8, 9) Senza dubbio l’amore abbondò veramente tra i fedeli cristiani del primo secolo. Comunque, si interessarono essi maggiormente della famiglia e degli amici che dell’integrità e della costanza nel fare la volontà di Dio? Mai! L’amore verso Dio veniva prima di ogni altra cosa. Con esso vi era la prontezza a cedere la vita stessa nella fedeltà, se le circostanze richiedevano tale sacrificio. No, non era facile assistere alla morte violenta e sanguinosa di amati conservi cristiani, né affrontarla personalmente. Ma in tutto ciò che soffrivano, i primi cristiani avevano l’assicurazione dell’amore dei loro fedeli fratelli e specialmente dell’importantissimo amore del fedele Dio, Geova.
10. Che conseguenze recò ai cristiani l’incendio di Roma del 64 d.C.?
10 La popolazione in genere ritenne Nerone responsabile dell’incendio di Roma nel 64 d.C. Egli, a sua volta, cercò di dare la colpa ai disprezzati cristiani. Tacito dice negli Annali: “Nerone agì con la sua solita astuzia. Trovò un gruppo di scellerati, corrotti e depravati, che furono indotti a dichiararsi colpevoli, e secondo l’evidenza di tali uomini alcuni cristiani vennero condannati, non per la verità dietro la chiara evidenza che avessero incendiato la città, ma piuttosto a motivo del loro accanito odio per l’intera razza umana. Furono messi a morte con raffinata crudeltà, e alle loro sofferenze Nerone aggiunse beffe e derisione. Alcuni furono coperti di pelli di bestie selvagge, e fatti divorare da cani; altri vennero inchiodati alla croce; alcuni furono arsi vivi; e molti, coperti con materiale infiammabile, erano dati alle fiamme, quando il giorno declinava, perché servissero da torce durante la notte”.
11. Quale amore non potevano perdere i fedeli cristiani? Come lo espresse Paolo? Che dire dei cristiani di oggi?
11 Questo non è che un esempio della terribile persecuzione subìta dai seguaci di Cristo del primo secolo. Eppure, benché soffrissero e morissero, col loro intrepido amore verso Dio, quei fedeli cristiani non potevano mai perdere l’amore che Dio aveva per essi. Ad essi, come pure ai loro fratelli e alle loro sorelle del ventesimo secolo della famiglia cristiana, si applicano le parole scritte da Paolo ai credenti di Roma circa otto anni prima del grande incendio: “Poiché sono convinto che né morte né vita né angeli né governi né cose presenti né cose avvenire né potenze né altezza né profondità né alcun’altra creazione potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore”. (Rom. 8:38, 39) Anche oggi i cristiani soffrono. Ma, benché siano oggetto di opposizione nella casa, benché languiscano nella prigione del nemico, benché sopportino avversità in qualche campo di lavori forzati in Siberia, benché siano brutalmente trattati dai loro persecutori, perviene loro da ogni parte della terra l’amore di altri servitori di Geova e, dai cieli, l’infallibile amore di Dio. Neppure la morte nella fedeltà può separarli dall’amore di Dio. Di fronte a tutto ciò, quale avversario può realmente prevalere? — Matt. 10:28.
12. Come si considerano i cristiani? Quale fu la testimonianza di Tertulliano in proposito?
12 I cristiani mostrano amore gli uni per gli altri non solo quando si trovano nel crogiuolo della persecuzione. Nelle attività di ogni giorno, in qualsiasi circostanza, danno prova di amore reciproco, di affetto fraterno. I primi cristiani si consideravano fratelli e sorelle. (Atti 9:17; 21:20; 1 Cor. 1:1; 16:12; Rom. 16:1; Giac. 2:15; Ebr. 13:23) Commentando l’indignato atteggiamento degli increduli verso i cristiani dei suoi giorni, Tertulliano disse: “Sì, la loro indignazione nei nostri riguardi perché usiamo fra noi il nome di ‘Fratelli’ deve derivare, io penso, solo dal fatto che fra loro ogni nome di parentela per quanto riguarda l’affetto è falso e finto”. Come nei primi giorni del cristianesimo, così oggi i veri seguaci di Cristo si considerano fratelli e sorelle. Mostrano rispetto per i conservi cristiani, vecchi o giovani. (1 Tim. 5:1, 2) Fra loro non esistono barriere di nazionalità o razza. In realtà, essi hanno “intenso amore gli uni per gli altri”. — 1 Piet. 4:8.
COME EDIFICA L’AMORE
13. (a) Come mostrerà amore il marito cristiano? Con quale risultato? (b) Che provveditore sarà il marito cristiano?
13 “L’amore edifica”, scrisse Paolo. (1 Cor. 8:1) Ora consideriamo in qual modo edifica. Nella casa, il marito e capo cristiano mostrerà amore, virtù e spiritualità in modo esemplare. Se manifesterà amore per la giustizia, sarà virtuoso. Non sarà disonesto, dando così un cattivo esempio alla moglie e ai figli. Avendo vero amore per Geova e per i giusti princìpi della Sua Parola, sarà un uomo di tendenze spirituali. Le sue vedute e decisioni saranno basate sui comandi e sui princìpi biblici. Nella sua casa regnerà letteralmente un’atmosfera di spiritualità. Il marito amorevole avrà riguardo per sua moglie. Non farà sprezzanti osservazioni intorno a lei, come fanno alcuni uomini del mondo circa le loro mogli persino in pubblico. Invece, il marito cristiano edificherà sua moglie. Le farà complimenti quando cucinerà un buon pasto e in altre occasioni. Avrà riguardo per le sue limitazioni fisiche, cercherà il suo benessere e farà in modo che proceda di pari passo con lui spiritualmente. Non sarà così occupato a preparare discorsi, andare nel ministero, assolvere doveri teocratici e a fare altre cose da trascurare la moglie e i figli in modo non amorevole. Con infallibile amore, sarà un buon provveditore di cose materiali e spirituali. — 1 Tim. 5:8; Efes. 5:25-29.
14. Come può il cristiano badare ai bisogni spirituali della sua famiglia? Che effetto avrà questo?
14 Come può il marito e padre cristiano badare ai bisogni spirituali della moglie e della famiglia? Un modo è quello di disporre e applicare un ragionevole, pratico programma per lo studio della famiglia. Che c’è di più meraviglioso ed edificante nella casa di una famiglia che si ritrova insieme regolarmente nella pace e nella quiete della casa per studiare la Parola di Dio? Certamente questa pratica è in armonia con l’ammonimento scritturale. (Deut. 6:4-9; Efes. 6:4) Lo studio familiare della Bibbia e di pubblicazioni cristiane insieme alla preghiera porterà a un’intimità che darà origine a vera felicità. L’amore abbonderà e in tale famiglia regnerà vera gioia.
15. Come può la moglie cristiana mostrare amore?
15 La moglie amorevole è devota e leale. Se sarà veramente cristiana, seguirà il consiglio di Paolo: “Infatti, come la congregazione è sottoposta al Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in ogni cosa. . . . la moglie abbia profondo rispetto per il marito”. (Efes. 5:24, 33) La diligenza della brava moglie nel fare le faccende domestiche è un modo per mostrare il suo amore. Un altro è quello di cooperare col marito nell’ammaestrare i figli. Se i genitori collaboreranno in ciò, l’amore aumenterà. Esso regnerà nella casa e si serviranno gli interessi spirituali della famiglia. — Prov. 31:10-31.
16. In quali modi i figli cristiani possono edificare i genitori? Come possono mostrare amore verso Dio e rispetto per la sua Parola?
16 Ma anche i figli possono edificare amorevolmente i genitori. Possono fare le faccende sotto la direttiva dei genitori. Possono rendersi utili e così mostrare amore. E pensate come saranno felici i genitori nel trovarli pronti con la Bibbia e le pubblicazioni cristiane per il regolare studio familiare! I figli possono mostrare quanto amano Geova ubbidendo ai genitori. Con ciò mostrano di avere amore e rispetto verso Dio e la sua Parola. Perciò, “figli, siate ubbidienti ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è grato al Signore”. — Col. 3:20.
17. (a) In quanto alle adunanze cristiane, che cosa farà l’amore? Perché? (b) Quando siamo a un’adunanza della congregazione, come dobbiamo agire se qualcuno ci passa accanto senza parlare?
17 L’amore edifica anche nella congregazione. Ci fa assistere e prendere parte alle adunanze. Perché? Perché ivi possiamo accrescere a vicenda la nostra spiritualità. La nostra presenza incoraggia altri. I nostri commenti li rafforzano e li edificano. (Prov. 27:17; Eccl. 4:9-12; Matt. 18:20) Comunque, supponiamo che a un’adunanza di congregazione qualcuno ci passi accanto senza parlare. Ci offenderemo prontamente, o mostreremo amore? Forse questa persona ha un grave problema. Forse è immersa nei pensieri. Di che cosa ha veramente bisogno? Non della vostra freddezza, certamente, ma del vostro calore, del vostro amore. Siate amorevoli e comprensivi. Quanto è molto meglio questo che pensare o parlare male dei fratelli! — Col. 3:12, 13.
18. Dobbiamo avere molte cose materiali per mostrare ospitalità? Come possiamo edificare altri essendo ospitali?
18 Possiamo mostrare amore anche prestando assistenza materiale se i fratelli sono nel bisogno. Possiamo manifestare amore mostrando ospitalità. Mostrare ospitalità, comunque, non significa necessariamente che abbiamo molte cose materiali. Pensate quanto colui che soffre come cristiano apprezzerebbe un po’ di associazione spirituale. Non dovremmo immischiarci nelle cose strettamente personali. Possiamo raccontare incoraggianti esperienze e parlare delle presenti benedizioni di Dio e di quelle future. Non ci vuole denaro per dare un po’ di noi stessi in questo modo. Eppure, che cos’è più prezioso di questo, cioè dell’amore mostrato al nostro fratello? E alcuni sono deboli spiritualmente. Mostrando amore possiamo far nascere nel loro cuore un più vivo apprezzamento per i privilegi che hanno. Forse possiamo studiare con loro la Bibbia e le pubblicazioni cristiane o addestrarli nel ministero. Siate dunque desti per cogliere le opportunità di continuare a mostrare amore fraterno. — Ebr. 13:1, 2.
CONTINUATE A MOSTRARE AMORE
19. Perché attenersi all’organizzazione di Dio? Quale atteggiamento dovremmo avere?
19 Soprattutto, dobbiamo mantenere leale amore verso Dio. Dobbiamo attenerci all’organizzazione di cui Egli si serve. Non la abbandonate mai, poiché, infatti, non vi è altro posto in cui andare. La verità di Dio non si trova altrove. Il nostro atteggiamento sia sempre come quello manifestato da Pietro quando molti abbandonarono Cristo. Il racconto ci dice: “Per questo molti dei suoi discepoli se ne tornarono indietro e non camminavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: ‘Non ve ne volete andare anche voi, non è vero?’ Simon Pietro gli rispose: ‘Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio’”. (Giov. 6:66-69) Siate leali, mostrate amore, e continuate a creare un caldo spirito familiare nell’organizzazione cristiana. I componenti di una famiglia che ama sono felici di stare insieme, di fare le cose insieme. Com’è dunque appropriato che oggi i veri cristiani lavorino, preghino e stiano amorevolmente insieme come una sola, felice famiglia sotto Dio!
20. Che cosa ci occorrerà nei difficili giorni che ci attendono?
20 Nei difficili giorni che ci attendono, mentre questo mondo si avvicina sempre più alla fine, dobbiamo quali cristiani avere il cuore rivolto a Geova e il cuore aperto verso i conservi cristiani vecchi e nuovi. Paolo disse ai Corinti: “La nostra bocca si è aperta per voi, Corinti, il nostro cuore si è allargato. Non siete alle strette in noi, ma siete alle strette nei vostri propri teneri affetti. E in contraccambio quale ricompensa — parlo come a figli — voi pure, allargatevi”. (2 Cor. 6:11-13) Ciascuno mostri vero amore col cuore allargato.
21. Quanto è prezioso e durevole l’amore, secondo la Sulamita?
21 Rammentate la bella storia d’amore profetica della Sulamita e del suo innamorato pastore scritta nel Cantico de’ Cantici. Quali parole mise Salomone nella bocca di questa fanciulla! Esse si applicano appropriatamente all’amore del rimanente degli unti seguaci di Cristo per lui, ma tutti i cristiani possono apprezzare molto di ciò che contengono. Che stupenda descrizione dell’amore infallibile e leale abbiamo nelle parole della Sulamita: “Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte, la gelosia è dura come il soggiorno de’ morti. I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma dell’Eterno. Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore, e de’ fiumi non potrebbero sommergerlo. Se uno desse tutti i beni di casa sua in cambio dell’amore, sarebbe del tutto disprezzato”. (Cant. 8:6, 7, VR) Com’è davvero prezioso e durevole l’amore!
22. Qual è il debito di ogni cristiano? Si può mai estinguere completamente? Perché?
22 Ogni cristiano ha verso il prossimo un debito, che non si può mai estinguere completamente. “Non siate debitori di nulla a nessuno”, disse Paolo, “se non d’amarvi gli uni gli altri; poiché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge”. (Rom. 13:8) Per tutta la vostra vita sarete debitori verso altri di amore. Perciò, camminate nelle vie dell’amore, la qualità che distingue i veri cristiani. Ricordate che l’amore continuerà sempre. Come cristiani mostrate ora vero amore e potrete esprimerlo in eterno nel meraviglioso nuovo ordine promesso dall’amorevole Dio, Geova.