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LegameAusiliario per capire la Bibbia
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13:27; 33:11) I ceppi in cui furono messi Paolo e Sila nella prigione interna di Filippi ne trattenevano i piedi. (Atti 16:24) I ceppi romani erano telai di legno con diversi buchi spaziati in modo da tenere le gambe divaricate. Eusebio parla di martiri imprigionati i cui piedi erano messi nei ceppi divaricati “fino al quinto buco”. La gogna era uno strumento che tratteneva il collo e forse le braccia. (Ger. 29:26) Nessuno di tali strumenti era prescritto dalla legge di Dio a Israele, né la Legge prevedeva prigioni.
USO SIMBOLICO E METAFORICO
I termini “legami” e “catene” sono spesso usati nelle Scritture in senso metaforico per indicare prigionia o qualche forma di detenzione. Quando Israele era in cattività a Babilonia viene detto che era in legami o aveva legami sul collo (Isa. 52:2), anche se molti di loro avevano casa propria e godevano notevole libertà. — Ger. 29:4, 5.
Dio ha trattenuto gli angeli disubbidienti “con legami sempiterni, sotto dense tenebre”. (Giuda 6) Viene pure detto che sono stati gettati in “fosse di dense tenebre”. (II Piet. 2:4) L’evidenza scritturale indica che non sono stati privati di ogni libertà di movimento, tanto è vero che sono stati in grado di ossessionare esseri umani e hanno avuto accesso ai cieli finché Michele e i suoi angeli non li hanno scacciati e scagliati sulla terra. (Mar. 1:32; Riv. 12:7-9) Satana il Diavolo sarà legato con una grande catena dall’angelo che ha la chiave dell’abisso e scagliato nell’abisso per mille anni, dopo di che sarà sciolto per breve tempo. (Riv. 20:3) Poiché gli angeli non sono creature di carne e sangue, queste catene senza dubbio si riferiscono a qualche forza restrittiva di cui non siamo a conoscenza.
Gesù disse che la donna da lui guarita, da diciotto anni piegata in due a causa di uno spirito di debolezza, era stata tenuta legata da Satana. (Luca 13:11, 16) Pietro chiamò Simone, che aveva cercato di comprare il dono dello spirito santo, “laccio [legame] d’ingiustizia”. — Atti 8:23.
Le mani di una donna immorale sono paragonate a ceppi, e l’uomo che la segue è proprio come uno “messo ai ceppi per la disciplina di uno stolto”. — Eccl. 7:26; Prov. 7:22.
In senso buono, Ezechiele parla del “legame del patto” per indicare la forza vincolante del patto stesso. (Ezec. 20:37) Chi ha contratto un matrimonio è considerato “legato” da esso. (Rom. 7:2; I Cor. 7:27, 39) L’amore è definito un “perfetto vincolo d’unione”. — Col. 3:14.
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Legamenti
Questo termine traduce il greco sỳndesmos, che significa vincolo d’unione, legame.
Nel mettere in guardia dalla “finta umiltà” di chi si professava cristiano solo a parole, Paolo disse: “Non si attiene al capo, a colui dal quale tutto il corpo, essendo fornito e armoniosamente unito per mezzo delle sue giunture e dei suoi legamenti [syndèsmon], continua a crescere con la crescita che Dio dona”. (Col. 2:18, 19) Qui l’unta congregazione cristiana è paragonata a un corpo con un capo. L’interdipendenza delle sue membra è dimostrata dicendo che è “armoniosamente unito per mezzo delle sue giunture e dei suoi legamenti”. Paolo usa dunque il termine “legamenti” in senso metaforico parlando del corpo spirituale di Cristo Gesù, che ne è il capo. (Confronta I Corinti 12:12-30; Giovanni 15:4-10). Nel corpo umano letterale ogni membro ha una funzione da svolgere per il buon funzionamento e la crescita del corpo stesso, sia nel ricevere nutrimento e istruzioni che nel trasmetterli alle altre membra del corpo. La situazione è simile nella congregazione o corpo di Cristo.
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Legge
Nelle Scritture Ebraiche il termine che viene tradotto “legge” è nella maggioranza dei casi tohràh, derivato dal verbo hohràh, che significa “dirigere, insegnare, istruire; indicare, mostrare la via”. In alcuni casi è dath, “legge, decreto”. (Dan. 6:5, 8, 15) Nelle Scritture Greche il sostantivo tradotto “legge” è nòmos, dal verbo nèmo, “ripartire, distribuire”.
Geova Dio è il Supremo Legislatore (Isa. 33:22), il Sovrano che delega autorità (Sal. 73:28; Ger. 50:25; Luca 2:29; Atti 4:24; Riv. 6:10) e senza il cui permesso o beneplacito non si può esercitare autorità alcuna. (Rom. 13:1; Dan. 4:35; Atti 17:24-31) Il suo trono è fondato su giustizia e giudizio. (Sal. 97:1, 2) La dichiarata volontà di Dio è legge per le sue creature.
PER GLI ANGELI
Gli angeli, superiori all’uomo, sono soggetti alla legge e ai comandamenti di Dio. (Ebr. 1:7, 14; Sal. 104:4) Geova dà ordini e impone restrizioni anche al suo avversario, Satana. (Giob. 1:12; 2:6) L’arcangelo Michele riconobbe e rispettò la posizione di supremo Giudice che ha Geova dicendo quando disputava col Diavolo: “Ti rimproveri Geova”. (Giuda 9; confronta Zaccaria 3:2). Geova Dio ha sottoposto tutti gli angeli all’autorità del glorificato Gesù Cristo. (Ebr. 1:6; I Piet. 3:22; Matt. 13:41; 25:31; Filip. 2:9-11) Un messaggero angelico fu inviato per ordine di Gesù da Giovanni. (Riv. 1:1) In I
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