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Abbiamo bisogno di aiuto per capire la Bibbia?La Torre di Guardia 1981 | 15 agosto
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tutti”. (II Tess. 3:2) Ma i bereani avevano la volontà di credere. Essi considerarono quello che udirono con una favorevole disposizione di mente. Per cui, “molti di essi divennero credenti, e così fecero non poche delle rispettabili donne greche e degli uomini”. — Atti 17:12.
I discepoli di Gesù scrissero molte lettere alle congregazioni cristiane, a persone che erano già nella “via della verità”. (II Piet. 2:2) Ma non leggiamo mai che questi fratelli, con uno spirito scettico, verificassero prima le Scritture per accertarsi che quelle lettere avessero il sostegno delle Scritture, che gli scrittori sapessero veramente di cosa parlavano.
COME CONSIDERIAMO LO “SCHIAVO”
Possiamo trarre beneficio dalla considerazione di questi fatti. Se abbiamo stabilito quale strumento Dio impiega come suo “schiavo” per dispensare il cibo spirituale al suo popolo, certo Geova non si compiace se riceviamo quel cibo come se potesse contenere qualcosa di nocivo. Dobbiamo avere fiducia nel canale di comunicazione che Dio impiega. Alla sede centrale di Brooklyn da cui provengono le pubblicazioni bibliche dei testimoni di Geova ci sono maturi anziani, cristiani, sia del “rimanente” sia della “grande folla”, in numero maggiore che in qualsiasi altro posto della terra.
I fratelli che preparano queste pubblicazioni non sono infallibili, questo è vero. I loro scritti non sono ispirati, come lo sono quelli di Paolo e degli altri scrittori della Bibbia. (II Tim. 3:16) E così, a volte, è stato necessario correggere certe idee man mano che l’intendimento aumentava. (Prov. 4:18) Tuttavia questo ha permesso di raffinare continuamente, nel complesso, la verità basata sulla Bibbia che i testimoni di Geova accettano. Nel corso degli anni quel complesso di verità è stato rettificato, ma questo l’ha resa solo più meravigliosa e più pratica nella nostra vita in questi “ultimi giorni”. Neppure i commentatori biblici della cristianità sono ispirati. Malgrado pretendano d’avere grande conoscenza, non hanno dato risalto neppure alle basilari verità bibliche del futuro paradiso su questa terra, dell’importanza del nome di Dio e della condizione dei morti.
Invece la reputazione che l’organizzazione dello “schiavo fedele e discreto” si è fatta nei passati cent’anni e più, costringe a dire le parole che Pietro pronunciò quando Gesù chiese se anche i suoi apostoli volevano lasciarlo, cioè: “Da chi ce ne andremo?” (Giov. 6:66-69) Non c’è dubbio, abbiamo tutti bisogno di aiuto per capire la Bibbia, e non possiamo trovare la guida di cui abbiamo bisogno per capire le Scritture al di fuori dell’organizzazione dello “schiavo fedele e discreto”.
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Lo scitaLa Torre di Guardia 1981 | 15 agosto
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Lo scita
METTENDO in evidenza che le distinzioni carnali non influiscono sulla posizione del cristiano come membro del corpo di Cristo, l’apostolo Paolo scrisse: “Non vi è né Greco né Giudeo, circoncisione né incirconcisione, straniero, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è ogni cosa e in tutti”. (Col. 3:11) È degno di nota il fatto che siano inclusi gli sciti, poiché questi crudeli nomadi erano considerati barbari della peggiore specie. Ma grazie al potere esercitato dallo spirito santo di Dio, anch’essi poterono rivestire una personalità cristiana, abbandonando le pratiche di un tempo. (Col. 3:9, 10) Com’è potente lo spirito di Dio!
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